17 Novembre 2011

Master of Food: il nostro pesce secondo Slow Food. “Mangiamolo giusto!”

di Stelio Smotlak
Prima lezione del Master of Food Pesce all’insegna dei molluschi. Organizzato da Maddalena Dognini e Fabio Pogacini della Condotta Slow Food di Trieste il master intende divulgare la conoscenza dei prodotti ittici e promuoverne il consumo consapevole.

La conduzione delle tre serate è affidata al “ciosoto” doc Gigi Boscolo, con l’amico Gianni Breda ai fornelli.

Illustrati e visti da vicino caperozoli (a Trieste viene così chiamata la vongola comune), vongole veraci, capesante, canestrèi, capelisse (fasolari), capelonghe (cannolicchi), garuse (murici), pedoci e ostrighe, ma anche folpi, moscardini, caramai e sepe.
Tre le tipologie di molluschi:
– “cefalopodi”: quelli muniti di tentacoli;
– “gasteropodi”: quelli racchiusi entro una conchiglia;
– “lamellibranchi” o “bivalvi”: quando la conchiglia è compresa da due parti, le valve appunto.

Dopo le “ciacole” i fatti. Gigi dimostra la sua maestria nella pulizia di moscardino e seppia, per finire con l’apertura di un buon numero di ostriche, consumate rigorosamente nature dagli astanti: niente limone!

Gran finale curato dal Gianni con un risotto ai frutti di mare (quelli di cui sopra) mantecato con olio di oliva: vietati burro e formaggio!!!

A proposito…

Il polpo (piovra) si distingue per avere i tentacoli con una doppia serie di ventose. Al contrario il moscardino, più piccolo, ha un’unica linea di ventose e un caratteristico odore muschiato.
Le capesante nostrane di solito sono più piccole di quelle di importazione, e offrono un profilo sensoriale ineguagliabile: un rincorrersi di sottili dolcezze.

Bivalvi e conchiglie devono essere rigorosamente vivi, ben chiusi, e vanno mangiati il prima possibile. Le cozze crude sono da evitare.
Viceversa il dondolo o tartufo di mare si assapora crudo magari con una spolverata di pepe (bianco). Stomaco e cuore si apriranno all’immensità del mare.

In generale i bivalvi non sopportano le lunghe cotture, altrimenti diventano coriacei. In pratica vanno cotti per il tempo necessario alla schiusa.
Anche seppie e calamari non vanno sfibrati. I calamari, specie se piccoli, vanno immersi nell’olio caldissimo per pochissimo: il tempo di “prendere paura” rimanendo sensuosamente croccanti fuori e umorosi all’interno.

In cucina contano intuito e amore. È così possibile partecipare all’essenza del prodotto.
Un esempio. Come si fa a sapere quando un branzino al sale è pronto?
Il branzino non va abbandonato nel forno, bensì atteso con premura. Sarà lui a farsi vivo. All’improvviso uscirà un odore diverso, un profumo compiuto: è il momento.

Come acquistare e scegliere il prodotto?
È fondamentale il rapporto umano. Quello che conta è il rapporto fiduciario con il fornitore.
L’arte di esporre, di illuminare, di allestire, e l’impossibilità di toccare con mano il pesce possono trarre in inganno anche i più esperti. Una volta a casa però, scartato l’involucro, l’odore non mente. Certo può essere troppo tardi, ma la prossima volta…

bora.la/cibo | Promuovi anche tu la tua pagina

Tag: , , .

20 commenti a Master of Food: il nostro pesce secondo Slow Food. “Mangiamolo giusto!”

  1. capitano ha detto:

    Vade retro al pesce crudo.

  2. isabella ha detto:

    Perchè?

  3. isabella ha detto:

    Anch’io non amo il pesce crudo, ma devo dire che ho mangiato delle marinature eccezionali e scampi e salmone crudi squisiti.

  4. bona lama ha detto:

    POLIPO?????????? POLPO!!! orca!

  5. isabella ha detto:

    E’ giusato anche polipo.

  6. bona lama ha detto:

    giusato è felice sintesi tra giusto e usato? che sia usato è innegabile che sia giusto non è vero

  7. isabella ha detto:

    no no giusato è un giusto con una a di troppo.
    A me risulta che polipo è corretto sia in zoologia sia in meidicna.

  8. isabella ha detto:

    Ohhh ma cos’ho oggi?
    Non so più scrivere 🙁

  9. capitano ha detto:

    😀 è una giungla piena di grammar-cong.

  10. Diego Manna ha detto:

    i polipi fa parte dei celenterati o cnidari, in pratica xe i anemoni per dirla facile, i polpi xe i folpi invece 😉

  11. Giacomo Cecotti ha detto:

    corretto!

  12. bona lama ha detto:

    il polipo è un’altra cosa : è riferito in zoologia ad uno stadio della vita delle meduse, oppure il corallo è una colonia di polipi, ma è un altro comparto, sono i celenterati, i polpi sono molluschi cefalopodi (altro su wikipedia o vari siti di zoologia)

  13. giampaolo lonzar ha detto:

    @10 DIEGO MANNA – A trieste se li ga ciamai sempre folpi in tutti e due i sensi , un tipo se magna ( Octopus in Inglese e Hobotnice in Croazia ) e l’altro se………..

  14. Kaiokasin ha detto:

    Par che in Sardegna i magni anche i anemoni. Mi no go mai provado
    http://ricette-golose-e-light.blogspot.com/2010/09/orziadas-anemoni-di-mare-insemolati.html

  15. isabella ha detto:

    Qualcuno asserisce che ormai sia uso comune nella lingua italiana (e quindi non più errato) usare anche il termine polipo, come si fa con il termine “famigliare” che a me fa tanto orrore.
    Comunque con la patate è squisito e in Grecia l’ho mangiato anche alla griglia 😉

  16. bona lama ha detto:

    il fatto che sia uso non significa che sia corretto e tra familiare e famigliare c’è differenza forse, ma tra polipo e polpo la differenza è abissale,in quanto si riferisce a comparti diversi (le piaghe li chiamanano Phyla, il latino si può pluralizzare). Se è possibile deve essere usato il termine corretto. Sarebbe carino se al ristorante al posto di polpi lo studiato cameriere portasse anemoni, sarebbe comunque una giusta punizione per i riottosi. Ocio ala piovra dei abissi o se no varda la sirenetta in fondo al mar …

  17. sfsn ha detto:

    a trieste i folpi xe quei che se magna. I polipi xe quei che te vien nel naso o nel busdel

  18. paola ha detto:

    a muja xe foipi…

  19. alpino ha detto:

    qua a Padova xe i Folpi o folpetti e te li trovi in ogni canton..

  20. sfsn ha detto:

    se intendi quei che se magna, no le babe bucalone!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *