12 Ottobre 2011

‘Itis Galilei’ di Paolini in scena al Rossetti: storia che si nutre di energia teatrale

Fino al 16 ottobre, al Rossetti di Trieste, Marco Paolini in monologo dà vita a due ore su Galileo Galilei con il consueto tratto che ha reso celebre l’interprete da Vajont in poi.
Lo spettacolo, ieri sera alla prima triestina ma ormai in tournée da mesi, preserva i pregi ricorrenti degli spettacoli di Paolini: approfondimento storico che suona solido dentro la tensione teatrale nutrita dall’energia dell’attore veneto. Può invece risultare debole (e così è stato per me) la mancanza di un focus preciso del testo in scena: il contrasto tra la Chiesa e la cultura razionalista e pratica di Galileo è solo parzialmente sviluppato per dare spazio a tanti altri spunti sul personaggio Galileo nei diversi conflitti filosofici del suo tempo e nelle sue sfide di vita.
Per approfondire:
il sito ufficiale dello spettacolo

16 commenti a ‘Itis Galilei’ di Paolini in scena al Rossetti: storia che si nutre di energia teatrale

  1. chinaski ha detto:

    @enrico

    in due parole, se hai voglia, perche’ mi interessa: c’e’ qualche riferimento, legame, sviluppo rispetto al galileo di brecht?

  2. Paolo S ha detto:

    @Enrico – per noi o LSS Galilei o no ne pol andar ben.

  3. enrico maria milic ha detto:

    @ chinaski
    direi di no…
    : (

  4. chinaski ha detto:

    @enrico

    ok, grazie.

  5. dimaco il discolo ha detto:

    quanto costa el biglieto?

  6. Milost ha detto:

    Da 25 a 30 euro, riduzioni sotto i 25 e sopra i 65. Enrico Maria, vorrei andarci con le mie due ragazze, 15 e 16 anni, abbastanza evolute. Se pol ( mi penso de si, conossendo – come se scrivi in dialetto? – Paolini) o se massa impegnativo?

  7. enrico maria milic ha detto:

    @ milost

    io credo che sia abbastanza semplice per un teen-ager. ma non abbastanza divertente. se sono abituate al teatro la risposta è: sì, portale. se non lo sono, dipende da quanto le interessano la storia, la filosofia e l’astronomia…

  8. dimaco ha detto:

    comunque tutti gli spettacli di paoini hanno anche una parte comica sopratutto creata dalla sua mimica facciale. io ho adorato tra i suoi spettacoli “gli album” e il “sergente nella neve” fantastico anche 2il Milione”. spero vivamente de rivar andar starsera.

  9. Milost ha detto:

    Il Milione, bellissimo…ti ricordi Dimaco come Paolini rendeva il rumore della chiatta nei canali di Venezia….mototopo mototopo mototopo…geniale!

  10. Kat ha detto:

    paolini non è propriamente un attore – secondo il mio modo di vivere il teatro-. è + un narratore orale che fa passare attraverso il suo essere corporeo totale la storia che vive e la fa vivere agli spettatori in maniera coinvolgente. è un’esperienza umana più che teatrale. + brechtiano di brecht. lo associo a fo in questo e anche nella comicità alla quale si riferisce dimaco.

  11. chinaski ha detto:

    @kat

    beh, paolini ha cominciato recitando brecht all’ oratorio 🙂

  12. dimaco il discolo ha detto:

    hai ragione milost,mototopo, bellissima la scena della biennale di venezia. ma come detto ho adorato gli album. non lo so perchè, forse perchè parlava di giovinezza e la persona che lo ascolta tende ad immedesimarsi.

    geniale il passaggio:
    uno squadron de preti,i ga anca la capella tacada al campo da giogo. guai se i te senti bestemiar. uccidono!!! Son catolici.

  13. Kaiokasin ha detto:

    Per conto mio Brecht c’era eccome, lo ha citato solo una volta ma la tensione del processo inquisitorio, l’abiura, il conflitto tra la paura dell’autorità e la convinzione nella verità scientifica c’è tutta. Pur con l’allegria tipica di Paolini, che sdrammatizza tutto! Comunque bellissimo, da vedere senz’altro!

  14. Kat ha detto:

    chinaski sì lo sapevo. mi sentivo di definirlo così aldilà di questo. comico il fatto cmq:D

  15. Milost ha detto:

    Mi è piaciuto moltissimo. Ho notato anche qualche spunto recitativo diverso dal solito, un Paolini più vibrante, più maturo. Poi c’era quel pezzo di commedia dell’arte sui Dialoghi( dove è saltata fuori anche la chiatta mototopo) e l’orazione funebre per Galiei conclusa con error, error, error…e tante altre cose, dense di intelligenza. Le mie figlie hanno retto benissimo, a parte non capire alcuni riferimenti culturalmente e politicamente non alla loro portata e l’esclamazione delle suore “che pacco!” vedendo andar via dalla casa dove Galilei è recluso dopo l’abiura il diplomatico veneziano che ha nascosto nelle mutande il manoscritto dell’ultima opera. Bene, hanno imparato un po’ di cose, serie e meno!

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