17 Gennaio 2012

Le osservazioni del WWF alla provincia di Gorizia sul progetto Super-porto di Monfalcone

Pubblichiamo il comunicato stampa del WWF Isontino

Nelle scorse settimane la Provincia di Gorizia ha presentato lo studio di fattibilità per l’ampliamento del Porto di Monfalcone, riproponendo ancora una volta il conflitto tra esigenze di sviluppo economico e di tutela ambientale.
La zona compresa tra la costa di Monfalcone e le prime colline carsiche è – a livello italiano – la prima per numero di specie ornitiche nidificanti, com’è risultato nel primo “Atlante degli uccelli nidificanti in Italia” (Meschini & Frugis, 1993) e confermato nell’attuale Atlante online www.ornitho.it. Pertanto va considerata a tutti gli effetti un hot spot della biodiversità. Ciò è dovuto proprio alla compresenza in uno spazio ridotto di habitat diversi: la costa rocciosa della costiera triestina, quella bassa e sabbiosa del Golfo di Panzano, gli ambienti aridi del Carso e quello alofilo lagunare del Lisert.
Nell’area del Lisert si può osservare la successione di diversi habitat, dal mare agli specchi di acqua salmastra e dolce della Cassa di colmata (che è in parte Sito d’Importanza Comunitaria), il bosco umido, il canneto, le sponde del Timavo, le polle di risorgiva fino alle praterie aride del Carso ed il bosco carsico.
Ciascuno di questi ambienti rappresenta un habitat per diverse specie animali e vegetali, alcune di grande pregio.
Il progetto comprometterebbe l’intera area, con l’interramento del Porto Romano (Marina vecia), della Cassa di colmata attiva, oltre alla completa urbanizzazione del canneto del Lisert e dello stagno cosiddetto ex- Enel, tralasciando solo una minima parte di bosco e della sponda del Timavo, dove insistono degli ormeggi, oltre all’area SIC.
Inoltre, il progetto presentato prevede – sul lato a mare – il prolungamento della banchina fin davanti al sito d’Importanza Comunitaria per la realizzazione di un terminal container (piattaforma a mare), spingendosi in un tratto di mare poco profondo e frequentato da specie ornitiche del Centro-Nord Europa e molto rare in Italia, come lo svasso cornuto, la moretta codona, le strolaghe.
Nell’area del canneto del Lisert, individuata dal censimento BioItaly come Sito di Importanza Nazionale, troverebbe posto un terminal ferroviario e un’area logistico-produttiva: in quest’area nidificano specie comprese nella Direttiva Europea “Uccelli”, come il Falco di Palude e vi sverna regolarmente il Tarabuso (con probabile nidificazione nel 2004) ed è l’unico sito in Regione e tra pochi in Italia in cui è regolarmente presente durante le migrazioni – anche con oltre 10 individui – la Moretta tabaccata.
Quest’ultima è presente in particolare nello stagno ex-ENEL – artificiale ma perfettamente rinaturalizzato anch’esso destinato a scomparire, unitamente al Bacino di Porto Romano (Marina Vecia).
L’eliminazione degli ambienti di canneto di acqua dolce porterebbe ad una drastica semplificazione e forte
perdita di biodiversità, non solo per quanto riguarda l’avifauna, ma anche per gli anfibi e gli odonati (libellule), che nella Cassa di colmata del Lisert trovano il sito più importante in Regione, come dimostra una recente tesi di laurea presentata al Dipartimento di Scienze della Vita dell’Università di Trieste.
Il canneto del Lisert, inoltre, ha una stretta relazione con l’area SIC/ZPS, perché gli animali che nidificano nel canneto durante il giorno si recano ad alimentarsi nella Cassa di colmata. Il bacino di Porto Romano presenta piani di marea a fanerogame e barene, quindi due ambienti espressamente individuati dalla Direttiva Europea Habitat e ospita numerose specie ornitiche.
Delle qualità naturalistiche e storiche del Lisert si sono occupati anche gli studenti e insegnanti del Liceo Buonarroti di Monfalcone, che hanno pubblicato lo studio “Una finestra su Monfalcone: la zona umida del Lisert” (Centro Stampa Monfalcone, 2007) e più recentemente l’archeologa Annalisa Giovannini, con lo studio “La voce dell’acqua. Il Lacus Timavi tra mito, realtà materiali, eredità spirituali”, realizzato a cura della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Friuli Venezia Giulia e del Comune di Monfalcone.
Molto problematico appare anche lo scavo a 16 metri di profondità del lungo canale di accesso al porto, per la nota presenza di inquinanti sui fondali (in particolare mercurio).
Date queste premesse bisogna concludere che sviluppo economico e tutela ambientale sono incompatibili?
Per il WWF Isontino no. Lo studio di fattibilità del super-porto presentato dalla Provincia richiama

La Riserva della Val Stagnon

più volte l’esempio del porto di Capodistria, unico scalo commerciale della Slovenia, paragonandolo al porto monfalconese: ebbene la Slovenia, pur disponendo a livello nazionale di un tratto di costa marina assai limitato, ha scelto di conservare una vasta area umida costiera, la riserva della Val Stagnon – Škocjanski zatok, estesa su 124 ettari situati a ridosso di aree portuali e industriali.
Si propone, pertanto, di conservare anche al Lisert una zona di dimensione analoga, che comprenda almeno una fascia di rispetto nella Cassa di colmata attiva, la tutela del canneto del Lisert e dello stagno.
Ciò permetterebbe di garantire un corridoio faunistico tra Carso e mare e il mantenimento della tipica zonazione (successione) degli habitat, dalla costa alle pendici del Carso, con un’adeguata fascia di rispetto lungo il fiume Timavo.
Si invita anche a considerare lo sviluppo turistico, presente e futuro, legato in particolare alla ristrutturazione delle Terme Romane, alla valorizzazione delle Foci dell’Isonzo e alla nautica da diporto,
con i nuovi approdi previsti nella zona, che evidentemente avrebbero ben poca attrattività se inseriti in
un’area interamente occupata da piazzali e infrastrutture portuali e ferroviarie. Invitiamo a valutare con
attenzione le reali necessità dello scalo, razionalizzando al meglio gli spazi già disponibili e le possibilità di sinergia con i Porti di Trieste (già attrezzato per ricevere navi di grande pescaggio), Porto Nogaro e Capodistria, prima di procedere all’espansione dello scalo monfalconese, i cui eventuali ampliamenti dovranno esser resi compatibili con l’eccezionale pregio ambientale del Lisert.

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28 commenti a Le osservazioni del WWF alla provincia di Gorizia sul progetto Super-porto di Monfalcone

  1. spray ha detto:

    che fine ha fatto la buffonata delle “donne imprenditrici” della “compagna”morsolin?

  2. Hafez ha detto:

    Forse era una hit parade al contrario….quali imprenditrici chiudevano la baracca per prime…se c’erano….

  3. Dario Predonzan ha detto:

    Sarà mica che i commenti qui sopra hanno sbagliato post?

  4. Kaiokasin ha detto:

    Secondo me siete segretamente innamorati della Morsolin, che la tirate sempre fuori! Qua si parla di una zona di altissimo valore naturalistico che rischia di essere coperta da una colata di cemento. Il Lisert sarebbe bellissimo, niente da invidiare all’Isola della Cona, se solo ci si decidesse a valorizzarlo!

  5. spray ha detto:

    bè ci penseranno le preconfezionate liste delle “donne imprenditrici” ad intraprendere il problema.

  6. Kaiokasin ha detto:

    E’ un progetto presentato dalla Provincia di Gorizia (Gherghetta EnricO, con la O). Nell’intervista pre-natalizia al Piccolo il Sindaco Altran (SilviA) ha detto molto ragionevolmente che Monfalcone può svilupparsi anche senza super-porto. La vostra indifferenza verso i problemi ambientali mi fa capire quanto siamo indietro rispetto al resto d’Europa!

  7. Hafez ha detto:

    Kaio,Kaio….queste giunte se ne sono sempre fregate dell’ambiente,se vuoi ti posso fornire pacchi di carta canta;quanto al lisert,in particolare ne hanno combinate di tutti i colori;vuoi valorizzare,dopo aver distrutto quasi tutto?Se era per l’enric0,avremo avuto già il terminal a sancire la fine totale della zona,e con lui tutta la truppa di pseudo ecologisti tipo Altran Corrado e Bertoli,meno F.Quarantotto,Giorgi e guarda caso il mio amico A.Ritossa e buona parte di AN /ex MSI…Quanto alla Morsolin,il connubio non si prospetta neanche in una favola,almeno per me,neanche se mi paghi….non si tratta di muro contro muro,ma di vero e proprio diniego del dialogo,e non per causa mia.

  8. wil west ha detto:

    Bisogna fermare questo progetto, non servirà a niente solo a rovinare l’ambiente.

  9. giovanni marega ha detto:

    non capisci proprio niente caro wil,te sarai stato uno di quelli che ha votato no al rigassificatore,non sapendo nulla sulla sua importanza e su quanto lavoro dava a monfalcone…quando il cantiere chiudera voglio proprio vedere quante persone starannoa casa nenza lavoro..il superporto è un opportunita unica,porterebbe via 2 milioni di teu a rotterdam,con conseguente sviluppo per monfalcone,informatevi prima di blaterale

  10. giovanni marega ha detto:

    quando han costruito il cantiere o la centrale elettrica pensate che siano stati attenti alle libellule?volete salvare 4 animali o far morire di fare intere famiglie?non siate ipocriti e pensate a quanto lavoro darebbe,a quanto auumenterebbero il valore delle case,e tutto il resto…

  11. spray ha detto:

    altran corrado,altran silvia,altran michela(in provincia)…saranno mica parenti?

  12. Sandi Stark ha detto:

    Vardeve ‘sto video, dal minuto 7 e 40, xe spiegà perchè el “Superporto de Monfalcon” xe una bufala:

    https://www.facebook.com/#!/video/video.php?v=1832812018934

    1) o i fa poco traffico e allora no ga nissun senso, o i fa el traffico che i disi, che xe impossibile de smaltìr: 104 treni in partenza ogni giorno, una fila de olre 100 km de TIR un uscita. Serviria una nova ferrovia e una nova autostrada.

    Serpenti de zemento che passa sora Monfalcon, Staranzan, Redipuglia, Sagrado, Gorizia… monti sbancàdi, un disastro ambientale per niente. Anche se i fazessi, no esisti confini in grado de smaltìr quel traffico, nè a Gorizia nè a Tarvisio.

    2) 9 milioni de metri cubi de fanghi, un terzo inquinài dal mercurio. Vardè nel video cossa disi Andolina, de invelenarse tutti e de no poder più magnar pesse. Una montagna de 10 volte la Grotta Gigante de metter de qualche parte perchè i fanghi no xe depurabili.

    3) un traffico de navi, che bloccheria tutte le attività nautiche del Golgo de Panzan.

    4) rotte tacade dei Filtri se i vol far passar le navi grandi, altrimenti no servirà a un klinz

    5) un costo da “Ponte de Messina” che dovessi tirar fora lo Stato, i conti del “Progetto” no prevedi le infrastrutture.

    6) visto che el progetto no sta in pie, el servirà solo per far un poche de colate de zemento, spartìr qualche soldo e far fallir entrambi i porti de TS e Monfalcòn, che i se scannerà sui prezzi e nissun dei due riverà ad aver el traffico necessario per ammortizzar i costi.

    7) totalmente fora de testa, TS ga fondai de oltre 18 metri mentre a Monfalcon riverà al massimo navi de 12-13 metri. No servi un klinz, navi picie, niente risparmio e le Compagnie continuerà a far el giro de l’Europa, mentre la minudaja anderà tutta a Koper.

    De spudarghe in t’un ocio alla presidenza PD de Gorizia che xe cascada in bòta; el progetto lo voleva Berlusconi, Tondo e Mattioli. El progetto nianche no esisti, xe solo una presentaziòn de Powerpoint e qualche pupolo.

    Solo speculaziòn de opere pubbliche, niente altro.

  13. wil west ha detto:

    Caro Giovanni, io espresso un mio pensiero e non ho offeso nessuno.

  14. WWF Isontino ha detto:

    Evidentemente il sig. Marega non ha letto attentamente il comunicato. Si dice chiaramente che non si vogliono togliere occasioni di sviluppo a Monfalcone, ma questo sviluppo non deve danneggiare un’oasi naturalistica che purtroppo è tutelata solo in piccola parte. Quindi si propone un ragionevole compromesso. Tanto più ragionevole se si pensa allo sviluppo del settore della diportistica, al restauro delle Terme romane e al fatto che a pochi chilometri c’è un grande porto, con fondali adeguati, che lavora molto al di sotto delle sue potenzialità (si dirà che il porto di Trieste non ha collegamenti efficienti, ma il WWF ha già fatto le proprie proposte anche su questo aspetto http://www.wwf.it/UserFiles/File/AltriSitiWWF/Friuli%20Venezia%20Giulia/Rapporto%20Debernardi%20WWF-FVG.pdf , non più aggiornato nei dati ma valido nelle linee generali). Il rischio è che più che a Rotterdam, il Super-porto-Rosega porti via teu a Trieste! Altri paesi europei riescono a conciliare le esigenze di tutela con le infrastrutture: la Germania nel 1998 si è dotata di una legge (cosidetta L.Merkel, quindi della destra), per contenere il consumo del suolo. Non mi pare che questa politica abbia portato disoccupazione, povertà, crollo del PIL, la Germania è ancora in piedi mentre l’Italia, con la sua politica di condoni, deregulation, pseudo-devolution che lascia ai Comuni tutte le responsabilità nella gestione del territorio, attraversa una pesante crisi. Allora forse non è la tutela degli habitat che impedisce lo sviluppo, ma qualcos’altro. Se persino Capodistria è riuscita a tutelare un’area umida costiera (nel comunicato di cui sopra riportiamo anche esempi di Regno Unito e Paesi Bassi) perchè solo noi non riusciamo a farlo? Credo sia un problema di arretratezza culturale (ma c’è una grande campagna nazionale che cerca di porre rimedio http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/) e mancanza di coinvolgimento nelle scelte decisionali delle competenze scientifiche presenti sul territorio.
    p.s. Quanto ai posti di lavoro che avrebbe portato il terminal Snam, trattandosi di un deposito, cosa si può dire. Qualche decina? E quanti ne avrebbe fatti perdere?

  15. Sandi Stark ha detto:

    WWF isontino, lassa perder i useleti del golfo de Panzàn per un momento. Prova a pensàr al mercurio disperso nel mar dal dragaggio dei fondài e polverizza dalla bora dalla montagna dei fanghi scavadi.

    Chiaro? Mercurio nel golfo de Trieste, e dopo in tutto el north adriatico.

    Ciolte la mappa, matita e compasso, e prova a disegnar una seconda ferrovia e una seconda autostrada.

    Daghe la pendenza minima possibile alle rampe ferroviarie, varda per dove poderia passàr i novi viadotti.

    Se i fa quela follia, el disastro ambientale sarà mille volte più grave de quel che pensè, limitandose all’avifauna dei immediati paraggi.

  16. Hafez ha detto:

    @Spray.Altran Corrado e Silvia,se non sbaglio sono cugini;Michela non so,mi informerò.

  17. Hafez ha detto:

    Difatti senza il rigassificatore Monfalcone ha dimezzato gli abitanti….15.000 dei nostri sono andati in estremo oriente a cercare lavoro,quì sarebbero già out…Marega,sei ingenuo,erano tutte balle quelle promesse dalla snam,e avrebbe arricchito ancora di più i soliti noti…

  18. spray ha detto:

    hafez grazie ma scherzavo,li conosco tutti e tre e sono brave persone.

  19. Rosy ha detto:

    13
    Sandi Stark
    Ecco el filmato:
    https://www.facebook.com/#!/video/video.php?v=1832812018934

    Bei video, tutti e quattro,complimenti.
    Dovresti metterli anche su youTube…

  20. Hafez ha detto:

    Se la bora ci proponesse i 4 campani beccati a arraffare,o meglio tentare,visto che sono stati acciuffati,la discussione si animerebbe di sicuro.

  21. Sandro ha detto:

    Credo che se Monfalcone fosse di un imprenditore privato questo darebbe per “morto” il Cantiere e penserebbe ad utilizzare quel sito per il Super-Porto.

  22. Luigi (veneziano) ha detto:

    Solo oggi vedo la consueta litania di dati di Stark.

    Caspita: 104 treni al giorno! Una roba pazzesca! Nessuno reggerebbe un impatto ferroviario del genere! Roba da città come Hong Kong, con venti binari in entrata e uscita, formicolio di gente, mal di testa, intasamento, imbuto, pazzia!

    Ebbene: lo sapete quanti treni partono da Milano ogni santo giorno che Iddio manda in terra?

    Una media di 500 (dicasi: cin-que-cen-to), con oltre 300.000 passeggeri nelle ventiquattro ore.

    E il futuribile porto più importante d’Italia non sarebbe capace di gestire un quinto dello stesso traffico?

    Ma per favore!

    L.

  23. spray ha detto:

    il caffè “letterario” fortissimamente voluto dall’ass.paola benes (Cultura – Marketing Territoriale – Commercio)CHIUDE.era posto in biblioteca…le belle lettere fanno i conti con marx e con l’insipienza di qualche ass. che non sa fare i conti.

  24. Hafez ha detto:

    E pensare che avevo un terreno edificato in mezzo al porto…ovviamente per la “casta” non valeva nulla…..devo però dire che prendere per i gradi e alzare da terra dei macachi,senza che questi ti querelino,è divertente,la casta innazitutto,poi viene il decoro e le leggi!!Per questo c’è l’ho con le sinistre locali…parlando di porto siamo in tema,non è vero?

  25. Kaiokasin ha detto:

    …a TS avete avuto la destra per un sacco di anni e infatti il porto va che è una meraviglia…

  26. Hafez ha detto:

    Se dici a me Kaio,sbagli,perchè io sono di Monfalcone,e sto parlando di Monfalcone;il porto di Monfalcone è stato uno stato nello stato della sinistra,al di fuori delle regole dei codici penali e civili,visto che nessuno li vedeva,e in particolare in fatti di inquinamento ambientale,e lì,come a Monfalcone la destra non c’è mai stata,c’era la mia famiglia,prima della nascita della compagnia portuale,nel 1928,la compagnia è nata nel 1929!Magari anche mi conosci,non sembro di destra al primo sguardo,e non scarto la gente di sinistra solo perchè sono di sinistra,come fanno,viceversa,molti compagni convinti di aver scritto il libro della verità.

  27. Hafez ha detto:

    Quando non vedo obiezioni dalla sinistra,mi sento ringiovanire! Del resto i fatti cantano.

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