7 Febbraio 2012

Rumiz su Trieste: “Un secolo fa la città era al centro d’Europa. Perfino trent’ anni fa era meglio di oggi”

“Un secolo fa, con una sola coincidenza si andava a Praga, Cracovia e Stoccarda. La città era al centro d’Europa. Perfino trent’anni fa era meglio di oggi, senza Schengen e con la cortina di ferro di mezzo. Sull’altopiano passava ancora il Simplon Orient Express diretto a Istanbul, e in wagon lit potevi andare a Parigi, Genova, Roma, Budapest, Belgrado. Oggi vai solo a Udine e Venezia, con i treni più lenti d’Italia.
Il confronto più deprimente è quello che tocca i collegamenti con Vienna. C’erano dodici treni al giorno, tutti diretti. Oggi nessuno.”

Così scrive Paolo Rumiz  su Repubblica, dove in un articolo uscito il 29 gennaio 2012, racconta la lunga e nobile storia della stazione di Trieste Campo Marzio. Dal 1984 la stazione  ospita un museo ferroviario gestito interamente da volontari, che non riceve contributi statali e che si trova ora in difficoltà economiche.

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225 commenti a Rumiz su Trieste: “Un secolo fa la città era al centro d’Europa. Perfino trent’ anni fa era meglio di oggi”

  1. MILADYde winter ha detto:

    va bene, lo sappiamo come era la domanda e’
    come potrebbe essere e, soprattutto, a quanti interessa
    mil

  2. effebi ha detto:

    oggi + di ieri e – di domani

    nei baci perugina…

  3. italiano ha detto:

    Non se ne può più, davvero, di Rumiz e delle sue “articolesse”.

    Strano (ma va..) che non abbia guarnito quest’ultimo pezzo con il mantra delle “pisciate e dell’urina” usata in altro articolo durante il suo endorsement per Cosolini e Dipiazza.

  4. italiano ha detto:

    (correzione ultima riga sopra) per Cosolini e CONTRO Dipiazza.

  5. sfsn ha detto:

    talian,
    contento ti de sto sfacelo…

  6. italiano ha detto:

    sfsn,

    contento ti de ste cazzade

  7. Fiora ha detto:

    Laudator temporis acti. Cui prodest?

    Mi speto la cognada e po’ bon
    e no me pronunzio, ma fazzo din don!

  8. mutante ha detto:

    ovvio che è così. e l’indifferenza al riguardo è ancora più sconvolgente dei fatti di per sè. dobbiamo essere schiavi in automobile come ogni italiano medio…
    http://www.trieste-libera.org/index.php

  9. Giovanna ha detto:

    esempio pratico: triestina, go voia de andara sciar in austria. Go due scelte, partindo da Trieste:
    auto: un pien de benza+ autostrada+ (opzionale)vignetta austraica
    treno: più o meno 40 euro in treno andata a e ritorno.

    Perchè no posso sceglier la seconda opzion???(ovvero podesi anche sceglier la seconda, ma partiria da Sezana: durata complessiva del viaggio minimo 5 ore)

  10. vigna ha detto:

    caro italiano,
    io devo andare in austria per lavoro ogni settimana. credimi, non esiste nessun collegamento decente.
    Ferrovie dello stato?
    …hahahah…
    obb: hanno messo tre autobus che partono da klagenfurt fino a venezia con fermata a villach e udine… ovviamente non viaggia il sabato e domenica.

    slovenia? e come raggiungo sezana? o, viceversa, come arrivo da sezana a opicina (almeno)?

    pare la colpa sia tutta nostra.
    vi indico un articolo interessante, anche se ormai un po’ datato:
    http://diblas-udine.blogautore.repubblica.it/2009/10/08/cancellati-tutti-i-treni-per-laustria/

    “… Le Ferrovie austriache (Öbb), infatti, non erano d’accordo. Avevano insistito a lungo con Trenitalia perché la corsa non fosse cancellata. Avevano addirittura proposto – come ha riferito Christoph Posch, portavoce delle Öbb – di entrare in Italia con un treno austriaco e con personale proprio, ma Trenitalia avrebbe imposto un pedaggio così elevato da rendere l’intrapresa insostenibile economicamente…”

  11. Giovanna ha detto:

    hey Vigna, quando vado in ferie te ciamo. partimo insieme e se dividemo le spese. 😀 In attesa de qualche nuovo collegamento Trenitalia…

  12. vigna ha detto:

    cara giovanna,
    per mi va ben!
    sapime dir

    P. vigna

  13. italiano ha detto:

    @ vigna

    Trasferisciti.

    PS – Dov’era Rumiz 40-30-20 anni fa: si è svegliato guardaunpo’ da pochissimo?

  14. Albino Suligoj ha detto:

    co iero mulo e andavo in stazion centrale de sera andavo a veder che partiva il direttissimo Trieste – Gdinja – Danzica e go sempre sognà de montar un giorno o l’altro su quel treno; xe rimasto solo un melanconico sogno de un tempo che non tornerà più

  15. dimaco il discolo ha detto:

    italiano ma quanto vi rode quando vi sbattono sul muso la verità.: Da quando siete qui avete mandato a p…….e tutto quanto. e ve lo sbattono in faccia a livello nazionale. In queste terre siete inutili e dannosi. altro che i comunisti che so0no quelli che fanno danni.

  16. dimaco il discolo ha detto:

    e aggiungo pure questo:
    Se il maresciallo fosse stato incline verso gli angloamericani che verso stalin, col piffero che Trieste sventolava la bandiera italiana anche perchè a parer mio ne avrebbero avuto più cura e l’avrebbero sviluppato il porto comunque invece di lasciarlo marcire come hanno fatto gli italiani che hanno usato la città solo per mero sfruttamento politico e nazionalista.
    A sto punto credo che appoggerò l’idea del TLT, magari riescono a inglobare pure Gorizia nel progetto.

  17. Pieri ha detto:

    Se Trieste fosse passata in mano agli slavi sarebbe stata una città di morti di fame come tutto l’est europa dell’epoca. Almeno ci siamo evitati le brutture degli squallidi palazzoni proletari tipici del mondo comunista. Quanto al TLT, se vi fosse una divisione della regione, per fortuna non riusciranno mai a inserire Gorizia nella città metropolitana di Triese, al massimo Monfalcone e Bisiacaria.

  18. effebi ha detto:

    se stava mejo co se stava pezo.. no xe più le meze stagioni… mejo ricchi e sani che poveri e maladi… mejo un giorno da scilipoti che 100 da schettino…

  19. effebi ha detto:

    pecà che un come rumiz dimostri de annoiarse cussì tanto…

  20. Lauro ha detto:

    Non capisco i commenti infastiditi..
    Probabilmente nessuno ha letto l’articolo intero. Tipico triestin, anche leger se fa fadiga.

  21. aldo ha detto:

    Rumiz dice cose ovvie e comunque io personalmente preferisco il treno all’automobile…

    …ma Rumiz, dopo l’invettiva, come al solito si guarda bene dal proporre una soluzione, anche perchè nel caso specifico una soluzione implicherebbe una critica al governo Monti, sostenuto dal suo editore…

    …la domanda di viaggiare in treno è in calo, le ferrovie sono in perdita, mi risulta che lo stato ci butti già dentro 6 miliardi all’anno a fondo perduto e con i problemi di debito pubblico che abbiamo quei 6 miliardi andrebbero ridotti e non aumentati…e allora, che fare?

    la liberalizzazione dei servizi ferroviari, almeno sulle tratte non coperte o coperte male da Trenitalia, come quelle che interessano Trieste, potrebbe essere una soluzione…

    …se ci fosse qualche compagnia ferroviaria, vecchia o nuova, italiana, austriaca, slovena o di dovunque, interessata a coprire le tratte da Trieste verso Nord, verso Est e anche verso Ovest, a prezzi di mercato, ben venga e poi ognuno scelga che mezzo prendere (io prenderei il treno, anche se mi costasse di più)…

    …ma le famose liberalizzazioni hanno toccato tassisti e benzinai e non certo i monopoli veri come quello di Trenitalia che anche quando non ha convenienza a coprire una tratta, non vuole comunque che lo facciano altri…

    …ma di questa mancata liberalizzazione Rumiz non parla perchè significherebbe criticare il governo Monti, fortemente sostenuto da De Benedetti e Repubblica…

    …e allora resta il piagnisteo a Trenitalia che non porta a niente, ma non disturba il manovratore, fa fare bella figura e fa contenti tutti, o almeno la maggior parte dei lettori

  22. Tergestin ha detto:

    “Almeno ci siamo evitati le brutture degli squallidi palazzoni proletari tipici del mondo comunista.”

    E difatti gavemo capolavori come Rozzol Melara, le case dei Puffi, el casermon de Valmaura, quel de via Corelli e tanti fulgidi esempi de magnifica edilizia.

    Rumiz che piasi o no, disi una verità incontestabile e quei che sa solo sventolar bandiere anzichè smentirlo coi fatti lo irridi con sfottò che gnanca un muleto de otto anni.

  23. Fiora ha detto:

    @22 Tergestin chi “lo irridi con sfottò che gnanca un muleto de oto anni” xè persone evidentemente rimaste mentalmente a quell’età e che irridi”de profession” de qua e de là, senza far torto a nissun 😉
    Chi lo discuti con argomentazioni più o meno condivisibili e me par che per fortuna no i manchi. Tanto per citar el più vizin, el post 21 che te precedi ne xè un esempio…
    Concordo con ti sull’orrendezza assoluta dei edifici che te ga cità, MA! e mi me go limità a definir Rumiz ” Laudator temporis acti.” e concludendo con un sconsolado “Cui prodest?” scusandome pel latinismo che piazado a ribadir una scelta de italianità che NO XE’ asolutamente nazionalistica, ma de cultura e contempla assolutamente ogni apertura a nord, sud, EST e ovest come una porta spalancada dala bora.
    Lodar el passato per mi xè sterile e no servi a nissun, se no a coltivar nostalgie che paraliza e tut’al più a incrementar la scarsela del…” COLTIVATOR” 😉

  24. Fiora ha detto:

    Tergestin voio sperar che no te me contesti come una contradizion el mio mile volte ribadì tacamento ala Defonta…tratasi come sempre ribadì de sognante divertissement che convivi nela mia anima de triestina, con tanti altri influssi. e lo considero un patrimonio che gnanca Monti ghe la farà a portarme via…
    Solo che a diferenza de Rumiz mi vivo l’ogi e de citadina e boteghera DE OGI, seguo l’iter dela nova viabilità!

  25. dimaco il discolo ha detto:

    Lessi tempo fa ,da qualche parte in internet unadiscussione affine, ma qualcuno scrisse che l’intenzione, da parte degli yugoslavi, era di creare un porto franco a trieste per far transitare verso l’europa centrale e nord europa tutte le merci del mediterraneo.
    Riguardo all’edilizia da quello che vedo quando vado a trieste non mi sembra molto differente da quella vista nei paesi dell’est.

  26. Luigi (veneziano) ha detto:

    Per Vs info: le Ferrovie Austriache già gestiscono alcune tratte:

    http://www.obb-italia.com/

    Hanno pure inaugurato la Livorno-Pisa-Vienna. Non mi risulta abbiano chiesto di aprire una nuova linea TS-Wien. Secondo voi questa linea TS-Wien sarebbe in attivo?

    L.

  27. effebi ha detto:

    … e xe mejo irrider che irrider chi irridi

  28. effebi ha detto:

    ben, adesso spetemose un banchetto in stazion dove rumiz raccogli firme contro la latitanza de trenitalia – mi son pronto a firmar o restemo a brontolar ?
    ..irridendo chi irridi

  29. effebi ha detto:

    el sindaco de trieste ga prontamente raccolto el grido de dolor della nobile firma ? xe senterà anche lui al banchetto in stazion ?

  30. Giampaolo Lonzar ha detto:

    @@@@ RUVIDIZ – mi sta storia me ricorda
    i veci Carpinteri e Faraguna de “Borghesia Eroica ” : Se vinzi la sinistra festegiemo
    con ” Vodka e caviale ” se vinzi la destra con
    ” Champagne e ostrighe”.

    Intanto i Austriaci fa un novo buso rente del vecio Semering , xe per vinir a Trieste o ad Abazzia

  31. Pieri ha detto:

    Si sa che la periferia di Trieste fa schifo. Ma avrebbe potuto essere peggio.

  32. Fiora ha detto:

    Pieri, “c’è sempre un peggio”, ma la periferia di Trieste obiettivamente fa schifo!
    appena sposata ho comprato casa ad Altura, perché costava poco. Ho vissuto da esiliata ,finché non ho venduto e sono tornata in zone e case più vivibili.

  33. Dag ha detto:

    #21
    In realtà c’è già un inizio di liberalizzazione. Forse non tutti lo sanno, ma sul territorio italiano circolano treni Austriaci e Tedeschi. Basta andare sui rispettivi siti internet per avere conto di ciò (ed è possibile pure acquistare il biglietto).

  34. Tergestin ha detto:

    @ Fiora

    Certamente, ma so che ti scherzi. No me riferivo a ti, ma a diversi utenti e soggetti de cui molti a breve impinirà el topic che ne disi de pensar al futuro e no al passato, che semo veci parrucconi antitaliani che rosiga su vecie glorie quando fra dò giorni sarà i primi a pretender inchini e cordoglio assoluti.

    No me piasi el pensiero unico imposto da decenni a ‘sta parte, no so se se ga mai notà.
    Con ti su diversi argomenti no la vedemo uguale ma finchè vedo bona fede e correttezza, niente da eccepir, xe opinioni diverse e basta.

  35. Markus ha detto:

    Belle parole e complimenti a tutti ! Vediamo però ora il lato pratico !
    Ecco quindi i nomi di alcune altre metropoli, attualmente senza treni diretti con le capitali europee, nonostante le loro stazioni abbiano più transito annuo di passeggeri che non a Trieste: Salerno, Savona, Saronno, Alessandria, Gallarate, Lecco, Monza, Treviso, Vicenza, Udine, Modena, Pavia , Parma , Brescia, Novara, Bergamo, ecc. ecc.
    Dovremo pertanto aspettare la fila e quando le città elencate avranno i diretti, sarà la volta di Trieste. Basta attendere….

  36. sfsn ha detto:

    ciò, ma talian ga i oci foderai de persuto?
    va in stazion central e vedi:
    1. quanti treni che parti
    2.dove che i va
    3. tuti i fori dei negozi svodi.

    Per no prender atto dela situazion disperada de sta cità ghe vol esser
    1. o orbi
    2. o fanatici
    3. o m…

  37. effebi ha detto:

    36… el sindaco no me par preocupado, semo drio ripiturar le striche per tera…

  38. Giampaolo Lonzar ha detto:

    @@@ TRENI- Inveze che serar la Stazion Campo Marzio (Transalpina)perke’ no se tachemo ala ferovia Slovena tanto xe solo 3500 metri da Noghere al bivio de Risan opur slonghemo el Tram de Opcina fin a Divača e po ‘ndemo dove che volemo…. 🙂

  39. Luigi (veneziano) ha detto:

    Solo per dire che quando si afferma che non c’è un treno per Vienna s’intende “un treno senza cambi”. Perché tu ovviamente puoi partire da Trieste, cambiare a Mestre e da Mestre (magari con un altro cambio) arrivare a Vienna.

    Se invece si vuole un treno diretto TS-Wien, basta chiedere alla ferrovie austriache di attivarsi. Ma credo che in questo momento abbiano altri problemi per la testa: http://diblas-udine.blogautore.repubblica.it/2011/07/08/eurostat-scopre-i-debiti-nascosti-del-bilancio-austriaco/

    L.

  40. Giampaolo Lonzar ha detto:

    @ 39 LUIGI Ve – …….siii ! e dopo la ciamemo la ” la Frecia del Granzoporo” perke’
    per andar avanti ‘ndemo indrio!!!!!

  41. Tergestin ha detto:

    Gavevo dito mi.
    A breve me aspeto post che spiega come le ferrovie austriache fa cagar e quele ‘taliane xe una figada megagalattica e le fossi ancora meio se no fossi che Tito gaveva un pian segreto per sabotarle in nome dell’antitalianità. Basta spetar un diese massimo quindise post e vedarè come se ghe darà dell’antitalian a Rumiz (un dei pochissimi tra l’altro a cui ghe ga fregado del 150esimo el scorso anno).

  42. Fiora ha detto:

    @41 Ara Tergestin,no xè per “smentir” le tue care parole sula coreteza e bonafede anche se con opinioni diverse…te vol rider? in sto caso te quoto parola per parola, virgole comprese!
    Accenno al comportamento de Rumiz pel centocinquantenario compreso! 🙂

  43. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Lonzar
    El granzoporo no va indrìo, ma de sbiego.

    @ Tergestin
    L’Italia fa cagare, mentre l’Austria è una figata galattica. Così sei contento.

    L.

  44. Giampaolo Lonzar ha detto:

    @43 LUIGI Ve – xe giusto lo stesso perkè andar a Viena via Mestre xe proprio andar prima per sbiego po se fa remitur , me par la fiera de la monada ………..:-)

  45. Bibliotopa ha detto:

    Scusate, ma da Venezia ( o Mestre) a Vienna c’è comunque il bus ( delle ferrovie austriache) fino a Villaco e là il passaggio sul treno. Lo fa mia cugina, pendolare fra Venezia e Vienna. Noi triestini abbiamo in più il cambi treno/bus a Udine. Lo faccio quando vado a trovarla a Vienna.

  46. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Lonzar

    Questa Pasqua vado a Monaco con l’abbinata DBB-ÖBB. C’è una corsa da Venezia al giorno, tutti i giorni. Il viaggio dure sette ore. 78 Euro andata/ritorno.

    Per adesso gli austro/crucchi insieme gestiscono in Italia la tratta Venezia-Monaco e la Bologna-Monaco.

    Gli austriaci da soli offrono quattro tratte: Venezia/Udine/Salisburgo/Vienna, Roma/Bologna/Klagenfurt/Vienna, Milano/Verona/Klagenfurt/Vienna e Livorno/Firenze/Klagenfurt/Vienna.

    Domani faranno anche un Trieste/Udine/Vienna?

    Siccome loro in Italia entrano solo nelle tratte dove si guadagna, credo che in questo momento non lo farebbero. A meno che – butto là un’ipotesi – Trieste non si lanci come porto crocieristico.

    L.

  47. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Bibliotopa
    Certo che c’è il bus: l’ho preso due anni fa. Mi pare ci siano tre corse al giorno (o quattro?).

    L.

  48. Giampaolo Lonzar ha detto:

    @46 LUIGI Ve – Mi dispiace per chi non guida , ma ora come stanno le cose io da Trieste con l’automobile facendo Trieste Slovenia Vienna io arrivo in 4 ore e rotti
    senza strafare. Io vado ogni estate a Moerbisch al festival del’operetta che e’a SE
    di Vienna di Sab o Dom arrivo anche prima!!!
    Pertanto credo che per chi va in vacanza il treno sia usato da pochi.

  49. alpino ha detto:

    Essere al centro dell’Europa per diritto alla jus soli, ovvero perchè tali si è anzi si era storicamente e geograficamente o per capacità? ovvero cosa offre Trieste più degli altri? per quale motivo deve essere Trieste anzichè Udine, o Venezia il centro d’Europa? ma lo era davvero o semplicemente è una credenza radicata tutta triestina che deve per forza di cose crearsi un proprio spazio giustificativo del suo essere.
    Econimicamente, commercialmente e culturalmente Trieste è stata messa da parte, oggi si sentono le urla dei triestini abbandonati, sulla falsariga dei napoletani sommersi dalle “scovasse” tutti ad aspettare qualcuno, qualcosa, un riconoscimento..ma per quale motivo? in virtù della storia? del passato? ma possibile che ogni articolo inerente Trieste sia di carattere “..che ben che stavimo, che bel che iera” sempre e solo passato, il tempo futuro a Trieste non esiste..Vorreste il patentino di “cuore d’Europa” ad honoris causa insomma..dai..

  50. effebi ha detto:

    di PAOLO RUMIZ

    VIENNA
    Come sfondare porte aperte. La visita del sindaco di Trieste Roberto Cosolini al collega di Vienna, il popolarissimo Michael Haupl, è andata a gonfie vele, talmente a gonfie vele che ci si chiede perché negli ultimi anni si sia fatto così poco. Vienna ci ama.

    È bastata la parola “Triest”, unita a un cognome, “Magris”, a spalancare uffici della Rathaus, mobilitare assessori, innescare processi operativi immediati, accendere momenti di calorosa convivialità col sindaco in persona. E poi il feeling immediato fra quei due Burgermeister che si somigliano, entrambi massicci, entrambi con faccia da curato di campagna, entrambi sommersi dai bilanci ma entrambi felici del loro mestiere di sindaco.

    Due “Teddybear” che, in un incontro fuori protocollo di quasi tre ore, si sono ritrovati a infornare lietamente idee e iniziative davanti a un bollito con Roestli coronato da uno gnocco salisburghese.

    Sembrava non aspettassero altro. La città che fu capitale di un impero ha rapporti culturali con mezza Europa: Parigi, Barcellona, Praga, Atene, Mosca, Kiev, Cracovia, e naturalmente con Berlino, Amsterdam, Lubiana e infiniti altri luoghi. Con l’Italia c’è poco o nulla, e tanto meno con la città che fu il suo porto franco. Così la proposta di trasferire a Vienna in tempi rapidi la mostra catalana sulla città di Magris e, in parallelo, di gettare le basi di un 2014 triestino dedicato alla città danubiana è entrato subito nell’agenda di Haupl e del suo assessore alla cultura Mailath Pokorny. Un’intesa, ha sottolineato il Burgermeister, che non nasce tanto da nostalgie imperiali, quanto da una radice comune e soprattutto da un’attrazione dei luoghi, ben radicata nel presente.

    Un bel mare, una città vivibile, un buon mangiare e un buon bere. Ma anche per Trieste Vienna non è solo un punto di riferimento del passato. Èla città – modello, la più vivibile d’Europa, la metropoli dove i netturbini curano meticolosamente le aiuole e sono più rispettati dei vigili, la terra dove i ciclisti sono benemeriti, i trasporti pubblici funzionano e l’automobile diventa inutile. Vienna, la città dove una presenza di quattro immigrati (di prima e seconda generazione) su dieci abitanti è gestita con una distribuzione di alloggi che impedisce i ghetti e garantisce un ordine pubblico implacabile. Un posto dove c’è posto per serbi, turchi, russi, africani. Una pluralità anche religiosa che si rispecchia nella Trieste pre-fascista e affonda, questa sì, nella sperimentata pluralità asburgica, nei tempi in cui l’esercito imperiale portava conforto agli uomini al fronte non solo col cappellano militare ma anche col rabbino e l’imam.

    Alcune frasi dell’incontro. Cosolini: «Siamo venuti in treno, sulla vecchia linea costruita da Carl von Ghega, apposta per sottolineare il legame antico che ci unisce, anche se non esiste più una linea diretta fra le due città». Haupl: «Anche noi siamo andati a Trieste in treno quando fu Illy a invitarci nel 1995». E ancora Haupl, davanti alla montagna di carte dei conti municipali accumulati sulla sua scrivania: «Vienna paga allo stato il 48 per cento delle imposte, l’Austria ci deve trattare con rispetto», e Cosolini coglie al volo rilanciando che «Oggi, con Monti al governo, anche noi possiamo chiedere più rispetto». Ancora Michael Haupl, che da vent’anni passa le vacanze in Toscana e adora la schiacciata e il Brunello: «L’Italia è un Paese ricco e operoso, non c’è dubbio in questo; ora ha solo bisogno di ordine e equità».

    Poi il pranzo, nella cantina della Rathaus, in una saletta in quercia con quadri Secession. Subito, fuori nel giardino che fronteggia il Ring, il mercatino di Natale e, sulla guglia del palazzo, la statua del Rathausmann. Al tavolo con Haupl, anche il vicesindaco Fabiana Martini e la segretaria personale Miryam Taucer. Ci si racconta, ci si studia e l’intesa è immediata, complice il Blauburgunder nei calici: l’austriaco accetta le proposte del triestino e le mette in agenda. E così Trieste approderà a Vienna con le immagini dei luoghi di Magris. Di rimando, nel 2014, la capitale austriaca esporterà una delle sue “Settimane viennesi”, e costruirà un anno di manifestazioni di alta cultura e appuntamenti popolari. Mostre, conferenze, operette su maxischermo con buffet in piazza Grande, una performance all’aperto dell’Orchestra sinfonica viennese, dimostrazioni di panificazione d’Oltralpe, aiuole curate dal mitico servizio piantagioni della città austriaca. E Haupl verrà, ha promesso, per la grande regata Barcolana, nel golfo dove Sissi imperatrice vide per la prima volta il mare.
    ——————————–

    …”Cosolini coglie al volo rilanciando che «Oggi, con Monti al governo, anche noi possiamo chiedere più rispetto».”

    e… lo stiamo chiedendo ?
    no per altro… ma sennò qua sti rugnadori no la finissi più…

  51. Giampaolo Lonzar ha detto:

    @49 -ALPINO – Del resto credo sia umano che un paragone sorga istintivo .
    Del resto anche Lei se fa delle “gite” a posteriori dira’ la gita 1 e’ stata meglio della gita 2 e cosi via…
    Mi permetta un pero’ ,che sorge anche spontaneo; qualsiasi desiderio Triestino che non sia in linea con quelli dalla “madreitalia” sono stroncati,beffeggiati,criticati sul nascere.
    Io da TRIESTINO ITALOFONO nelle sue parole sa cosa leggo:Trieste” caraalcuore” ma cordialmente antipatica.
    Inoltre se vuole sapere cosa vorrei io personalmente ,Le rispondo sinceramente :
    ” Vorrei essere indipendente”, ma questa risposta piace a molto pochi.

  52. effebi ha detto:

    e comunque …ripetemo tuti insieme:
    “TRIEST…TRIEST… TRIEST…”

    “i disi” che fa miracoli… 🙂

  53. effebi ha detto:

    rumiz:

    “Con trazione a vapore, il viaggio durava dieci ore e sette minuti contro le nove e ventotto di oggi, epoca dell’alta velocità. Un viaggio così lento e così umiliante – due cambi, tre biglietti e una tratta in pullman – che il sindaco di Trieste Roberto Cosolini, dovendo incontrare il Burgermeister di Vienna, ha voluto farlo di persona, per masticare fino in fondo l’amaro della sua emarginazione.”

    ma Cosolini prima de esser eletto sindaco dove abitava ? a trieste ?
    ga dovudo far sto umiliante pellegrinaggio per scoprir quel che qua su bora.la molti ripeti da anni ? 🙂

    speremo che no sia cussì per tute la altre robe… che nol gabi pena desso de scoprir che no xe un vaporetto per pola…. a nuoto la xe dura…

  54. sfsn ha detto:

    @ Lojze 39:

    GELATOOOOOO!
    xe chiaro che coi cambi se pol andar a Viena! coi cambi se pol andar anche a Lisbona, Madrid, Marsiglia e de l’altra parte a Pechino, Singapore, Delhi, Hanoi, Vladivostok…
    Dio che sgaio che te son!

  55. effebi ha detto:

    de quando che da trieste se andava a torino in aereo, partendo dal centro…
    http://www.lanternafil.it/Public/Rubrica/Postaerea/idrovolanti.htm

    desso vojo veder robertone che se libra in aria… fin torino..

  56. aldo ha detto:

    Gira voce che Monti, attraverso De Benedetti, abbia fatto prendere contatti a Rumiz con i governi austriaco, sloveno, inglese e americano per sondare la loro disponibilità ad annettere Trieste, in relazione ai rispettivi precedenti storici di amministrazione della città.

    I quattro governi che hanno ricevuto informalmente la proposta si sono rivolti a una società di consulenza internazionale, la quale ha redatto un conto economico di costi e ricavi dell’operazione.

    Sono emersi bassissimi ricavi di imposte provenienti dalla scarsa iniziativa privata presente a Trieste e altissimi costi dovuti a erogazioni di pensioni e stipendi pubblici a più o meno tre quarti della popolazione. Nè è risultata una perdita annua molto rilevante.

    Per assumersi l’onere di questa rilevante perdita annua con la l’assunzione della proprietà dell’azienda Trieste per gli anni a venire, i quattro governi hanno chiesto al governo italiano il pagamento di una grossa somma una-tantum.

    Il governo italiano ha accettato la proposta meno onerosa, dicendosi disponibile ad effettuare il pagamento in BTP. A questo punto la controparte ha interrotto le trattative e sembra che Trieste resterà all’Italia, in attesa di trasferire le perdite annue ai futuri USE – United States of Europe.

    Nel caso filtrassero indiscrezioni su questa trattativa riservata, il governo italiano e i governi austriaco, sloveno, inglese e americano hanno concordato una versione ufficiale che non crei problemi con gli ambienti nazionalisti italiani e sloveni e con i nostalgici dell’Austria e del TLT.

    La versione ufficiale sarà che i governi austriaco, sloveno, inglese e americano hanno fatto grosse offerte economiche per convincere il governo italiano a cedere Trieste, ma sono state tutte rifiutate per difendere l’italianità della città.

    Per avvalorare questa versione, nel caso fosse necessario, Rumiz scriverà su Repubblica un articolo nel quale parlerà della grande occasione persa da Trieste per tornare ai bei tempi quando “a Trieste i dobloni cascava zo dele gorne e bastava cuciarse per ingrumarli, la muleria iera disciplinada e no fazeva casin de notte e no se sentiva in giro canzoni in lingue strane che no xe dele nostre parti”.

  57. Giampaolo Lonzar ha detto:

    @ ALDO – ….. xe trapelà anche el nome del
    novo libro ………

    ” LA GORNA CHE SPANDI “

  58. Tergestin ha detto:

    @ Sfsn

    Mi -e no solo mi- evito diretamente de risponder a certi personaggi perchè se zà quando i intervien e per dove rivar e sopratutto la piega che ciapa tuti i topic dove che i zompa. No xe gnanca una question de idee diverse che per mi no xe un gran problema, ma de modi (pessimi) e cativa fede.
    Per cui evitar xe l’unica, nela magior parte dei casi.

  59. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ sfsn
    Ovvio che s’arriva anche a Dehli da Ts, ma la domanda è: quanti sono quelli che prenderebbero il TS-Wien? Qualche società ferroviaria può essere interessata? Perché se qualche società ferroviaria è interessata, può prendersi carico lei della tratta. Ormai non esiste più il monopolio.

    La soluzione quale potrebbe essere? Rilanciare la città come ai tempi dell’impero? La vedo difficile, a meno che qualche entità sovranazionale ripristini il monopolio triestino nell’Alto Adriatico.

    Il TLT o l’annessione all’Austria? C’è qualche idea un filino più potabile o preferiamo smenarcela con ‘ste enormi pippe mentali?

    L.

  60. mutante ha detto:

    siamo una banda di gente che non ha bisogno di lsd, perchè già in un mondo fantastico e colorato, nessuno escluso ma effebi e veneziano in particolare. questa discussione è iniziata strana ed è divenuta lisergica.

  61. Giampaolo Lonzar ha detto:

    @@@@ TRENO e PORTO – Trieste devi trovar el
    modo de entrar in sinergia con CAPODISTRIA/KOPER altrimenti “ben ke vadi pegiora”.
    No stemo scoltar el canto de la sirena de MONFALCON, xe la vera volta ke andemo anke noi sui scoj.
    Xe za più realtàtriestine ,italiane,croate,austriache a Capodistria de quele che uno pensa!
    Andè a far un giro in porto a Capodistria e legè i nomi su le tabele dei ufici in porto e po faze’un giro torno i ufici fora el porto, ciole’ una guida guardè su internet …..

  62. aldo ha detto:

    “zento anni fa tuti me cocolava e anche trenta anni fa iera meio de deso”

    Paola Mizru, Itis

  63. effebi ha detto:

    tergestin, questo disi el tuo sindaco tergestin:
    …”Cosolini coglie al volo rilanciando che «Oggi, con Monti al governo, anche noi possiamo chiedere più rispetto».”

    noi podemo dir, brontolar e sospirar quanto che volemo, ma el cerin lo ga in man cosolin

    se no ve piasi qualcossa savè dove andar a bater… se volè che cambi in futuro.
    el passato xe…passato (servi solo a scriver quatro monade su bora.la come su altri forum)

    amen (…come che i diseva a tergeste co la iera al centro del impero romano…)

  64. ufo ha detto:

    Mi proponessi de farli contenti una volta tanto e aneter Trst ala risorta republica de Venessia, cussì xe la volta bona che i se dà pase. Con bastanza hinterland de gaver la magioranza dei votanti, l’obligo de mantenirne, e la clausola che se i frizi tropo ghe molemo el tappo e li mandemo a fondo.

  65. Fiora ha detto:

    @62 Aldissimo “maledetto”! 😀 😀 😀

  66. Rupel ha detto:

    @ 49
    te gá ragion,il tempo futuro di TS in italia non esisti. Pol esister solo ed esclusivamente in Austria

  67. sfsn ha detto:

    credo che el tempo futuro de ts pol esser con chiunque, meno che con l’italia, el cui unico interesse xe tenir fermo tuto e smantelar quel poco che xe.

  68. Tergestin ha detto:

    @ Effebi

    Te vol dirme che una cità che va a picco da oltre 55 anni e in caduta libera da almeno un 20 me la pol ripristinar doman UN sindaco eletto oto mesi fa?
    Te son otimista.

  69. Fiora ha detto:

    @67 mi non oso attribuir ala “madrepatria” quale unico interesse la volontà de “tignir fermo tuto e smantelar quel poco che xè” … sarìa un sadismo senza una motivazion plausibile.
    Resta che l’involuzion della città xè innegabile.
    In quale misura semo trascurai e blocai da Roma e in quale misura semo noi che dormimo in pie?

  70. italiano ha detto:

    @ sfsn lo sputatorenelpiattodovemangia

    Cosa fai in Italia. Vattene. Fuori è tutto bello.

  71. Matteo ha detto:

    Mi son nda via dal italia e stago benon

  72. Matteo ha detto:

    Quela de dir va via xe giusto una come dir, roda de fioi, se no te piaxi come go fato va via, mi diria che invece saris de scoltar e de risolver, i problemi a trst sesa quai xe. Nisum no li risolvi e spetemo el politico de turno che ziga maledeti i jugo, ijugo vaavanti (vara pipistrel, ga vinto allanasa) , noi restemo indrio

    Quei che dixi de ndar via xe quei coi paraoci

  73. Matteo ha detto:

    Efebi

    No credo che i dixeva amen, i parlava una lingua ladina el tergestino, storia xe importante

  74. Matteo ha detto:

    Luigi

    Te decanti quanto xe bel a venezia, mi personalmente no me frega gnente

  75. alpino ha detto:

    Ma dai Rupel no stemo ciorse pel cul, ma quale Austria quela de una volta o quel toccheto che se rimasto dove che al massimo i fa cioccolata e succo de pomi, e dopo che te son diventà austriaco co ste fa contime..te caghi in pie, te leggi da destra a sinistra? te tachi svolar con mantel de austriaman? cossa cambia, pensate che passando di colpo all’austria l’acqua diventa benza e la me..a cioccolata? dovete darvi da fare voi, voi triestini siete i primi colpevoli del vostro declino, voi e questi stupidi discorsi di attesa del salvatore…animo movè el cul che che el treno per villacco xe partì ani fa!

  76. Katja ha detto:

    Matteo dove te son?

  77. dimaco il discolo ha detto:

    alpino il salvatore era arrivato ne 45 ma non lo hanno voluto dopo solo 40 giorni di prova. 🙂

  78. effebi ha detto:

    68 tergestin… un devi pur cominciar… dar l’esempio…
    la città ga cambiado manigo… no xe più la becera destra che blocava tuto…
    dai, tergestin ! un poco de otimismo ! eh…
    no te me volerà miga dir che tuto quel che xe nel libro rosso de cosolini in fondo… xe vero !!??
    la città risorgerà… torneremo col idrovolante a torino e in treno a vienna

    però a Rumiz mi ghe faria una domanda…
    -Rumiz su Trieste: “Un secolo fa la città era al centro d’Europa. Perfino trent’ anni fa era meglio di oggi-

    Rumiz… e quindi ?

    e a tuti quei che qua brontola:
    …e quindi ?

  79. effebi ha detto:

    78 rupel… e quindi ?

  80. Tergestin ha detto:

    @ Effebi

    Spiacente, mi go le mie idee ma tessere de partito in scarsela no go mai avù, quela xe roba che a quanto legio te conossi meio ti de mi. El sotoscrito resta dell’idea che fondar l’ennesimo partitin che dichiara de esser diverso e cambiar le robe e solite bubbole, per farlo infiltrar dai soliti elementi (e a TS specialmente gavemo avù un grande esempio con la LPT, un dei tanti) no ga nissun senso se no deluder i pochi onesti che credeva in qualcossa. Ghe vol un risveio coletivo dela gente in senso civico, morale e quanto altro. No ga alcun senso butarse in un sistema marzo -la coruzion oramai xe un lusso- in modo da marzir.

    Una roba longa saria, che oramai no vedarà la generazion dei muli de ogi, ma quela dopo. Meio tardi che mai comunque. Basta che ghe sia. Spero de gaver reso.

  81. Tergestin ha detto:

    Zonto comunque che me da enormemente per i maroni, quei figuri che invita gente nata e cressuda qua da generazioni a andar all’estero “se no ghe piasi cussì”.

    Volessi ricordarghe che dato che xe quel che femo per farghe spazio a lori da generazioni, perlomeno i nostri simpatici banditori i gabi el bon gusto come minimo de taser dato che mi gavendo un retaggio che deriva da tempi ben migliori rispetto a quei dove in ‘ste terre se manganellava chi no esaltava la “madrepatria” (rivada meno de un secolo fa) no me permeto de dirghe a nissun dove andar. Tantomeno se fossi el caso che son rivado casa sua col fagotin l’altro ieri.

  82. aldo ha detto:

    La generazion dei muli de ogi e quela dopo continuerà a pagar el debito pubblico che i papà e i nonni ga fato per viver al di sopra dele proprie posibilità…

    …e qualchedun de lori scriverà su Repubblica che trenta anni quando ierimo soto l’Italia se stava meio de deso che semo soto l’Europa

  83. aldo ha detto:

    za quando se camina guardando avanti se riscia de inciampar…

    …ma quando se camina guardando indrio, indiferente se de una parte o de l’altra, se va a sbater de sicuro

  84. Fiora ha detto:

    @83 ” tantomeno se fossi el caso che son rivado casa sua col fagotin l’altro ieri”
    Ahio , Tergestin che sottile paura che te me ga insinuà e no corelada a ste sterili discettazioni Rumiziane sul “se stava mejo co’ se stava meio”…
    La sottile paura che me serpeggia ‘ntele vene italopatoche xè un’altra. No xè che come premio al nostro spirito de globalizazion e de accoglienza indiscriminada un domani gnanca tropo lontan se sentiremo far el stesso ragionamento ” se no te sta ben va via” che ne so da Albanesi, Rumeni, Marochini, Cinesi?
    Almeno fra de noi se capimo e podemo risponder per le rime!

  85. Fiora ha detto:

    CARI TUTI,meio alenarse a dirselo fra de noi el “se no te va ben…” che lassa el tempo che trova! No xè per far la Cassandra, ma giorno presto verrà che tuti quanti noialtri che se disputemo come belve per chi che xè più autoctono, saremo messi in ‘tuna riserva come i Pellerossa e i Pellenera e gialla ecc ecc.ne dirà se no te va ben…
    gavemo volù la bicicleta… 🙁

  86. Fiora ha detto:

    @ dal71 al74 dedicdo a Matteo. xè el tono che fa la canzon!
    personalmente go la massima fiducia e stima nel mio dentista,appartenente alla minoranza Slovena.
    Talvolta el xè “crudo” nel porgerse al pari de ti.
    La ‘Talianuza ala sua mercè sula sedia dele torture no riva reagir , col labro indurì de l’anestesia e el sugasaliva fra le fauci… ma pena go un atimo de posibilità ghe lo fazzo sempre notar che nel esprimerse el xè “crudo”.
    Cos’te vol Matteo,lu’che xè inteligente e studià, el ridi, el me zuca el codin e po’ el disi ” te vederà che col trapano sarò più gentile che cole parole”…. 😉

  87. Fiora ha detto:

    @@@ a tuti i “duri e puri”. Secondo mi la sincerità no consisti nel corerghe drio a un gobo, per dirghe ch’el xè gobo! 😀

  88. Giampaolo Lonzar ha detto:

    @75 ALPINO – Noi ci siamo dati da fare subito dopo la guerra ed abbiamo ottenuto il TLT-FTT
    che e’ stato fortemente osteggiato ,dove l’Italia ha strumentalizzato la nuova destra ex-fascista. Gli indipendentisti sono stati tacciati di essere filo-titini che volevano consegnare la città a Tito. Questa è storia trita e ritrita. Dopo il ’54 la cità è stata colonizzata dall’Italia ,qui non c’è stata immigrazione operaia ma burocratica dove tutte le “careghe” sono state distribuite a superburocrati governativi sia nelle amministrazioni statali, parastatali, partecipaszioni statali cioè cantieri,soc.di navigazione,assicurazioni etc.
    L’Italia ha usato l’affinita’ linguistica italofona di un certo numero d abitanti per italianità.
    Inoltre in questo forum chi si lamenta e’ invitato ad andarsene dall’Italia, perche’ io devo lasciare le mie terre ataviche???
    se questo non e’ neo-colonialismo cos’e’???
    Trieste e’ l’ultima colonia italiana sopratttutto nel modo di trattare i suoi abitanti autoctoni siano essi italofoni che slavofoni.Tutto il resto e’ aria fritta.

  89. Luigi (veneziano) ha detto:

    Lasciando stare Matteo – che affermache io decanti Venezia laddove non l’ho mai fatto – vorrei cercare di stare sul tema in maniera seria.

    Perché io la vedo così: il FVG è regione autonoma, e quindi fra TS e UD già ci sarebbero ampi poteri per riformare alcune cose. Per esempio: l’area metropolitana di TS già è possibile farla: basta che a livello FVG si decida in tal senso. Sono i cattivi italiani a bloccare tutto quanto? Non mi pare, visto che sono i sindaci dell’altopiano i primi a non voler questa roba.

    La regione ha una marea di soldi in più – oltre che competenze in più – rispetto alla quasi totalità delle altre regioni italiane. Potrebbe già intavolare delle politiche ignote ai vostri vicini ad ovest di voi, a favore di Trieste. Lo fa? Non lo fa? Sono i cattivi italiani a bloccare tutto quanto?

    Adesso veniamo ai discorsi indipendentisti o annessionistici a Slovenia, Austria o chissache.

    Ammettiamo pure che questa sia la soluzione: Trieste va con l’Austria e siamo tutti contenti.

    Bene: intanto bisognerebbe che i triestini si esprimessero in tal senso, e poi bisognerebbe che ci si accordasse fra Italia e Austria. A meno che qualcuno non pensi di risolvere la cosa con una bella guerra.

    Ma se questo non accade – e cioè se per puro esempio la maggioranza dei triestini oggi non volesse questa cosa, o se Italia e Austria non si mettono d’accordo – la mia domanda è: che si fa?

    In altre parole: in attesa di questo futuro con l’Austria, stiamo qui a piangere il morto oppure si fa qualcosa?

    Facciamo un piccolo esempio: palazzo Carciotti. Leggo in giro che il palazzo è di proprietà del comune (non dei pessimi italiani), i soldi erano già stanziati, ma i lavori non sono stati fatti (dal comune, non dai pessimi italiani). Ci sarebbe di che incazzarsi di brutto con alcuni vostri compaesani, invece che succede? Che i soliti noti se la prendono con l’Italia anche per palazzo Carciotti!

    La mia impressione in definitiva è che il futuro di una città viene determinato in massima parte dai suoi abitanti.

    Che si vuol fare, allora?

    L.

  90. effebi ha detto:

    luigi, tergestin sugerissi : “Ghe vol un risveio coletivo dela gente in senso civico, morale e quanto altro”

    che me sento de quotar, ma anche qua sorgi la domanda… e quindi ? chi meti la sveja ?

  91. Giampaolo Lonzar ha detto:

    @93 RUPEL – Ja sam u skypu, probirati molim !!!

  92. effebi ha detto:

    il “nostro” ora scopre che anche l’italia “non è più quella di una volta”
    e che i “lupi non attaccano l’uomo” (…peccato)

    http://video.repubblica.it/dossier/neve-emergenza-maltempo/le-mie-notti-a-balsorano-come-nei-balcani-20-anni-fa/87672/86065

  93. B. ha detto:

    Scuseme ma, la bona volta che qualchidun parla de noi, inveze de far rumor contro l’omicidio premeditado verso la nostra città, se sbarufemo fra noi?

    Ciao a tuti.

    *Un che sta pensando de ‘ndar via causa Italia*

  94. effebi ha detto:

    http://www.mladina.si/108865/berlusconi/

    a proposito di repubbliche della banane…

  95. Fiora ha detto:

    @90Giampaolo Lonzar, ho letto con estremo interesse la tua pacata analisi sui concetti di ” italianità” e ” affinità linguistica italofona” potrei a questa seconda definizione aggiungervi un “culturale” di completamento, senza falsare il senso del tuo discorso? Perché in tal caso mi avresti davvero illuminata e aiutata nella mia ricerca di un’identità. A differenza di oggi che per il fatto di confondere i termini che hai analizzato mi sento…in altalena!

  96. dimaco il discolo ha detto:

    Fiora,Trieste è sempre stata una città multiculturale, aperta e tollerante. Almeno fino al 1918. Poi di colpo qualcuno ha voluto (e vuole tutt’ora) che ve ne sia una sola e che le altre vengano cancellate. Da triestina patoca certe domande non dovresti nemmeno porle 🙂

  97. Luigi (veneziano) ha detto:

    Torniamo per un attimo ai treni. Ecco qui il piano originale dal quale derivò l’idea della costruzione della Vienna-Trieste (passante per Lubiana).

    http://www.literature.at/viewer.alo?objid=11281&viewmode=fullscreen&scale=3.33&rotate=&page=1

    Ed ecco qua il peana dell’opera, pubblicato nel 1857:

    http://www.literature.at/viewer.alo?objid=11268&viewmode=fullscreen&scale=3.33&rotate=&page=1

    Visto che la quasi totalità della linea corre al di fuori dell’attuale territorio della Repubblica Italiana, perché non si fa richiesta agli sloveni di ripristinare i dieci treni giornalieri TS-Wien? Magari a loro il business interessa.

    L.

  98. Luigi (veneziano) ha detto:

    @dimaco

    Fino al 1918 Trieste era una città aperta, multiculturale e tollerante. Sarà per questo che i resoconti dei consigli comunali fra il 1880 e il 1918 sono strapieni di attacchi reciproci fra sloveni e italiani: evidentemente si trattava di una gara a chi era più tollerante…

    E sarà sempre per eccesso di tolleranza che nella notte del 13 luglio 1868 si svilupparono scontri di piazza che sfociarono in manifestazioni di opposti nazionalisti, con due morti nelle strade.

    Sarà sempre per volontà di promuovere il multiculturalismo che fra il 1868 e il 1892 vi furono gli attentati di stampo nazionalista dei cosiddetti “petardieri”, che colpirono una serie di edifici pubblici.

    Sarà stato un pasdaran della convivenza quello che il 2 agosto 1882 lanciò una bomba contro un corteo di veterani dell’esercito A/U, ammazzando un ragazzo e causando una ventina di feriti.

    Sarà stato sicuramente un calabrese a nascondersi sotto le spoglie di Guglielmo Oberdan, impiccato poi il 20 dicembre 1882.

    Saranno stati innamorati reciproci quelli che fondarono a Trieste i vari club nazionali alla fine del XIX secolo, subito pronti a beccarsi l’un l’altro.

    E – infine – saranno stati i pasdaran dell’amore fra i popoli ad appiccare l’incendio che distrusse la sede de “Il Piccolo”, nel maggio del 1915.

    Adesso t’invito a fare un piccolo esercizio: il candidato dimaco trovi e descriva un’altra località nell’attuale territorio italiano dove fra il 1860 e il 1918 ci furono degli episodi simili, enfi di multiculturalismo e tolleranza reciproca.

    L.

  99. dimaco il discolo ha detto:

    luigi aldilà dei singoli eventi da te citati, trieste è sempre stata una città multiculturale, che le diverse culture si scontrino ogni tanto è quasi fisiologico sopratutto se c’è qualcuno a soffiare sul fuoco.
    Trieste è stata, nonostante tutte le cose successe , nel bene e nel male, una metropoli multiculturale e comunque un’esempio di convivenza tra diverse etnie e religioni.

  100. dimaco il discolo ha detto:

    io credo che essere triestino(non lo sono per cui lo posso solo supporre) significhi essere un’pò di tutto: talian, striaco, sciavo, turco, greco, balcanico ecc. Perchè è quella la vera anima di Trieste. Ecco perchè chiunque sia di mentalità aperta e senza pregiudizi può sentirsi anche triestino. Questa è una mia opinione che può anche non essere condivisa da chi si sente triestino in diversa maniera.

  101. dimaco il discolo ha detto:

    e in base a questo spirito che chi ha combattuto per l’imperatore ha combattuto anche per il re. Non perchè italiano ma per il semplice fatto di sentire di non essere solo austriaco ma anche italiano e tutto il resto dentro.

  102. Fiora ha detto:

    @99 e100 BINGO, Dimaco!…almeno per me ed in questo senso andava il mio quesito a Giampaolo Lonzar..perché mi indicasse il mio giusto posto da figurina del nostro album variegato.

  103. sfsn ha detto:

    @ takjan:
    1. cossa te sa ti che mi magno in sto piato
    2. pago le tasse e go fato el militar per cui me speto che l’italia sia coreta nei miei confronti tanto quanto lo son mi nei sui
    3. i miei quatro noni iera tuti nati a Trieste prima che ghe rivi l’italia. Dunque go più dirito mi de star qua che l’italia, che xe rivada dopo.

  104. sfsn ha detto:

    @ talian post 70
    (vedi el comento sora, go scrito takjan)

  105. Fiora ha detto:

    eh rivarà i novi ma quei de ‘ssai lontan a meterne tuti n’tela riserva come i Indiani e po’ sbaruferemo anca là sfsn! 😉

  106. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ dimaco

    Trieste è un esempio di città multiculturale come tutte le città di confine etnico al mondo. Se vai a fare i debiti confronti, la sua situazione non fu nemmeno di quelle più particolari o idilliache. In Europa ci sono città dove convivevano dieci o quindici comunità linguistiche o religiose diverse, come per esempio Leopoli. Ci sono città nelle quali non è mai capitato nulla di particolare fino agli anni ’30 del secolo scorso.

    E poi tutte le città “importanti” hanno conosciuto la presenza di molteplici comunità. Per fare l’esempio che mi viene più facile: a Venezia c’erano (e in parte ci sono ancora) albanesi, greci, armeni, tedeschi, inglesi, turchi, arabi, slavi, ebrei, valdesi… A parte turchi, albanesi e slavi, questi gruppi esistono ancora, con le loro chiese e il mantenimento delle loro lingue.

    Ma Trieste non è stata – come tu hai scritto – chissà quale esempio di pacifica convivenza. Pestaggi, morti e disordini vari stanno là a testimoniarlo, e ciò avvenne BEN PRIMA che arrivasse l’Italia con le sue bandiere!

    Adesso si vuole far passare la leggenda per cui tutto quel che di male è capitato è venuto dal 1918 in poi. Prima latte e ambrosia, e baci in bocca tutti quanti.

    Ma quando mai?

    Ma lo sai dov’è stato pubblicato il primo libro dichiaratamente antislavo in lingua italiana, già portatore in nuce di parecchie tematiche del razzismo antislavo? A Trieste, ovviamente, nel 1861. Il titolo fu “Della civiltà italiana e slava in Dalmazia”, e l’autore fu – guarda un po’ te che altra particolarità ti racconto! – un tizio di nome Vincenzo Duplancich, di chiara ascendenza slava!

    Quando nel 99% dell’Italia non si aveva nemmeno alba dell’esistenza degli sloveni, dov’è che ci si menava di brutto fra italiani e sloveni? A Trieste, ovviamente!

    Dov’è ch’è stata fondata la Lega Nazionale? A Trieste, ovviamente, nel 1891 da un tizio che si chiamava… Seppenhofer (pensa che italianissimo d’origini ch’era questo qua).

    Allora io dico: evitiamo di raccontare fiabe. Quelle lasciamole ai bambini. Grazie.

    L.

  107. Fiora ha detto:

    @105 va bbe Luigi, aldilà del dimostrare prove alla mano che la coesistenza è stata turbolenta, oggi come oggi in questo suolo come cavolo è ragionevole sentirsi?

  108. Giampaolo Lonzar ha detto:

    @106 e precedenti FIORA – Non ho citato la cultura perchè trovo che dovrebbe essere legata a corda doppia con la lingua, purtroppo i locali(Triestini)avevano messo in conto che, dalla civiltà romana,classicismo,l’umanistica etc ; il costume italiano che fu instaurato dopo il 1918 potesse e/o dovesse esserne il diretto erede . Sarebbe come pensare che i faraoni pretolomeidi di Cleopatra avessero un filo che li lega agli attuali Arabi che occupano l’Egitto.
    Purtroppo il legame astratto linguistico/culturale fu immediatamente sostituito dalla delusione accelerata dall’avvento del fascismo.

  109. dimaco il discolo ha detto:

    Il 13 settembre 1919 compare su “La Riscossa” un articolo di Attilio Tamaro che la dice lunga sull’ ”entusiasmo” con cui la borghesia nazionalista triestina aveva accolto l’ arrivo degli “italiani”: “La massa dei triestini, che ha nel cuore il nome dell’ Italia e la gioia della libertà è turbata, è sconcertata dal modo con cui avvenne l’ introduzione del nuovo regime …. Il Governatore ha voluto attuare una politica di conciliazione … di modo che … quelli che avevano combattuto e sacrificato per la patria sono stati messi allo stesso livello di quanti avevano operato ad ucciderla ……La massa è infastidita oltre modo dalla burocrazia che stende i suoi tentacoli ….
    L’ Italia ha mandato ed ha permesso che si spingesse qui un’impressionante quantità di impiegati corrotti o corrompibili che ammorbano il mondo degli affari e gli animi dei cittadini. … Grandi ditte italiane, che avrebbero potuto dare la rappresentanza ai negozianti triestini, noti in tutto il mondo per la loro onestà, hanno messo delle loro filiali e vendono la merce molto più cara che a Milano e a Torino …. E’ calato qui uno stormo di parassiti, tenori, baritoni, violinisti, mandolinisti, chitarristi … è capitato, ad esempio, un tale che va per i caffè, recitando poesie patriottiche sulla guerra a gente che odia la retorica, e poi chiede l’ elemosina. I buoni cittadini … odono gli stranieri indicare quell’individuo come esempio di miseria morale italiana.

    tratto da scapoli di storia

  110. Giampaolo Lonzar ha detto:

    @@@ Turbolenze di piazza – Non dimentichiamoci che a Trieste avevano trovato lavoro 30000/40000 regnicoli ( Extracomunitari dell’epoca) che ritenevano la florida economia Triestina un merito che dovesse appartenere al Regno d’Italia dimenticando che era l’emporio di un Impero di 40 Milioni di anime . Oggi si chiamerebbe “bacino d’utenza” che collassò
    su se stesso il 4 Novembre 1918, e non e’ finito di collassare.

  111. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Fiora
    Con tutto il rispetto, proverei ad invitare ad andare un po’ in giro per il mondo prima di piangere il morto.

    Qui da me a Marghera lavoravano negli anni ’60 quasi 50.000 persone. Oggi non so se arrivano a 5.000. Abbiamo una marea di cassintegrati e in mobilità, a Trieste – che vive in buona parte di terziario pubblico o privato – mi pare che la crisi abbia colpito in modo meno massiccio. Dalle mie parti c’è gente che s’è ammazzata causa la crisi, ma onestamente non ho mai sentito tante lagne e tanti “se stava mejo prima” come a Trieste.

    Oltre a ciò, la cosa per me assurda è pensare a cose “mitologiche” come andare con l’Austria o pensare che le FFSS dovrebbero ripristinare una linea come la direttissima Trieste/Vienna che fra l’altro in territorio italiano farà sì e no 10 km.

    Nel frattempo il rigassificatore non si vuole, non si vuole la TAV, non si vuole il superporto e non si vuole il parco marino.

    E se cade giù palazzo Carciotti (comunale), la colpa è “dell’Italia”.

    Evviva la faccia!

    L.

  112. Fiora ha detto:

    @107 pertanto Giampaolo se continuassi a dichiararmi Italofona, il termine sarebbe inteso con duplice valenza e potrei benissimo sentirmi triestina patoca con tutti i crismi e i carismi? Ah che sollievo! 😉

  113. Fiora ha detto:

    @110 quanto a noi due Luigi a leggere il tuo incipit e ti confesso che dato il tono non ho proseguito,mi pare che pur esprimendoci entrambi discretamente nella lingua di Padre Dante, Alessandro Manzoni e di Domenico Rossetti, si continua a non capirsi proprio!
    Guarda te se era il modo di aggredirmi così per una domanda del tutto platonica!

  114. Fiora ha detto:

    ..perché è al mio post 106 che avresti replicato con cotanta del tutto immotivata orazione, no?!

  115. Giampaolo Lonzar ha detto:

    @@@ OBERDAN(K)- oggi povero el saria stà consegnà a una asistente sociale.
    “Caso sociale e problematico”, fijo naturale,
    el pare (veneto) che pianta ragaza madre,cresù insieme a fradelastri, el marì
    de la mare no ghe vol dar nianca el nome.
    E dopo te vol che no’l meti bombe !!! Ogi ghe saria andà mejo i ghe gavessi dà anche un assegno de sostegno !!!

  116. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Flora
    Guarda che io non ho detto che TU piangi il morto, ma un’altra cosa.

    La prima volta che sono venuto a Trieste per lavoro è stato nel 2004. Io con la gente parlo di soldi, per cui una dei primi argomenti è il lavoro. Pensavo che i veneziani fossero i campioni mondiali di lamentela: “La stagion va mal, che ben che se ‘ndava nei ani ’50 / ’60 / ’70 / ’80 et cetera”. E dopo avevano i milioni sotto il sedere.

    Dal 2004 in poi, ho scoperto che i triestini sono mooolto più avanti (sempre salvo eccezioni, va da sé): “Coss ti vol, Trieste la xe quela che la xe. Prima se andava ben…”. E questo “prima” affondava sempre più in ere “mitiche”. L’Austria, o “quando ghe jera la Jugo” (se parlavi con un jeansinaro). Insomma: pare sempre che ci volesse una variabile endogena per esser contenti: il destino non è una cosa che ciascuno si crea: la sfiga major veleggia da Duino a Muggia. Poi regolarmente che ti capitava? Che magari scoprivi che il piangimorto aveva un paio di milioni in banca, ma – non sia mai! – sempre investiti in quelle tre/quattro robe, fra le quali il bel pacchetto di Generali non mancava mai.

    Ho trovato delle montagne di fiducia nel figlio del contadino delle campagne vicentine (purché tu non fossi della Bassa…), disposto a rischiare del proprio per migliorare economicamente e socialmente, piuttosto che nelle blasonatissime Venezia e Trieste. Infatti solo a Venezia e a Trieste ho trovato gran professori che facendo tutt’altro nella vita, regolarmente spiegavano a me il mio mestiere.

    Che vorrà dire?

    L.

  117. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Lonzar

    Oberdank triestino l’hanno impiccato degli austriaci non triestini. Problema risolto, quindi.

    L.

  118. Giampaolo Lonzar ha detto:

    @117 Luigi ve-

    No sta’ rabiarte !

    … mi volevo salvarlo. Coss’ te ga capì ???

  119. Fiora ha detto:

    ribadisco Siorìa che c’entra tutto ciò con i miei problemi d’identita, quesito carinamente soddisfatto da G.P.Lonzar e dilatato in un’altra filippica da te sul genere che ora è risposta giovedì!
    Ah! non sempre esprimersi nello stesso idioma significa parlare la stessa lingua..me ne sto facendo una rassegnata ragione, Luigi!
    Continuerò a leggerti, perché spesso è una gioia per la mente,ma a farti domande ci rinuncio. Tu vai per la tua tangente , anche a domandarti cosa hai mangiato per pranzo! 🙁

  120. Fiora ha detto:

    @117Giampi,val per noi do’ ma in senso oposto quel che go scrito a Lojze qua de sora!

  121. Fiora ha detto:

    Ciò Giampi o come coffe o come tosico e ogidì l’asistente sociale ghe rivava far becàr pulito susidio e casa…Oberdank!

  122. capitano ha detto:

    Lo sfogo dello storiografo lagunare su un post come quello di Rumiz è come leggere una critica della relatività fatta dal mago otelma.

  123. Luigi (veneziano) ha detto:

    Evvero, mr captain. L’importante è che tu faccia sempre il tuo solito rito col sale e l’acqua benedetta. Gargarismi collo iodio e poi a nanna contento, ma senza orsacchiotto da questa sera.

    L.

  124. Fiora ha detto:

    @123 Semmai tu piuttosto, Luigi! mi pare che di ste macumbe te ne intendi troppo per non essere del ramo…

  125. Giampaolo Lonzar ha detto:

    @ 124 FIORA – mi calcolo che niente pol sostituir , 3 giri torno la cesa dei s’ciavoni e 3 gratade de schena sui muri .

    Altro che riti de importazion se po’ in quel momento entra el pope te ris’ci de vinzer
    anche l’enal8………. .-)

  126. dimaco il discolo ha detto:

    pope? due?

  127. aldo ha detto:

    Oberdan non era nè un nazionalista nè uno squilibrato…

    …ma un libertario in un’epoca storica nella quale solo per il fatto di avere idee libertarie, repubblicane o socialiste si finiva in galera nella mitologica felix Austria degli Asburgo, e quindi…

    …anche se non mi riconosco nel medodo degli attentati ai tiranni, caratteristico di quell’epoca storica, non ho dubbi quale sia la mia preferenza, tra Oberdan e Franz, perchè “noi vogliamo la libertà”, come cantano Les Anarchistes in “Inno a Oberdan”:

    Le bombe, le bombe all’Orsini,
    il pugnale, il pugnale alla mano
    a morte l’austriaco sovrano,
    e noi vogliamo la libertà

    Morte a Franz, viva Oberdan!
    Morte a franz, viva Oberdan!

    Non vogliamo sulle scarpe
    l’austriaca odiata catena,
    a morte gli Asburgo Lorena,
    e noi vogliamo la libertà

    Vogliamo costruire una lapide
    di pietra garibaldina,
    a morte l’austriaca gallina,
    e noi vogliamo la libertà

    http://www.youtube.com/watch?v=mBl_-CYGZys&feature=related

    …nello stesso spirito de “La locomotiva” di Guccini, visto che parliamo di treni:

    http://www.youtube.com/watch?v=93kVAnbhaTo

  128. Giampaolo Lonzar ha detto:

    @126 – Dimaco il disco-lo –

    te se confond con trigonometria dove

    1 sen = 2 tete

  129. sfsn ha detto:

    @ lojze 111:
    beh, mancassi altro che i veneziani se lamenti del italia, dopo tuto quel casin che ga fato Manin nel 1848! Voi volevi esser “liberai”, noi no!

  130. aldo ha detto:

    e volesi dar un premio al geniale burlon che ga meso la falce e martello al posto dela copa e dela spada tra le zate incadenade dela galina del stema asburgico de l’austria, in questa rasegna de stemi del sacro romano impero:

    http://www.youtube.com/watch?v=PQkPQMgdOss

    indiziado Dimaco…

  131. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Fiora
    Certo che m’intendo di macumbe! Vendo acqua benedetta e sale grosso da cucina a 50 Euro alla confezione.

    @ sfsn
    Pur di non avere gli austriaci sul groppone…

    L.

  132. Fiora ha detto:

    @127 Aldo hai fatto bene a riportare un pò di opportuna collocazione e rispetto sulla figura di Oberdan…talvolta per amore di battuta si esce dal seminato. ovviamente io parlo solo per me!

  133. Fiora ha detto:

    @131 troppo ovvia, Luigi non è da te atteggiarti al Vannomarchi della mutua, dai!

  134. mutante ha detto:

    questi dibattiti non portano a nulla. La prima priorità è che Trieste integri la gestione portuale economica e logistica con Capodistria. Io personalmente sono ismpatizzante tlt, ma trovo assurdo che oggi, per uno scambio tra due posti come Koper e Trieste non ci sia un traghetto, un autobus e minimo una ciclabile diretta. per non parlare del transito merci su ferrovia. Una volta che si sviluppi un polo simile, i collegamenti con il nord diventano immediatamente interessanti. che siate filoitaliani, tlt, proaustria, è difficile negare che questa sia una priorità, ed è difficile negare che la politica finora abbia nutrito il noi vs loro, a tutto discapito dell’occupazione e dell’economia.

  135. Giampaolo Lonzar ha detto:

    @ 134 MUTANTE –

    Già detto al mio 61 ….

    Rimasto senza commento ……..

  136. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Fiora
    Tu hai chiesto, io ho risposto.

    @ mutante
    Avrai letto anche tu che il 17 settembre scorso – dopo anni annorum di richieste – la Slovenia ha dato finalmente il proprio ok per il collegamento ferroviario fra TS e KP. Ha però imposto che per ora sia solo passeggeri, e questa è l’ennesima assurdità.

    L.

  137. effebi ha detto:

    “…e mi col mus e ti col tram ‘ndemo a servola doman.. ‘denmo a servola doman…”

    quasi quasi scrivo un articolo per repubblica denunciando el fatto che ormai xe anni che no se va più a servola nè col mus nè col tram…

  138. effebi ha detto:

    in compenso se va direti a londra brussel milano roma e etc… col areoplan… (normale, no idrovolante)

  139. mutante ha detto:

    effebi: se te vol te va anche belgrado con un stupendo turboelica misto merci/passeggeri.

  140. Bibliotopa ha detto:

    per lo stemma dell’Austria, vedere http://it.wikipedia.org/wiki/File:Austria_Bundesadler.svg Vedete bene che ha una testa sola: è lo stemma dell’Austria attuale, anch’essa una repubblica fondata sul lavoro..
    http://de.wikipedia.org/wiki/Bundeswappen_(%C3%96sterreich)

  141. dimaco ha detto:

    cossa centro mi con lo stemma aldo?

    poi zerchemo de parlar giusto in sto thread. Rumiz no parla de trieste soto l’austria ma de trieste soto l’italia.
    Quindi la domanda la xe: perchè tuto va a remengo? Epur l’italia per ciorse ste tere la ga fado massacrar centinaia de miliaia de giovani ma no la se interesa o per precision ga smeso de interesarse a ste tere.

  142. Fiora ha detto:

    @136 Luigi,ma dai! ho detto che m’aspettavo una risposta più spiritosa al quesito scherzoso sulle macumbe delle quali sembravi più esperto tu del Capitano al quale attribuivi simili rituali…
    beh el morbin no xè el tuo forte,savemo,ma te xè un tal pozo de sienza che saria pretender tropo che te anchi imbrochi un vitz cocolo, senza ofender né…ofenderte! 😀

  143. Luigi (l'altro) ha detto:

    @Giampaolo Lonzar 110

    Scusami, ma non capisco dove vuoi arrivare.

    A Trieste c’erano circa 50.000 regnicoli nella prima decade del ‘900. E allora? Questi qua per te erano la longa manus del Regno d’Italia verso l’economia di “un Impero di 40 milioni di anime”?

    Che razza di ragionamento è?

    Per la cronaca gli italiani del Regno che venivano a vivere a Trieste e nel Litorale alle soglie del XX secolo provenivano in buona parte dal Veneto e dal Friuli. Essi emigravano (segnati il termine) per sfuggire o alla pellagra o alla miseria. Se passavano la frontiera ad est si stabilivano quasi tutti a Trieste, o al limite nei centri costieri italiani dell’Istria. Perché? Perché là trovavano lavoro, a differenza ad esempio delle lande carsoline che nelle stesse descrizioni dell’Impero erano presentate come alcune tra le zone più povere del Paese. Perciò, pensa te a quanto potevano interessare ai regnicoli gli interessi italiani sul porto di Trieste!

    La tua considerazione mi fa venire in mente la storia di un fiumano (non certo unica del resto) che nel 1946 venne incarcerato e processato dagli jugoslavi. Lui era impiegato alla Finmare e secondo l’accusa, e la condanna, aveva svolto un qualche ruolo di spionaggio verso l’Italia, passando (senza autorizzazione delle nuove autorità partigiane) dei disegni. In realtà lui aveva semplicemente eseguito una richiesta pervenutagli dalla sede centrale di Genova, da cui dipendeva il cantiere di Fiume, visto che un progetto doveva essere realizzato.

    Chissà, forse per te i regnicoli di Trieste (che tu chiami “Extracomunitari dell’epoca”) andavano trattati allo stesso modo.

    Del resto la conclusione dei due casi è – stranamente – analoga: nel 1913 coi famosi decreti Hohenhole circa 35.000 regnicoli vennero espulsi da Trieste. Nel 1945 circa 25.000 Italiani che chiesero il mantenimento della cittadinanza italiana (neanche extracomunitari per giunta) se ne andarono da Fiume.

    L.

    PS: esilarantissima la tua analisi psicologica su Oberdank!

  144. Luigi (l'altro) ha detto:

    Nel 1945=Dal 1945.

    L.

  145. effebi ha detto:

    DIMACO…. raccolgo e calcio a porta vuotaaaaaaaaaaaaa !!!!

    dimaco: “Quindi la domanda la xe: perchè tuto va a remengo?”

    …….perchè xe gente che no fa che brontolar e remar contro ?

    GOOOOOOOOOOOOOOOOOOL !!
    GOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO !
    GOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO !

    CAMPIONI DEL MONDO… CAMPIONI DEL MONDO… CAMPIONI DEL MONDO… !!! (ogni tanto a NOI ne sucedi….)

  146. dimaco ha detto:

    effebi no seguo el calcio, me par un sport stupido e inutile.

  147. aldo ha detto:

    @141

    apunto…qualchedun ga messo lo stemma dela republica austriaca con tanto de falce e martel tra quei del Sacro Romano Impero

    @142

    iera solo una monada

  148. ufo ha detto:

    Vediamo se ho capito bene quanto implicitamente suggerito al @144:

    – quando i villici che migrano verso la metropoli vengono dal Veneto o dal Friuli è lecito escludere qualsiasi motivazione politica ed addebitare il fatto alla legittima ambizione del migrante di spostarsi verso aree di maggiore vivacità economica ed imprenditoriale, fenomeno altrimenti noto come urbanizzazione e che continua da un paio di secoli;

    – quando i migranti provengono da sud – leggasi Istra, Rijeka e Dalmacija – ogni accenno alla mera possibilità di una tale motivazione è delitto di leso plebiscito e ipotizzare che alcuni – sottolineato alcuni – dei migranti potessero avere motivi men che politico-nazionalisti per spostarsi in direzione di Trieste comporta un pericolo per l’incolumità personale del vilipendente (ovvio riferimento alla Glosa sul Primorski di ieri).

    Credo di avere bisogno di un supplemento di spiegazione…

  149. Giampaolo Lonzar ha detto:

    @144 LUIGI L’ALTRO –

    se a ti de va ben de capir cussì !!!

    No go niente de zontar !

    Certo che witz no xe per ti !!

  150. Bibliotopa ha detto:

    #148: i ga messo quelc he i ga trovado sdei stemmi ATTUALI dei paese che UNA VOLTA iera del Sacro Romano Impero. Savevi che presempio l’Ungheria no fazeva parte del Sacro romano Impero? fra l’altro, go qualche perplessità anche sulla Borgogna, che i meti el stemma: la Franca Contea sì, ma no me par che tuta la Borgogna iera del Sacro Romano Impero.

  151. Fiora ha detto:

    @151 Bibliomousegirl, i se ga profità coi falsi storici, perché in quela volta no i gaveva UICHIPIDIA che inveze ‘desso le spara…”trooopo giuste…”! 😉

  152. Fiora ha detto:

    @Bibliotopa che se propio propio no gavevo de mejo de far che trapolarte el nick in ‘sta matinata di fredo e di Bora (pocheta per la verità…)no me sarìa vignù meio, BIBLIOMINNI?
    Ciau 🙂

  153. Fiora ha detto:

    @150 “LUIGI”, che sia Ve. che sia “l’altro” 🙁 una sorta de nemesi da nick?!
    E provar veder se cambia qualcossa a meterse… ” UCIO” ? 😀

  154. Bibliotopa ha detto:

    Fiora, in italian se disi Topo di biblioteca e soprattutto co gavevo un blog che me occupavo de libri ( serado de poco de splinder) me pareva giusto. E tegnivo de ocio anche la biblioteca del Carli ( per chi che no s, trentamila libri a cominciar del Cinquecento a un per de anni fa, tuti soto ciave- i recenti nel container in Piazza Hortis de un per de anni. Bora.la, podè andar a veder…). Po podè far batude quante che volè.. Bibliosorzo, anche.

  155. Fiora ha detto:

    ò155 ma so dei! voleva eser una gentileza, una picola confidenza…
    Me dispiasi infinitamente de eser stada stracapida!
    “Topo di biblioteca” sono stata anch’io per molti anni, poi famiglia lavoro mi hanno un po’ distolta.
    Rimane l’apprezzamento per chi continua, altro che “remenarti”, Bibliotopa!

  156. Fiora ha detto:

    @155 anzi, me speto conferma che te me ga credù che iera cole migliori intenzioni… guai se no se capimo almeno fra Triestine! 🙂

  157. Bibliotopa ha detto:

    Ma so che no te ga cativeria, Fiora!

  158. Fiora ha detto:

    @158 magari, …. a volte! ciau e vanti noi patoche! 😉

  159. capitano ha detto:

    @127 oggi sarebbe un no-tav, anti rigassificatore, mittente di equitalianissimi pacchetti al fosforo? Pover’anima sapesse in quali mani è finita la difesa della sua reputazione.

  160. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ ufo

    Supplemento di spiegazione da parte mia (che non sono l’altro).

    Le migrazioni del XIX secolo verso le aree urbane dell’area di cui parliamo sono dovute principalmente a motivi economici.

    Le migrazioni del XX secolo sono dovute a vari motivi, sicuramente non solo economici.

    Adesso però chiedo io a te una spiegazione.

    Il 12 novembre 1866 si tenne un consiglio della Corona presso il castello di Schoembrunn. Alla fine venne stilato il seguente verbale:

    “Sua maestà ha espresso il preciso ordine che si agisca in modo deciso contro l’influenza degli elementi italiani ancora presenti in alcune regioni della Corona e, occupando opportunamente i posti degli impiegati pubblici, giudiziari, dei maestri come pure con l’influenza della stampa, si operi nel Tirolo del Sud, in Dalmazia e sul Litorale per la germanizzazione e la slavizzazione di detti territori a seconda delle circostanze, con energia e senza riguardo alcuno” (“Die Protokolle des Österreichischen Ministerrates 1848/1867. V Abteilung: Die Ministerien Rainer und Mensdorff. VI Abteilung: Das Ministerium Belcredi”, Wien, Österreichischer Bundesverlag für Unterricht, Wissenschaft und Kunst 1971, Sez. VI, vol. 2, seduta del 12 novembre 1866, p. 297). Che successe dopo? L’ordine venne eseguito o no? E se sì, come venne eseguito?

    L.

  161. sfsn ha detto:

    ciò,
    ma Lojze:
    sa tuto de storia (el devi leger quatro libri al giorno, girar per archivi come un mato, conosser tuti i storici del mondo: el cita roba de Viena – però me par che nol sapi tedesco, mah…);
    sa tuto de economia;
    sa tuto de legge;
    sa tuto de dinamiche sociologiche riguardanti i extracomunitari;
    sa tuto de politica;
    sa tuto de informazion.
    E el disi che anche el lavora.
    E che el ga una famiglia e fioi.
    Ma dove el trova el tempo per informarse cussì tanto?
    Dunque:
    1. o tanto el fa el moralista e inveze sul lavor nol fa un tubo e el passa tuto el tempo a sbimbinarse sul sito Bora.la;
    2. o su moglie ghe toca farse el cul in casa anche per lui (dunque el xe un maschilista vecia maniera e nol riscuoti per niente le mie simpatie, e comunque anche se fussi cussì no me quadra che el rivi a aver tuto sto tempo)
    opur
    (più probabile)
    3. i nove decimi dele robe che el conta xe inventade.

  162. Fiora ha detto:

    @162 de l’ultima ch’el onisiente Veneto se spetasi ghe riva l’aringa difensiva: signori dela corte e blabla il mio cliente si è imparato tute ste robe lungo il camin di nostra vita ,mica che li sono venute in amente’ntei ultimi giorni!
    Disgrasiatamente a cotanto scibile non fa da contraltare un umorismo tale da sdoganare quasi ad assolverlo, le cose che indiscutibilmente conosse!

  163. dimaco il discolo ha detto:

    sfsn la risposta la xe più semplice. xe un genio: dela ridada ma sempre un genio

  164. sfsn ha detto:

    fiora, se mi son el giudice, un senza senso del humour lo condanno al esilio (cussì almeno no lo gavemo più tra i pie!)

  165. dimaco il discolo ha detto:

    ma no sfsn, che fa parte della catena biologica di bora.la.

  166. sfsn ha detto:

    orpo, te scrivi per difizile ogi… ara che no son miga Lojze, mi son mus!

  167. Fiora ha detto:

    @165 Vostro Onore sfsn , conscia della difficoltà dell’impresa, mi ero assunta l’onere di questo patrocinio da olio santo, in una sorta di sfida con me stessa
    Altresì consapevole della assoluta giustezza del Suo dire, che condivido in toto, mi rassegno a rimettermi alla clemenza della Corte!

  168. sfsn ha detto:

    e se lo mandassimo a far lavori socialmente utili (cussì almeno el lavora e nol ne taza)?

  169. Fiora ha detto:

    @169 né s. Elena né Cascais, né Caprera , ‘lora? Bon sior Giudice, che Lojze el scovi in cità che no basta mai, forsi el se impara un do’ vitz come che dio comanda e viva l’A.

  170. capitano ha detto:

    Impossibile li gà za fati tuti 🙂

  171. italiano ha detto:

    @ 162 sfsn

    Oppure tu non hai saputo sfruttare la tua vita per imparare e studiare. Forse eri troppo in piazza con le bandiere (e chissà di che colore..) o con le tende (se sei più giovane..)

  172. Fiora ha detto:

    @172 in un clima allegro e scanzonà ecco un macroscopico esempio de tentativo mal riuscì de far dell’ironia e ‘ncora pezo riuscì de far de l’umorismo…perché l’intento iera un de questi due,no?!

  173. Fiora ha detto:

    Italiano,ti va bene villa Italia a Cascais, come sede del tuo esilio, per l’attentato al morbin?

  174. sfsn ha detto:

    taljan,
    no son rivà a studiar perchè iero tropo ocupà a far witz su voi fassistoni

  175. Luigi (veneziano) ha detto:

    Vecchissimo trucco, sfsn: roba nota financo agli antichi greci. La riassumo così: quando in una discussione non sai più che cazzo dire, attacca il tuo contraddittore.

    Hai già preso l’ammazzacaffè?

    L.

  176. capitano ha detto:

    Penoso.
    quando in una discussione non sai più che cazzo dire, attacca il tuo contraddittore.

    Sei lo stesso del commento @116? Perchè a sputare cazzate e poi tirare indietro così la lingua sono bravi solo in pochi al mondo.

  177. sfsn ha detto:

    Lojze,
    tachite.

  178. Fiora ha detto:

    @178 SACROSANTO! e val più de zento discorsi blabladi Lojze!

  179. aldo ha detto:

    de novo ressa per la rissa, mai una rossa russa

  180. Fiora ha detto:

    @180 fossi tuti come ti e mi , Aldo! 😉
    “una rosa russa” ??? 🙁
    Ma ste rose foreste xè de più dele “rose de Trieste le ga cambià color , perché le mule bele no fano più l’amor, no fano più l’amore per colpa del cucù ,ch’el xè partì per l’Africa e nol ritorna più!”
    del Sommo Pilat
    Iutub dici? seee! chi fa da sè fa per tre e po’ bon!

  181. Fiora ha detto:

    veniaaa ” per colpa del Tutù” chi che xè el tutù? BU!…domandeghe a Lojze!

  182. Katja ha detto:

    aldo son mi:-)))

  183. Luigi (l'altro) ha detto:

    @Lonzar 150

    Scusami, ma al tuo commento n. 110 io leggo questo:

    “Non dimentichiamoci che a Trieste avevano trovato lavoro 30000/40000 regnicoli ( Extracomunitari dell’epoca) che ritenevano la florida economia Triestina un merito che dovesse appartenere al Regno d’Italia dimenticando che era l’emporio di un Impero di 40 Milioni di anime”

    E qua c’è poco da dibattere. Per te gli italiani che da ovest venivano a Trieste prima del 1913 erano tutti dei tentacoli spinti dalla piovra italiana sul maggior porto dell’Impero. Detto in modo ancor più semplice, praticamente per te tutti i regnicoli preparavano l’arrivo dell’Italia nel Litorale.

    Bene, io ho solo fatto notare che questo stesso identico tuo ragionamento lo fecero, e su scala più estesa, dal 1945 gli jugoslavi in Istria e Fiume (e anche Trieste se fosse stata annessa anche lei alla Jugoslavia).

    Perciò dito ciaro ciaro: no xe che son mi che voio vederla cusì, xe che te son ti a cui magari xe scanpà la cazada.

    @ufo 149

    Ma non dirmi! In una risposta sul tema dei Regnicoli a Trieste, dimentico di parlare degli sloveni e dei croati, e ti scatta subito la molla.

    No problem, ti faccio subito contento.

    Che a Trieste venissero allora immigrati di varia nazionalità dalle più varie latitudini e longitudini circostanti lo sanno anche i sassi. E che la quasi totalità venisse per ragioni di lavoro anziché politiche, altrettanto. Questo valeva per tutti, fossero gli italiani regnicoli dal Friuli e dal Veneto, fossero gli austro-italiani dalla Bassa goriziana e dall’Istria costiera, fossero gli sloveni dal Carso e dall’Isontino, come anche dalla Carinzia e dalla Carniola, fossero i croati dall’Istria interna e dal Quarnaro, come dalla Dalmazia, fossero tutti gli altri.

    Il problema fu che ad un certo punto accaddero un po’ di cose principali. Da un lato gli sloveni e croati inurbatisi smettevano di italianizzarsi come era accaduto fino allora. Dall’altro a quelli che venivano da ovest dello Judri, e che peraltro avevano figli (e magari anche mogli) nati triestini patochi, fu detto dalla Luogotenenza imperiale: “voi avete la cittadinanza del Regno d’Italia. Ergo ora ve ne andate”. Infine il numero di sloveni che arrivava a Trieste da est aumentava sempre di più, non solo naturalmente.

    Il contesto, anziché cercare scuse e controscuse vittimistiche era semplice: a Trieste italiani e sloveni anziché il latte e il miele della civiltà asburgica si scambiavano insulti e legnate. E dal canto suo il governo di Vienna in un qualche modo doveva tenere, a modo suo, equilibrio tra le parti.

    Perciò, guarda te quanta immigrazione naturale e innaturale salta fuori.

    L.

  184. mutante ha detto:

    poeri italiani martiri, assenti a ogni colpa, insomma.

  185. Luigi (veneziano) ha detto:

    Fra capitano e sfsn, sareste le stelle al festival del Banal Grande (vicino a casa mia): “Tachite”, “penoso”, “blabla” (Fiora fa la ruota di scorta, ma sempre un passetto indietro: non si sa mai). Nemmeno mia figlia, che per lo meno ha la scusante d’essere cinquenne.

    Lo so che siete rimasti sconvolti dalle parole del Santo Franz Joseph, sempre buono e bravo, peccato che abbia scatenato qualche mazzo di guerre in giro per il mondo, ma checcevuoifà: ç’est la vie.

    E’ difficile per voi smettere i panni del martire autoflagellante: al più v’addobba il “lato Pulcinella”.

    Almeno dimaco ogni tanto fa vedere che lui l’AK ce l’ha perennemente a tracolla: voi invece no: sempre le solite lagne…

    L.

  186. sfsn ha detto:

    Cito Luigi:
    “Il problema fu che ad un certo punto accaddero un po’ di cose principali. Da un lato gli sloveni e croati inurbatisi smettevano di italianizzarsi come era accaduto fino allora. Dall’altro a quelli che venivano da ovest dello Judri, e che peraltro avevano figli (e magari anche mogli) nati triestini patochi, fu detto dalla Luogotenenza imperiale: “voi avete la cittadinanza del Regno d’Italia. Ergo ora ve ne andate”.
    La prima parte (il problema che gli sloveni e i croati smisero di italianizzarsi) xe un significativo lapsus che rivela un modo de pensar nazionalista. Problema per chi? Per la borghesia italiana!
    La seconda parte (Ai regnicoli fu detto dalla Luogotenenza imperiale: “voi avete la cittadinanza del Regno d’Italia. Ergo ora ve ne andate”.) xe inesatta, o meio, falsa. I regnicoli no xe stai espulsi, ma i xe andai via tra aprile e maggio del 1915 perchè i gaveva paura che s’ciopi la guera (xe normale che i citadini de paesi potenzialmente nemici vadi via quando xe mareta e minacia guera). Quei che xe stai espulsi o internai dopo el 24 magio del 1915 i ga subì sta misura in quanto cittadini de paese nemico. Lo stesso iera za sucesso nel 1914 ai citadini francesi, inglesi, russi o serbi che stava in Germania, in Austria o in Turchia, e ai citadini tedeschi, austriaci o turchi che stava in Francia, Inghilterra, Russia o Serbia.

  187. sfsn ha detto:

    Lojze,
    l’inteligente sa poco,
    el sagio no sa gnente,
    el mona sa tuto.

  188. Fiora ha detto:

    @186 Luigi mi spiace irrompere in si alto convivio d’intelletti per teco banalmente discettare sul tuo ” Fiora fa la ruota di scorta,ma un passettino indietro non si sa mai” Cosa si dovrebbe sapere sgradevolissimo co-utente COOOSAAAA?! il “passettino indietro” è coerente con il mio porgermi qui e “fuori”. Questione di classe, non certo di vigliaccheria!
    Poi a differenza di te privilegio il sorriso e il benevolo umorismo, merce che evidentemente non tratti e quando incappo in un villano ,non “faccio la ruota di scorta” ma l’entusiastica supporter di chi a quel villano non le mandi a dire e NON essendo una sfegatata femminista lascio che sia l’uomo a farlo!

  189. Luigi (l'altro) ha detto:

    @sfsn

    Vediamo di sviscerare i tuoi dubbi:

    1. Sull’interruzione del processo di italianizzazione degli sloveni e dei croati a Trieste (come a Gorizia e nelle cittadine istriane) se ne parla in lungo e in largo. Siccome però mi accusi di nazionalismo (italiano ovviamente), allora ti cito quello che dice in proposito la Relazione della Commissione storica mista italo-slovena. La quale riguardo il periodo 1880-1918 dice testualmente:

    “Intorno all’anno 1880 gli sloveni si erano ormai dotati di basi sufficientemente solide per un’autonoma vita politica ed economica in tutte le unità politico-amministrative austriache nelle quali essi vivevano. Anche nel Litorale austriaco il movimento politico degli sloveni del Goriziano, del Triestino e dell’Istria costituì parte integrante del movimento politico degli sloveni nel loro complesso.

    Viene così a diminuire, per poi cessare quasi completamente nei decenni successivi, l’assimilazione della popolazione slovena (e anche croata) trasferitasi nei centri cittadini e in particolare a Trieste. La più viva coscienza politica e nazionale e la maggiore solidità economica sono alla base di questo fenomeno, che allarma le élites italiane, dà vita ad una politica spesso angusta di difesa nazionale, che contrassegnerà la storia della regione sino al 1915, e contribuisce a rendere più teso il rapporto tra i due gruppi nazionali, anche a causa delle contrastanti aspirazioni slovene ed italiane ad una diversa delimitazione dei rispettivi territori nazionali.”

    2. Sullo spostamento dei regnicoli, fai un po’ di confusione. Ci furono due fasi, una precedente il 24 maggio 1915 (data dell’ingresso in guerra dell’Italia contro l’A/U), e una successiva l’apertura delle ostilità austro-italiane.

    Nella prima, le fonti in questo concordano, i regnicoli espulsi furono circa 35.000.

    Nella seconda quelli che rimasero, subirono i vari trattamenti che dicevi te, consoni a tutti i Paesi belligeranti, non solo rimpatrio ma anche internamento e confinamento. Cito Piero Purini in tal senso:

    “Nella sola Trieste gli internati furono 2.987, i confinati 1.895 e i rimapatriati in Italia 8.974 (9.866 secondo altre fonti). Gli unici regnicoli dei quali fu tollerata la presenza nel Litorale furono le donne austriache di nascita che avevano sposato un regnicolo acquisendo in questo modo la cittadinanza italiana ed i bambini nati da questi matrimoni, purché sotto i dodici anni”

    L.

    PS: devo correggere un errore fatto sopra. I decreti del 1913 comportarono licenziamenti degli impiegati comunali di cittadinanza italiana, non le loro espulsioni.

  190. Fiora ha detto:

    noto che hai la caratteristica di comportarti come una pentola a pressione. Parti soft e poi giorno dopo giorno, post dopo post alzi il tiro.
    I tuoi argomenti sono sempre gli stessi ,la forma diviene di volta in volta più indigeribile. Sei uno SPOCCHIOSO e non illuderti di essere letto appieno dalla gran parte degli utenti. Autocelebrati pure se ti appaga MA CON EDUCAZIONE! Quod licet Jovis NON licet Aloisii e a nessun altro!

  191. Fiora ha detto:

    ovviamente era il seguito della mia semindignata replica al villano veneto…

  192. sfsn ha detto:

    Luigi,
    me par che stemo disendo la stessa roba: le espulsioni xe cominciade dopo la dichiarazion de guerra italiana. I 35.000 che xe partidi prima no se configura come espulsioni, ma come partenze individuali (per quanto sicuramente non per la vilegiatura).
    per quanto riguarda la prima parte, me par evidente che la fine dell’italianizzazion pol esser considerà un problema solo per i italiani, no de sicuro per sloveni e croati.

  193. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ sfsn

    21 agosto 1913: decreti di Konrad von Hohenlohe “contro le ingerenze straniere”. Licenziamento ed espulsione degli impiegati pubblici italiani.

    La cosa aveva vari precedenti: solo nel 1912 700 italiani erano stati espulsi da Trieste. Il deputato triestino (di nascita piranese) Giorgio Pitacco il 27 giugno 1912 al parlamento di Vienna lamentò che fra il 1910 e il 1912 erano stati espulsi mediamente 50 regnicoli alla settimana, instradati verso Cormons. La cosa paradossale è che vennero espulsi anche dei regnicoli che – come Umberto Saba – erano nati e vissuti sempre a Trieste, e quindi non avevano dove andare in Italia. Pitacco indicò per esempio un cocchiere espulso per “corsa veloce” o un altro che avendo gridato ad una guardia che stava arrestando un monello triestino “Lasselo star!” venne espulso per “intromissione illecita”. Il caso forse più singolare è quello di Marcello Filoso, figlio e nipote di persone nate a Trieste, espulso per aver “gettato delle palle di neve”. C’è anche il caso dell’osteria “Giardino d’Italia”: una sera le guardie entrarono e ritenendo il nome offensivo espulsero avventori e proprietari. O quel muratore ottantenne, espulso perché cinquantacinque anni prima – in Italia – era stato condannato a tre giorni di carcere.

    Poi ci sono gli espulsi e gli internati del 1914-1915, ma questa è un’altra storia.

    L.

  194. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ sfsn 188
    Càspita: questa qui la vendono addirittura nelle tabaccherie, assieme a “oggi non si fa credito, domani sì”, o “xe sempre ben aver tre schei de mona in scarsela”.

    @ Fiora
    Ho detto che ti piazzi in scia ai poveruomini di cui sopra e tu hai confermato. Siamo tutti contenti.

    L.

  195. Fiora ha detto:

    Luigi Ve.Io ho le mie idee e non vado a traino ,ma soprattutto non ho da renderne conto a te…resta che per quanto di reale vi possa essere in una frequentazione virtuale,ALDILà DELLE OPINIONI STORICO-POLITICHE, PRIVILEGIO dialogare e in definitiva “stare” con I PIU SIMPATICI, SPIRITOSI ED EDUCATI!

  196. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Fiora
    Solo per puntualizzare: qui c’è anche un altro Luigi: non vorrei che tu non accorgendotene ti mangiassi il fegato due volte per niente: sta’ concentrata solo su di me, per favore.

    L.

  197. dimaco il discolo ha detto:

    ga ragion sfsn:
    el mona sa tuto 🙂

  198. Fiora ha detto:

    @198 vedrò di sconcentrarmi del tutto dal peraltro inimitabile Lojze!
    non volermene, LUIGISSIMO ma quando incappo nell’arroganza del calibro della tua potresti essere Dominedio ma mi viene da pensare, che mezza calza!

  199. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ dimaco
    Effettivamente, sfsn “sa”.

    @ Fiora
    Ecco, brava: continua così.

    L.

  200. Fiora ha detto:

    @201 Vittoriaaa! sta ultima risposta xè K.O. ala quinta o sesta ripresa!

  201. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Fiora
    Alle volte però non ti capisco: sorry.

    L.

  202. sfsn ha detto:

    nel 1913 i impiegati pubblici xe stai espulsi semplicemente… perchè no i gaveva i requisiti per l’assunzion!
    La Comun (come se diseva quela volta) gaveva assunto lavoratori de cittadinanza italiana in violazion ala lege austriaca che prevedeva che nei posti pubblici lavorassi citadini austriaci.
    D’altronde provè a pensar a un concorso pubblico attuale (almeno pre-Maastricht): un requisito fondamentale iera aver la citadinanza italiana.

  203. Luigi (l'altro) ha detto:

    @sfsn

    Sulla questione delle espulsioni dei regnicoli già ti ha risposto il mio omonimo.

    Riguardo il resto, visto che vedo continui a nutrire dubbi, leggi un po’ questo passo di Angelo Vivante che ho trovato:

    “Il fenomeno essenzialmente capitalistico dell’affollamento urbano, l’urbanismo, incomincia ad agire sugli sloveni proprio a Trieste ed è dapprima infausto alla nazione: è l’epoca (1800-1850) dell’assimilazione spontanea, epperò irresistibile; Trieste ingoia a migliaia sloveni del suo contado, […] a centinaia di croati istriani, dalmati, balcanici, e li assimila quasi tutti; lo stesso avviene, in miniatura, nei minori centri della regione”

    (Irredentismo Adriatico, Trieste, 1945, p. 151)

    Spero ora non arriverai a dire anche per Vivante – chiamato da te in causa in lungo e largo – che il suo discorso evidenzia “un significativo lapsus che rivela un modo de pensar nazionalista”.

    O no?

    L.

  204. sfsn ha detto:

    @ fiora:
    no sperarghe: Lojze va avanti sicuro più de mi e de ti, xe come un de quei SUV odiosi che se meti a far longhi cole utilitarie.

  205. sfsn ha detto:

    Luigi,
    no me par che te gabi colto el senso de quel che disevo. No nego assolutamente che slo e hr se gabi assimilà per un secolo, sostengo che el problema, co i ga smesso de assimilarse, xe sta inanzituto dela borghesia italiana
    passo e chiudo erchè da desso in poi no rivo più a risponder
    bon uikend a tuti meno Lojze: che te vegni assalì de un’orda sanguinaria de pupazzi de neve slavocomunisti

  206. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ sfsn

    Mi spiace, ma non è così. I regnicoli vennero licenziati in base ad un decreto del governatore von Hohenlohe (ovviamente non triestino), contro “l’ingerenza degli stranieri”. Cosa interessante: il decreto venne fatto solo per Trieste: gli impiegati regnicoli in Istria o in Dalmazia rimasero al loro posto regolarmente.

    Chi è che fece ricorso contro questo decreto? Il comune di Trieste!!!

    Quindi i TRIESTINI (per il tramite dei loro rappresentanti) si opposero a ciò che un AUSTRIACO aveva deciso sopra le loro teste.

    Per la cronaca, il ricorso venne respinto dal ministero dell’interno AUSTRIACO il 25 novembre 1913.

    E adesso come la mettiamo?

    L.

  207. Fiora ha detto:

    @203Che non ci si capisca è la sconsolata conclusione cui ero pervenuta ben prima di te un centinaio di post fa e come ti avevo pur detto, sebbene ci si esprima nello stesso idioma non si parla la stessa lingua!
    Tutti vorremmo il consenso del pubblico e della critica…talvolta capita di non fare l’en plein.Vale per te e per me!Poco male,dai!

  208. Luigi (veneziano) ha detto:

    Per completare il discorso (ricollegandomi anche a chi ha parlato della concordia e dell’amore che vigeva a TS prima del 1918), ricorderò che il 28 agosto 1913 si riunì il consiglio comunale di Trieste: erano presenti 44 liberali, 4 socialisti e 9 rappresentanti dei partiti slavi. Unico argomento all’ordine del giorno: i quattro decreti Hohenlohe.

    Il relatore Nicolò Vidacovich (irredentista italiano, a dispetto del cognome – fra parentesi fu amico di Joyce) protestò la loro illegalità e propone che il consiglio voti per il ricorso avverso il provvedimento. Applausi scroscianti, grida.

    Prende la parola l’avvocato irredentista Camillo Ara, capo dei liberali, che rincara la dose ricordando fra l’altro che alcuni di questi impiegati licenziati ed espulsi lavorano negli uffici pubblici da più di trent’anni. Malignamente, fa un breve elenco degli impiegati stranieri assunti dal governo di Vienna: risate, esplosione di applausi.

    Il presidente della Camera del Lavoro – Debin (un altro irredentista) – protesta anch’egli e chiede una riformulazione del documento presentato dal comune, in senso ancor più duro e deciso. A questo punto, Debin afferma che la riunione decisiva per la cacciata degli impiegati italiani s’era tenuta a Lubiana, e parte la bagarre: il consigliere sloveno Wilfan accusa la giunta comunale di voler dare la città in mano ai regnicoli, i consiglieri italiani si scatenano: urla fra sloveni e italiani. Wilfan continua, plaudendo a Hohenlohe: baraonda in aula. Alcuni scavalcano i banchi per menare le mani (NDR: Trieste: il regno dell’amore fra i popoli prima del 1918), mentre parte l’accusa agli sloveni: “Spie! Poliziotti!”. Dopo parecchi minuti di confusione si riprende con un “Wilfan e gli altri sloveni contro tutti”. L’avvocato della minoranza slovena afferma testualmente (NDR: Pare Bossi): “Non voglio il comune asservito a simili sistemi! Noi non possiamo tollerare che a Trieste si importino cittadini regnicoli. Trieste dev’essere data ai triestini! Essi devono avere la precedenza!”. Al che si scatenano gli italiani, che gridano che a Trieste ci sono migliaia di sloveni importati. (NDR: L’amore regna sovrano!). Poi Wilfan conclude: “Preferisco che il Comune sia soggetto al Governo anziche il Governo subisca pressioni dall’estero”: la frase scatena altre proteste per l’attentato all’autonomia cittadina. Wilfan a nome degli sloveni dichiara che voterà contro il ricorso del comune.

    Infine parla il consigliere socialista Puecher, cui ovviamente interessano il lavoro e le famiglie di queste decine di dipendenti licenziati. Per questo voterà a favore del ricorso.

    Si vota mentre non finiscono le accuse: 48 voti a favore del ricorso, 9 contrari. Sono le 23:30.

    Dal balcone si grida il risultato alla folla sottostante: parte un corteo. Interviene la polizia. Ci sono circa dieci arresti.

    L’amore ha trionfato.

    L.

  209. Fiora ha detto:

    @LUIGI VE.” l’amore ha trionfato” prendo spunto dall’ironica chiusa del tuo obiettivamente bel pezzo, che ho letto come sempre con interesse per citarti e senza ironia,IO! il nostrano ” amor fa amor e crudeltà distruge” e mi spiego …sempreché tu ti degni di leggermi, notando come noto, che usi bypassare chiunque ti ” parli” privilegiando sermone a tema vs. sermone in tema….
    Se tu le cose che scrivi non le corredassi di
    1) supponenza da padreterno della mutua
    2) sarcasmo da aspirante scribaccino del nostro penoso quotidiano locale
    3) improperi da autentico gaglioffo
    non ti pare che riusciresti meno indigesto e a tutto vantaggio dei convincimenti che ti provi a trasmettere?
    Ne andrebbe oltretutto del miglioramento del clima generale, giacché “amor fa amor e crudeltà distruge” !

  210. Luigi (veneziano) ha detto:

    Io sono buonissimo, è che mi disegnano così (cit.).

    L.

  211. dimaco il discolo ha detto:

    sono sicuro che se ti spediamo in Borneo qualche tribù che vive nel folto della foresta condividerà questa tua affermazione, Luigi. 🙂

    “veramente buono sto veneziano. sopratutto il fegato.peccato che sia già finito.”

  212. Rupel ha detto:

    @ Luigi Veneziano
    tu parli di immigrazione slovena e quella italiana a Trieste peró non dici che i sloveni facevano parte dell´impero AU e quindi non stranieri perché cittadini di quello stato mentre i taliagni (regnicoli) appartenevano ad un altro stato e quindi staranieri. È logico che poi , data la dichiarazione di guerra da parte dell Ítalia, questi stranieri siano stati giustamente allontanati dal ns. territorio.

  213. Fiora ha detto:

    @212 non è questione di buono o di cattivo, Luigi. Personalmente sono cattivissima e se tu fossi il conte di Valmont della situzione avresti in me una degna comare, una M.me de Merteuil di bora.là…il problema che fai ( e sono sicura che non lo sei..)l’antipatico ,una sorta di Sgarbi dei poveri e pure quello d.o.c.come critico d’Arte non è mica da buttar via, eh?!

  214. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Rupel
    Come potrai agevolmente notare, non sono stato io a parlare di immigrazione slovena e italiana: nel 1913 erano i TRIESTINI a parlare pubblicamente di questo argomento, nei termini da me riportati.

    @ Fiora
    Sgarbi? Fortunatamente da molti anni guardo pochissima TV (alla sera preferisco leggere o scrivere al computer). Per cui lo conosco molto più per sentito dire o per i frammenti di Youtube. Non sento proprio il bisogno di approfondire.

    L.

  215. Fiora ha detto:

    @ Luigi ” le canzonette dicono la verità. più sono stupide più sono vere” Mia? macché di Proust…per dirti di non fare troppo lo snob con uscite come quella quì sopra! 😉

  216. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Fiora
    Fammi capire: se dico che guardo poco la TV sono snob, ma scommetto che se ti dicevo che stavo attaccato tutto il giorno allo schermo, allora ero teledrogato.

    Un mio amico ha gettato la TV in cassonetto, e se non fosse per i miei figli l’avrei già fatto anch’io: snobbbisssssimo!

    L.

  217. Fiora ha detto:

    mah Luigi,c’è sempre l’aurea mediocritas in tutto dai..quando è integralismo, mi puzza un po’ di posa.
    io non ho paura di contaminarmi…neppure guardando gli spot e Sanremo!
    Il mio paletto invalicabile è “il grande fratello” … quello manco se mi legano!
    ma che ci fai qua? va “dall’altra parte” che facciamo faville! detta nel caso specifico con assoluta sincerità, caro “conte di Valmont”!

  218. Fiora ha detto:

    @219 per “altra parte” alludo all’ altro thread nel quale sei or ora intervenuto con incisività e inusitata pacatezza.

  219. Luigi (veneziano) ha detto:

    Io non giudico i teleutenti. Posso chiedere di non essere giudicato in quanto “non teleutente”?

    L.

    PS Però oggi ho guardato la partita di rugby dell’Italia.

  220. dimaco ha detto:

    volè scambiarve anche dò baci perugina?

  221. Fiora ha detto:

    @221 ” Non giudicare” è una scritta che mi sono appesa sul frigo vicino al ” BASTAAA!” per dissuadermi dall’aprirlo continuamente… soprattutto in questi giorni nei quali siamo tutti casa e pc domestico.
    E infatti io non ti giudico…intravvedo solo una punta di spocchiosa presa di distanza dal volgo profano,in sentenze come la tua abbastanza usuale in certi ambienti “FORTUNATAMENTE guardo pochissimo la Tv.” e perché “fortunatamente” di grazia?
    Io mi guardo tutti i notiziari di tutte le reti, li commento in casa, mi diverto con Crozza ( quando c’è) trovo una dea la stimatissima signorina Geppi Cucciari che ha più cervello lei di tutte le altre anchor women della tivi nostrana messe insieme…
    Insomma uso senza abusarne e senza vergogna… anzi,mi sentirei davvero un’asociale se prendessi le distanze dalla televisione.
    BASTAAA! (come sul frigo :P) e chiedo venia per questa usucapione di pubblico spazio ad altro argomento deputato.Si torni in tema e si parli del Vangelo del “come eravamo” secondo il peraltro da me stimatissimo Paolo Rumiz.

  222. Fiora ha detto:

    Chissà qual’è il pensiero di Paolo Rumiz sulla tivi. Era meglio trent’anni fa? oppure “FORTUNATAMENTE la guardo pochissimo” (copyright Siorìa 😉 )

    un tanto perché chi come me ha “svicolato”, ha il dovere morale di riportarsi in tema! 🙂

  223. Giampaolo Lonzar ha detto:

    @ 184 LUIGI L’ALTRO –

    Te sa coss’che te digo !!!
    legi e po capissi quel che te vol !
    No me interessa proprio niente !
    Chi e’ in difeto e’ in sospeto .

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