6 Ottobre 2011

Scandalo auto blu, la difesa di Ballaman chiama Illy e Tondo a testimoniare

Prima udienza, al Tribunale di Trieste, per il processo penale contro l’ex presidente del Consiglio regionale, Edouard Ballaman. Su di lui pende l’ipotesi di reato di peculato per lo scandalo auto blu.

“Se c’è stato un danno l’ho causato senza saperlo, senza rendermi conto”, avrebbe sostenuto l’esponente della Lega Nord. E intanto tra i testimoni che saranno ascoltati in Aula, ha deciso la Corte, spuntano l’ex governatore Riccardo Illy e il presidente in carica Renzo Tondo. La prossima udienza è stata fissata nella giornata del 24 ottobre. I testimoni ammessi a carico di Ballaman sono due, gli autisti delle auto di servizio, quelli della difesa 13.

Per i viaggi personali per i quali avrebbe utilizzato l’auto blu, Ballaman è già stato condannato dalla Corte dei Conti a risarcire circa 10 mila euro.

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21 commenti a Scandalo auto blu, la difesa di Ballaman chiama Illy e Tondo a testimoniare

  1. Flavio Gropaiz fu Gropaitz ha detto:

    In gallera affolata assieme a Berlusconi che vada, e buttare via la chiave. Hanno rubato alla povera gente, perchè i ricchi non pagano, i ricchi sono sempre più ricchi.

  2. Paolo Geri ha detto:

    “Se c’è stato un danno l’ho causato senza saperlo, senza rendermi conto”,

    Fa quasi tenerezza 🙂 L’ ignoranza della legge è una colpa per i comuni mortali, ma è un aggravante per chi ricopre ruoli istituzionali.

  3. mutante ha detto:

    io ignoro la legge, mi fanno un mazzo tanto. lui invece vuole cavarsela così. non rappresentano più nessuno, rimuoviamoli da li.

  4. bona lama ha detto:

    di sgu sto so

  5. Gianni Bua ha detto:

    El gà impara da scaiola ?? Manca el commento de quel tululu dela lega………….

    Servus, Gb

  6. ballaman ha detto:

    questa e´solo una goccia,rispetto a tutto quello che sta´succedendo in italia,

  7. cita demone ha detto:

    “…cavite la cravata verde,lavorila e otien un capio guardando oltre il buso nel nulla della tua ipocrisia,poi doprilo secondo coscienza…”
    ops,ma xe la prima volta che me capita de scriver robe del genere, sensa saverlo e sensa renderme conto,scusè non lo farò più.
    ara che roba ciò, sti qua ga comincià a plasmar anche la mente bacada de una povera simmia alcolizada che lota coraggiosa ogni giorno coi mostri imbriaghi che ghe naviga pel cervel.

    ma ‘deso vado ciamar il mio amico king kong e lo mando a far casin sul campanil de pontida va ben?
    p.s. per un strappeto inconsapevole e gratis fin là a chi domando?

  8. pino mugo ha detto:

    …non importa se xe il vero ballaman o no lì sopra,mi go imparà a meter un secio de acqua soto il rubineto del mio giardin che perde anche lui,poco poco, una sola goccia de acqua alla volta.Una volta non ghe fasevo caso..;ma la sa ballaman che se riempie anche quel secio dopo un po’?la sa anche che rivo a bagnar il mio bel giardin verde(ironico il color verde vero?) con tutte quele gocce de acqua messe insieme?
    la ga capido la metafora?
    leghisti tornè a far i giardinieri e gli idraulici, gavè dimenticado anca voi da dove venì?

  9. Tergestin ha detto:

    Beh xe lampante che se te sta usando un auto blu per farte i comodi tui te pol anca NON farlo apposta. Tipo che ne so, te ghe davi i ordini all’autista in un atacco de sonambulismo.

    ‘Sta scusa xe cussi’ penosa che anca Pacciani se el fossi ancora vivo el diria “Ma ‘he ‘hazzo di alibi e’ questo?”

  10. brancovig ha detto:

    ma un rappresentante dei cittadini che è stato condannato non dovrebbe automaticamente decadere ed essere intredetto dalla gestione della cosa pubblica….

    potremmo sognare di vivere in un paese migliore?

  11. scury ha detto:

    se gente che se butta in politica e pur de farse vedar i fa de tutto !!! la roba piu’ ambita :se la scorta!!! per averla basta far incazzar quei de religion avversa e la se fatta!!! chi conosse qualchedun de quei???

  12. SERGIO ha detto:

    CE NE SONO ANCORA TANTI A ROMA CHE VANNO A VEDERE LE PARTITE DI CALCIO CON LA MACCHINA BLU’, MA LI PARE CHE NESSUNO LI VEDA, LA LEGGE PURTROPPO NON E’ UGUALE PER TUTTI

  13. aldo ha detto:

    @5

    shhhhhh!!!

    non nominare il nome di scajola invano, presto potrebbe diventare un eroe…

    secondo i giornali ha messo insieme un gruppo di ex democristiani del PDL per sfiduciare Berlusconi

  14. Pierpaolo ha detto:

    “ho agito in buona fede” non è la stessa difesa di Cosolini dopo la condanna a risarcire i 20 e passa mila euro? Per lui ha funzionato, è diventato pure sindaco..

  15. stefano ha detto:

    guarda la buona fede un bel nulla,qua in Italia il magna magna da parte dei politici non ha pudore,dispiace che propio uno della lega ci sia cascato

  16. Tergestin ha detto:

    @ Pierpaolo

    Anca se fossi, DO’ TORTI NO FA UNA RAGION. Trane che in Italy…..

  17. Pierpaolo ha detto:

    Tergestin

    Assolutamente, ma, come gia detto, Ballaman ha dato le dimissioni da presidente del consiglio, ha dato le dimissioni dal gruppo lega nord ed è stato espulso dalla lega nord. Cosolini è diventato sindaco.

  18. brancovig ha detto:

    @pierpaolo

    questo xe rampigarse sui speci… due cose imparagonabili

    e allora perchè ballaman non si è dimesso da consigliere regionale per correre alle elezioni di sindaco di pordenone?

    quanti lo avrebbero votato? …assai assai pochi

    questo ti dimostra che la tua è una visione di parte di partito e non obiettiva

  19. Pierpaolo ha detto:

    Paraoci come se piovessi. Contro quei no se pol far niente..

  20. Ettore Ribaudo ha detto:

    Di cosa vi scandalizzate, Ballaman (sembra il capo di Fantozzi) lo ha fatto in buonafede, allora anche i comuni mortali dovrebbero essere assolti; basta dire questa parolina magica. Per i politici fare in buonafede è un’aggravante, perchè significa che non snno cosa fanno, perciò vadano a casa. Leggetevi l’articolo che hopubblicato sui giornali, riguardante la lega che occupa sempre più poltrone, anche 4 a persona; alla faccia delpartito vicino ai cittadini!
    L’inno di Bossi è sempre stato “ROMA LADRONA” ma adesso che si è seduto sugli scranni di Montecitorio, non dice più questo discorso, anzi, il suo partito è quello che ha più persone con doppi e tripli incarichi e ben retributi.
    Alla faccia della moral-suasion tanto decantata dal suo partito e da Bossi in persona; se loro propongono questo, perchè non danno il buon esempio; noooo; ai loro privilegi ci sono attaccati meglio che con l’ATTACH; PERO’ FANNO CREDERE ALLA GENTE CHE LORO NON TI ABBANDONANO MAI. MILANESE DOCET.
    Dietro la battaglia di Bossi c’erano i privilegi della sua classe dirigente. Pirovano, presidente a Bergamo, è deputato; come Simonetti a Biella e Molgora a Brescia. Per non parlare degli incarichi nei cda. Dalla rivolta fiscale alla tutela del poltronificio: la metamorfosi lumbard.
    “Se mi toccano la provincia di Bergamo dobbiamo fare la guerra civile”. Il Senatùr, riguardo all’abolizione delle province, è sempre stato chiaro: questione di “richiamo all’ identità” perché avverte minaccioso: “Se vai a tagliarle, la gente può ribellarsi”. Ancora una volta l’ha spuntata, le province sono salve fino a data da destinarsi, e con loro giunte, assessori e presidenti. Insomma, nella nuova manovra di Arcore si parla anche della loro abolizione: ma va cambiata la Costituzione, il cammino è lungo e tortuoso e di alleati improvvisati, in parlamento, non ne mancano mai su questi temi…
    Perchè per la Lega la partita è così importante? Perchè si rischiava la rivolta: c’è il presidente che ogni settimana si divide tra Brescia e l’aula di Montecitorio, quello che incassa il gettone in Finmeccanica, quelli più virtuosi che riescono a occupare tre, quattro poltrone contemporaneamente.
    Comuni, province, enti locali su cui sventola il vessillo dell’Alberto da Giussano devono essere protetti, perché il mantra padano è uno solo: la tutela del territorio. E per farlo al meglio, il popolo in camicia verde da sedici anni si è impegnato in una partita a risiko che ha come obiettivo l’invasione del Sole della Alpi. Muoversi dal territorio e occupare il potere. Consigli di amministrazione, multiutilities, aeroporti, strade, autostrade, tangenziali, Expo, fiere, Rai, fondazioni, enti pubblici, banche, Asl, partecipate di varia natura. Quel che conta è una nomina, una presidenza, una prebenda, una cadrega in più. Da conservare, proprio ora che da Roma ladrona minacciano di ridurre, tagliare, eliminare…
    Senza considerare i doppi e tripli incarichi di sindaci, consiglieri comunali e di oltre la metà dei parlamentari leghisti e senza tener conto della parentopoli padana, abbiamo provato a guardare all’”operosità”dei presidenti di provincia del Carroccio.
    In primis quelli Roma-Padania andata e ritorno. Deputati e presidenti di provincia per i quali l’articolo 122 della Costituzione non esiste. Nessuna incompatibilità per il doppio incarico, anzi. Loro sono dotati di ubiquità. Come Ettore Pietro Pirovano, presidente della Provincia di Bergamo che nel luglio del 2009 è stato capace di votare alla Camera pur stando a Bergamo. Pirovano è in buona compagnia. Doppio incarico anche per il presidente della provincia di Biella, Roberto Simonetti, un miracolato delle liste bloccate e per Daniele Molgora. Quest’ultimo fino a maggio 2010 era riuscito persino ad essere uno e trino: alla guida della provincia di Brescia, deputato e sottosegretario all’Economia. All’ultimo incarico ha rinunciato, ma per gli altri due nessun problema.
    Ma i presidenti di provincia leghisti desiderano soprattutto dedicarsi allo sviluppo del Paese. In società strategiche, ovviamente.
    A partire dalle strade. Perché il Carroccio ama posare prime pietre, inaugurare caselli, presentare progetti innovativi di asfalto con il sorriso volto a favore di camera e di urna. Bre-Be-Mi, Tangenziale Est di Milano, Pedemontana, Serenissima. E per ogni collegamento in più, un posto riservato in prima fila nel Cda. A Leonardo Muraro, l’impiegato dell’Enel arrivato alla presidenza della Marca di Luca Zaia, è stata affidata la vice-presidenza di Veneto Strade, mentre al presidente della ricca provincia di Vicenza Attilio Schneck, che ha definito il taglio dei consiglieri previsto in manovra dal suo governo “pura demagogia, perché minano il controllo democratico”, è stato riservato lo scranno più alto della Serenissima, la Brescia-Verona-Vicenza.
    Due neofiti della poltrona, rispetto a Leonardo Ambrogio Carioni. Lo chansonnier delle feste estive della Lega, grazie alla sua laboriosità riesce ad essere contemporaneamente presidente della Provincia di Como, sindaco di Turate, presidente dell’Unione delle Province lombarde, presidente di Sviluppo Sistema Fiere, la società creata da Fiera Milano per la valorizzazione e la gestione del sistema fieristico milanese e consigliere d’amministrazione della società che organizza l’Expo. Non solo, ovviamente anche lui ha la sua strada e il suo posto nel Cda di Pedemontana, la società che gestisce il grande progetto autostradale che cambierà il volto della circolazione lombarda.
    Si difende bene nel ruolo di collezionista di poltrone anche Paolo Marchioni. L’avvocato amico di Calderoli, e in ottimi rapporti con il presidente della regione Piemonte Cota, è vice-presidente della provincia di Verbano-Cusio-Ossola, assessore al Bilancio, consigliere di amministrazione dell’Eni con un compenso da 135 mila l’anno e presidente della Finpiemonte Partecipazioni, una holding da 33 partecipazioni e che tiene i delicati rapporti con i privati, che spesso figurano come azionisti delle controllate.
    E al consiglio di amministrazione di un’altra società strategica dello Stato, quella Finmeccanica entrata nell’inchiesta P4 e da poco amministrata dal leghista Giuseppe Orsi, partecipa anche Dario Galli. Lui, presidente della provincia di Varese, non solo ha un posto nel Cda, ma è persino presidente del comitato di remunerazione del colosso pubblico della difesa e dell’aerospazio. Tutto in nome dell’indipendenza.
    “Nessuna incompatibilità”, ha fatto sapere pochi giorni fa Galli alla trasmissione televisiva de la7 “Omnibus”, “io ho i numeri per ricoprire l’incarico, sono lì per curare gli interessi del territorio”. Sia chiaro.
    Io mi chiedo, come è possibile che un partito politico che ha nel suo Statuto, la parola secessione, possa essere forza di governo; a quando eminenti magistrati, metteranno sotto accusa i vertici per attentato alla Costituzione?

  21. Stufo ara! ha detto:

    Tutto sto’ po’ po’… e gnente per roberti?… sarà per questo ke no mola?…. ah! xe vero… il celodurismo no mola mai! 😛

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