5 Ottobre 2011

Fallita la Diaco: 120 lavoratori a casa

Dichiarata fallita la Diaco. Sono 120 i dipendenti che hanno perso il posto di lavoro.
Vani i tentativi di salvataggio dell’azienda, che ieri è stata dichiarata fallita dal Tribunale civile di Trieste.

“Apprendendo la notizia del fallimento della Diaco il mio primo pensiero è rivolto ai lavoratori – commenta l’assessore regionale al Lavoro, Angela Brandi -, ai quali dichiaro fin da subito la mia disponibilità ad un incontro per affrontare la preoccupante situazione che grava sul futuro dell’azienda”.

“La cosa che lascia amareggiati – aggiunge Brandi – è che l’azienda da un punto di visto produttivo è sana. Ricordo – continua – che la Diaco stava già usufruendo di Cigs per crisi aziendale di 12 mesi dal 18 ottobre 2010. Tale misura sta riguardando 45 lavoratori su un organico avente diritto di 103 unità. Al contempo l’azienda aveva dichiarato un’eccedenza strutturale di otto unita. La curatela fallimentare – spiega Brandi – potrebbe richiedere un nuovo periodo di Cigs di 12 mesi dalla pubblicazione della sentenza di fallimento, misura eventualmente prorogabile per ulteriori 6 mesi. E’ probabilmente in questo ambito che andrà cercata la strategia per la salvezza dell’attività aziendale e dei posti di lavoro”.

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8 commenti a Fallita la Diaco: 120 lavoratori a casa

  1. scury ha detto:

    TUTTI STI FALLIMENTI DI AZIENDE ANCORA SANE, ME SPUSSA NON POC!!! PERCHE’ INTANTO NON TROVARE QUALCUNO DEI TANTI LAUREATI E RICERCATORI DISOCCUPATI CHE LA FACCIANO CONTINUARE,(SENZ’ALTRO MEGLIO!!!) GLI FANNO TUTTI SCAPPARE DALL’ITALIA!!! QUESTA SAREBBE UN’OCCASIONE DA NON PERDERE!!! LE BANCHE A COSA SERVONO???

  2. dimaco ha detto:

    è un controsenso. un’azienda sana non fallisce, a meno che non si vuole farla fallire. le banche sono degli usurai legalizzati ecco cosa sono le banche

  3. Paolo Geri ha detto:

    #2. dimaco

    Perfettamente d’ accordo con te.

  4. alpino UNI ISO 9001 ha detto:

    Se è fallita tanto sana non era..forse..a meno che non ci sia stato un fallimento pilotato ma li si entrebbe nella bancarotta fraudolenta, comunque le aziende sono entità soggette a nascite e fallimenti ahimè e così..Cosa volgia dire che l’azienda da un punto di vista produttivo è sana..lo sa solo l’assessore mi sa..

  5. GiovanniG ha detto:

    Condivido: Banche = Strozzini

  6. Srečko ha detto:

    Ma e’ la DIACO S.p.A., o la Laboratori Diaco Biomedicali S.p.A.?

  7. Luigi (veneziano) ha detto:

    Concordo con Alpino: un’azienda “sana” non fallisce. Affermare poi che è “sana dal punto di vista produttivo” che signofica? Significa forse che al netto degli oneri finanziari il bilancio sarebbe in attivo? Questo è un tratto comune a moltissime aziende che poi puntualmente falliscono. Anche la Repubblica Italiana sarebbe in attivo, al netto della spesa per sostenere il debito pubblico!

    L.

  8. Srečko ha detto:

    alpino e Luigi detto il Veneziano

    Purtroppo oggi succede anche che aziende sane falliscono.
    Conosco il caso di un’azienda greca che faceva utili, prestigiosa nel suo settore. Per operare doveva avere una certa licenza ed un capitale minimo. Crescendo doveva ottenere capitale fresco. NO WAY. Benche’ facesse utili, ne’ banche ne’ privati hanno avuto il fegato di dare il capitale e l’azienda e’ fallita. Una vittima sana della crisi greca!

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