29 Settembre 2011

Il Castrum gradese, la bora e Bora.La

L’importanza della conoscenza storica rappresenta per un popolo il grado di civiltà e maturità raggiunta in quanto consente ad esso la comprensione della sua esistenza e la conservazione delle sue tradizioni e, quindi, della sua identità, oggi sempre più a rischio a causa delle sfide imposte dalla globalizzazione e dall’annullamento degli storici confini geografici e culturali.

A fronte di queste nuove sfide nasce, perciò, l’esigenza di un recupero del passato e di tutte le notizie riguardanti i luoghi del nostro vissuto, cosa ancor più importante per la gente dell’isola di Grado, da sempre gelosa del suo dialetto e delle sue tradizioni, segni distintivi rispetto alle vicine genti friulane e giuliane.

Proprio per rafforzare tale identità e per fare un servizio utile alla comunità e agli studiosi abbiamo effettuato una prima ricerca sui primi XIII tomi dei Diari di Marin Sanudo il giovane (1466-1536), intellettuale e storico veneziano, già amico di Aldo Manuzio e membro dell’Accademia Aldina.
Grazie al suo lavoro e ai suoi Diari siamo oggi in possesso di diverse notizie sulla storia di Grado che mettono ben in evidenza le condizioni di vita nell’isola nel primo scorcio del Cinquecento.

La storia rappresenta, quindi, ancor oggi qualcosa di inossidabile, imperituro, quale è stata sempre l’antica cortina muraria del Castrum gradene, nato sì per difendere e dividere le genti romane dai barbari che dal Norico e la Pannonia si riversavano in Italia dalla porta del Carso triestino, ma anche per riunire i suoi abitanti, delimitandone i confini culturali e linguistici.
Il Castrum perciò fu simbolo e fattore di aggregazione a cui i gradesi rivolsero sempre cure attente ed amorose facendolo diventare infine fattore intimo della propria famiglia inglobandolo nelle mura delle loro case del centro storico, preservandolo così dalle ingiurie del tempo e degli agenti atmosferici.

Ma il Castrum, come fosse un membro della grande famiglia gradese, è stato da sempre sposato con la bora, sua compagna di sempre che ne accarezzò fin dal principio le antiche pietre colle quali era stato eretto, sposa spesso benigna ma a volte dura ed implacabile.
A tal fine riproponiamo qui un breve passo di Marin Sanudo che attesta la preoccupazione del Conte di Grado per il crollo di un tratto di cortina muraria provocato proprio dalla bora in un periodo di sua vigorosa forza e violenza.
La bora quindi ebbe la forza di danneggiare ciò che i gradesi consideravano immutabile segno del passato, inossidabile e imperituro confine della loro identità, della loro storia.
La riproposizione del testo su Bora.la vuol essere anche stimolo di riflessione su quanto oggi la parola scritta e parlata possa essere fattore di disgregazione di credenze ed istituzioni civili inveterate e considerate immutabili, ma pronte a crollare e a disgregarsi in caso di attacchi continui e violenti.
Ma Bora.la sappiamo essere non distruttiva e violenta, ma rispettosa e onesta, la conosciamo e la vogliamo quale dolce sposa del nostro Castrum.

Paolo Egidi
Marco Giovanetti
Cristiano Meneghel

Istituto di Storia Sociale e Religiosa di Gorizia

XDXXI Ottobre

A dì 26. La matina, venne uno messo di la comunità di Grado con letere di sier Zuan Maria Malipiero conte. Avisava come, per il gran vento stato, era cazudo da 40 passa di muro di quella terra e il resto minazava ruina, suplicando fusse provisto per esser propinquo al conte Christoforo; e si Grado si perdesse, saria gran danno. Fo comessa a li Savii dovessero far provision.

MDXXI Novembre

Fu posto, per li Savii tutti di Colegio, di dar a la comunità di Grado ducati 100 di la Signoria nostra per reparation di le mure cazute, offerendosi loro meter le piere et le opere in refazion; di le qual mure, come è sta visto, si spenderà ducati 200 e cussì quella comunità richiederia, ma se li dà solum 100, et fu presa. Ave 150, 3, 3. E nota. E’ cazudo passa 18 di muro.

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2 commenti a Il Castrum gradese, la bora e Bora.La

  1. Kaiokasin ha detto:

    MMXI

    Fu posto, per li poco Savii tutti del Consilio comunal, di afibiar a la comunità di Grado cemento e opere in Sacca dei Moreri per 150.000 metri cubi su 56.200 metri quadrati, alberghi alti 22 metri, 7 piani fuori terra e a uso residenziale di 5 piani, per un totale di 15 metri di altezza.
    La comunità no richiederìa, ma a qualchidun riverà tanti ducati.

  2. ufo ha detto:

    Sì. ma desso xe tempi moderni e progreso e tuto altro, tipo piataforma logistica.

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