18 Ottobre 2011

Acegas Trieste: sale l’attesa per il big match con Napoli

 Tanti buoni motivi per partecipare al big match di domenica contro Napoli

 

Ben arrivato Carlos!

Questo è un buon motivo a prescindere, la nascita di Carlos, primogenito di Innocenzo Ferraro, è una vittoria prima di giocarsi qualsiasi partita, il più bel canestro all’ultimo secondo della più importante partita che “Inno” e signora abbiano fatto, una ventata di gioia e freschezza nel macro mondo della Pallacanestro Trieste 2004.

Congratulazioni sincere dal sottoscritto!

O’ surdato ‘nnammurato contro Viva là e po bon!

Due modi opposti di vivere la vita, il passionale e trascinante inno dei partenopei di “0’ surdato ‘nnammurato” contro la scanzonata e fatalista “Viva là e po bon” dei triestini, due poli opposti dello stivale che incrociano le proprie strada sulle tavole parchettate del Palatrieste.

La BPMed Napoli arriva forte di un percorso immacolato, 5 vittorie su 5 incontri, un roster degno di questo nome e sicuramente una delle squadre candidate al salto di categoria; miracolo di San Gennaro (senza cadere nella blasfemia), fatto sta che la società partenopea negli ultimi anni ha visto più fallimenti e resurrezioni che campionati svolti, questa volta sperando di aver intrapreso la strada giusta per un duraturo progetto cestistico. Giocatori di categoria superiore come Bernardo Musso (sogno proibito di coach Dalmasson in estate) e l’ex Andrea Iannilli, altri molto incidenti nella categoria come Rizzitiello e Lenardon, più un manipolo di onesti complementi; rotazione a 7 e poco più per l’esperto coach Bartocci, forse l’unico neo di un gruppo di livello.

L’Acegas Trieste invece prosegue nel low profile intrapreso per esigenza più che per copione, al motto tanto caro del “viva là e po bon” i ragazzi di Dalmasson hanno incanalato questo inizio stagione su binari congeniali, vincendo quello che c’era da vincere e sfruttando qualche defaiances di compagini non ancora rodate come Bari e Anagni, improntando la propria identità su una difesa degna di tal nome, più individualità come quelle del trio ex Omegna (Carra, Zaccariello e Ferraro) e di capitan Moruzzi, più la conferma del play talentuoso Ruzzier.

Big match a tutti gli effetti, la sconfitta di Torino…fisiologica!

Qualche Nostradamus del giorno dopo potrebbe a ben vedere sentenziare con convinzione: “ecco, l’Acegas incontra la prima vera squadra tosta del campionato, ed esce sconfitta!”.

Potrebbe anche essere, ma le attenuanti ci sono e sono evidenti: l’assenza di Michele Ruzzier ha portato inevitabilmente a una gestione “abusata” di Marco Carra (calcolando che mancava anche Scutiero ndr.); il talento prodotto dell’Azzurra non solo garantisce minuti di qualità ma anche produttività ormai. Innocenzo Ferraro ha giocato avendo sulle spalle una notte in bianco, e solo la felicità mista ad una dose di adrenalina indotta ha potuto generare una cotanta partita.

Tutto il gruppo proveniva poi da tre partite in sette giorni con due trasferte lunghe, e, se da un lato coach Dalmasson poteva (e doveva ndr.) sfruttare soprattutto nei primi quarti la freschezza di Bonetta e Zecchin, tutto sommato rimane un tour de force che poteva conoscere un finale diverso (ergo, sconfitta) nella trasferta ultima, contro la squadra più attrezzata.

Perché allora non è da leggere come campanello d’allarme?

Perché gli allenatori sono i migliori barometri della propria squadra, quando Dalmasson chiedeva una settimana di allenamenti tranquilla sapeva benissimo che era il miglior viatico ad un recupero delle energie, in più la sconfitta di Torino con quanto sopra descritto, è avvenuta nel finale, dopo 35 minuti per buona parte comandando il match.

Il ritorno dei due ex fra i più amati dai tifosi: Lenardon e Iannilli

Il “verticalista” Andrea Iannilli e dottor Simone Lenardon sono senza ombra dubbio fra i più rimpianti ex del Palatrieste; entrambi, in tempi diversi (il primo con coach Steffè e il secondo nel recente passato con coach Bernardi), hanno lasciato un’impronta importante e un segno nel cuore dei tifosi.

Se per Andrea Iannilli il distacco da Trieste è stato figlio di ambiziosi sogni cestistici (verso categorie superiori), quello di Simone Lenardon è stato leggermente più “traumatico”, nel senso che non rientrava nelle volontà del giocatore ma di una scelta tecnica; mettiamola così, se per Iannilli la partita con Trieste sarà un tuffo nel piacevole passato, per il biondo toscano certo sarà un piacere rivedere vecchi amici, ma con accompagnata un’accorata preghiera a San Gennaro di regalargli la più dolce delle vendette sportive.

Aria di partitissima anche sulle tribune, ospiti attesi e voglia di una serata dal sapore antico per i tifosi più caldi

A Trieste se ne parla da ben prima della trasferta di Torino, Trieste-Napoli rappresenta a tutti gli effetti il piatto più succoso degli ultimi anni, sia per condizioni di classifica, sia per blasone e tifoserie.

I napoletani fino a questo punto del campionato hanno presenziato in ogni dove, e di certo non avranno problemi a trovare compaesani in terra giuliana; si può ben dire che la categoria non ha svilito il calore attorno alla squadra, per cui non ci si dovrebbe stupire se facessero presenza anche al Palatrieste.

Nei siti internet e nei forum triestini, l’impressione è che sia tornata, forse per un attimo e come una folgorazione, la voglia di vivere una serata diversa dalle altre, non più tacitamente spettatori dell’evento sportivo, bensì attori protagonisti del tifo sugli spalti.

Se contro Pavia si è intravisto, ma soprattutto si è materializzato questo presupposto, domenica potrebbe esserci un alleato in più per Moruzzi e soci.

 

Raffaele Baldini (www.cinquealto.blogspot.com)

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