11 Ottobre 2011

Il Comune di Trieste in difesa del Centro didattico e naturalistico di Basovizza

“Profonda preoccupazione con l’invito all’Amministrazione regionale a rivalutare l’attività e l’importanza per tutta la comunità del Friuli Venezia Giulia del Centro didattico naturalistico di Basovizza”. E’ questa la ferma posizione espressa dall’Amministrazione comunale di Trieste in merito alla ventilata chiusura del Centro stesso o del suo parziale indebolimento e ribadita nel corso della riunione della Giunta comunale.

Realizzato nel 1991 presso l’ex vivaio di Basovizza, su terreno di proprietà in parte regionale e in parte comunale, il Centro didattico naturalistico di Basovizza del Corpo forestale regionale è stato riconosciuto dalla Regione Friuli Venezia Giulia quale struttura stabile inferiore al servizio nel 2001 e ha svolto – con personale forestale specializzato – con efficacia e efficienza lavoro di didattica e divulgazione ambientale nell’area della Provincia di Trieste.

Il Centro didattico è stato ristrutturato e ampliato nel biennio 2006-2008 per una cifra totale di oltre 2 milioni e 400 mila euro (con un vincolo di destinazione valido fino a novembre 2013), trasformandosi in un centro visita naturalistico di livello europeo, attrezzato ad alta tecnologia, che riscontra un ampio consenso tra i visitatori. Dal 31 maggio 2008, giorno della sua inaugurazione, il Centro didattico ha infatti ulteriormente potenziato la sua attività, arrivando ad una media 12.000 visitatori all’anno (40% studenti della provincia di Trieste; 20% studenti provenienti dal resto della regione, da Nord Italia, Slovenia e Croazia; il restante 40% visitatori locali e turisti).Nell’ ultimo triennio sono state 320 le classi di scuole del Comune di Trieste, di ogni ordine e grado, sia di lingua italiana che slovena, che hanno partecipato alle attività gratuite proposte dal Centro didattico.

Il CDN si è trasformato in uno dei nodi più importanti di quella rete di proposte culturali, scientifiche e ambientali interessanti l’altipiano carsico, dove il Comune di Trieste partecipa in svariate collaborazioni, ed è impegnato in due progetti Interreg, svolgendo attività in sinergia con le Università di Trieste, Udine e Padova, con il programma InFEA del Ministero dell’Ambiente.

“Alla luce di questi dati, che raccontano in maniera estremamente efficace i risultati e le potenzialità di questa realtà, anche e in primo luogo sul versante dell’educazione ambientale – ha detto il vicesindaco Fabiana Martini- vogliamo ribadire il nostro sostegno affinché la preziosa attività svolta dal Centro didattico naturalistico di Basovizza possa continuare e svilupparsi. Per questo invitiamo la Regione a rivalutare il ruolo e la valenza di questa struttura, di cui non si può ipotizzare la chiusura, ma che va anzi favorita e implementata”.

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