15 Febbraio 2012

Rigassificatore a Zaule: arriva il no unanime dal Consiglio Comunale di Trieste

Ieri notte il Consiglio Comunale con sostanziale unanimità (37 voti favorevoli su 39 presenti e votanti, 2 astenuti – Grilli della Lista Dipiazza, Lobianco del FLI -, nessun contrario), ha approvato la Delibera presentata dalla Giunta che esprime un chiaro e dettagliato “no” all’ipotesi di realizzazione di un Terminale di Rigassificazione GNL nella Zona Industriale di Zaule, con motivati pareri negativi sia sul “Progetto Definitivo” che sul collegato “Progetto di Variante Urbanistica e Portuale” proposti dalla Gas Natural Rigassificazione Italia S.p.A..

Durante la conferenza stampa di ieri il Sindaco Cosolini ha innanzitutto sottolineato la larghissima e trasversale  convergenza che si è determinata in Consiglio.
Da un punto di vista più “politico”, il Sindaco Cosolini ha auspicato che di questo parere, pur “consultivo”, del Comune capoluogo, la Regione (cui spetta il “via libera” all’Autorizzazione finale da parte del Ministero allo Sviluppo Economico, “d’intesa” con lo stesso) debba tener debito conto, stante anche che tutte le rappresentanze del territorio, Comuni “minori” vicini compresi, si sono finora sempre espresse negativamente. Il Sindaco ha rivolto anche un appello a quelle forze politiche che in Comune siedono all’opposizione, ma che in Regione reggono la maggioranza “a far sentire anche in quella sede la loro voce affinchè il Governo regionale non compia una scelta penalizzante per la nostra città”.

Molte e articolate le motivazioni “tecniche” che l’Assessore Laureni  ha  illustrato a sostegno della tesi del Comune. Laureni, parlando di “dati di fatto reali” (e non “opinioni”) che stanno a inficiare il progetto di Gas Natural, ha toccato i temi del raffreddamento del mare e di schiume tossiche che deriverebbero dal processo di rigassificazione, con grave danno per la pesca, come pure del sollevamento di metalli pesanti inquinanti giacenti sul fondo marino dell’area a causa del continuo traffico delle grandi navi gasiere; dell’interdizione di vaste aree agli altri movimenti marittimi per lo stesso motivo; della valutazione previsionale dei rischi che sarebbe stato opportuno anticipare prima dell’avanzamento del progetto – laddove un impianto di questo tipo è classificato a rischio rilevante (cfr. “Legge Seveso”); oltre che di motivi di carattere paesaggistico (anche per la prevista costruzione di due serbatoi fuori terra di metri 80 di diametro per 35 d’altezza! Ognuno per 140 mila metri cubi di capacità) -; e ancora – ha proseguito Laureni – “una serie inaccettabile di dimenticanze e ‘sviste’ normative come la mancanza della V.A.S. (Valutazione Ambientale Strategica) necessaria a norma di legge, per come si è sviluppato il progetto, e invece del tutto assente!”, e per finire con molti documenti del progetto neppure firmati.” “Molto male – ha stigmatizzato Laureni – per un Progetto che pretende di essere quello “definitivo”.

La delibera del Comune verrà ora pubblicata (entro 5 giorni) all’Albo Pretorio e potrà venir consultata da tutti i cittadini. Venendo quindi trasmessa agli Enti competenti. La questione poi “riemergerà” in successive “Conferenze di servizi” fra tutti gli Enti interessati, a partire da quella che dovrà venir indetta dalla Regione Friuli Venezia Giulia.

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28 commenti a Rigassificatore a Zaule: arriva il no unanime dal Consiglio Comunale di Trieste

  1. Triestin - No se pol ha detto:

    xe rimasto come supporter solo l’ex sindaco…che dopo la vendita delle sue boteghe sembra sia passà dal commercio all’industria…..i disi che Gas Natural zerca un novo responsabile per la comunicazion in fvg e probabilmente Dipiazza de Aiello xe già al lavor…

  2. effebi ha detto:

    bene, ogni tanto una buona notizia, in particolare per il voto quasi unanime.

  3. Dario Predonzan ha detto:

    Mi permetto di far rilevare, accanto all’astensione del rappresentante di Dipiazza, anche quella del rappresentante “finiano” (cioè del FLI), il cui leader a Trieste – com’è noto – è l’on. Menia. Il quale, da sottosegretario all’ambiente, molto si era speso a favore del progetto di GasNatural (senza essere contrastato, anzi, dagli allora colleghi del PDL). E non deve aver cambiato idea neppure oggi.

  4. federer ha detto:

    @3 hai fatto bene a sottolinare questo aspetto, Dario…………non fa una piega!

  5. Maximilian ha detto:

    Poi non lamentiamoci che non c’è lavoro a Trieste, però.

  6. MARIO SANCIN ha detto:

    TRIESTE, el porto vecchio, fermo, la ferriera no se sa come la va a finir, cantieri no se piu’ da anni, la raffineria AQUILA ferma da anni e nesun fa niente per riqualificar queste aree dismesse, allora perche no al rigasificatore che porterebbe lavoro per tanti?

  7. Dario Predonzan ha detto:

    I 70 posti lavoro del rigassificatore (100 con l’indotto), a fronte di quelli che si perderebbero per l’intralcio generato dalle gasiere rispetto al movimento commerciale del Porto. No credo proprio che il bilancio sarebbe positivo.

  8. Maximilian ha detto:

    @7 Esperto del porto? Se ci sono 4 navi in croce a Trieste sai che intralcio. Ci sarebbe lavoro per rimorchiatori , ditte di bunkeraggio ecc.ecc.

  9. mutante ha detto:

    si maximilian:la stessa cosa la dicevano per la siot. oggi ci lavorano in 20 se va grassa. basta farsi pigliare per il culo. è ora di pensare a porto, turismo e industria sensata.

  10. Dario Predonzan ha detto:

    @ Maximilian
    Come no? Ci sarebbe lavoro anche per vigili del Fuoco & affini (impianto a rischio di incidente rilevante), militari e vigilantes (impianto e navi bersagli ghiotti per terroristi), raccoglitori di pesci morti (impatto devastante delle acque di scarico sull’ambiente marino), ecc.
    E con i programmi di sviluppo dei traffici commerciali convenzionali del Porto (v. nuovo Piano Regolatore Portuale) come la mettiamo?
    Buttiamo via tutto in cambio dei 70-100 posti del rigassificatore?
    Ma non sarebbe ora di finirla, a Trieste, con la mentalità stracciona dell’inghiottire qualunque cosa, purché prometta qualche posto di lavoro in più, svendendo in cambio territorio, ambiente, ecc.? Il caso della SIOT non ha insegnato proprio nulla?

  11. Maximilian ha detto:

    Sui rischi del gas vorrei ricordarvi che la città è percorsa da km di tubi pieni di metano.
    E vi sono posteggiate migliaia di auto col serbatoio pieno di benzina. Per cui per cortesia non tirate fuori discorsi di rischi di cui non avete la minima conoscenza. ma che sono utili strumentalmente a spaventare l’uomo comune. Sapete quante gasiere girano nel mondo? Evete sentito parlare di esplosioni?
    Vorrei sapere anche dei dettagli sulle devastanti acque di scarico, io so che entra acqua di mare alla sua temperatura e che esce acqua più fredda, così come dalle navi esce più calda e faccio fatica ad accostare il concetto di “devastante” .

  12. sfsn ha detto:

    caro maximilian,
    el gas vien riportà dal stato liquido a quel gassoso grazie all’acqua de mar che proprio per questo processo diventassi più freda, rendendo problematica sia la pesca che l’atività balnear.
    Quanto ai posti de lavor, sarìa veramente pochi (non più de un centinaio) in bona parte riservai a personal tecnico dela Gas natural e dunque poco significativi per l’ocupazion locale. sarìa sta molto meio non perder una decina de ani fa i tragheti dela Anek, quei sì portava ocupazion e gavessi garantì un bunkeragio decisamente più consistente rispeto ale navi gasiere

  13. bonalama ha detto:

    chi no credi al casin del cloro che el cominci a bever varechina!!!

  14. Dario Predonzan ha detto:

    Dov’era Maximilian in questi anni? Su Marte? Non ha letto le centinaia di pagine di documenti (del TTRT, oltre che delle associazioni ambientaliste) sull’impatto ambientale dello scarico d’acqua – fredda e clorata – dal rigassificatore nel vallone di Muggia?
    E’ dal 2006 che se ne parla e se ne scrive, un po’ dovunque: lui mi pare l’unico a non saperne nulla. Forse in questi anni ha letto solo le cronache sportive…

  15. Fabio Petrossi ha detto:

    Invito il Signor Maximilian a leggere l’interessante articolo comparso proprio su questo giornale on line il 25 agosto 2011 a firma di Carlo Franzosini, indiscutibile esperto su questo tema.
    Il rischio infatti non è solo quello dell’esplosione (ricordo tuttavia che per un banale incidente poche settimane fa, qui in Italia, è esploso un tubo del gas producendo, per quella sola piccola falla creata da errore umano (le disgrazie accadono sempre così!), una fiammata alta più di duecento metri (o poco via di lì) e una decina di feriti … per un buco da niente …

  16. Triestin - No se pol ha detto:

    inutile parlar con quei dell’associazion industriali…per lori va tutto ben e xe tutto sicuro al 100%…..finchè succedi l’imprevedibile…

  17. Paolo Geri ha detto:

    Titolo: “Rigassificatore a Zaule: arriva il no unanime dal Consiglio Comunale di Trieste”.

    “Unanime” in lingua italiana (e in politica) è il termine usato quando TUTTI i presenti votano a favore e non c’ è nemmeno un astenuto. Così non è stato: ci sono stati due voti di astensione. Si poteva dire “a larga maggioranza” ma “unanime” proprio no. Se invece di astenersi i due consiglieri comunali non avessero partecipato al voto (che è cosa diversa dall’ astenersi in quanto abbassa il “quorum”) allora si poteva parlare di “unanimità”.

  18. Triestin - No se pol ha detto:

    come te vol che Dipiazza e il scudiero de Menia i voti contro el rigassificador …? già l’astension del gruppo Dipaiazza e Flic e Flok xe un segnal, anche se per questi signori senza dignità, con i loro candidati sindaco in campagna elettoral se iera tutti espressi contro l’impianto della Gas Natural….anche in riunion dai industriali….e Ciriani ga el el coraggio de dir che il comun xe irresponsabile ? forsi lù e il tondo lo sarà…….

  19. Dario Predonzan ha detto:

    Spero solo che al momento del voto, il prossimo anno, alle politiche e alle regionali, i cittadini si ricordino di questi signori.

  20. Maximilian ha detto:

    Pensavo fosse lapalissiano che purtroppo qualsiasi attività industriale è più o meno dannosa per l’ambiente , e anche la vostra caldaia di casa e la vostra automobile lo è.
    Aziende nuove non aprono, quelle che ci sono chiudono a getto continuo…..vedremo.
    Non so se era rivolta a me ma non faccio parte di nessuna associazione (neanche la bocciofila) sono un dipendente, cittadino comune preoccupato per il futuro occupazionale della città.
    Io penso sempre che la maggior parte di chi sbraita in un certo modo ha il sedere seduto su una comoda sedia probabilmente comunale, regionale o statale.

  21. mutante ha detto:

    maximilian, beato te che ti godi la tua comoda paga da dipendente. perchè io, che oggi ho versato 900 euro di inps anche se non ho guadagnato granchè, come artigiano ho meno tempo di te di leggere. eppure, navighi nella nebbia retorica più totale. votantonio.

  22. Maximilian ha detto:

    Che ne sai del tempo che ho a disposizione?
    E dovrebbe fregarmi qualcosa di quanto versi di inps? Ti lamenti che non lavori? Forse manca gente in grado di pagare in questa città, e sarà sempre peggio?
    Continuate a dire sempre di no su tutto, continuate…ma non lamentatevi almeno.

  23. bonalama ha detto:

    ciò significa che chi non è comunale regionale statale se ne fotte delle ricadute? lo so infatti, ed è una cosa che praticano (quelli che se fottono) a tutti i livelli di scala e non ne ho visto ancora nessuno a marcire in galera, magari perchè qualche comunale regionale statale gli para il…. magari a pagamento (meritando con ciò la galera)

  24. dimaco il discolo ha detto:

    @21
    soldi che ghe regalemo perchè no xe nianca sicuro che gavaremo la pension. anzi xe probabile che no la vedaremo nianca.

  25. Triestin - No se pol ha detto:

    dopo la Delibera 178 dell’Autorità per L’Energia che ghe regala el 71,5 % dei costi dell’impianto nel caso i rigassificadori no lavori o resti senza contratto che saria pagadi in bolletta da noi, adesso el novo presidente Bortoni ga pronta una nova medicina per le infrastrutture, pescando sempre nelle solite tasche dei sempre più tartassadi cittadini….. Bortoni: «In Italia manca una strategia nazionale. Servono più infrastrutture nel gas»
    Nel nostro Paese, però, una politica di liberalizzazioni coerente non c’è mai stata. Adesso il disegno di legge approvato dal Governo Monti lo scorso 20 gennaio vuole dar vita ad un processo di liberalizzazioni che include anche il settore dell’energia
    http://www.diariodelweb.it/Comunicato/Energia/?d=20120215&id=237989http://www.diariodelweb.it/Comunicato/Energia/?d=20120215&id=237989

    ROMA – Il mercato elettrico, in Italia, ha delle peculiarità e per questo non può essere lasciato a se stesso, soprattutto nel processo di liberalizzazione. Nel nostro Paese, però, una politica di liberalizzazioni coerente non c’è mai stata. Adesso il disegno di legge approvato dal Governo Monti lo scorso 20 gennaio vuole dar vita ad un processo di liberalizzazioni che include anche il settore dell’energia.
    Il decreto stabilisce che sia il Ministero dello Sviluppo economico a dettare gli indirizzi per la riforma del settore elettrico e che sia l’Autorità dell’energia, attraverso misure ad hoc, a superare le criticità poste dalle fonti rinnovabili, garantendo più efficienza e sicurezza delle reti elettriche. Questi indirizzi appaiono abbastanza generici e, soprattutto, non assicurano una riduzione dei prezzi dei prodotti energetici entro il 2012.
    Di questo si è parlato nel workshop «Le liberalizzazioni e l’energia» che si è tenuto oggi a Roma, organizzato da Staffetta Quotidiana e Fondazione Energia. «E’ importante avere una strategia energetica nazionale – ha detto nel suo intervento Guido Bortoni, Presidente dell’Autorità per l’energia elettrica ed il gas – ma bisogna mettersi d’accordo sui punti fondamentali della strategia. A cominciare dagli obiettivi e dagli strumenti da fornire agli operatori per raggiungere gli obiettivi. In Italia sono stati fatti diversi tentativi, ma una strategia non c’è ancora».
    «Credo che il comune denominatore a qualsiasi strategia debba essere quello della maggior presenza di infrastrutture, soprattutto nel gas. L’Italia deve dotarsi di più infrastrutture per diversificare l’offerta, promuovere una maggiore concorrenza e garantire la sicurezza degli approvvigionamenti. Per fare più infrastrutture si può pensare di caricare l’onere sulle tariffe agli utenti. In questo modo – ha spiegato Bortoni – il prezzo delle commodity si abbasserebbe di più dell’aumento delle tariffe in bolletta».

  26. Rigassificatori dove e come ???

    Mi sembrano assolutamente condivisibili le ricorrenti affermazioni sulla necessità che un Paese come il nostro debba assolutamente cercare di diversificare le fonti d’approvvigionamento energetico, quindi deve essere presa in considerazione anche l’esigenza di pianificare la realizzazione di alcuni impianti, ma:

    • La loro localizzazione non deve essere potenzialmente in grado di creare condizioni di pericolo per le aree urbane circostanti e per il comparto industriale.

    • Considerate le particolari e notevoli esigenze funzionali del processo di rigassificazione non dovrebbe essere inseriti in siti con fondali non sufficientemente profondi, o comunque in bacini chiusi con scarso ricambio acqueo per non intaccare l’equilibrio dell’ecosistema.

    • L’impatto ambientale complessivo dell’opera rigassificatore e metanodotto dovrebbe essere contenuto e comunque attestato su valori accettabili per le ricadute economiche/occupazionali che l’impianto sarebbe in grado di generare sul territorio Provinciale.

    • Le manovre d’avvicinamento / ormeggio e la posizione del pontile d’attracco non dovrebbero assolutamente condizionare “con limitazioni più o meno temporanee l’operatività dello Scalo” e comunque nemmeno le attività nautiche comprese quelle da diporto.

    Sarebbe opportuno che in aggiunta alle doverose verifiche sull’idoneità del progetto, prima di concedere le opportune autorizzazioni per la realizzazione di un impianto di rigassificazione sul Litorale Triestino in prossimità del Canale Navigabile, venisse anche avviato un serio approfondimento in merito a quelle che “attualmente nel mondo” sono le tecnologie più innovative in termini di trasporto e rigassificazione del G.N.L., per non rischiare che il nostro impianto nasca già obsoleto e quindi difficilmente interfacciabile con quelle che saranno le future tendenze del mercato.

    Comunque rimanendo sempre in tema dell’assoluta esigenza di dover diversificare le nostre fonti d’approvvigionamento energetico, sarebbe opportuno che nella nostra Regione venga debitamente – affrontato – approfondito – finanziato – lo sviluppo- del solare – del geotermico – dell’eolico – della centrali idroelettriche cercando di ottimizzare lo sfruttamento delle non trascurabili potenzialità dei piccoli/grandi invasi naturali ed artificiali -.

    BRUNELLO ZANITTI Giuliano

    Nb. Ulteriori approfondimenti sul come sfruttare il nostro frontemare si possono trovare anche visitando il mio sito >>>> triestesuperporto.jimdo.com

  27. Triestin - No se pol ha detto:

    bravo gig. Brunello Zanitti….purtroppo i nostri politici regionali in questi ultimi sei anni non interessava approfondire e finanziare dei veri studi riguardo la questione, come pure preparare un serio piano energetico regionale….

  28. Triestin - No se pol ha detto:

    bravo sign. Brunello…

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