16 Febbraio 2012

Crisi economica: Caritas e Fondazione CRTrieste insieme per aiutare le fasce più deboli

Un progetto che (in soli 34 mesi ha aiutato 354 famiglie) attraverso la diffusione di una corretta educazione alla gestione delle proprie risorse economiche e, in casi particolari, attraverso la concessione di mini prestiti di solidarietà (senza interessi) o piccoli contributi a fondo perduto: questo in sintesi il contenuto del “Progetto di accompagnamento economico” promosso dalla Caritas Diocesana di Trieste e dalla Fondazione CRTrieste.

Alla base della maggior parte dei casi, dunque, c’è la mancanza di capacità di gestione delle proprie entrate. Ed è proprio su questo che vanno a lavorare gli operatori e le istituzioni che insieme sviluppano il “Progetto di accompagnamento economico”, cercando di illustrare i danni dell’accesso al credito al consumo e di proporre progetti che riportino le famiglie ad uno stile di vita che sia corrispondente alle proprie risorse.

La Fondazione CRTrieste sostiene anche quest’anno, per il terzo anno consecutivo, l’iniziativa sia dal punto di vista economico, con l’erogazione di cinquantamila (50.000,00) euro destinati al Fondo di Solidarietà Caritas, sia con una partecipazione attiva alla gestione e al monitoraggio del progetto.
Rinnovata anche la collaborazione del Comune di Trieste che ha deliberato anche quest’anno, per il terzo anno consecutivo, l’assegnazione di un contributo di ventimila (20.000,00) euro destinato principalmente all’erogazione di prestiti e ha messo in campo i coordinatori delle Unità Operative Territoriali dell’Area Promozione e Protezione Sociale.
Non mancano i Comuni di Muggia e di San Dorligo-Dolina, associati nell’Ambito sociale 1.3, con i quali, nel 2010, è stato siglato un protocollo d’intesa per il finanziamento biennale del progetto per un totale di trentamila (30.000,00) euro, la gestione dei servizi e la messa in campo di operatori e assistenti sociali.
Dallo scorso anno anche la Provincia di Trieste ha scelto di aderire al “Progetto di accompagnamento economico” sia stanziando un contributo di trentasettemila (37.000,00) euro che verificando l’andamento generale dell’iniziativa e monitorando i risultati determinati dal contributo provinciale.
Avviato dalla Caritas di Trieste nel dicembre del 2008, in forma sperimentale e con fondi propri, il progetto di durata triennale si è via via allargato ad altre realtà che l’hanno condiviso e ne hanno dato un sostanziale contributo in termini economici e di personale.

Il servizio di accompagnamento si rivolge ai residenti dei Comuni di Trieste, di Muggia e di San Dorligo-Dolina. Al servizio possono avere accesso anche persone o nuclei familiari con redditi che superano i limiti massimi previsti dai parametri fissati dai Comuni per gli interventi assistenziali. Le persone sono seguite dalla Caritas attraverso 4 assistenti economici volontari e 4 operatori sociali del Centro di ascolto. Ad affiancarli ci sono inoltre gli assistenti sociali dei Comuni interessati e altri operatori sociali presenti sul territorio.

Complessivamente in 34 mesi, su 354 famiglie prese in carico tra Trieste, Muggia e San Dorligo-Dolina gli incontri con gli utenti sono stati oltre 1.700, e ammontano a oltre trecentoquarantetremila (343.000,00) euro il totale degli interventi economici. Di questo importo oltre duecentocinquantunomila (251.000,00) euro sono serviti a finanziare i prestiti di solidarietà a tasso zero mentre quasi novantaduemila (92.000,00) euro sono stati destinati a contributi a fondo perduto. L’aggravarsi della crisi economica italiana ha visto, rispetto al 2010, un graduale aumento delle richieste di contributo a fondo perduto.
Quanto alla composizione dell’utenza il 55% sono donne e il 45% uomini. Gli italiani sono l’80%, i comunitari sono il 4% e gli extracomunitari sono il 16%. La composizione media del nucleo familiare è di 3 persone con 1 minore a carico e solo in pochi casi si ha la presenza di anziani in casa. Solo il 57% degli assistiti lavora, principalmente come impiegati (57%) o come operai (27,5%) e se non lavorano è perché sono disoccupati (il 50% di chi non lavora). Il 65% dei nuclei assistiti vive in case in affitto e nel 57% dei casi i finanziamenti servono per pagare principalmente affitti e bollette, poi l’automobile e infine gli elettrodomestici.

Nell’ambito delle attività realizzate dalla Caritas Diocesana di Trieste, appare nutrita anche la casistica di situazioni, sia individuali che familiari, di povertà o rischio di povertà, spesso originate da forte indebitamento (ad esempio il ricorso smodato all’uso di carte di credito, prestiti da finanziarie o mutui) o da dipendenze (come ad esempio il gioco d’azzardo) e molte volte caratterizzate dall’incapacità della persona di adottare uno stile di vita adeguato alle proprie possibilità.

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2 commenti a Crisi economica: Caritas e Fondazione CRTrieste insieme per aiutare le fasce più deboli

  1. qubo ha detto:

    mah…l’iniziativa è lodevole ma non capisco perchè gli Enti locali debbano finanziare queste iniziative nel momento in cui sono titolari diretti (i comuni) di competenza in materia di assistenza sociale (che comprende anche gli aiuti economici).

  2. bruno ha detto:

    @qubo…forse perchè gli enti preposti non fanno un ….tubo?

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