9 Febbraio 2012

Cronaca di una mattinata (ordinaria) di un pendolare

Stazione centrale dei treni di Trieste, 7 febbraio 2012, ore 6.56.
All’arrivo in stazione si insinua oramai nell’animo del pendolare seriale, ogni giorno, un piccolo grande dubbio relativo al ritardo. Quando va bene si parte con dieci minuti di ritardo che di solito vengono in parte recuperati. Nella media il ritardo alla partenza è di venti minuti o mezz’ora. Quando va male, infine, si può aspettare anche più di un’ora senza sapere assolutamente se come e quando si arriverà a destinazione. Lunedì 6 febbraio, il ritardo del treno n. 2846 delle 7.35, tanto per fare un esempio concreto e molto vicino nel tempo, era di trenta minuti e qualcosa; anche lo scorso lunedì il ritardo del 2846 corrispondeva a mezzora circa.
Ma veniamo alla cronaca della caotica mattina del 7 febbraio: Ore 6.56 si diceva. Il tabellone degli orari è un campo minato.  Ci sono ritardi “semplici” (per la maggior parte), soppressioni, cancellazioni, e infine treni con ritardi del tutto “indefinibili”. Non ci sono notizie, se non quelle relative alle soppressioni e cancellazioni (la cui differenza, peraltro è di difficile comprensione).
Non soltanto non ci sono notizie che riguardino più da vicino la situazione di indiscutibile emergenza, ma addirittura non si sa nulla degli eventuali bus sostitutivi.
Il tabellone, che nei tempi di crisi del trasporto su rotaia è un oracolo, un oggetto di sacra attenzione, continua a segnalare gli stessi ritardi per almeno mezz’ora o quaranta minuti, senza che vi siano apparenti variazioni – il che avrebbe potuto far pensare ad una risoluzione dell’ignoto ostacolo alla regolare circolazione.
Al banco delle informazioni un antipatico scortese ed infastidito funzionario afferma chiaramente e testualmente che non si deve fare riferimento ai minuti di ritardo riportati sul tabellone elettronico. Pare che ci sia un incendio a Bivio d’Aurisina, e non se ne sa altro. Prova a chiamare qualcuno che però non gli fornisce alcuna indicazione. Autobus sostitutivi? boh.
Il treno che partirebbe (il condizionale, di questi tempi, è d’obbligo) alle 6.56 continua ad avere 35 minuti di ritardo secondo il tabellone, ma i treni in arrivo hanno ritardi nominalmente indefiniti. Indefiniti!
Inizia ad approssimarsi l’ora della partenza secondo il tabellone: infatti, calcolando l’orario più i minuti di ritardo riportati, se ne deduce che qualcosa non funziona.
Un senso di incertezza ed altresì di aerea inconsistenza sovrasta il nutrito gruppo di pendolari abituali. Nessuno capisce nulla. Inizia a girare la notizia aggiornatissima dell’istituzione di bus sostitutivi – insieme alle storielle incredibili di chi in un’unica occasione si è servito delle corriere predisposte da Trenitalia e che mai più lo farebbe.

Una signorina-Trenitalia con sorriso compassionevole ha davanti a sè una coppia di stranieri che chiedono informazioni e vorrebbero sapere come dirigersi a Gorizia. Lei dice che prima o poi ci sarebbe stato un bus sostitutivo fino a Monfalcone e poi da lì avrebbero dovuto arrangiarsi. Il lui della coppia non capisce bene e chiede un ragguaglio. La signorina con piglio sicuro continua ad insistere. Fino a Monfalcone con un bus sostitutivo (sul quale insisteva ancora un fitto alone di mistero: quando? Dove? Come?) da lì aspettare un bus per Gorizia. Oppure andare alla vicina stazione delle corriere e chiedere come si può arrivare a Gorizia. Il signore straniero, titubante, si riferisce alla signorina del banco delle informazioni e in qualche modo le fa capire che non conosce la nostra lingua, ma deve arrivare per forza a Gorizia e non capisce per quale motivo non ci si possa andare con il treno. Allora la signorina, evidentemente ben formata per far fronte alle esigenze anche della clientela non-italian-speaking in un momento di forte ispirazione e con un lampo di genio negli occhi gli dice testualmente “c’è un principio di incendio”. Ovviamente  i poverini non hanno capito la teoria del principio di incendio (si potrebbe anche chiosare che per un asserito “principio di incendio” i treni erano fermi da più di due ore, dalle cinque e mezza del mattino, rendendo del tutto ovvia l’incomprensione). La signorina-Trenitalia insiste con il principio di incendio e con il bus sostitutivo senza offrire informazioni più dettagliate.

Ad un certo punto, alle otto circa, un signore – dal vocabolario tecnico che sfoggiava si intuiva fosse un ferroviere – si è appalesato offrendo ai pendolari in attesa l’epifania che aspettavano da più di due ore: ad un certo punto la linea sarebbe stata sbloccata, ed allora, dopo un non meglio specificato iter burocratico i treni sarebbero partiti seguendo l’ordine di partenza originario – escluse ovviamente le cancellazioni e le soppressioni.

E questo è il resoconto della prima mattina del sette febbraio, anno del Signore 2012. Le incognite per chi fa il pendolare riguardano il presente ed il futuro, i viaggi di oggi e dei giorni a venire, andate e ritorni, andate e ritorni. Sapendo peraltro – questa sì che è una certezza – che il recente Minuetto, con un po’ di freddo si blocca perché gli si bloccano le porte, e che gli altri “materiali” sono spesso così desueti da rompersi con estrema facilità.

di
Fabio Corigliano

 

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14 commenti a Cronaca di una mattinata (ordinaria) di un pendolare

  1. capitano ha detto:

    Lo chiameremo il deserto di Aurisina, cugino povero di quello di Atacama.
    A ottobre di ritorno dalla domenica Barcolana stessa storia, prima un principio di incendio e poi un pazzo che si era buttato sotto al treno.
    Con tutti gli incendi che ci sono stati a Bivio di Aurisina non dovrebbe crescerci più neanche un cactus.
    Solidarietà al caro pendolare e ricordate che progresso significa un buco di 20km dove far correre a 200 all’ora il famoso treno dei desideri che all’incontrario va.

  2. G.B. ha detto:

    io, essendo pendolare da Gorizia a Trieste, invece di mandare i reclami a trenitalia (non servono a niente secondo me) ho iniziato a scrivere mail all’assessore Riccardi (sul sito della Regione c’è l’indirizzo mail – della segreteria – per ogni problema (esclusi i ritardi oramai cronici)in modo tale che abbia materiale sufficiente quando ha gli “incontri” con Trenitalia. Ho iniziato quest’estate con i problemi di climatizzazione dei vagoni. Invito quindi i pendolari a mandare i reclami all’Assessore e forse qualche speranza in più c’è.
    Sarebbe comunque ora che il personale Trenitalia cominciasse a multare i furbetti che con l’abbonamento di 2^ usano i posti di 1^ classe e non come succede sempre (specialmente nella tratta Monfalcone/Trieste/Monfalcone) invitarli ad accomodarsi nelle altre carrozze.
    C’è una persona che giornalmente (da almento 3 anni) alla sera sale a Monfalcone in direzione Udine con l’abbonamento di 2^ e prestando bene attenzione dov’è il controllore elude il controllo e si fa il viaggio SEMPRE comodamente in prima. Quando viene sorpreso dal controllore momentaneamente si allontana per poi riaccomodarsi in 1^. NON GLI E’ STATA MAI FATTA UNA MULTA!!!!
    Questo, secondo me, è mancanza di rispetto nei confronti di chi paga per intero l’abbonamento di 1^.

  3. sfsn ha detto:

    gb, no volessi dir monade, ma me par che nelle tratte regionali la prima classe vien automaticamente declassada a seconda

  4. dimaco il discolo ha detto:

    anca el biglieto vien declasado? te paghi prima clase e te viagiin seconda? soto la Defonta no saria mai suceso 🙂

  5. Paola Verona ha detto:

    per lo meno il personale della biglietteria di Gorizia ha risposto alle domande con cortesia, per il resto il servizio sostitutivo con gli autobus non è stato efficente

  6. sfsn ha detto:

    su trate regionali el biljeto dovessi esser solo de seconda. Ma forsi me sbaglio

  7. G.B. ha detto:

    il biglietto o abbonamento te lo fanno pagare di prima (tratta Gorizia/Trieste/Gorizia) e poi i controllori – se così fosse – perchè invitano i furbetti a passare nelle carrozze di seconda (visto che la 1^ è solo una carrozza)senza MAI ribadisco MAI far pagare le multe?????.

  8. sfsn ha detto:

    me arendo, no so

  9. mutante ha detto:

    ocio che tra poco riva taliàn e venessian, a dirne che no dovemo parlar mal dele regie ferovie…

  10. Ettore Ribaudo ha detto:

    Concordo con Voi che se tu paghi il biglietto di seconda, non puoi andare in prima, ma il senso dell’articolo non è questo ma i ritardi CRONICI dei treni in Friuli.
    E’ mai possibile che le persone che si fanno un mazzo enorme per alzarsi la mattina ed andare a lavorare, devono sopportare questi soprusi?
    E’ possibile che in Friuli, sia F..renitalia a gestire il tutto, a quando una gara d’appalto degna di tale nome?
    E’ possibile che dopo le 4 ore di ritardi, si possa avere il rimborso del biglietto, mentre se uno arriva con 10 minuti di ritardo, gli detraggono i soldi?
    Dove è la dignità della persona sempre a chiedere rispetto dei loro diritti?
    Mi spiace che Moretti non sia venuto a Trieste, segno che sapeva che ci sarebbero stati casini!

    Eccovi un passo emblematico del contratto F..renitalia Regione:
    rendiamo un esempio di cosa non va; il contratto di Trasporto Regionale con Trenitalia; qui enuncerò alcune cose che non vanno.
    il contratto tra Trenitalia e Regione che tra le altre cose prevede:

    1) La composizione dei treni deve garantire il posto a sedere per tutti i passeggeri;eccezionalmente e solo nelle fasce pendolari ( 6.00 – 9.00; 17.00 – 19.00) è tollerato che la clientela viaggi in piedi per non più di 20 minuti. (se non la rispettano la penale è di 1 euro a persona (peggio delle bestie).
    2) La Regione effettua le ispezioni sulla qualità dei servizi di pulizia secondo le modalità stabilite dal Contratto delle Pulizie in essere. Trenitalia è tenuta ad effettuare ulteriori servizi di pulizia, aggiuntivi a quelli contrattualizzati nella misura corrispondente al valore dell’inadempimento rilevato dalla Regione. In relazioni agli esiti delle verifiche effettuate, gli importi degli ulteriori servizi di pulizia che Trenitalia è tenuta ad effettuare sono computati come definito di seguito. In caso di prestazione programmata ma dichiarata da Trenitalia non effettuata, viene computato un importo pari a 1,5 volte il valore dell’attività di pulizia relativa. Qualora la prestazione programmata sia dichiarata resa e la percentuale di qualità mancante superi il 60,1%, ovvero in sede di ispezione venga contestata a Trenitalia la “prestazione non resa”, viene computato un importo pari a 6 volte il valore dell’attività di pulizia relativa. (ma come è possibile che i treni siano sporchi e i presunti controlli sono fatti informando prima Trenitalia?)
    3) Poi Trenitalia afferma che i treni sono puntuali Per l’anno 2009 gli obiettivi di puntualità risultano essere i seguenti:
    – 90,96 % treni in arrivo nella fascia 0-5 minuti;
    – 97,72 % treni in arrivo nella fascia 0-15 minuti.
    4) Trenitalia si impegna pertanto a garantire la completa funzionalità del materiale utilizzato, a valle dell’attività di manutenzione programmata e in esercizio, ed in particolare di tutti i seguenti elementi:
    – di accesso al treno, intercomunicanti, corridoio, servizi igienici, seggetta, sciacquone, scarico, lavabo, illuminazione, asciugamani elettrico.

    Ci sarebbero altre clausole che secondo me non vanno, ma la cose eclatante è che per Trenitalia la quota di corrispettivo spettante quale acconto del 90 per cento dello stesso, come previsto dal presente Contratto, verrà concessa ed erogata entro 90 giorni dalla data di sottoscrizione del medesimo, previa emissione di fattura da parte di Trenitalia entro i 60 giorni precedenti. Qui è la follia, con migliaia di Società che ancora devono essere pagate e a volte falliscono, loro si fanno pagare anticipatamente! Sempre Trenitalia, ha chiesto ed ottenuto di indicizzare al 120% il costo dei biglietti, rispetto all’inflazione reale che secondo l’Istat è del 2.6% al maggio 2011; questo denota che la reale inflazione è del 20% non del 2.6.
    Questo è quello che riguarda Trenitalia, ma la Regione si guarda bene da fare il bene della collettività; quella stessa collettività che contribuisce con il suo sudore a tirare la carretta, pretendendo soltanto di vivere dignitosamente la sua vita.

    Come vedete questa è la punta di un iceberg e nessuno fa niente per porvi rimedio, perché?

    Inutile che Riccardi spari le solite frasi (già due volte le ha dette senza fare niente) “se succede ancora multiamo F..renitalia di 1.000.000,00 di euro” ben sapendo che non lo farà mai!
    Oppure quando diceva “le multe a F.renitalia, saranno date a tutti i pendolari” ma per ricevere questi soldi, bisogna andare a CHI L’HA VISTO?

  11. bonalama ha detto:

    assai si comprende dell’italia dal modo con cui il trasporto ferroviario tratta gli utenti. Non li calcola, come esattamente fanno i politici, ma la colpa è nostra che ci facciamo maltrattare, o meglio sanno che possono maltrattarci.

  12. Ettore Ribaudo ha detto:

    Bonalama, hai ragione, i politici ci cercano quando devono essere votati.

  13. G.B. ha detto:

    …in più hanno tolto le panchine (siamo tutti senzatetto quando dobbiano aspettare i ritardi di Trenitalia) ed il riscaldamento per risparmiare.
    Comunque ora tengo quotidianamente un’evidenza del ritardo del treno cui usufruisco ed alla fine dell’anno presento il “conto” di quanto ho perso sul lavoro siccome lo straordinario viene giustamente retribuito a minuto prima delle ore 08.00.
    Ho già detto a Riccardi che quando sarò nella cabina elettorale sia io che i pendolari ci ricorderemo dei disagi Trenitalia quindi delle Sue promesse saranno tenute in considerazione come ora Lui tiene in considerazione tutti i disagi nostri con Trenitalia

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