1 Febbraio 2012

Gettate le basi di un Piano per lo sviluppo economico di Trieste

Svolgere un’azione coordinata e adeguata ad affrontare l“emergenza”  del tessuto produttivo triestino che soffre di una serie di complessi problemi e difficoltà e trovare i massimi punti d’unione possibili fra tutti i soggetti attivi sul fronte dell’economia e dell’occupazione in questo difficile momento di crisi generale. Questi gli intenti dell’ incontro di ieri pomeriggio in Municipio con le categorie economiche e le organizzazioni sindacali, indetto dall’Amministrazione comunale di Trieste guidata dal Sindaco Cosolini.

All’incontro, al quale  hanno partecipato  i vertici locali di Confindustria, Confcommercio, CNA, Confartigianato, URES, Lega Coop, Conf-Coop, Associazione Costruttori Edili, Alleanza Contadina e dei sindacati provinciali CGIL, CISL, UIL, UGL, CISAL e CONFSAL, è stato presentato e discussso  un  “Documento sullo sviluppo economico” – illustrato dal Sindaco Cosolini e dagli Assessori allo Sviluppo economico Fabio Omero e al Commercio e Artigianato Elena Pellaschiar, proposto come “base” e atto propedeutico su cui fondare  un vero  “Piano strategico di Trieste e del suo territorio”.

Il documento coinvolge tutte le forze produttive e istituzionali e prevede la costituzione di una Conferenza territoriale provinciale dove possano “parlarsi” e interloquire efficacemente tutte le categorie, i sindacati e tutti gli Enti del territorio “attivi” sul quadro economico-occupazionale-istituzionale: la Provincia, la Camera di Commercio, l’Autorità Portuale, l’Ezit, ma anche l’Area di Ricerca o altri ancora.

Il Documento base intende fin da subito porre in primo piano i settori che soffrono di evidenti criticità e quelli che presentano prospettive reali in termini di innovazione e sviluppo, nello specifico:

INDUSTRIA: condivisione del percorso sul SIN, che preveda la riperimentazione del sito e ricorso all’analisi di rischio; redazione del Piano infraregionale dell’EZIT; tavolo permanente su Servola.

PORTUALITA’: promozione degli interventi necessari per il miglioramento dei servizi ferroviari e sostegno all’azione dell’APT per nuove infrastrutture.

PORTOVECCHIO: attivazione del tavolo tecnico-istutuzionale per il trasferimento parziale del regime di PF

EDILIZIA: accelerazione degli appalti di lavori pubblici del Comune; accelerazione del percorso di riordino del polo di Cattinara; avanzamento turdel piano parcheggi e di altri interventi in project financing; redazione del nuovo regolamento edilizio con una semplificazione delle procedure e degli incentivi misurati sulla qualità realizzativa e sull’utilizzo di energie rinnovabili.

TURISMO: sviluppo del tavolo di coordinamento tra enti e operatori del settore; redazione del Piano di marketing strategico del turismo; promozione delle crociere quale valore aggiunto per la crescita dell’economia del territorio in termini di servizi e logistica, commercio all’ingrosso e al dettaglio, pubblici esercizi, sistema museale/espositivo e offerta culturale teatrale.

COMMERCIO E ARTIGIANATO: revisione dei regolamenti e sviluppo dello SUAP con l’obiettivo di velocizzare e semplificare le autorizzazioni ancora in capo al Comune e agli altri Enti; redazione del Piano del commercio in base alle recenti norme e decreti; promozione dei “centri in via” .

INNOVAZIONE E SCIENZA: definizione di un accordo operativo con Area per agevolare le imprese ad alto tasso di conoscenza, anche all’interno del tavolo CCIAA, Comune, EZIT, Area, Bic.

In conclusione, il Sindaco ha annunciato la prossima predisposizione di un apposito “portale web dedicato” al quale potranno accedere tutti i partecipanti al costituendo “tavolo”, per inserire, esaminare e reciprocamente discutere tutti i documenti che verranno via via prodotti dagli “attori” di questa nuova “azione collettiva” per il rilancio della Città.

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7 commenti a Gettate le basi di un Piano per lo sviluppo economico di Trieste

  1. bonalama ha detto:

    Gettate le basi etc. ehm, visto che siamo a trieste volete dire che le hanno gettate VIA?? Spero abbiano seguito le regole della differenziata….

  2. Katja ha detto:

    che frase strana de leger.
    tags:sviluppo economico,trieste???
    zuchete zuchete se non ci pole verzete

  3. Trieste 01 – 02 – 2012

    Speriamo che quanto sottolineato dal Ministro dell’ambiente Corrado Clini in merito all’espressa volontà di legiferare per far si che si possano finalmente recuperare i nostri numerosi siti inquinati, per poter cantierizzare una serie di opere che per dimensioni e potenzialità siano realmente in grado di rilanciare la Portualità Italiana.

    Nel Golfo di Trieste ci sarebbero due siti “la Ferriera di Servola e l’Area Ex Aquila” che per le loro particolari caratteristiche e posizione strategica potrebbe avere un radioso futuro Portuale.
    Radioso futuro che purtroppo per ora è di fatto precluso da alcune farraginose e poco chiare Normative che nel nostro Paese attualmente regolano:

    1. La discarica di materiali inerti per poter recuperare ampi spazi al mare.

    2. Le bonifiche ed il possibile recupero dei Siti inquinati.

    3. L’esecuzione dei dragaggi dei fondali di banchine e canali.

    4. La gestione dei fanghi di dragaggio, e che sono attualmente fonte d’interminabili contenziosi e che di fatto stanno notevolmente condizionando in termini di tempi e costi la pianificazione e la cantierizzazione delle grandi opere di cui il nostro Paese avrebbe invece assoluto bisogno.

    Per guardare al futuro e far si che la nostra Portualità possa realmente recuperare un significativo ruolo sulle scene dei Traffici Internazionali e rilanciare economie ed occupazione nei nostri territori, forse sarebbe il caso che finalmente il nostro Paese adottasse anche “le Normative Comunitarie” che favoriscono lo sviluppo e la crescita delle economie e non soltanto quelle che lo penalizzano.
    Normative Comunitarie che di fatto hanno consentito la realizzazione ed il continuo attuale sviluppo di realtà Portuali come “di Rotterdam – Amburgo – Brema – Wilhelmshaven – Portsmouth – Londra – Felixstowe – Le Havre – Algeciras – Fos ecc.” che non si possono certamente considerare sbocchi al mare naturali, poiché sono stai creati artificiosamente dall’uomo con notevoli opere “di recupero di siti – inquinati – sbancamenti – interramenti – e continui dragaggi dei fondali” per renderli adeguati alle crescenti e notevoli esigenze dei vettori marittimi e del mercato.

    Per concludere penso che per affrontare serenamente “la portualita del terzo millennio” bisogna assolutamente risolvere le problematiche che assillano il futuro dei nostri Siti inquinati e della nostra Portualità, quindi credo che il nostro futuro sta in buona parte nelle mani del Legislatore ed in quanto sarà in grado fare per razionalizzare almeno alcune delle citate attuali farraginose Normative che purtroppo spesso sono fonte d’interminabili contenziosi, poiché in presenza di regole chiare e certe i finanziatori anche si trovano, prova ne sia l’apprezzabile proposta d’intenti elaborata tempo fa dalla cordata Unicredit/Maersk per creare nei nostri litorali un Superporto, operazione che purtroppo anche per le citate farraginose nostre Normative sembra sia almeno per il momento svanita nel nulla come una bolle di sapone.

    BRUNELLO ZANITTI Giuliano

    >>>>>>>>>>>>>>>><<<<<<<<<<<<<<<<<>> sistemi-di-banchinamento.jimdo.com

    >>> portualita-del-terzo-millennio.jimdo.com

  4. Trieste 01 – 02 – 2012

    Speriamo che quanto sottolineato dal Ministro dell’ambiente Corrado Clini in merito all’espressa volontà di legiferare per far si che si possano finalmente recuperare i nostri numerosi siti inquinati, per poter cantierizzare una serie di opere che per dimensioni e potenzialità siano realmente in grado di rilanciare la Portualità Italiana.

    Nel Golfo di Trieste ci sarebbero due siti “la Ferriera di Servola e l’Area Ex Aquila” che per le loro particolari caratteristiche e posizione strategica potrebbe avere un radioso futuro Portuale.
    Radioso futuro che purtroppo per ora è di fatto precluso da alcune farraginose e poco chiare Normative che nel nostro Paese attualmente regolano:

    1. La discarica di materiali inerti per poter recuperare ampi spazi al mare.

    2. Le bonifiche ed il possibile recupero dei Siti inquinati.

    3. L’esecuzione dei dragaggi dei fondali di banchine e canali.

    4. La gestione dei fanghi di dragaggio, e che sono attualmente fonte d’interminabili contenziosi e che di fatto stanno notevolmente condizionando in termini di tempi e costi la pianificazione e la cantierizzazione delle grandi opere di cui il nostro Paese avrebbe invece assoluto bisogno.

    Per guardare al futuro e far si che la nostra Portualità possa realmente recuperare un significativo ruolo sulle scene dei Traffici Internazionali e rilanciare economie ed occupazione nei nostri territori, forse sarebbe il caso che finalmente il nostro Paese adottasse anche “le Normative Comunitarie” che favoriscono lo sviluppo e la crescita delle economie e non soltanto quelle che lo penalizzano.
    Normative Comunitarie che di fatto hanno consentito la realizzazione ed il continuo attuale sviluppo di realtà Portuali come “di Rotterdam – Amburgo – Brema – Wilhelmshaven – Portsmouth – Londra – Felixstowe – Le Havre – Algeciras – Fos ecc.” che non si possono certamente considerare sbocchi al mare naturali, poiché sono stai creati artificiosamente dall’uomo con notevoli opere “di recupero di siti – inquinati – sbancamenti – interramenti – e continui dragaggi dei fondali” per renderli adeguati alle crescenti e notevoli esigenze dei vettori marittimi e del mercato.

    Per concludere penso che per affrontare serenamente “la portualita del terzo millennio” bisogna assolutamente risolvere le problematiche che assillano il futuro dei nostri Siti inquinati e della nostra Portualità, quindi credo che il nostro futuro sta in buona parte nelle mani del Legislatore ed in quanto sarà in grado fare per razionalizzare almeno alcune delle citate attuali farraginose Normative che purtroppo spesso sono fonte d’interminabili contenziosi, poiché in presenza di regole chiare e certe i finanziatori anche si trovano, prova ne sia l’apprezzabile proposta d’intenti elaborata tempo fa dalla cordata Unicredit/Maersk per creare nei nostri litorali un Superporto, operazione che purtroppo anche per le citate farraginose nostre Normative sembra sia almeno per il momento svanita nel nulla come una bolle di sapone.

    BRUNELLO ZANITTI Giuliano

    >>>>>>>>>>>>>>>><<<<<<<<<<<<<<<<<>> sistemi-di-banchinamento.jimdo.com

    >>> triestesuperporto.jimdo.com

  5. Fiora ha detto:

    @1 e 2 Grandi, bonalama e katja, 😀 😀 😀
    e fin che c’è post(compagni!) c’è speranza!

  6. aldo ha detto:

    se ciama “piano” per la lentezza, visto el gran bla-bla-bla previsto

  7. Fiora ha detto:

    @6che linguaze che semo ara! e chi se salva de noi? “EL” ga vinto sì, ma ghe toca far i conti..coi bori che no riva e no stropa e col pool dele suocere de Bora.la

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