24 Gennaio 2012

Urbi et horti: parte il progetto del Comune di Trieste per gli orti sociali urbani

Parte il progetto pilota del Comune di Trieste “Urbi et Horti”. Una nuova politica per gli orti sociali urbani nelle linee programmatiche dell’Amministrazione comunale per far diventare Trieste una ‘città di qualità ambientale’, che vuole affrontare in modo innovativo anche questioni generali quali la qualità dell’aria, la tutela del paesaggio e la dotazione di aree verdi, i limiti al consumo del suolo, la promozione del trasporto pubblico. Un progetto promosso dall’Associazione Bioest assieme a Italia Nostra FVG, Associazione AIAB (Associazione Italiana Agricoltura Biologica, Rete di associazioni RES-rete di economia solidale FVG, Gogas La Tartaruga Staranzano, Zuf Trieste, Benkadi Staranzano, AIAS Trieste, Comitato Pace, Convivenza e Solidarietà Danilo Dolci, ANGLAT FVG, Italia Nostra sezione di Gorizia, con il sostegno del Comune di Trieste.
“Urbi et horti rappresenta un cambiamento di rotta importante – ha sottolineato l’assessore ai Lavori Pubblici Elena Marchigiani nel corso della conferenza stampa cui sono intervenuti i rappresentanti delle numerose associazioni aderenti – che vuole favorire la ‘cultura della cura’ degli spazi verdi urbani. Concretizzato in un atto approvato ieri dalla Giunta che punta alla riqualificazione degli spazi verdi sui terreni comunali, spesso in aree marginali e degradate, grazie alla partecipazione dei cittadini e all’impegno socio-collettivo nell’ ‘agri-cura’ urbana. In questo modo si favorisce la socialità ma anche il recupero della manualità nelle attività di coltivazione degli orti urbani con progettazioni comuni e condivise dai cittadini. I possibili beneficiari di questa nuova politica di orti sociali urbani saranno gli anziani, le famiglie, le scuole, le associazioni, fondazioni, cooperative sociali, organizzazioni di volontariato, onlus. L’abbassamento dei canoni di locazione complessivi attualmente applicati deriverà da una riduzione delle superfici date in affitto e che si attesteranno su una dimensione media di 40 metri quadrati e non più su 500, come tutte le esperienze di orti sociali diffuse in ambito nazionale e internazionale”.
Inizialmente le associazioni e l’Amministrazione – è stato detto – individueranno le aree verdi urbane e periurbane da destinare alle attività ortive che saranno messe a disposizione di chi le coltiva pur restando di proprietà dell’Ente. – degli Orti Urbani e predisposto un Regolamento. Si procederà quindi con la pubblicazione di un bando pubblico e la raccolta delle richieste – soggetti singoli o associati in gruppi che vogliono acquisire competenze nel campo delle colture biologiche e tutela della biodiversità -. I criteri di assegnazione faranno riferimento al Regolamento, che indicherà la durata del rapporto, gli oneri a carico dei beneficiari e le modalità di fruizione e organizzazione delle aree.
Saranno inoltre organizzati corsi illustrativi e seminari tecnici tenuti da esperti qualificati nel settore e seguiti ‘sul campo’ direttamente da un contadino che sarà il tutor degli allievi per fornire una conoscenza base di pratiche agricole e modalità di gestione dei beni comuni. Si delineeranno così l’allestimento e la gestione di questi spazi agricoli (metodi di coltivazione, irrigazione e raccolta prodotti, smaltimento rifiuti, scelta delle specie da coltivare, attività di educazione ambientale e alimentare ecc)
Nella fase successiva si procederà all’allestimento degli orti con metodo biologico, in cui gli agricoltori hanno come massima priorità la salute e coltivano le piante secondo una prospettiva olistica e sostenibile, utilizzando tecniche che tengono in considerazione anche il benessere di animali, piante, oltre agli esseri umani.
Nell’ultima fase del progetto saranno valutati i risultati raggiunti con una relazione finale in prospettiva di creare una struttura di servizio stabile per il territorio. In definitiva, l’iniziativa fornirà al Comune di Trieste l’occasione di sviluppare le proprie politiche anche con il coinvolgimento esteso ad altri settori competenti (educazione, ambiente, territorio ecc) promuovendo forme di sensibilizzazione e consultazione dei cittadini per la predisposizione del regolamento degli orti sociali urbani e di aree consone a questo nuovo modo di vivere e gestire il paesaggio urbano.
Contatti: orticomunitrieste@gmail.com
Bioest: info@bioest.org

Fonte: ufficio stampa del Comune di Trieste

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6 commenti a Urbi et horti: parte il progetto del Comune di Trieste per gli orti sociali urbani

  1. Katja ha detto:

    lodevole.noto tante associazioni di staranzano a quando gli orti urbani anche in questo comune?

  2. Paolo Geri ha detto:

    Con quel che costa la verdura oggi sarà fila per prenotarse.

  3. mutante ha detto:

    tanta roba. bello.

  4. Katja ha detto:

    cmq credo tantissimo in questa cosa. la trovo la vera rivoluzion filosofica del novo secolo. smover la terra che per centinaia de anni xe rimasta ferma ricoperta de polvere. sveiarla darghe vita nova vol dir smover le città dal torpore depressivo postindustriale.

  5. brancovig ha detto:

    sai bel…..

    se gavessi più tempo…. me piaseria farlo anca a mi

  6. silvio venier ha detto:

    Speriamo che sti pezzi di terra siano affittati a chi fara domanda oppure sara come sempre agli amici degli amici mo vediamo

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