2 Gennaio 2012

Cargnelutti: giusto non finanziare il film su Eluana Englaro

“Vorrei ricordare che Film Commission non è un organismo autonomo, bensì deve seguire le indicazioni della Regione”.
La premessa è del consigliere regionale del Pdl Paride Cargnelutti che ribadisce: “E’ giusto non finanziare il film sulla storia di Eluana Englaro per un motivo evidente: Film Commission è chiamata a finanziare le pellicole che promuovono il nostro territorio e consentono una ricaduta d’immagine culturale
e turistica. E’ ovvio che nel caso del film di Bellocchio non ci sono queste condizioni”, aggiunge Cargnelutti che è tra i firmatari di un ordine del giorno sull’argomento che – precisa il consigliere del Pdl – “non è affatto oscurantista, ma realista e in linea con i principi ispiratori di Film Commission”.
Cargnelutti aggiunge che “tutti, con soldi propri, possono liberamente fare i film che vogliono. Mi auguro che, in nome della stessa libertà rivendicata dai supporter del film, la pellicola parli anche dei casi di quei medici e giornalisti friulani che sono stati denunciati per diffamazione, per aver espresso idee contrarie al fine-vita anticipato, proprio dai protagonisti della triste vicenda”.
“Evidentemente la difesa del principio di libertà d’espressione vale solo unilateralmente in Friuli Venezia Giulia e chi afferma idee contrarie alle mie viene denunciato: non è un bell’esempio di democrazia, e tanto meno non è una bella pubblicità per la nostra regione. Sarebbe opportuno – conclude – che il film, per onestà di cronaca, ricordasse questi attacchi inferti alla libertà”.

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16 commenti a Cargnelutti: giusto non finanziare il film su Eluana Englaro

  1. Lauro ha detto:

    Se sono stati denunciati per diffamazione vuol dire che non esprimevano solamente le proprie sacrosante opinioni, bensì diffamavano altre persone ed altre opinioni.
    In italia, come altrove, esiste la libertà d’espressione, non la libertà di diffamazione…
    E quì son daccordo: Diffamare liberamente e rivendicarne il diritto non è un bell’esempio di democrazia, e tanto meno non è una bella pubblicità per la nostra regione.

  2. bonalama ha detto:

    ma “film commission ” è in friulano?

  3. mutante ha detto:

    basta ricordarsene alle prossime elezioni. perchè secondo questa logica bisogna servire, pagare e crepare in silenzio, soffrendo fino in fondo. perchè eluana non era friulana? la sua storia non insegna niente a nessuno? che bella espressione d’ignoranza compressa.

  4. Jasna ha detto:

    @3 “la sua storia non insegna niente a nessuno?”

    Mi trovo d’accordo con te. Se ne è parlato tantissimo, molto più che di Welby, e se ne continua a parlare. Non aiutare a fare un lavoro di qualità su questi fatti è da miopi.

  5. Katja ha detto:

    la libertà di espressione forse non prevede il racconto di una storia umana

  6. isabella ha detto:

    Beh se “Film Commission è chiamata a finanziare le pellicole che promuovono il nostro territorio e consentono una ricaduta d’immagine culturale
    e turistica” la storia di Eluana non c’entra nulla con questa commissione.

  7. capitano ha detto:

    @6 La ricaduta culturale. La libertà di scelta è una questione di cultura, non solo le danze in costume tipicamente friulano.

  8. adamo vasari ha detto:

    questo tipo di commissioni sono la rovina del cinema italiano, si finanziano sempre e solo pellicole escrementizie politically correct!

  9. Katja ha detto:

    la cultura ha molte connotazioni forme ambiti spessori verità. includerle tutte è troppo rischioso forse

  10. capitano ha detto:

    Ma forse è meglio così, avrei voluto vedere questi stessi politici spiegare i motivi per finanziare un film biografico su un guerrafondaio in tonaca.

    http://messaggeroveneto.gelocal.it/cronaca/2011/12/31/news/dopo-il-caso-eluana-niente-fondi-al-film-su-marco-d-aviano-nbsp-nbsp-1.3004367

  11. hozaka ha detto:

    Sarebbe da ricordare a Cargnelutti e agli altri firmatari per lo meno due cose.
    1) Il nostro dice una mezza verità. E’ vero che tra le finalità della legge citata e del regolamento della film commission c’è la promozione del territorio, ma è solo uno dei criteri che danno punteggio.

    2) Non spetta a loro decidere quali progetti vanno finanziati, interpretare sceneggiature che non hanno mai letto e stabilire quanto un progetto cinematografico sia pertinente con il regolamento della film commission. Non li paghiamo migliaia di euro al mese per valutare film che non hanno visto.

    Non è che alzano polveroni per farci dimenticare la manovra sui vitalizi?

  12. dimaco ha detto:

    “Cargnelutti aggiunge che “tutti, con soldi propri, possono liberamente fare i film che vogliono”
    Io direi che ognuno fa con i prorpi soldi quello che vuole e visto che sto tizio è pagato con i nostri liberamente si dovrebbe scegliere di non dargli più un solo centesimo

  13. teran ha detto:

    Non si deve finanziare un film di un argumento del quale si dovrebbe parlare di piú, e che ognuno faccia la propria scelta.

    Cari eletti: visto che non si dovrebbe finanziare questo film, avete almeno la decenza di abbasarvi il salario, vitalizi, rimborsi? Visto che sono soldi pubblici, sarebbe meglio aprire un asilo nido in piú che usare le stupende auto blu da 50000€. Non credete?

  14. adriano ha detto:

    Sbaglio, o tempo fa la Regione ha finanziato il meeting di Comunione e Liberazione a Rimini ed il viaggio a Roma per l’udienza dal papa di centinaia di appartenenti alla Protezione civile? Come mai due pesi e due misure?

  15. Jasna ha detto:

    @adriano
    Ti direbbero (come se non ricordo male hanno detto) che il meeting di CL era una vetrina per il turismo in FVG e loro col loro ristorante si facevano pubblicità; per la Protezione Civile potrebbero inventarsi qualsiasi cosa che va dal valore del volontariato al riconoscimento per l’impegno profuso. 🙂 Se uno ha il coltello dalla parte del manico, ciccia.

    Piuttosto per questo film forse si può ancora fare qualcosa per mettergli pressione, raccolte di firme, manifestazioni… ma di sicuro per difendere il finanziamento a un film non si trova un numero di persone consistente come quello degli invasati che stavano fuori dall’ospedale di Udine quando moriva Eluana Englaro, benché non fossero affari loro.

  16. Katja ha detto:

    vero jasna

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