26 Ottobre 2011

Chiude lo storico Caffè degli Specchi di piazza Unità

Il Caffè degli Specchi abbassa le serrande. Lo storico caffè di piazza Unità a Trieste chiude i battenti a causa delle spese di gestione troppo elevate.

Secondo il cartello esposto all’esterno il locale è chiuso per manutenzione, ma l’attuale gestore chiarisce che il Caffè degli Specchi è di fatto chiuso. In attesa, ci si augura, di un nuovo imprenditore che si sobbarchi onori e oneri.

Il Caffè degli Specchi venne inaugurato nel 1839. Lo condusse per 45 anni Nicolò Priovolo, che nel 1884 lo cedette ad A. Cesareo e V. Carmelich, due “caffettieri” già gestori di altri locali in Trieste.
Verso la fine del secondo conflitto mondiale, i locali del Caffè ebbero anche altre destinazion: alloggiamento truppe, magazzini, addirittura stalle; nel 1945, al termine della Guerra, il Locale fu requisito dalle truppe angloamericane e la Royal Navy (la Marina Britannica) ne fece il proprio quartier generale.

Fino al 1953 i triestini potevano frequentarlo solo se accompagnati da militari Britannici: fu quello l´anno in cui il Caffè degli Specchi riprese la sua veste pubblica ad opera di un bergamasco che lo gestì fino al 1967. Nel 1969 riaprì con la nuova gestione della Hausbrandt.

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65 commenti a Chiude lo storico Caffè degli Specchi di piazza Unità

  1. ivan pelizzon ha detto:

    bel caffè davvero in una unica piazza,il gestore non molto educato però…peccato

  2. Ernst Wrakotonicz ha detto:

    Il locale era bello e suggestivo ma il servizio lasciava un po’ a desiderare… i tavolini e le sedie all’esterno poi erano sporchi e malridotti…

  3. Dag ha detto:

    Quasi da non crederci. Se gestito bene, quel caffè potrebbe fruttare una barca di soldi. Personalmente, magari un paio di sere la settimana, lo utilizzerei anche per fare delle serate a tema, con letture di poesie e di racconti, o concerti di jazz o musica classica.

  4. Fabio27 ha detto:

    Trieste xè strangolada dai paroni de casa, Generali in testa.

  5. lorenzo ha detto:

    Intanto volessi anche dir ala guardia de finanza de andar a controlar i negozieti dei cinesi,che i se sta ciapando interi immobili
    pur non guadagnando un klinz.Che i guardi da dove che ghe vien fora quei soldi…

  6. massimilianoR ha detto:

    ah perchè el iera verto?
    faceva tristezza solo al passarci davanti…

    colombi e camerieri, l’unico ricordo degli ultimi tempi.

    troppo grande, troppo vecchio, troppo pretenzioso e demodè.

  7. Denis Furlan ha detto:

    @3
    questo poteva essere vero forse 15 anni fa, hai idea dei costi di gestione di una struttura simile? Dovresti vendere 1000 caffè e 500 spritz al giorno solo per pagare l’affitto.
    Di fatto al giorno d’oggi è molto più redditizio un chiosco.

  8. itala furlan ha detto:

    pecà però

  9. capitano ha detto:

    Mi viene in mente il Massimiliano a Cormons.

    Meno banche e più banconi!

  10. Dag ha detto:

    #6
    Sicuramente, ma il Caffè degli specchi è uno dei principali simboli di Trieste e Trieste non ci fa una grande figura a vederlo chiuso. E’ un po’ come se chiudesse il Pedrocchi a Padova, che però ha saputo abbinare il suo fascino classico con tutta una serie di eventi ed iniziative (anche sponsorizzate) per renderlo vivo e frequentato.

  11. Katja ha detto:

    era triste

  12. Cuore istriano ha detto:

    #3 e #9
    E’ un’istituzione per Trieste e non va perso.
    D’accordo con i 2 post indicati (parzialmente)
    va trovato un gestore che sappia coniugare il prestigio passato con una nuova visione adeguata ai tempi :serate a tema, un angolo enoteca con prezzi accessibili(però non una usmizza!!!)conferenze, musica, etc.
    E POI, IL PROPRIETARIO, GENERALI CREDO, CERCHI DI AIUTARE CON L’AFFITTO CHI LO PRENDERA’ (è un modo di aiutare Trieste!!!)

  13. Maximilian ha detto:

    Un proprietario in gamba lo farà marciare.

  14. arlon ha detto:

    Si, son d’acordo anche mi che va agevolado che’l resti.. che piasi o meno, xe un simbolo.

    (za gavemo perso la cremcaffè… chiunque portavo là da fora TS adorava el feeling anni 50.. ogi perso, e per scelta. Benon)

  15. Tony grando ha detto:

    peccato un pezzo di storia che se ne và…….

  16. mutante ha detto:

    può venir rilevato da chi davvero ha idee per un locale, e può diventare una macchina da guerra.

  17. mutante ha detto:

    vi dirò anche che la maleducazione non è un problema: all’audace e al bar unità ho visto scene da far cadere le braccia, eppure la gente continua a depositare i propri soldi li.

  18. Maximilian ha detto:

    Vero all’Audace non mi vedranno mai più.
    Per fortuna c’è tanta scelta .

  19. massimilianoR ha detto:

    aspettiamo che passi “l’era dello spritz” e vedremo quanti maleducati in meno ci saranno a gestire i baretti…
    selezione naturale.. come dappertutto.

  20. francesco ha detto:

    Vedo che per molti va sempre tutto bene purchè paghi il solito Pantalone.

    Generali contribuire all’affitto?
    E allora perchè il Comune non regala l’occupazione di suolo pubblico e il costo della TARSU? E pure l’Acegas, non potrebbe far pagare le bollette a metà?
    E se lo fanno per gli Specchi perchè non anche per tutti gli altri bar della città?

    La verità è che tra adempimenti normativi, costo del personale (se uno vuole essere in regola), burocrazia, multe, tasse (e solo in ultimo ci metto la crisi) mantenere una attività è diventata una cosa quasi impossibile. Certamente cosa da pazzi provarne ad aprire una.

    Con buona pace dei sindacati e dei politici che scendono in piazza a difendere “il lavoro”.
    E da chi difenderlo se non dal peso eccessivo di uno stato che rende ormai impossibile qualsiasi libera impresa?

  21. alpino UNI ISO 9001 ha detto:

    Non pensiamo sempre al reddito, questo è un simbolo e spesso i simboli non sono remunerativi, innanzitutto lavorare sul canone di locazione, magari il comune potrebbe intervenire, dare nuova linfa al caffè attraverso vari tipi di gestione che si possono optare, ma non lasciarlo chiudere!

  22. Maximilian ha detto:

    @francesco ci sonoi molti esempi di locali gestiti bene e molto remunerativi chi non ce la fa vuol dire che non regge la concorrenza.

  23. Vale fabris ha detto:

    I soliti commenti da triestini…… Ma come fa un locale del genere, con affittonstratosferico, una marea di altre spese e tanti dipendenti ad andare avanti facendo letture di poesie, seratine,…. Ma saio ii!! E’ il minimo che ad una persona gli passano tutte le voglie di fare e proporre! Trieste: non se pol……e poi vi lamentate! Chi ha voglia di fare non viene aiutato! E x puntualizzare al Pedrocchi di Padova vengono date sovvenzioni dal Comune…..
    Ma dai….prima di parlare bisogna sapere e conoscere le verità !

  24. paola ha detto:

    40,000 € ogni tre mesi ta affitto e dipendenti
    son mica pochi!!!!

  25. valerio fiandra ha detto:

    pecà !

    mancava ancora qualche anno, ma pare che

    ( Non ) Ci Vedremo da Vecchi …

    http://www.youtube.com/watch?v=rGmsaQo55dU

    ( della serie ” Via Col Pianto ” )

  26. sfsn ha detto:

    In Austria i caffè storici ga agevolazioni da parte dello stato. La loro sopravvivenza xe considerada alla pari della salvaguardia de un bene culturale.

  27. Vale xx ha detto:

    Ehhh l’Austria non e’ mica messa male come noi…. Comunque in tante altre città di Italia i locali di una certa importanza vengono aiutati! Informarsi informarsi prima di criticare!!!

  28. sfsn ha detto:

    difati, me son informà in Austria!

  29. Alessandra Vuga ha detto:

    @francesco: d’accordissimo su tutto.
    @cuore istriano: Generali venire incontro? Poi paragonare questa storia a quella di un cinema monoschermo nel centro di Milano: l’allora sindaco Moratti si dispiaceva dalle pagine dei giornali che tutti i cinema del centro stessero chiudendo, poi se parlavi col gestore scoprivi che la proprietà era del Comune, che aveva appena triplicato l’affitto. Cose di ordinaria follia, che in Italia capitano ovunque.
    Mi spiace molto per questo locale storico, e per i triestini.

  30. giampaolo lonzar ha detto:

    @@@ vari – Certo dispiasi. Forse qualche soluzion i la trovera’! In ogni caso con l’ultima ristruturazion i gaveva za rovina’ el posto , perche’ i doveva restaurarlo come che’l jera no rifarlo. Ma probabilmente dato che i ga rifato tuto el pian tera e poi i ga fato la discoteca questo xe anda’ a scapito del posto. Mi me ricordo che drio del bar jera separado un salon con palcoscenico , dove una volta se guardava spetacoli tipo cabaret o fantasisti in pie , questo xe sta tuto demolì xa quela volta.

  31. Denis Furlan ha detto:

    Dai ragazzi, le seratine coi poeti non funzionano nemmeno al Bar Durazzo

  32. alpino UNI ISO 9001 ha detto:

    40000 ogni tre mesi..basta dir 13000 al mese, fatte 2 conti…metti 4 o 5 dipendenti e arrivi come niente a 10000 euro al mese butta 3000 euro d’affitto (decisamente troppo poco) ed il gioco è fatto…la cifra dei 40000 quindi non è assolutamente indicativa, stiamo parlando di un’impresa per di più antica, grande e ovviamente in uno dei posti più prezzolati della città non bisogna ragionare da privato e ovvio che poi 40000 sembran tanti

  33. alpino UNI ISO 9001 ha detto:

    che cojoni co sta austria..

  34. sfsn ha detto:

    pezo co sta italia…

  35. asem ha detto:

    cosa resterà dopo il primo mandato di cosolini……parole, parole, parole, parole, e ancora parole, parole, parole….e alcuni amici ben piazzati

  36. Macia ha detto:

    Parzialmente off topic: e il San Marco? Tenuto malissimo: divanetti sdruciti, lampade fulminate, tavolini zoppi, polvere, camerieri con la livrea macchiata. E impone prezzi spropositati per l’offerta, obiettivamente modesta. Un crimine, perché è il cuore pulsante della città. E, detto fra noi, l’impressione che lascia ai turisti, non dev’essere piacevole.

  37. dimaco il discolo ha detto:

    mi son sta ani fa al cafe dei speci con la mia signora e me ricordo che gavemo pagado caro el cafè.
    quasi quasi lo ciolgo mi.

  38. mutante ha detto:

    e gli altri locali di pari metratura e non in posizioni tanto favorevoli come fanno?
    -usi il minimo di personale possibile, perchè in italia il dipendente costa un fottio: ce n’erano tredici, si può fare con 8.
    -il canone mica è inamovibile, spesso si può trattare. se dici a generali: o me lo abbassi di un 8 o 10 per cento, o non vedi uno perchè chiudo, spesso ottieni sconti. su grandi superfici commerciali funziona spesso così. perchè anche se vuoto, comunque generali le tasse ce le paga sopra.

  39. Macia ha detto:

    A me dispiacque anche quando chiusero lo storico Caffè Italia di piazza Vico…

  40. Fiora ha detto:

    uh! son avilitissima! finirò come el protagonista della ” marcia di Radetzky” el baron von Trotta che nel ultimo capitolo se ga senta al tavolin al aperto del suo cafè zà coi rolè sbasadi e serà per sempre…
    Che lo cioghi in gestion Illy e ch’el Comun lo dichiari local storico cole agevolazioni previste e che Generali inveze de quarantamila euri a trimestre ghe cioghi quindisemila,tanto a lori no ghe cambia gnente e xè fato!

  41. brancovig ha detto:

    spero che riapra al più presto…. anzi deve riaprire al più presto è impensabile un caffe di quel genere chiuso in quella piazza.

    si deve tratatre sui prezzi… sia dell’affitto che delle consumazioni.

  42. dimaco il discolo ha detto:

    alpino mi spiace, ma non sono tanto d’accordo con te. io due conticini me li sono fatti giusto per sfizio.
    qua si parla di 160 mila euro di affitto all’anno. Solo di affitto, dove sta tutto il resto ancora. per far girare un locale simile devi avere personale qualificato, perchè non puoi mettere li uno che fino al giorno prima raccoglieva pigne a barcola, e il personale qualificato lo sai bene quanto me costa parecchio. Dal mio punto di vista l’affitto è esoso, va bene il posto e la storia, ma se il locale è’ con il culo per terra non vale nemmeno la carta su cui è stato fatto il contratto. Ci vogliono anni a portare un locale ad essere autosufficiente, cioè che gli introiti coprano le spese e producano un guadagno. In cifre posso dire che quel bar dovrebbe battere 3000 caffè al giorno per 30 giorni al mese tutto l’anno senza cali per poter dire che è produttivo. O meglio per coprire le spese ed essere almeno in pari. cioè coprire le spese d’affitto, i dipendenti e i fornitori, corrente elettrica,tarsu,acqua e tutto ciò che segue. Non è detto che resti qualcosa per il titolare.

  43. eleonora rogn ha detto:

    trieste no xe Trieste senza Caffe dei Speci.
    El posto al sol più bel della città.

  44. capitano ha detto:

    Tacheghe sora un Tipicamente Friulano e ve paga tuto Violino. (oh sto scherzando! 😀 )

  45. dimaco il discolo ha detto:

    eleonora non ho detto che non è belo ho detto che è oneroso e molto. poi una cosa che non ho scritto prima:
    no bisogna darghelo al primo cocal coi bori che pasa

  46. laura batic ha detto:

    E’ un peccato privare la piazza e la città di questo storico caffè….

  47. hladno pivo ha detto:

    Erano anni che McDonald’s teneva d’occhio quello spazio… ecco arrivato il loro momento! Entro l’estate prossima al posto del Caffé degli Specchi ci saranno McDonald’s e McCafé.
    Per una multinazionale del genere 15.000 euro al mese d’affitto sono bruscolini.

  48. valerio fiandra ha detto:

    fosse vero, caro pivo, fosse vero !!!

  49. Kaiokasin ha detto:

    17 e 18 Infatti chiude anche l’Audace (inutile, con quegli affitti o si aiutano o non c’è niente da fare).

  50. paola ha detto:

    gli unici locai che xe storici a trieste xe san marco tommaseo e pirona che tra l’altro me disi qualchid’un paga per esser nei “locali storici d’italia” una roba come 7-800 € all’anno che per la’mor de dio, in confrono all’affitto dei speci non xe che bruscolini….ma gnanche quel xe a gratis

  51. effebi ha detto:

    “Verso la fine del secondo conflitto mondiale, i locali del Caffè ebbero anche altre destinazion: alloggiamento truppe, magazzini, addirittura stalle”

    stalle ? e chi ga fato stalle ???

  52. giampaolo lonzar ha detto:

    @51 effebi- probabilmente inglesi perche’ me ricordo che jera i unici che gaveva cavai , ma ssai poco tempo , dopo i ga fato club NAAFI ai speci e el Tergesteo jera magazin.
    Dove adesso xe la Cap. di Porto jera la guardia scozzese cole cotole enoi muli andavimo a veder el cambio guardia. Ma teso de Trieste o no perche’ itui genitori o noni dovessi ricordarse!!!

  53. effebi ha detto:

    no no i se ricorda, no i andava al cafè dei speci, nè prima nè dopo che i fazi stale…

    te disi i inglesi ? me par de ver letto che i aleati gaveva tipo quartier generale

  54. giampaolo lonzar ha detto:

    53 effebi – I Alleati jera i inglesi e americani insieme. El quartier generale per poco tempo jera dentro el palazo de le GENERALI ; po i se ga trasferi dove deso xe la Questura e la Questura jera dove deso xe dei ufici Statali in Via XXX otobre tacà de S. Antonio novo . Sta ‘tento i te bocera’ in storia de Trieste (se esisti)!!! 🙂

  55. effebi (maaagaalà) ha detto:

    ma vara che mi go dito proprio questo… no zigarme per niente

  56. DST ha detto:

    Comunque è vero che non ispirava entrarci: la dimensione te lo rende come un muro d’ingresso..ci vorrebbe un nuovo disegno degli arredi e dei banchi

  57. DST ha detto:

    forse sarà vero che la concorrenza è una brutta bestia, a cui i triestini faticano ad abituarsi

  58. Vale xx ha detto:

    I triestini faticano ad abituassi a TUTTO!! E nin solo quello….

  59. paola ha detto:

    meno mal che mi son de muja!!!!!

  60. mutante ha detto:

    la go ciamada con l’audace… se me infastidì nomino anche il vostro bar 😉

  61. gianbo ha detto:

    Ormai non conviene più lavorare privatamente. Meglio non fare niente e vivere di assistenze o qualcosa a nero. Lo hanno capito anche i sassi e tutti gli immigrati.

  62. Fiora ha detto:

    @60 sia pure sovversivo il tuo post giambo,ma quanto vero…. 🙁
    sera i Speci, sera l’Audace, in Piaza Granda se pol far sucursale de…s.Anna!
    ( nota pei foresti: S.Anna xè el zimitero!)

  63. brancovig ha detto:

    esiste la legge del mercato….

    se i gestori non riva a starge dentro i canoni d’afito devi calar…altrimenti alle generali i se tadui… meio ciapar un poco de meno che gaver solo le spese.

  64. effebi ha detto:

    ecco, lassa, fazo mi, meto mi… qua me par che se bati la fiaca all’ombra del albero de nadal…

    «Ora saranno le Generali a decidere se dare in affitto o se rivendere la licenza – valuta Taverna – l’importante è il segnale di continuità e di tradizione che l’intervento diretto delle gruppo assicurativo è riuscito a dare a quello che rappresenta uno dei ritrovi storici dei triestini».

    Per il 2012 insomma è prevista una nuova vita per il Caffè degli Specchi. Chi lo gestirà potrebbe anche riprendere l’attività in pochi giorni. All’interno del locale, dopo la chiusura, tutto è rimasto intatto: tavoli, bicchieri, tazzine e macchina del caffè sarebbero pronti per preparare e servire migliaia di espressi già da domani mattina. Ma spetterà alle Generali, a chi acquisterà la licenza e a chi lo prenderà in gestione decidere se apportare qualche modifica, sostituire qualcosa nell’arredamento o se cambiare il corredo di tazzine, di stoviglie e vassoi.

    Niente pizzeria o bar alla moda, ma nuovamente un caffè storico che manterrà tutte le caratteristiche del tipico caffè triestino. «Le Generali su questo sono state chiare, hanno assicurato la volontà di far riaprire un caffè storico – spiega Taverna – il loro intervento diretto è stato probabilmente dettato anche da questa volontà».

    fonte il piccolo…. in mancanza de altro.

  65. Fiora ha detto:

    …e speremo che sta volta el Bugiardelo no sia un…Pinochio e ch’el Leon pensi al prestigio più che ai patuss.

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