15 Settembre 2011

Crisi: boom di richieste allo Sportello del lavoro di Trieste

466 assunzioni in sei mesi: il 42% riguarda le assistenti familiari e un altro 16% i tirocini. Questi i dati forniti dal Servizio provinciale del lavoro di Trieste per il primo semestre del 2011.

“C’è stato un incremento anche nel numero totale di inserimenti lavorativi – commenta l’assessore provinciale al Lavoro, Adele Pino – ma sarà bene attendere i dati relativi a tutto il 2011 per poter valutare l’andamento complessivo legato a una situazione economica suscettibile di sviluppi non positivi per l’attuale turbolenza dei mercati finanziari. Tra i nostri obiettivi a breve termine c’è la verifica degli esiti dell’impulso dato al piano di azioni di comunicazione e marketing per diffondere le informazioni sui servizi offerti e l’incremento delle visite in azienda (55 sono le aziende entrate in contatto con i servizi per la prima volta)”.

A seguito della crisi e della conseguente difficoltà a trovare lavoro, nel primo semestre del 2011, è aumentato il numero di utenti che ha richiesto di poter fruire del Servizio di Incontro domanda/offerta di lavoro del Centro per l’Impiego. Si sono infatti registrati ben 5.491 accessi in sei mesi.
Ma va anche detto che agli inserimenti vanno sommate anche le assunzioni a seguito degli incentivi regionali: un dato che va ad aggiungere altri 293 inserimenti lavorativi, per la stragrande maggioranza a tempo indeterminato.

“Nel corso degli anni – spiega Adele Pino commentando il resoconto diffuso dal Servizio del lavoro – il report si è notevolmente ampliato, non solo perché l’esigenza di fronteggiare al meglio la crisi ha comportato un incremento degli strumenti adottati, ma anche perché si è ritenuto opportuno effettuare un monitoraggio più puntuale per poter verificare l’efficacia degli interventi previsti e valutare le dinamiche del lavoro locale”.

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3 commenti a Crisi: boom di richieste allo Sportello del lavoro di Trieste

  1. ufo ha detto:

    Ben per chi che ghe la ga fata a trovar un posto, sin contento per lori – ma me domando: e desso che, con santa calma, vegnerà abolide le “inutili” province che fine i fa i Servizi provinciali del lavoro? Un per tuta la region? E sarà i disocupai udinesi a venir a Trst o i triestini a andar de la? O anderà i uni e i altri a Koper a scarigar casete in mercato?

  2. Paolo Geri ha detto:

    # 1.ufo

    Diventerebbero gli “Uffici comunali del lavoro” con riferimento al comune più grande.

  3. ufo ha detto:

    Sicuro? Perchè la mia esperienza cole inštituzie la xe piutosto quela de san tomaso. Prima vedere moneta, poi dare cammello.

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