Cominciamo dalla fine. Al Custerlina è già al lavoro per l’uscita del suo quarto romanzo. Questa volta i personaggi dello scrittore triestino si muoveranno tra Italia, Germania e Francia. Sullo sfondo un carico d’oro andato perduto durante la Seconda guerra mondiale.
Ma è “Cul-de-sac” l’ultima creazione di Custerlina (nella foto, assieme a Giorgio Mosetti), quella che ieri ha presentato a Gorizia, nel corso della rassegna “Il libro delle 18.03”, assieme al giornalista triestino Fulvio Gon.
Cronaca nera, omicidi, traffici illegali da far invidia a una redazione locale sono alcuni degli ingredienti del romanzo. Trieste, con la sua bora, non fa solo da sfondo: “Ho evitato dettagli toponomastici che probabilmente i lettori triestini avrebbero gradito ma che finiscono per distrarre. Ritengo più importante far percepire qual è l’aria che si respira nella città e approfondire la conoscenza dei personaggi”, ha spiegato Custerlina.
E di storie carpite dalla Trieste reale, pare, ce ne siano diverse. A partire dal personaggio di Zeno Weber (“un po’ il prototipo di un certo tipo di triestino…”), per arrivare al bar frequentato da vari esponenti del Fronte della gioventù: “La storia è vera e mi andava di raccontarla. Il locale era di mio zio e questi frequentatori, fra i quali anche figure piuttosto conosciute in città, venivano a bere a sbafo andandosene poi senza pagare”.
Brutte notizie per chi, in “Cul-de-sac” ma anche negli altri romanzi di Custerlina, attende l’arrivo del buono di turno. “Sono i criminali, ovvero il lato nero – ha spiegato lo scrittore -, a diventare i protagonisti della storia. La sfida sta proprio nel rendere simpatici agli occhi dei lettori dei personaggi negativissimi e nel restare sempre agganciato alla vita reale. Saranno forse tratteggiati in maniera forte, ma i miei personaggi non sono poi così lontani dalla realtà”.
Esistono davvero, dunque, l’oligarca russo o la killer croata? Gon pareva avere, ieri sera, le idee piuttosto chiare quantomeno sulla possibile identità del primo…
“Possono essere persone che vivono qui accanto a noi, ma con cui non ci incontriamo mai, come se vivessimo in mondi diversi. Anche quando leggiamo di storie criminali sui giornali – ha aggiunto Custerlina – le recepiamo con distacco, come se non fosse roba nostra. Ecco, questo romanzo rappresenta anche l’occasione per prendere coscienza dell’esistenza di altre realtà”.
grazie Redazione di Gorizia! 😉
non sono riuscita a passare ma lo leggerò. mi incuriosisce
L’oligarca della porta accanto 😀
cap alora quando andemo dela mariuta?
Mariuta l’assassina che la copa con la cicuta? 😀
Femo un romanzo a N mani qui su bora.la?
mariuta l’assassina che te copa col scontrin!!!
orca go sbaglià thread prima capitan. volevo scriver là de monfalcon.
scusa Al x l’OT.
des xe cara sì… però iera boni i gamberoni allo spiedo…sob!!!
Niente Kat, ndaremo a magnarse un kebab che sta spuntando come funghi 🙂
Una domanda sul titolo…il lato nero de Trieste in senso politico? Letterario? Enologico? Caffetista?
@capitano: eh… non resta che leggere il libro… 😛