“La nostra preoccupazione e’ verificare le condizioni per il mantenimento di un polo siderurgico a Trieste, sia per la Ferriera sia per l’indotto con l’ex Sertubi acquisita dagli indiani di Jndial. E’ una questione che abbiamo ben evidente anche perche’ da tempo segnaliamo una carenza dell’industria nell’area triestina”. A dirlo il direttore di Confindustria Trieste, Paolo Battilana, dopo l’appello lanciato ieri alle istituzioni e alla politica da Cgil, Cisl e Uil sulle sorti della Ferriera. “Bisogna verificare la sostenibilita’ ambientale e il mantenimento del livello occupazionale”, continua Battilana, che auspica che “presto un Tavolo sia convocato dalla Regione. Il nostro impegno – assicura – e’ di sederci al Tavolo e approfondire tutte le questioni”.
“La situazione e’ fluida, perche’ la trattativa tra le banche e la Lucchini, proprietaria della Ferriera – ricapitola Battilana – si era formalmente chiusa a luglio ed e’ stata riaperta all’inizio del corrente mese di settembre. Il motivo dell’apertura risiede nel fatto che il Governo francese ha, al momento, negato l’autorizzazione alla vendita di alcuni asset da parte di Ascometal (gruppo controllato dalla Lucchini). Questo blocco ha di fatto annullato la possibilita’ di avere denaro fresco e, conseguentemente, ha determinato la necessita’ di rinegoziare gli accordi assunti fra le parti a luglio”.
La situazione e’ pertanto difficile, ma questo “non significa che non bisogna iniziare a ragionare su soluzioni percorribili e non ultimo su quanto e in che misura la Regione e’ disposta a mettere sul piatto nell’ipotesi di una legge regionale che accompagni il processo di riconversione”.
fonte: Adnkronos
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