25 Settembre 2011

Tavolo sulle aperture domenicali convocato dal Comune di Trieste

Un ampio incontro sul dibattuto tema delle aperture domenicali dei negozi e più in generale sulla situazione del commercio triestino si è svolto in Municipio, convocato dal sindaco Cosolini e dagli assessori allo Sviluppo economico, Fabio Omero, e al Commercio, Elena Pellaschiar, rivolto a tutte le categorie interessate, dai rappresentanti dell’imprenditoria commerciale ai sindacati del settore fino alle associazioni dei consumatori.

In apertura Omero ha innanzitutto illustrato l’intendimento dell’iniziativa del Comune che è in primo luogo quello di creare un “tavolo di confronto” fra le parti, dove affrontare assieme i diversi problemi sul tappeto, con la maggior concretezza e spirito di collaborazione possibili, nell’ottica del superiore interesse della città cui tutti apparteniamo, con un invito a “stringere le file” e a ricercare tutte le soluzioni possibili, in un momento di particolare difficoltà dovuto sia alla crisi generale che, nello specifico, a una forte incertezza delle normative di riferimento.

Nel dettaglio concreto del primo principale tema preso in esame – le aperture domenicali – Omero ha ricordato come il recentissimo Decreto Legge 138/2011 abbia di fatto cancellato la possibilità di estendere a tutte le città le prerogative di quelle “turistiche” e “d’arte”. Nel contempo, nel nostro Comune, i competenti Uffici hanno verificato che gli effetti di alcuni ricorsi vinti (al Tar da Torri d’Europa) non sono automaticamente estendibili a tutti.
“L’impegno di questa amministrazione – espresso già nei programmi elettorali, hanno osservato ancora Omero e Cosolini – resta peraltro quello di condividere in linea di principio le aperture domenicali, cercando però di far incontrare le legittime esigenze degli imprenditori (e degli acquirenti) con i diritti dei lavoratori.” Una “quadratura” certamente non semplice alla quale però si potrebbe arrivare utilizzando in parte lo strumento di contratti specifici “ad hoc” appositamente modulati. E rivolti in particolare a categorie o gruppi più disponibili a forme di flessibilità, come ad esempio studenti o altri. Ma ciò – hanno sostenuto in particolare i rappresentanti sindacali – senza che vadano ad ampliarsi o a “istituzionalizzarsi” ulteriori fasce di precariato.

Da parte sua il presidente Confcommercio Paoletti ha ricordato come si sia già molto discusso su questo tema, nel mentre ormai dal 2002 il commercio sta subendo una crisi galoppante, con forti problematiche. “Per cui – ha detto – l’iniziativa di attivare finalmente un tavolo di confronto fra tutte le parti è senz’altro importante e benvenuta. Così come sarà importante – per “riempire” di clienti e dare più senso alle ulteriori aperture che si potranno fare – lavorare assieme per una maggiore attrattività generale del nostro territorio, anche con una ripresa dell’impegno per il riconoscimento di “Trieste città turistica”.

Soddisfazione per l’apertura del “tavolo” rimarcata anche dai consumatori; in particolare il rappresentante della Legaconsumatori ha stigmatizzato in proposito come mai in precedenza le associazioni siano state coinvolte nonostante ciò sia previsto anche dalle norme di legge in materia. La stessa Legaconsumatori ha proposto la formulazione di un “calendario” annuale delle aperture-chiusure che tenga conto per quanto possibile anche delle manifestazioni e dei principali eventi turistici e culturali cittadini.
Ulteriore “input” anche dal rappresentante del sindacato UGL che ha sostenuto l’opportunità di siglare su tutti questi temi un vero e proprio “patto territoriale”.

Toccato quindi anche il tema dei “centri monomarca” per i quali Omero ha precisato come – anche per correttezza nei confronti di chi aveva a suo tempo avanzato le richieste – questa amministrazione abbia ritenuto intanto di rinnovare ai richiedenti la domanda di “conferma di interesse”. Alcune risposte sono già pervenute e saranno ora vagliate dagli Uffici comunali, sostanzialmente dal punto di vista della compatibilità urbanistica, unico “limite residuo”, peraltro rilevante – hanno specificato Omero e la Pellaschiar – che rimane nelle competenze del Comune alla luce delle attuali normative in materia. Sul tema, tutti d’accordo di procedere con la massima attenzione, mentre il Sindaco Cosolini, osservando come esso si intrecci anche con le “visuali” e le prossime “direttive” del nuovo Piano Regolatore, ha richiamato l’opportunità di una prossima riunione specifica sul punto, prima di procedere a qualunque decisione.

“Ecco, in conclusione – hanno osservato alla fine Cosolini e gli assessori Omero e Pellaschiar – come, alla luce dei significativi punti affrontati, dagli orari di apertura al rilancio di un’iniziativa condivisa per il riconoscimento di “Trieste città turistica”, e fatto salvo il fatto che su questi temi le maggiori competenze siano ormai quasi esclusivamente a livello regionale e in parte statale, risulti comunque importante e possa avere un forte significato questa iniziativa di raccordo e “coordinamento” avviata oggi dal Comune, con lo scopo precipuo di essere un’occasione utile per tutte le parti per dialogare e ricercare assieme, nella concretezza, ogni possibile soluzione e iniziativa ulteriore, con la condivisione di alcuni principi di sviluppo comuni a tutti. In questo spirito, e per ognuna di queste iniziative – ha concluso il Sindaco – il Comune offre, nei limiti delle sue competenze, ogni appoggio e contributo, nella consapevolezza che in ogni caso non si possa più rimanere divisi, o peggio inerti, nella situazione attuale. Mentre su molti temi e possibili azioni comuni vediamo che possiamo proficuamente ragionare assieme”.

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