14 Settembre 2011

Unicredit conferma l’impegno per il superporto. Riccardi: “A Monfalcone un hub del Sud Europa”

La sfida è creare nell’Alto Adriatico un “hub” portuale capace di competere con quello del Nord Europa, di attrarre i traffici da e verso i Paesi del Centro e l’Est, sfruttando il vantaggio della posizione geografica più favorevole. Lo ha ribadito ieri l’assessore regionale Riccardi nel corso della seduta “tematica” del Consiglio comunale di Monfalcone dedicata alle prospettive della portualità

“Solo così – ha ricordato l’assessore – si potrà dare contenuti concreti alla rinnovata centralità del Friuli Venezia Giulia nell’Unione europea allargata, che la Regione sta rafforzando attraverso ingenti investimenti nelle infrastrutture di trasporto”.

Sulla prospettiva del “superporto”, Riccardi ha confermato la disponibilità di Unicredit a investire nel porto di Monfalcone con lo strumento della finanza di progetto, purché all’interno di “regole certe e chiare”. Ed è anche in questa prospettiva che la Regione sta adesso mettendo a punto il disegno di legge sulla “governance” portuale, che il presidente della Regione Renzo Tondo si è impegnato a presentare in Giunta entro ottobre.
“Il sistema locale sarà coinvolto in queste scelte, ma deve anche assumersi la responsabilità – ha detto l’assessore regionale – di porsi in una prospettiva strategica, e di non limitarsi a difendere la sua sopravvivenza”.

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126 commenti a Unicredit conferma l’impegno per il superporto. Riccardi: “A Monfalcone un hub del Sud Europa”

  1. capitan alcol ha detto:

    Do you remember Hypo?

  2. Comitato Odbor PLT ha detto:

    spetemo de veder prima i BORI.
    poi el piano per smaltir i oltra 9 milioni de metri cubi de fanghi inquinadi de dragar prima e smaltir dopo. e del piano de mantenimento del canale con dragaggi programaj e sostenibilità ambientale.

    poi vederemo la richiesta da parte dell’italia della concession de sconfinar nelle acque territoriali del Territorio Libero di Trieste, vedi mappa su http://www.portoliberotrieste.org

    Comitato Odbor PLT – semo oramai abituadi a sti anunci, gavemo quasi un vaccino per ste monade, ma Dio no xe furlan, spetemo che i cazi i bori e che ghe daghi LAVOR ai triestini e solo poi ne riparleremo…

  3. Hafez ha detto:

    Già che ci siete,pagatemi i danni che ho subito nella zona portuale,causa l’assenza di leggi…o meglio le leggi c’erano,ma non si vedevano,causa nebbie rossastre,o bianco/rosse…

  4. mutante ha detto:

    m i o d i o c h e p r e s a i n g i r o…

  5. Tergestin ha detto:

    Mi de comentar certe S T R O N Z A D E come queste ciacole svode inveze no go piu’ voia ne fia’.

  6. dimaco ha detto:

    gorizia semo mesi mal ma anca a trieste no ve va de luso me par. forsi xe meio anda a sveiar il vecio franz a vienna.

  7. sfsn ha detto:

    i buterà un pochi de bori e dieci posti de lavor giusto per dir che i ga comincià a far, perciò che ghe rivi el finanziamento europeo. E dopo i bori dei finanziamenti se li intascherà tuti sempre i soliti supemanager e la roba morirà cussì.

  8. Luigi (veneziano) ha detto:

    Mi dispiace rovinare questo consueto clima da funerale con annessi autosmartellamenti dei testicoli, ma purtroppo devo comunicarvi che il mese di agosto 2011 ha conosciuto il record storico assoluto di movimentazione dei traffici container del porto di Trieste (40.338 teu), e nel periodo gennaio-agosto 2011 il porto di Trieste ha aumentato in modo spettacolare le movimentazioni dei traffici container: +29,75% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

    Scusate per l’inopportuna intromissione.

    L.

  9. capitan alcol ha detto:

    Clima da funerale? Figurati! Anzi adesso che me l’hai detto vado subito ad acquistare azioni Unicredit.

  10. sfsn ha detto:

    ma come xe che con questi favolosi aumenti de traffico no aumenta i posti de lavor in porto?

  11. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ CA
    Come: non ti butti più in mare con una pietra al collo?

    @ sfsn
    Tu credi ancora alla vecchia favola per cui all’aumento di produzione corrisponda un aumento proporzionale dell’occupazione?

    L.

  12. sfsn ha detto:

    @ lojze:
    no assolutamente, difatti trovo l’aumento dei traffici del porto de trieste una notizia insignificante: ghe farà tanto piazer a pacorini & co, ma ai triestini no ghe cambia niente

  13. Luigi (veneziano) ha detto:

    Ahhh ecco: volevo ben dire! Testicoli sulla tavola, e… via di martello!

    L.

  14. Matteo ha detto:

    volevo scriver chissà cosa, ma l’unica roba sequestra hahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahhahahahahahahahahahahahahahahahahahha

  15. Matteo ha detto:

    Oh lojze, ti si che te sa, pendemo dale tue labra saggie

  16. Luigi (veneziano) ha detto:

    Non c’è problema, matteo: tu puoi continuare anche pendendo dalle mie labbra. Con una mano pendi, con l’altra ti smartelli.

    L.

  17. capitan alcol ha detto:

    @11 buttarmi? Ma se ho appena avuto una grossa soffiata dal maggiore esperto internazionale di portologia triestina applicata.

  18. Luigi (veneziano) ha detto:

    Davvero? E dove t’ha soffiato?

    L.

  19. dimaco il discolo ha detto:

    luigi non pensavo che tu fossi così perverso

  20. Mauricets ha detto:

    io non ho capito una cosa, sara la banca in prima persona a gestire il tutto o finanziera una societa terza?

  21. capitan alcol ha detto:

    Banca… prima persona… ?

  22. capitan alcol ha detto:

    Ah dimenticavo!
    The answer is blowin in the bora.
    http://youtu.be/uhxxthaXphk

  23. Mauricets ha detto:

    si chi gestira poi il porto, la banca?
    chi decidera le ditte appaltanti, la banca?
    chi assumera i lavoratori, la banca?

  24. Mauricets ha detto:

    le banche anno fottuto i lavoratori, gli stati, con regole certe cosa intendono dire? fare quello che vogliono?

  25. Mauricets ha detto:

    sono stufo di dichiarazioni come “vogliamo piu liberta” fatta da chi gestisce il potere. suona come “voglio fare quel caz.o che volglio”.

  26. sfsn ha detto:

    @ lojze,
    la question no xe le martelade sui zebedei, la question xe: se un poche de ditte o multinazionali se fa più soldi perchè el porto aumenta i traffici, a mi e ai poveri proletari come mi cossa ne cambia? Me par che sia simile a quando una squadra de balon vinzi: tutti contenti, ma nel concreto cossa ne vien a noi?

  27. Mauricets ha detto:

    deve venire e basta. tasse per il capitale e non per i lavoratori.

  28. dimaco il discolo ha detto:

    SEMPLICE IL PROTO VERRà VENDUTO DOPO UN’Pò. EUNICREDIT CI GUADAGNERA E IL PORTO SARA STATO SOLO UN BEL SOGNO.

  29. Matteo ha detto:

    Lojze ti pur parla e loda questi, dato de fato xe che No i fa gnente

  30. Matteo ha detto:

    Dimaco

    Ala fine se farà case per ricconi

  31. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ sfsn
    Infatti è meglio che il porto vada a puttane, e le 16000 persone che vivono per/con/attorno a esso si trovino in strada. Allora saremo veramente contenti.

    @ mauricets
    Unicredit ovviamente non deve gestire il porto. Deve fare da capofila per l’operazione e guadagnarci sopra dal prestito erogato, per cui ovviamente vorrà che ci sia un pesante piedone dello stato a garanzia di tutto l’ambaradam. Cosa che accade tutti i santi giorni – per esempio – nel noto Paese-della-Cuccagna-che-non-nomino, ove la fantasmagorica società che gestisce il porto locale ha una bella fraccata di debiti con le banche, ma essendo di proprietà dello stato non c’è problema.

    @ dimaco
    In Italia la proprietà dei porti è pubblica, così com’è pubblica la gestione degli enti portuali. Come farà l’Unicredit a vendere ciò che non può esser suo, tu solo lo sai.

    L.

  32. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ matteo 30
    Come no: case per ricconi nel mezzo del porto di Monfalcone. Me lo vedo Berlusconi che invece che comprarsi un villone alle Barbados, si compra un loft a Monfalcone…

    L.

  33. Tergestin ha detto:

    @ Luigi

    La Slovenia te ga finalmente denunciado per stalking, che no te la nomini?

  34. Luigi (veneziano) ha detto:

    Io parlavo dell’Estonia e del porto di Tallinn.

    L.

  35. mutante ha detto:

    @veneziano: se il porto di TRIESTE aumenta i traffici, andrai a investire li. è come se la slovenia. vedendo che capodistria va bene, creasse un superporto a pirano. è una boiata, che fa da scusa al fatto che bisogna dar da mangiare ai soliti consulenti e alle solite imprese in ampio odor di camorra.
    la verità è che su trieste non si investe per alcuni motivi:
    -la struttura di potere locale deve farsi i soldi scambiando la sicurezza dei propri cittadini con l’ennesimo impianto da legge seveso: il rigassificatore.
    -trieste non è che amministrata dall’italia: se una roba non è mia, non ci investo. gurdacaso i soldi per trieste a livello nazionale non ci sono mai. vorrà dire qualcosa.
    la tua retorica da tecnocrate, non offenderti ma è quello che è e come tale va chiamata, non può toccare il fatto che tutta questa operazione non ha senso se escludi un bel pasto con pochi e selezionati invitati sulle nostre teste.

  36. dimaco ha detto:

    proprio perchè siamo in italia tutto è possibile luigi.

  37. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ mutante
    I tuoi compaesani che gestiscono il porto non sono d’accordo con te.

    Ma non è un problema: vista dal mio campanile, il continuo vostro tira/molla a me può anche fare piacere, visto che zitto zitto il progetto del superporto d’altura di Venezia ha già iniziato la fase progettuale: a luglio hanno appaltato il lavoro per il primo layout (oltre 300.000 Euro di spesa), ad una società inglese in consorzio con una società italiana. Ai primi di gennaio c’è la consegna, poi l’autorità portuale di Venezia ha già previsto che partirà con la ricerca dei finanziatori e col progetto operativo. Inizio lavori previsto: fine 2012/inizio 2013.

    Nel frattempo, – sempre zitta zitta – Venezia ha anche già lanciato il primo (ed unico) porto fluiviale italiano, che garantisce il trasporto da Venezia a Mantova e Cremona via chiatta (ogni chiatta “vale” 60 camion) risalendo il Po.

    A meno di cento km in linea d’aria da Venezia c’è il rigassificatore che lavora a tutto spiano, e la TAV ha già il primo tratto che arriva a Mestre, costruito da qualche anno e già operativo. A proposito: a pochi km da dove vivo io c’è anche uno dei primi termovalorizzatori d’Italia.

    Per cui voi continuate pure a scannarvi sull’esistenza del TLT, sul diritto dell’Italia brutta e cattiva di gestire il porto, su Monfalcone sì/no e via andare. Non c’è problema: sono tutti regaloni che fate a me e alla mia città.

    L.

  38. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ dimaco
    Certo: è anche possibile che un giorno ti svegli e hai due teste.

    L.

  39. mutante ha detto:

    e allora, se sei così felice, perchè continui ad inserire interventi evidentemente piccati da chi non la pensa come te?

  40. Luigi (veneziano) ha detto:

    Pensa un po’ te. La notizia che dare piacere: Unicredit conferma il suo interesse per il superporto, e Riccardi rilancia.

    I primi sette commenti prima del mio sono riassumibili in una parola: merda.

    Io segnalo che Trieste sta bruciando i suoi record, e continuano i messaggi in cui c’è scritta sempre e solo questa parola: merda.

    Se trovaste una pepita d’oro per terra, la lascereste lì pensando al rischio di strapparvi i muscoli della schiena nel chinarvi. E poi arrivando a casa racconteresete alla mogliera: “No ti ga idea del rischio che go corso…”.

    Smartelliamoci i testicoli in allegria, boys!

    L.

  41. capitan alcol ha detto:

    Ma finiscila una buona volta. Ci hai presi per dei provincialotti che non sanno quant’è buono il tuo formaggio con le pere.

  42. Francesco ha detto:

    Mcdonalds docet.
    Apocalisse imminente.

  43. Mauricets ha detto:

    “Io segnalo che Trieste sta bruciando i suoi record, e continuano i messaggi in cui c’è scritta sempre e solo questa parola: merda.rd,”

    no scusa, i commentatori del forum, dei quali le idee possono piacere o meno, non sono tutta la città di Trieste. sono qualche decina di utenti.

  44. Mauricets ha detto:

    “Se trovaste una pepita d’oro per terra, la lascereste lì pensando al rischio di strapparvi i muscoli della schiena nel chinarvi.”

    a chi ti rivolgi? a tutta la citta? ai politici?
    agli operai? ai pensionati?

    perchè molti si spaccano la schiena, non per una pepita ma per 40-50 euro al giorno.

  45. Matteo ha detto:

    Lojze mi segnalo Che no te conosi la storia de come I ne infenocia da sempre sul Porto

    Cmq te sa tuto ti, noi sema merda, onore al dio lojze

  46. Matteo ha detto:

    Urbact 2 ergasia te capisi?

  47. Mauricets ha detto:

    Matteo se luigi vuol dire che la classe politica che ha governato trieste è incapace puo anche aver ragione. ma deve anche dire da che parte politica è stata governta negli ultimi 10 anni. certo non dai COMUNISTI. 10 anni non sono pochi. la slo in 20 ha ottenuto l’indipendenza ed è entrata nell’area EURO. Trieste ha in 10 addobbato 4 strade e una piazza.

  48. Francesco ha detto:

    Pero’ mauricets se qualcuno li ha votati e li ha lasciati fare per tutto sto tempo(giornalisti inclusi) delle responsabilità le avrà pure lui.
    E chi sarebbe questo qualcuno se non noi triestini? I sloveniarieggio e fa, noi discutemo e alla fine siamo contrari a tutto: al superporto, al mcdonalds, a 20 nuovi appartamenti, a una passerella pedonale. E’tutto qui.

  49. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ capitan alcol
    Io ho preso i triestini per provinciali? Manco per nulla. Ma nemmeno per un millimetro.

    E manco per nulla ritengo che quelli che si urtano a manetta per il record storico del movimento di container del porto o che dicono che non gliene frega una beata fava rappresentino la città. Rappresentano solo quella parte di triestini che amano – come ho già detto – appoggiare i propri attributi s’un piano di marmo e darci dentro di martello.

    Vi sono ovunque, di questi personaggi: a Venezia pullulano in ogni dove. Tutti col martello in mano, a darselo a tutta forza sui santissimi!

    Per cui non si tratta di latitudine o di longitudine, ma di questioni che risiedono nelle oscure profondità della psiche umana.

    Se faranno questo superporto sarà comunque una merda, perché non lo vogliono fare sotto il portone di casa. Certo: Monfalcone è proprio un pianeta di un altro sistema solare, e i 25 minuti di treno che separano le due località sono come gettarsi a capofitto in un buco nero. Che sfiga sarebbe se veramente integrassero le due piattaforme portuali, invece di spostare la città per far posto alle strutture necessarie per questo megaprogetto! Poi magari questi che criticano si sposteranno ad abitare a Milano o a Londra, ed accettano tranquillamente di farsi 45 minuti di metropolitana A/R per andare a lavorare! Ma vuoi mettere? Quello che è normale per centinaia di milioni di persone sulla faccia della terra, per alcuni è come mangiar sterco equino ogni santo giorno.

    Evviva l’ottimismo!

    L.

  50. Tergestin ha detto:

    @ Luigi

    Per ovvie ragioni penso sia inutile ripeterti quanto questa cagata pazzesca del Super Porto di Monfalcone non abbia senso. Abbiamo gia’ a Trieste un Porto (con la P maiuscola) che e’ una miniera d’oro e sul quale nessuno investe da decenni per motivi che tutti sanno.

    Ora, io personalmente me ne frego del tuo nazionalismo (anzi, lo trovo comico da quant’e’ esasperato e dai modi -goffissimi- in cui cerchi di nasconderlo): penso come tutti i Triestini dotati di piu’ di due neurono, che non sono ormai piu’ molti, che la nostra citta’ si e’ ritrovata assurdamente a chiedere l’elemosina con una cassaforte piena. E quella cassaforte e’ il Porto Franco.

    Se poi l’Italia -che io non odio come non odia nessuno qua dentro o almeno spero- ha di fatto dato a Trieste un’amministrazione che non valeva un’unghia rispetto a quella americana di qualche decennio fa o un pelo del culo rispetto a quella Austriaca di cento anni fa, e’ un dato di fatto ormai sotto gli occhi di tutti i miei concittadini.

    Certo, tu puoi pure continuare a trollare, postare dati che ti fanno comodo e comportarti da adolescente scassato alla tua veneranda eta’ su questo forum. Ma la realta’ che si tocca con mano e’ un’altra.

    E la capiscono sempre piu’ persone. Cordialita’.

  51. Luigi (veneziano) ha detto:

    Egregio Tergestin, come al solito quando non sai che pesci pigliare te la prendi col tuo interlocutore.

    Premetto che sto ancora aspettando che tu metta giù nero su bianco quali siano i “chiarissimi motivi” (come tu hai detto) che mi spingono a commentare le notizie in bora.la. Il fatto è che hai scritto una cagata immane, e non sai come uscirne fuori. Per cui continui a scrivere sempre le stesse due-cose-due, come un disco rotto.

    Detto questo, mi permetto di segnalarti che il perché del progetto coordinato Monfalcone-Trieste è stato spiegato in modo dettagliato già a marzo del 2010 dal responsabile tecnico, il prof. Giacomo Borruso, che guarda caso è professore di Economia urbana e di Econimia dei Trasporti all’Università di Trieste. Sei quindi a cavallo: vai da Borruso e gli dici che è un ignorantone, spiegandogli da par tuo come e perché tu in due secondi risolverai i problemi del porto di Trieste.

    Potresti anche schiaffeggiarlo, e dirgli che lui di sicuro non ha più di due neuroni.

    Va’ dunque, o cavaliere senza macchia e senza paura: basta con le chiacchiere da suocera inacidita!

    Luigi (veneziano)

  52. Matteo ha detto:

    lojze, ma se tergesti xe una suocera inacidida ti te son il nipote capriccioso che ga sempre ragion

  53. Luigi (veneziano) ha detto:

    Già finito col martello? Allora passa pure alla mazzetta da cinque chili.

    L.

  54. Fabio27 ha detto:

    I superporti dell’Alto Adriatico hanno bisogno di un passaggio formale, il protocollo tra Stato, Regioni e investitori, senza il quale non si firma nessuna carta. Il protocollo è stato promesso subito (fine 2010), presto (marzo, quando Unicredit minacciò di investire a Capodistria) entro l’estate (ministro Frattini a Trieste, primi di giugno). E non si è visto niente. Normale, fa parte della storia d’Italia, che non ha mai voluto investire sull’Adriatico, primo, perché la lobby tirrenica non vuole; secondo, perché c’è un esercito di onorevoli meridionali che vogliono difendere Gioia Tauro e Taranto; terzo, perché all’Italia non interessa un centro logistico che lavorerebbe per l’estero. È una storia che a Trieste conosciamo bene: è dal 1954 che l’Italia lavora intensamente perché il porto franco funzioni male, con vincoli burocratici e tariffe ferroviarie di livello marziano. Per cui togliamoci dalla testa porti d’altura e superporti monfalconesi: sono specchietti per i selvaggi, messi lì per tenerci buoni. Figuriamoci se, con i guai che hanno l’Italia (e Unicredit) pensano a cacciare una barcata di miliardi per l’Adriatico.

  55. capitan alcol ha detto:

    Martellarsi le palle è non avere una (dicasi UNA) linea di traghetto che colleghi Trieste all’Adriatico orientale, allo Ionio e all’Egeo.
    Non credo ci siano molte città dove la stazione ferroviaria sia attaccata ad un porto dismesso e in pieno centro cittadino e a qualche mezz’ora di distanza dalle coste più belle d’Europa.
    Capisco che il mondo ormai giri a TEU, punti di PIL e piattaforme logistiche ma chi ci sta martellando i sacrosanti con l’ultima ideologia sopravissuta, quella del benessere dato dai superporti, dalle TAV, dai rigassificatori, dalle centrali nucleari, dall’acqua a pagamento etc etc non sono io.

  56. Luigi (veneziano) ha detto:

    E così, abbiamo anche scoperto che esiste una “lobby tirrenica”, che pare essere incommensurabilmente più forte della “lobby adriatica” (ci sarà anche quella o no?) e che da quasi cent’anni blocca lo sviluppo. bisognerà dirlo – per esempio – ai marchigiani.

    Capitan alcol allora prova l’arma globale: il minestrone planetario, per cui i superporti (che comunque sarebbero ancora una frazione dei porti nordeuropei…), TAV, rigassificatori, centrali nucleari, acqua a pagamento… sono tutta la stessa roba. Allora aggiungiamoci anche le cavallette, così facciamo l’en plein.

    L.

  57. samuel s. ha detto:

    Ma laselo perder el venezian. Un che se vanta de abitar vicin a un inceneritor no ga tutte le carte in regola.

  58. capitan alcol ha detto:

    Saranno valide le tue argomentazioni allora.

  59. Luigi (veneziano) ha detto:

    Per carità di Dio: per definizione le mie argomentazioni sono bacate, anche se magari riporto dati nudi e crudi senza commento!

    Io qui sono il bieko itagliano infido e traditore, il rappresentante dello stato che ha affondato scientemente Trieste, schiavo della lobby tirrenica, servo dei potentati economici, tecnocrate, nemico della pace, stalker della Slovenia (almeno fosse una bella figa…), nazionalista, pulcinella, pizza, mafia, tarantella.

    Don’t worry, baby.

    L.

  60. sfsn ha detto:

    lojze,
    che palle, comincia a dar risposte sensate

  61. dimaco il discolo ha detto:

    lojze te ga dimentiga il mandolin.

  62. Luigi (veneziano) ha detto:

    Dopo anni di smartellamenti, ancora parli di palle? Dacci dentro con la mazzetta, giovanotto!

    L.

  63. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ dimaco

    Hai ragione, e allora aggiungo: mandolino, ammore, sole, mare, macaroni, funiculì funiculà, carabbiniere, baffi neri, olio d’oliva, unghie lunghe, camorra, capisc, Mussolini, Tony Soprano, wog, guido, goombah, wop, guappo, greaser, spagettifresser, Žabar, broccoli, dago, digic, minghiaweisch, paisà, walsche, shitalian eccetera eccetera.

    L.

  64. capitan alcol ha detto:

    No sei semplicemente uno che non ha argomenti.

  65. mutante ha detto:

    luigi, fin qui hai dimostrato di essere solo un poveretto, escluso da qualunque sviluppo e incosciente di qualunque luogo. sei fortunato, perchè dei poveri di spirito sarà il regno dei cieli. lascia stare la terra e i suoi abitanti, quindi.

  66. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ mutante
    Ho letto con molta attenzione il tuo messaggio numero 65. Alla luce di una profonda riflessione, ti dico che secondo me devi cambiare pusher.

    @ CA
    Di che argomenti stiamo parlando? Io ho semplicemente tirato fuori una statistica ufficiale del porto di TS, secondo la quale il suddetto porto per quanto riguarda il traffico di container ha stabilito nel mese di agosto il suo record storico, in un anno che si sta presentanto eccellente.

    Questo ha scatenato gli autosmartellatori, che evidentemente si sono distratti ed hanno iniziato a colpirsi in posti diversi dalle solite gonadi, innervosendosi alquanto.

    Dopo di che, ho semplicemente suggerito di rivolgere le furibonde critiche verso il porto di Monfalcone a chi ha ha curato il piano dal punto di vista techico: guarda caso un noto professore dell’università di Trieste (sicuramente un idiota!).

    Ma no: invece che affidarci ad un esperto della materia, che dovremmo fare? Prendere un pimpinella come Tergestin, e far stilare a lui, a matteo, a mutante e a te il nuovo piano di sviluppo del porto di Trieste. Prendetevi la città, ragazzi: è vostra e non attende altro!

    Ma voi non fate nulla di positivo/propositivo: tutto è merda, e chi non lo dice è – ovviamente – un venduto ignorante.

    Tu hai degli argomenti contro il possibile superporto? Vai, CA: spara a zero!

    L.

  67. Luigi (veneziano) ha detto:

    A proposito, CA: visto che ti lamenti per la mancanza di traghetti da Trieste verso l’Adriatico orientale, ti sei mai chiesto come mai i traghetti per la Croazia e la Grecia partono da Venezia, Ancona, Pescara, Bari o Brindisi?

    L.

  68. Matteo ha detto:

    Ma cos te vol che me metto a discuter con ti, no te sa gnente, te analizi dati che se li metemo insieme no xe sta gran roba

  69. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ matteo
    Analizzare – per te – è una parola grossa…

    L.

  70. dimaco ha detto:

    luigi è così forse perché la gente è stufa di sentire di progetti che non verranno mai realizzati. progetti che vengono fuori regolarmente un’annetto prima delle elezioni (regionali, comunali o nazionali) fatti partire con roboanti dichiarazioni per poi finire nel più assoluto dimenticatoio, almeno fino alle prossime elezioni.

  71. capitan alcol ha detto:

    Si che me lo sono chiesto. Quello per la Grecia lo hanno tolto perchè la Anek chiedeva un ufficio, non glielo hanno dato e se ne sono andati. Emblematico direi.
    Sul superporto: se tu credi ancora che una banca investa per spirito di umanità e ti spippetti all’idea che l’ennesimo soggetto privato con zero know how si metta in fila alla mangiatoia dei finanziamenti pubblici sono solo problemi tuoi.
    Riccardi dovrebbe piuttosto spiegarci per quante generazioni lui e Tondo ci hanno indebitato con la bufala della terza corsia, del perchè la viabilità ordinaria è un macello, dei soldi della regione investiti nelle ferrovie, di quanti ne vengono bruciati dalla mangiatoia della protezione civile. E potrei continuare.

  72. sfsn ha detto:

    o capitano mio capitano (alcol),
    no te gavessi podù spiegar meo!

  73. massimo p ha detto:

    Lojze ma di quale record storico te parli? ma te va almeno qualche volta fora de casa a veder il mondo o te sta sempre davanti la tv?

  74. mutante ha detto:

    l’epopea di luigi finirà il giorno che verrà contattato dall’ufficio del collocamento per un posto patrocinato dal fondo sociale.

  75. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ capitan alcol

    Quindi secondo te Anek line (le cui navi passano giusto di fronte a casa mia) se n’è andata per un ufficio. Una ripicchetta.

    Domandati adesso una cosa: io sono un camionista e devo portare un autoarticolato che trasporta auto da Milano (o da Vienna) a Patrasso. Calcola la strada che devo compiere per entrare a Trieste: dove devo passare e per quali strade. Poi pensa un po’ a dove mi posso fermare, magari passando la notte nella mia cuccetta. E adesso fa’ un altro esperimento: prova a pensare che invce di un articolato ve ne siano una quarantina, tutti fermi in attesa di salire sulla “Sophokles” (uno dei due traghetti della Anek che fanno la spola da Venezia). Dove stanno – fisicamente – a Trieste? A che distanza dall’imbarco si fermano?

    Devo ricordarti che è successo a gennaio, con i camion turchi che hanno bloccato Trieste?

    Mai pensato che una banca investa per spirito di umanità, e ovviamente non sono problemi miei: una banca investe per lucrarci sopra, e si spippetta se un soggetto pubblico (ahimè: anche tu non sai che l’autorità portuale è un ente pubblico?) mette le sua firma sotto il contratto, assieme alla firma del comune, della provincia, della regione, dello stato e – hai visto mai? – pure dell’UE. Più firme a garanzia ci sono, minore rischio d’impresa la banca porta a casa, meglio è.

    Siccome qua girano somme da far tremare le vene ai polsi, adesso sono tutti con i piedi sollevati, giacché questa non è un’operazione che ci si può permettere di gettare alle ortiche, una volta partita. Ciò significa che non è per nulla detto che il superporto lo faranno: lo faranno se e solo se avranno anche tutto l’ambaradam di contorno, il che significa appoggi e accordi già fatti o per lo meno ben oliati.

    La terza corsia sarebbe una bufala perché? Perché la paga la regione? Ma il FVG non è uno degli enti più ricchi d’Italia? E che volevi, ancora più soldi da parte degli altri italiani idioti?

    @ massimo p
    L’ho già spiegato fin dal mio primo messaggio. Nel mese di agosto il porto di Trieste ha fatto il suo recordo storico di movimentazioni container. Questo è un semplicissimo dato di fatto. Però – ovviamente – mi dirai che è tutta una bufalaccia.

    Nema problema.

    L.

  76. sfsn ha detto:

    ara che la Anek xe andada via per l’ufficio,ma soprattutto perchè i gaveva domandà un cambio della zona de imbarco: o i ghe slargava la banchina (quela che xe subito fora dela superstrada, perchè solo metà portellon podeva venir utilizzà per imbarcar i tir e dentro la nave ghe tocava far un saco de manovre che slongava de paura le operazioni de imbarco. Ma sicome el porto no ga slargà la banchina, perchè ocoreva autorizazioni del porto, del comun, del demanio maritimo e dela m de su mare, i se ga ciapà e i xe andai a Venezia dove che i ghe ga dà una banchina proporzionada ale navi. Ma ti sicura sta spiegazion no te ndarà ben pechè te sa sempre tuto.

  77. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ sfsn 76

    Esatto, bravo sfsn!

    Per l’Anek e per la Minoan Lines il porto di Venezia ha costruito ex novo una banchina proporzionata per le loro pedane, e gli ha dato un grandissimo spazio per l’imbarco/sbarco giusto di fronte, di modo che i camionisti possono arrivare anche tre giorni prima e lasciano tutto lì. Oltre a ciò, gli hanno dato un vecchio hangar che loro hanno trasformato in terminal.

    Oltre a ciò, i miei compaesani hanno fatto notare che per arrivare in porto qui devono fare solo strade (minimo) a quattro corsie, una volta entrati in autostrada non passano per nessuna città, escono dal casello, prendono la tangenziale, il ponte translagunare ed arrivano diretti in banchina.

    Infine, gli hanno fatto anche notare che i costi per tutte le merci caricate in tutta italia è minore: si risparmia la benzina da Venezia a Trieste, così come l’autostrada.

    Voi al posto loro che avreste scelto?

    L.

  78. Luigi (veneziano) ha detto:

    Dimenticavo: la banchina è stata costruita in modo tale da poter permettere contemporaneamente l’imbarco/sbarco di due traghetti.

    L.

  79. sfsn ha detto:

    bon,
    una volta tanto semo dacordo.
    Però su sta question specifica mi penso che l’unicredit no sia un’impresa che ga né la forza, né la reale volontà de favorir el porto de Trieste, semplicemente perchè nel panorama globale xe una picia banca italiana e el sistema bancario italian a confronto con altri colossi fa rider. Me par dunque che sarà el solito bisnis de una banca che xe ligada man e pie al sistema politico italian, de butar fumo nei oci per mostrar che i fa qualcossa, ciapar i soldi del stato (cioè i nostri), intascarseli fazendo due o tre robete e dopo lassando tuto là come catedrali nel deserto (vedi molo IV). Se no sucederà cussì ben venga.
    Passo e chiudo perchè devo ndar via.

  80. Mauricets ha detto:

    xe una picia banca italiana
    questo non è vero, non è piccola, difatti è tra i 50eurostx.

    Conta oltre 40 milioni di clienti e opera in 22 paesi. I mercati principali nei quali opera sono l’Italia, l’Austria, la Germania meridionale, la Svizzera e i paesi CEE.

    http://it.wikipedia.org/wiki/UniCredit

  81. Tergestin ha detto:

    @ Sfsn

    Probabile. Saria una cazada el Superporto de Monfalcon dato che i spendessi un fraco de bori per dragar i fondai. Noi qua gavemo i fondai piu’ alti del mediterraneo, una capacita’ de magazzinaggio de paura (i magazzini xe stai serai nei anni setanta per l’ennesima speculazion politica, vedi veci numeri del Tuono), el statuto de Porto Franco….. e perdemo tempo drio le cazzade dei soliti presidenti de qualche ente de la caldarrosta che i ciapa fliche per contarne l’enesima flocia. O drio le cazzade de omini de mezza eta’ che i passa el tempo davanti al computer a far pupoli come se i fossi adolescenti che scrivi parolazze in una chat per zercar atenzion.

    Semo mone noi, ma se saveva.

    Quasi sicuro, de ‘sta roba no se fara’ niente.
    Perche’ dala teleferica de Monte Grisa, ala metropolitana leggera passando pel rigassificador, xe quasi sempre quele robe che servi per impinir titoli de giornai e far convegni dove i politici se ciacola addosso e i parla de “rilancio”, da lustri oramai che no conto piu’. L’unica roba che se fa xe costruir brutture architettoniche tra case e piazze per darghe bori ala lobby dei costruttori: ma tranquillo che anca quela xe un’opportunita’ che no se rendemo conto.
    Anca se la zita’ xe in calo demografico e -udite udite- emigra tremila de lori all’anno perlopiu’ giovani. Se no fossi pei extracomunitari, quei pochi che ga el coragio de fermarse qua, TS saria za’ diventada el paeson de 70.000 abitanti come ga previsto el mitico Paoletti. Ma se ghe rivera’. Intanto i saltimbanchi ziga “ottimismo!” e i parla de rilancio. Ma el Triestin medio no xe una zima, se bevara’ anca questa, dopo quasi un secolo de ciolte pel cul.

  82. Matteo ha detto:

    GA parla el genio lojze della lampada

  83. Matteo ha detto:

    Ovviamente xe de chiedesse come mai a ts o ni gA fato, xe presto dito, del porto al Italia no ghe frega, e mi credo che no esisti intenzion politica italiana de rilanciarlo

    Ovviamente el dio lojze no la pensa che Italia xe contro ts, persin unicredit gA dito che non esisti volontà politica de far qualcosa a ts

  84. Matteo ha detto:

    Per el dio lojze http://www.ferpress.it/?p=10272

    Il giornale ricostruisce con precisione tutti i pezzi di questo complesso puzzle. Il primo ostacolo al progetto di Trieste-Monfalcone (e che ha portato al clamoroso annullamento di un mega-incontro a Trieste che avrebbe dovuto sancire, al massimo livello anche governativo, l’impegno delle parti) è derivato, come è noto, dall’inserimento in finanziaria di una norma che dovrebbe stanziare fondi a favore della realizzazione di una grande piattaforma intermodale al largo del porto di Venezia, progetto fortemente sponsorizzato dal presidente dell’Autorità portuale, Paolo Costa, e – pare – anche dal ministro (veneziano) della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta. A parte la discutibile scelta di finanziare due mega-progetti concorrenti e costosissimi, sia Maersk che Unicredit si erano premurate di inserire nel master plan del progetto del superporto (in cui la maggior parte dell’investimento ricade sui privati o sulle istituzioni finanziarie) la clausola che non venissero finanziate, da parte del governo, iniziative alternative nell’Alto Adriatico. Da qui una prima grave impasse, che ha determinato l’irritazione e la clamorosa protesta degli imprenditori friulani.

    Ma Quarati ora sul suo giornale svela ancora altri retroscena che irriterebbero la cordata italo-danese: anche il ministro per i Rapporti con le regioni, Raffaele Fitto (in un primo tempo favorevole al progetto, tanto da spendersi in prima persona per propagandarlo), sarebbe stato spento nei suoi entusiasmi dalle opposizioni dei porti meridionali (come Taranto e Gioia Tauro), che vedrebbero gravemente diminuito il loro ruolo, già pesantemente messo sotto attacco dalla concorrenza dei porti di feederaggio nordafricani. Da questo intreccio (o per meglio dire paralisi) paradossale, nasce la soluzione-beffa di trasferire interessi e finanziamenti alla vicina Capodistria, che già presenta una produttività super e dati di traffico che surclassano i porti triestini: il porto sloveno, infatti, movimenta ogni anno 15 milioni di tonnellate di merce e circa 476 mila Teu; Monfalcone nel 2010 ha movimentato, invece, circa 4,5 milioni di tonnellate di merce, mentre Trieste non è riuscita a superare la soglia dei 300mila container. Per ora, quindi il milione e mezzo di container che, già nella prima fase, dovrebbero approdare a Monfalcone e, ancora più, gli oltre 3 milioni e mezzo di Teu che il superporto dell’Alto Adriatico dovrebbe riuscire ad attrarre, rimangono per ora lontani, lontanissimi.

    Ovviamente a lojze questa analisi no va ben, ma siccome el offendi sempre, dio lojze illumina noi comuni merde

  85. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ sfsn
    Tu non hai la più pallida idea di che cosa si sta parlando. Unicredit è una delle banche più grandi d’Europa. E’ la prima banca italiana, la seconda banca privata tedesca, la prima banca austriaca, il suo gruppo comprende più di 1500 fra banche, finanziarie, assicurazioni eccetera eccetera.

    @ matteo
    Ma tu hai seguito veramente la cosa o no? Hai visto la data dell’articolo da te postato? Marzo 2011. Non ti eri accorto che da marzo ad oggi sono passati sei mesi, che le prospettive sono cambiate nuovamente, che Unicredit si è poi incontrata con i politici e i capoccia del porto di TS? Tu non ti sei accorto di nulla.

    E dopo dobbiamo ancora sorbirci la tiritera per cui l’Italia non ha mai investito, che odia Trieste, e tutte le menate di contorno, quando proprio OGGI (non duemila anni fa: OGGI!) l’Autorità portuale di Trieste ha comunicato che sono arrivate quattro offerte per la costruzione della nuova piattaforma logistica, il cui costo è di 132 milioni di Euro, di cui 102 sono di contributi pubblici di quei deficienti di italiani?

    Permettetemi l’esclamazione: ma di che CAZZO parli?

    L.

  86. Matteo ha detto:

    Prrrrrrrrrrrrrrrrr

  87. Matteo ha detto:

    A insulto rispondo cosi

  88. Fabio27 ha detto:

    @85
    L’intervento richiesto allo Stato per la piattaforma logistica è di 30 miliardi, non di 100. Il resto sono soldi del Porto e dei concessionari. La richiesta è del 2008. Tutti i ministri hanno detto sì, il CIPE si è riunito cento volte e non ha mai approvato lo stanziamento. Come sempre. A parole Trieste è cara al cuore, l’importante è che il porto non funzioni. Tanto qualche selvaggio che crede agli specchietti dei porti offshore e dei superporti da scavare nella sabbia lo si trova sempre.

  89. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Fabio27

    Fossero miliardi, sarebbe il magigore investimento in una singola opera pubblica dell’intera storia d’Italia.

    Comunque sia, ecco la parte del comunicato ANSA: Quattro costruttori italiani hanno presentato offerte per la progettazione ed esecuzione della piattaforma logistica del porto di Trieste, quando manca piu’ di un mese alla scadenza del bando. Lo ha reso noto l’Autorita’ portuale triestina.

    Il valore stimato dell’investimento e’ di 132 milioni 432 mila euro, di cui 102 milioni 432 mila da contributi pubblici e 30 milioni a carico dell’ aggiudicatario, che potra’ contare su una concessione della durata massima di 30 anni dalla conclusione dei lavori.[cut]

    Per chi volesse approfondire, ecco la scheda pubblicata dalla Camera dei Deputati: http://www.camera.it/temiap/pis10_132.pdf

    Ed ecco il bando tratto dalla Gazzetta ufficiale dell’UE. Al punto II.2.1 si dice:

    “Valore stimato dell’investimento: 132 432 471,52 EUR (euro centotrentaduemilioniquattrocentotrentaduemilaquattrocentosettantuno/52), oltre IVA, di cui:
    I. 102 432 471,52 EUR (euro centoduemilioniquattrocentotrentaduemilaquattrocentosettantuno/00) provenienti da contributi pubblici;
    II. 30 000 000,00 EUR (euro trentamilioni/00) a carico del concessionario, oltre IVA”.

    L.

  90. capitan alcol ha detto:

    Trieste deve ripensarsi se vuole sopravvivere.
    Le garette con Venezia Ancona o Taranto sui Teu movimentati mi ricordano tanto i tornei di calcetto tra vecchie glorie.
    E’ solo la mia opinione.
    Buona bisarca.

  91. Fabio27 ha detto:

    @89
    Il finanziamento disponibile per la piattaforma logistica viene da risorse proprie dell’Autorità portuale. Lo Stato aveva promesso 50 milioni, poi acesi a 30. Sono stati approvati dal CIPE, ma non stanziati. La pratica è presente a ogni riunione, e finisce nel cassetto. Una presa per il cu*o che dura da anni.

  92. sfsn ha detto:

    1. El porto de Trieste xe geograficamente marginale rispetto al territorio italian. All’Italia ghe xe dunque più conveniente usar e investir su porti come Genova, Taranto, Gioia Tauro ecc. .
    2. Miglioramenti del porto de Trieste xe svantaggiosi per l’economia italiana, perchè Trieste xe un porto che movi merci estere dirette all’estero. Esempio: se Israele manda un carico de naranze per la Germania, questo commercio sarà a scapito delle naranze italiane.
    3. L’Italia per la propria economia ga più interesse a tenir fermo el porto de Trieste che a svilupparlo.
    4. No credo che Unicredit sia (ancora) cussì potente da antepor i propri interessi a quei dello stato italian

    e desso sentimo la cazada de Lojze

  93. Hafez ha detto:

    Gherghetta ha già detto di no,quindi non si fa nulla….il sig.re è un uomo chiave,senza lui non si fà nulla….

  94. Luigi (veneziano) ha detto:

    Che il CIPE non abbia stanziato ancora la somma, ciò non toglie che sempre di soldi pubblici si tratta.

    E questo varrebbe anche se li tirasse fuori tutti quanti l’autorità portuale di Trieste.

    La quale autorità portuale di Trieste – mi permetto di ricordartelo – è un ente pubblico, creato con legge della Repubblica Italiana, finanziato con i soldi della Repubblica Italiana, con bilanci sottoposti a verifica da parte della Corte dei Conti della Repubblica Italiana.

    L.

  95. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ sfsn

    1. Il porto di Trieste è il secondo porto italiano (dopo Genova, che dal 1861 ad oggi è sempre stata davanti a Trieste).

    2. Il punto 2 è talmente idiota che non meriterebbe nemmeno commento. I porti del nord Europa si scannano fra di loro per avere i traffici con la Cina. Il che significa che far attraccare mille navi cinesi cariche di merci cinesi produce una grandissima ricchezza per il porto. Quindi non frega nulla che i beni prodotti siano in transito o non in transito. Uno dei porti più grandi al mondo è quello di Singapore: praticamente nulla che passa per Singapore è prodotto in loco.

    3. Vedasi il punto 1: è talmente interessata a tenerlo fermo, che è il secondo porto italiano per traffici. Se non fosse interessata, allora evidentemente muoverebbe 200 milioni di tonnellate…

    4. Unicredit non è così potente eccetera eccetera: Unicredit è la banca che FINANZIEREBBE (hai presente che significa questa parola?) l’operazione, così come praticamente è entrata in tutti i pool di banche che hanno finanziato tutte le opere pubbliche in Italia negli ultimi vent’anni.

    Tu hai scritto dopo un poderoso ammazzacaffè di rakija dalmata a 70° fatta in casa, vero?

    L.

  96. capitan alcol ha detto:

    Secondo porto italiano per cosa? Occasioni mancate?
    Ma la rakija vi piace tanto anche a Venezia?

  97. capitan alcol ha detto:

    I dati che ti piace tanto snocciolare dove sono?

    Bilancio 2010
    nei Porti italiani
    9,8 milioni di teu

    Lo scorso anno i porti italiani hanno movimentato circa 9,8 milioni di teu, il 2% in più rispetto all’anno precedente. Il 90% dei container sono transitati dai porti del Tirreno, con crescita a doppia cifra per i porti di Genova, Civitavecchia e La Spezia.
    Complessivamente, i container movimentati nei porti della costa occidentale sono stati 8.798.000 teu contro i 968.000 teu dei porti dell’Adriatico. Nel dettaglio, nel Tirreno la movimentazione è stata di 629.000 teu per Cagliari, Civitavecchia 40.000 teu, Genova 1.759.000 teu, Gioia Tauro 2.851.000 teu, La Spezia 1.285.000 teu, Livorno 628.000 teu, Napoli 532.000 teu, Palermo 33.000 teu, Salerno 234.000 teu e Savona 190.000 teu. Nell’Adriatico la movimentazione è stata di 110.000 teu ad Ancona, Ravenna 183.000 teu, Trieste 282.000 teu e a Venezia 393.000 teu.

    Secondo porto italiano… Bah non val la pena neanche risponderti.

  98. massimo p ha detto:

    Lojze lojze quante cazade che te spari..una dopo l’altra e non te fermi mica

  99. sfsn ha detto:

    diobono lojze no merita gnanche risponderte.
    1. Trieste xe el secondo porto in italia solo se te consideri le tonnellate de greggio che vien immesse nell’oleodotto transalpin. Se inveze te consideri i container, i miei dati coincidi con quei de capitan alcol, cioè nono porto.
    Me risulta che nel 1912 Trieste iera el secondo porto del Mediterraneo dopo Marsiglia per volume de traffici.
    2-3. La tua obiezion su Singapore no val un klinc, semplicemente perchè Singapore no esporta prodotti propri o quasi: xe una città franca senza nissun retroterra, no ga industrie e quele che xe, xe fasulle (cioè xe prodotti che in realtà vien fatti altrovi e vendui altrove, xe cioè società de pura copertura – generalmente cinesi – che ga la sede a Singapore solo per no pagar dazi. Dunque Singapore PER FORZA movimenta merce estera per l’estero.
    4. E qua te dimostri tutta la tua dabbenaggine: de quando in qua in italia le grosse aziende o multinazionali FINANZIA iniziative? Se ga visto sempre le aziende utilizzar contributi dello stato a fondo perduto per i loro interessi. E dopo sparir

  100. Luigi (veneziano) ha detto:

    Allora, cerchiamo di fare un po’ d’ordine nel solito casino del pozzo degli ignoranti.

    Il traffico merci in un porto viene calcolato da che mondo è mondo per totale tonnellaggio, poi – volendo – uno può spacchettare tutti i dati che vuole, ma tutte le classifiche che trovo – nazionali e internazionai – prendono in considerazione in primo luogo il totale tonnellaggio. La migliore banca dati è quella di Confetra, e potete comodamente verificarla con i vostri occhi.

    Ecco qua le varie classifiche:

    TOTALE TONNELLAGGIO (anno 2009, migliaia di t)
    1. Genova – 47.478
    2. Trieste – 44.393
    3. Cagliari – 34.726

    RINFUSE LIQUIDE
    1. Trieste – 35.025
    2. Augusta – 25.726
    3. Cagliari – 23.344

    RINFUSE SOLIDE
    1. Taranto – 11.018
    2. Ravenna – 8.600
    3. Brindisi – 7.067
    11. Trieste – 1.541

    MERCI VARIE
    1. Gioia Tauro – 29.516
    2. Genova – 23.483
    3. Livorno – 18.610
    8. Trieste – 7.827

    TEUS (numero – anno 2010)
    1. Gioia Tauro – 2.851.261
    2. Genova – 1.758.858
    3. La Spezia – 1.285.155
    9. Trieste – 281.629

    PASSEGGERI (numero)
    1. Napoli – 8.618.000
    2. Messina – 8.124.014
    3. Olbia – 6.110.178
    17. Trieste – 71.964

    Adesso, c’è qualcuno che spara la solenne cazzata per cui le rinfuse liquide… non valgono! L’ha deciso lui. E’ come quello che ha perso il campionato, ma batte i piedi dicendo “ma se non contiamo i rigori e i gol fatti nei recuperi, il campionato lo vincevo io!”.

    Chettedevodì, animella bella? Pacchettina sulla testa come a mio figlio quando aveva tre anni, e poi… pensa a giocare, va là, ch’é meglio!

    Veniamo adesso al dato fantasmagorico segnalato da sfsn, per cui Trieste nel 1912 era il secondo porto del Mediterraneo dopo Marsiglia. Che dato cita sfsn? Il volume di traffico! Ma come: qui non si scorpora nulla? Qui vale la classifica secondo il criterio del volume, e cioè quella che ho utilizzato io?

    Va bene: andiamo a verificare questo dato, e tiriamo fuori per l’occasione l’ampio studio del 2009 di Andrea Porceddu dal titolo “Evoluzione del porto Commerciale di Trieste e dei suoi rapporti con il territorio di riferimento” (Trieste, 2008).

    Nel 1913 il porto di Trieste – primo porto del krante impero d’Auztria – movimentò 3,44 milioni di tonnellate di merci (di cui 1,4 milioni di tonnellate di carbone: questo come lo contiamo, come il petrolio di adesso o no?). Invece Genova – primo porto dell’Italietta di merda – lo stesso anno aveva movimentato 7,83 milioni di tonnellate: abbastanza di più del doppio di Trieste!

    Caspita: adesso (2009) Trieste è a poco più di 3 milioni di tonnellate di distanza: meno della differenza che c’era nel 1913! Questa sarebbe quindi la prova che questi perfidi italiani kattivizzimi vogliono far fuori Trieste.

    Ragazzi: evidentemente il Carso è ottimo per la coltivazione di roba buonissima, e voi ne fumate a tonnellate.

    Non trovo altre spiegazioni.

    Luigi (veneziano)

    PS per sfsn. Mi sono letteralmente scompisciato a leggere i tuoi punti 2-3 e 4. Non vuoi parlare di Singapore? Allora parliamo di Anversa: secondo te il Belgio produce le centinaia di milioni di tonnellate che passano per di là? Sveglia, ciccio! E poi – per cortesia – tu nemmeno capisci la differenza fra una BANCA e un’AZIENDA. L’Unicredit non GESTISCE, ma FINANZIA. E vatti un po’ a studiare che significa “finanza di progetto”, prima di continuare a sbracare qua la tua incompetenza. Ragazzo: io ci lavoro su queste cose!

  101. massimo p ha detto:

    Lojze tu sai sempre tutto, ovviamente gli altri sono stupidi ignoranti. trieste è il secondo porto d’itali ma chissa come mai alcuni dicono che capodistria ha quasi il doppio movimento merci, saranno stupidi e poco intelligenti anche loro

  102. capitan alcol ha detto:

    Comunque la notizia non è chi ce l’ha più lungo tra i porti italiani.
    La notizia era del 9 settembre.

    http://ilpiccolo.gelocal.it/cronaca/2011/09/09/news/unicredit-subito-l-agenzia-regionale-o-addio-superporto-1.808487

    Unicredit vuole avere le mani libere, cioè la garanzia che nessuno si metta di traverso. Come sempre d’altronde, il rischio d’impresa va minimizzato.
    O come dicono loro o non si fa niente. Che le banche se ne strafreghino di chi sia l’interlocutore e quali modi abbiano per portarli a più miti consigli non è una novità, la parte preoccupante è che qui avviene tutto in maniera molto trasparente.

  103. sfsn ha detto:

    caro Lojze della Mirandola,
    1.sarò anche mona, però al commento 8 ti te parlavi de risultati strepitosi nel traffico dei TEU (container) e dopo te me porti cifre che dimostra che xe proprio quel el campo in cui Trieste xe nona in italia e no seconda (e Gioia Tauro movimenta dieci volte tanto). 2. No me par che el Belgio gabbi dinamiche produttive neanche lontanamente simili all’italia, per cui xe chiaro che là ghe xe una maggior convenienza a far passar merci straniere. Trieste inoltre ga una marginalità geografica rispetto all’italia che non xe assolutamente replicabile in alcun porto del nordeuropa. Forse Kaliningrad (che difatti xe in decadenza spinta dal 1991, a meno che non sia successo qualcossa de novo nei ultimi 20 anni).
    3. vedo come te lavori: tuto el giorno (sabato e domenica compresa) a mandar comenti a bora.la

  104. Mauricets ha detto:

    progetto del genere dovra passare per forza al vaglio della commissione europea penso io. secondo voi è così? perche di sicuro ci dovranno essere una marea di adempimenti, dall’ambiente all’antitrust.

  105. ufo ha detto:

    Scorporare il volume di traffico del 1912? Facile: TEU zero, perché i container sono un invenzione del secondo dopoguerra; rinfuse liquide e solide gia c’erano, ma in quantità minuscole, non mi stupirei se non avessero una voce a parte nelle statistiche dell’epoca. Tutto il resto sono merci varie e passeggeri. C’è ancora qualcuno che conta i passeggeri per fare le classifiche dei traffici portuali?

  106. capitan alcol ha detto:

    Mauricets il giro è inverso.
    L’Europa è la vacca da mungere.
    Leggi alla voce finanziamenti per il corridoio Baltico Adriatico.

  107. Mauricets ha detto:

    cosa certa è che il sistema pensato da unicredit puo funzionare solo con il completamento dei 2 noti corridoi. quindi le scaramucce a cui assistiamo sui vari percorsi e sugli ammiccamenti prima a koper, dopo a trieste, dopo a venezia poi a fiume, sono solo fumo negli occhi. quando vorranno farlo lo faranno. e al miglior prezzo. se non sara remunerativo tutto finira nel cassetto. le nazioni sono ormai marginali. sono solo comparse per il capitale.

  108. Hafez ha detto:

    Ah,dimenticavo unicredit sono quelli che ti limano i risparmi sui libretti a risparmio….gente seria….ovvio il tutto è dimostrabile con prove.

  109. Fabio27 ha detto:

    @94
    L’Autorità portuale non è lo Stato. Ha i suoi organismi, i suoi introiti e i propri meccanismi gestionali. Se non fosse così, farebbe tutto il Ministero dei Trasporti. L’Autorità portuale triestina gestisce gli introiti generati dal Porto di Trieste, non da quello di Trebisonda. Se questo omologa la sua condizione a quella dello Stato, allora sono statali anche le Camere di Commercio, gli ordini professionali, e non parliamo delle banche (chi hanno come azionisti? Le fondazioni, generate da una legge dello Stato). Non cambia la sostanza. L’Autorità portuale di Trieste ha stanziato (da anni, non da ieri) le risorse di sua competenza, generate dal porto di Trieste. Lo Stato non lo ha fatto. Tanto che perfino i rappresenti locali del centrodestra ormai non nascondono il loro nervosismo.

  110. Mauricets ha detto:

    ormai le banche sono solo istituti d’affari. si spartisco le rendite di posizioni: erogazioni di mutui, finanziamenti per beni di consumo, accredito stipendi, servizi di tesoreria.
    da dimenticarsi il loro interesse per i piccoli risparmiatori. se non quello di erogatori di debito

  111. Mauricets ha detto:

    Fabio27
    basta pensare alla piattaforma logistica. tante promesse e niente in vista. promesse da campagna elettorale.

  112. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ massimo
    Il traffico complessivo di Capodistria è stato pari – nel 2010 – a 15 milioni di tonnellate. Quello di Trieste è stato pari (nel 2009) a 44,3 milioni di tonnellate.

    Vogliamo togliere completamente a Trieste le rinfuse liquide? Restano comunque 11 milioni di tonnellate.

    Morale della favola: chi dice che il porto di Capodistria fa il doppio di traffici è un mona.

    @ Capitan Alcol 102
    Esattamente: Unicredit vuole mani libere e garanzie. Che questo sia un atteggiamento dettato da forza ed arroganza, anche questo è vero.

    @ sfsn 103
    Quelli da me postati sono i numeri presentati dall’Autorità Portuale, esattamente utilizzando le stesse identiche parole. Ripeto: il porto di Trieste ha fatto il suo record storico assoluto di movimento container nel mese di agosto scorso. Proprio il porto che è una merda perché gli italiani vogliono che sia una merda? proprio quello lì, baby…

    Il ragionamento che fai su Anversa è esattamente OPPOSTO a quello che hai fatto il commento prima, e ancora OPPOSTO a quello che hai fatto due commenti fa. Sei un caso disperato.

    Ti segnalo che sono ancora al lavoro. Guarda l’ora e poi dimmi tu che stavi facendo.

    @ Mauricets 104
    Dubito che c’entri qualcosa la commissione europea. Ambiente? Sì senz’altro. Antitrust? Manco per sogno.

    @ ufo 105
    Nel 1913 – tieni a farci sapere – rinfuse liquide e solide quasi non esistevano. In pratica, secondo te non esistevano “merci caricate alla rinfusa”, e cioè merci non lavorate, trasportate senza container o pallets. Poi però dici che non esistevano i TEU (cosa vera). Non ti accorgi nemmeno dell’intrinseca contraddizione di queste due frasi. Tanto per dirne una: il carbone (che nel 1913 costituiva oltre un terzo dei traffici di Trieste) era quella che oggi chiameremmo “una rinfusa”, trasportato da navi come le “carboniere”, che esistono fin dal 1700 ed esistono ancor oggi. Ad ogni modo, all’epoca queste merci venivano classificate come “merci varie”, e il porto di Trieste nel 1913 ne trafficò 1,8 milioni di tonnellate (su 3,4 milioni totali).

    Poi domandi: c’è ancora qualcuno che conta i passeggeri per fare le classifiche dei porti? La risposta è sì, e tanto per dirtene una il porto di Venezia all’inizio dell’anno ha pubblicato uno studio dal quale risulta che le navi da crociera che arrivano qui da me (primo porto host del Mediterraneo), hanno prodotto un giro d’affari nel 2010 di circa 250 milioni di Euro. A te faranno evidentemente schifo, eppure questa somma è maggiore di oltre il 30% dell’intero fatturato del porto di Capodistria. Una schifezza, evidentemente…

    @ mauricets 105
    Assolutamente d’accordo: se non si fa il corridoio 5, non ha nemmeno senso fare il superporto.

    E adesso vado a casa.

    L.

  113. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Fabio27
    Leggo il tuo intervento 109.

    Mi dispiace, ma proprio non ci siamo.

    Le Autorità Portuali in Italia PER LEGGE non possono gestire le attività portuali.

    Ad esse è quindi PRECLUSA l’attività indicata dall’articolo 16, comma 1, della legge 28/1/94 n. 84:

    “Carico, lo scarico, il trasbordo, il deposito, il movimento in genere delle merci e di ogni altro materiale, svolti nell’ambito portuale”.

    Esattamente l’opposto di quello che hai scritto.

    E’ chiaro a tutti che le autorità portuali in Italia NON POSSONO INTRAPRENDERE OPERAZIONI PORTUALI?

    Luigi (veneziano)

  114. Mauricets ha detto:

    possiamo allora asserire che è una questione sovranazionale la questione portualità alto adriatica e la relativa integrazione con il sistema dei corridoi europei?

  115. mutante ha detto:

    ma state ancora a rispondere a sto troll di luigi che copia incolla schemini trovati in giro e ci fa su fantacastelli? miiinchia se ne avete di tempo da perdere…

  116. Fabio27 ha detto:

    @113
    E chi le ha mai scritte simili ca@@ate? Certo che gli introiti non vengono da attività portuale diretta. Ma vengono dall’esazione delle concessioni ai terminalisti, dall’affitto degli spazi, anche per attività extraportuali, dai diritti sulle attività di coordinamento e controllo. Tutto ciò è previsto dalla legge vigente, la 84/94. Inoltre molte autorità portuali partecipano a società che forniscono servizi di supporto al traffico. Il flusso economico è sufficiente per consentire all’autorità portuale di Trieste di ipotizzare l’accensione di un mutuo presso le banche, casomai che il CIPE continui a non mollare i soldi per la piattaforma logistica.

  117. Tergestin ha detto:

    Dei muli ‘ste tranquilli.

    Ricordeve che i Triestini xe emigrai in Australia apena xe rivado el GMA e co’ el TLT xe finido xe rivadi i schei e el lavor!
    El cantier San Marco lo ga serado i titinicomunistifiloslavisenzadio mandando in remengo quel poco de cita’ che restava e i cognomi “scomodi” li ga italianizadi i cinesi, visto che come savemo i xe oramai dapertuto. E come ga dito tempo fa qualche sedicente storico locale, in risiera se zogava a balon, altroche’ lager.

    E no ste’ romper i zebedei col Porto: el Porto xe ativissimo, la legenda che dentro ghe xe erba alta un metro e mezo dal ’54 xe una monada inventada da qualche vecio con l’alzheimer e la foto de Franz sul comodin.
    El Porto funzia a meraviglia, tanto xe vero che se vardemo el golfo xe sempre pien de imbarcazioni. Ok, magari per la Barcolana e basta, ma intanto le ghe xe.

    E me racomando fioi, ricordeve de votar in modo saggio, magari un partito che no sia “odiosamente laicista” come diseva el nostro caro vescovo una volta, ma democratico e cristiano. Perche’ voi se tanto cari al cuore e se tanto bravi e ubbidienti e no fare’ certamente restar triste “la madre che ritorna per farci vivere liberi” come diseva zio Giani sindaco, no?

    Fe’ sonni tranquilli, Trieste xe in piena. I muli fa a comiade per tornar a viver qua, altroche’ emigrazion, la popolazion xe giovane e in aumento, problemi de alcool, malatie e disocupazion no esisti, xe tuto un giardin fiorido grazie all’altare dela patria che tanto ne ama. Pode’ vederlo coi vostri stessi oci, ma xe meio che ve lo conti qualchedun che se ne intendi de piu’, no ve par?

  118. Comitato Odbor PLT ha detto:

    for Luigino the exiled that want to be again exiled and self called the veneziano, you know well the italian law 84/94 but it seems that you forget the art. 6 paragraph 12 that says clearly that this law is valid for all italian ports “exept the Free Port of Triest”!!! simply because it is NOT AN ITALIAN PORT. So believe me we are looking at you in any moment. This is the law!!!!

  119. SUPERPORTO REGIONE F.V:G:

    Penso sia ragionevolmente e razionalmente auspicabile che questo progetto possa un giorno realmente concretizzarsi sui litorali della nostra Regione, ma il percorso non sarà certamente facile poiché bisognerà superare le deleterie contrapposizioni ed i pregiudiziali fumosi sospetti che purtroppo in passato non ci hanno consentito di poter guardare oltre le ombre dei nostri campanili, per lasciar spazio alla razionalità, poiché penso sarà proprio il mare in tutte le sue variegate attività uno dei fulcri su cui poter fondare il rilancio economico della Venezia Giulia.

    Razionalità che porti all’aggregazione delle varie anime sostanzialmente omogenee per storia, tradizioni, lingua, e comuni interessi, presenti nella Venezia Giulia, anime che se riunite ed opportunamente conglobate istituzionalmente raggiungerebbero una significativa massa critica per far fronte comune ed aumentare quindi il loro peso/visibilità, per contare di più sia a livello Regionale e Nazionale che Internazionale e creare quindi le condizioni ideali per generare nuovi stimoli e interessi nei nostri confronti da parte degl’Investitori e dell’Armamento, per far si che in futuro progetti di questo tipo possano realmente concretizzarsi anche sui nostri litorali.

    Un primo passo di questo non facile percorso potrebbe essere la creazione in Regione di un’unica Autorità Portuale per far si che al più presto si possa anche individuare sui nostri litorali un sito ideale in cui si possa consentire la realizzazione di un moderno Terminal Contenitori, che per potenzialità e consistenza delle aree retroportuali e le caratteristiche dei collegamenti gomma/rotaia a sua disposizione, sia realmente in grado di movimentare e smaltire annualmente diversi milioni di contenitori.

    La nuova infrastruttura dovrebbe finalmente consentire la concretizzazione di quella che è sempre stata una nostra comprensibile e giustificata ambizione “spostare in futuro un po’ più a Sud verso l’Alto Adriatico il baricentro del sistema trasportistico Comunitario” ma per raggiungere questo risultato dovremo inevitabilmente metter mano anche ad alcune farraginose normative che attualmente sono fonte d’interminabili contenziosi e che di fatto stanno notevolmente condizionando in termini di costi e tempi la pianificazione e la realizzazione delle grandi opere di cui il nostro Paese avrebbe assoluto bisogno, normative che attualmente regolano:

    La discarica di materiali inerti.
    Le bonifiche ed il recupero dei Siti inquinati.
    L’esecuzione dei dragaggi e la gestione dei relativi fanghi.
    L’impatto ambientale delle grandi opere.

    Chiaramente questa situazione non sta generando significativi stimoli nei nostri confronti da parte dei potenziali Investitori e dell’Armamento, e quindi se non interveniamo in tempo per modificarle e renderle razionali, stabili nel tempo, e soprattutto chiare per non essere facilmente opinabili, difficilmente anche dalle nostre parti come peraltro succede in Europa ed in giro per il mondo si potranno realizzare nuove e moderne Infrastrutture sia Viarie che Portuali.

    Dovremo essere ben coscienti che il nuovo Hub per le merci containerizzate realizzabile sui nostri litorali, potrebbe diventare considerate le sue potenzialità uno dei fulcri della Portualità Comunitaria e nel contempo essere anche in grado di fare da volano per lo sviluppo nell’Alto Adriatico sia degl’altri Comparti Merceologici che delle variegate ed innumerevoli attività legate al mare incrementando economia e lavoro nei nostri territori, quindi mi sembra abbastanza condivisibile l’affermazione che la Portualità della nostra Regione e dell’Alto Adriatico potrà recuperare un significativo ruolo sulle scene dei Traffici Internazionali ed anche affrontare serenamente le sfide del terzo millennio, soltanto se avremo il coraggio e la lungimiranza di pianificare opere fortemente caratterizzate per dimensioni e potenzialità “che ci consentano finalmente di ritornare a correre” se invece saremo in grado di realizzare “come sembra” soltanto infrastrutture sottodimensionate che non ci permettano di sfruttare tutte le nostre peculiarità, non usciremo mai dalla mediocrità e saremo purtroppo vocati ad una lenta ma inesorabile agonia “poiché con le scarpe strette si può soltanto zoppicare”.

    Speriamo che l’operato dei nostri Amministratori faccia ci che un domani su quell’opulento treno in transito dalle nostre parti targato Unicredit Maersk, ci sia un domani un posto a sedere anche per noi.

    Brunello Zanitti Giuliano.

    Invito anche a visionare un mio sito in cui viene appunto approfondito questo tema.

    http://superporto-regione-f-v-g.jimdo.com

  120. SUPERPORTO REGIONE F.V.G.

    Penso sia ragionevolmente e razionalmente auspicabile che questo progetto possa un giorno realmente concretizzarsi sui litorali della nostra Regione, ma il percorso non sarà certamente facile poiché bisognerà superare le deleterie contrapposizioni ed i pregiudiziali fumosi sospetti che purtroppo in passato non ci hanno consentito di poter guardare oltre le ombre dei nostri campanili, per lasciar spazio alla razionalità, poiché penso sarà proprio il mare in tutte le sue variegate attività uno dei fulcri su cui poter fondare il rilancio economico della Venezia Giulia.

    Razionalità che porti all’aggregazione delle varie anime sostanzialmente omogenee per storia, tradizioni, lingua, e comuni interessi, presenti nella Venezia Giulia, anime che se riunite ed opportunamente conglobate istituzionalmente raggiungerebbero una significativa massa critica per far fronte comune ed aumentare quindi il loro peso/visibilità, per contare di più sia a livello Regionale e Nazionale che Internazionale e creare quindi le condizioni ideali per generare nuovi stimoli e interessi nei nostri confronti da parte degl’Investitori e dell’Armamento, per far si che in futuro progetti di questo tipo possano realmente concretizzarsi anche sui nostri litorali.

    Un primo passo di questo non facile percorso potrebbe essere la creazione in Regione di un’unica Autorità Portuale per far si che al più presto si possa anche individuare sui nostri litorali un sito ideale in cui si possa consentire la realizzazione di un moderno Terminal Contenitori, che per potenzialità e consistenza delle aree retroportuali e le caratteristiche dei collegamenti gomma/rotaia a sua disposizione, sia realmente in grado di movimentare e smaltire annualmente diversi milioni di contenitori.

    La nuova infrastruttura dovrebbe finalmente consentire la concretizzazione di quella che è sempre stata una nostra comprensibile e giustificata ambizione “spostare in futuro un po’ più a Sud verso l’Alto Adriatico il baricentro del sistema trasportistico Comunitario” ma per raggiungere questo risultato dovremo inevitabilmente metter mano anche ad alcune farraginose normative che attualmente sono fonte d’interminabili contenziosi e che di fatto stanno notevolmente condizionando in termini di costi e tempi la pianificazione e la realizzazione delle grandi opere di cui il nostro Paese avrebbe assoluto bisogno, normative che attualmente regolano:

    La discarica di materiali inerti.
    Le bonifiche ed il recupero dei Siti inquinati.
    L’esecuzione dei dragaggi e la gestione dei relativi fanghi.
    L’impatto ambientale delle grandi opere.

    Chiaramente questa situazione non sta generando significativi stimoli nei nostri confronti da parte dei potenziali Investitori e dell’Armamento, e quindi se non interveniamo in tempo per modificarle e renderle razionali, stabili nel tempo, e soprattutto chiare per non essere facilmente opinabili, difficilmente anche dalle nostre parti come peraltro succede in Europa ed in giro per il mondo si potranno realizzare nuove e moderne Infrastrutture sia Viarie che Portuali.

    Dovremo essere ben coscienti che il nuovo Hub per le merci containerizzate realizzabile sui nostri litorali, potrebbe diventare considerate le sue potenzialità uno dei fulcri della Portualità Comunitaria e nel contempo essere anche in grado di fare da volano per lo sviluppo nell’Alto Adriatico sia degl’altri Comparti Merceologici che delle variegate ed innumerevoli attività legate al mare incrementando economia e lavoro nei nostri territori, quindi mi sembra abbastanza condivisibile l’affermazione che la Portualità della nostra Regione e dell’Alto Adriatico potrà recuperare un significativo ruolo sulle scene dei Traffici Internazionali ed anche affrontare serenamente le sfide del terzo millennio, soltanto se avremo il coraggio e la lungimiranza di pianificare opere fortemente caratterizzate per dimensioni e potenzialità “che ci consentano finalmente di ritornare a correre” se invece saremo in grado di realizzare “come sembra” soltanto infrastrutture sottodimensionate che non ci permettano di sfruttare tutte le nostre peculiarità, non usciremo mai dalla mediocrità e saremo purtroppo vocati ad una lenta ma inesorabile agonia “poiché con le scarpe strette si può soltanto zoppicare”.

    Speriamo che l’operato dei nostri Amministratori faccia si che un domani su quell’opulento treno in transito dalle nostre parti targato Unicredit Maersk, ci sia un domani un posto a sedere anche per noi.

    Brunello Zanitti Giuliano.

  121. Marcus ha detto:

    Mama cara, Brunello te se ga fatto più de qualche damigana prima che te ga scritto tutto quel pupui de cui sora. Un consiglio che demo ai fantasiosi, che se remena con parolone e numeretti, xe sempre e ancora BEVI COL TAPPO, cussì no te risci de sparara cazzade.

    Tuttavia nel delirio assimila almeno questo “Trieste se trova nel Territorio Libero di Trieste e il Porto Libero di Trieste si trova anche nel TLT. Invece ti te me parli de Monfalco che purtroppo xe in Friuli Venezia Giulia, che ahimè fa parte del Italia. Tuttavia no devi disperar nissun, poiché co finalmente dopo 57 anni de occupazion militare dei Stati confinanti, nel TLT se rispettera i diritti politici e civili dei cittadini de questa nazion, ghe sarà lavor no solo per i cittadini del TLT, ma anche per tutti i cittadini dei stati confinanti. Spero che te son d’accordo Brunello, e già che te son passa parola anche al esule zerca longhi che se firma Luigi Venezian che con sui dati futtizadi oppure rimescoladi da gran studioso per contar alla gente che OTTIMA AMMINISTRAZION CHE PORTA AVANTI L’ITALIA se riscia solamente denovo de esser esiliati ma sto giro no sara piu possibile contar che sti Cittadini del TLT xe magari infoibatori perche in tal caso te va a dir che l’unico popolo internazional esistente nel mondo saria un popolo mania esuli. Ma te se rendi conto!!!!!

  122. Luigi (veneziano) ha detto:

    Marcus, leggi il labiale: io non sono esule. Sarà la ventesima volta che te lo dico!

    Ma quanti anni hai: cinquanta all’anagrafe ma novantasei di cervello?

    @ Tergestin
    Ti ho già dimostrato che nel dopoguerra sono emigrati più vicentini che triestini, eppure tu continui con la tua piangina. Muovere il culo mai, vero?

    L.

  123. Matteo ha detto:

    Grande lojze, insulta tutti, el pensa de esser el piu Figo, invece

  124. Marcus ha detto:

    Insomma Luigi, no stamè raccontar la tua storia perché no servi. Importante xe che te se rendi conto che de ste parti tutti ga i 2 sacchetti ulmi delle stronzade che vien diffuse de quatro disgraziadi che fa el giogo del occupator. Meti te ben in amente che i triestini (cittadini del TLT) no iera e nemeno xe “mania bambini” (ne sloveni, taliani, croati, serbi, austriaci, tedeschi, gregi, ebrei e tutto el resto che vivi in sta nazion) come finora sbraitado da Italia e Jugo per tramite una ben precisa politica de metter i uni contro i altri. Dito questo naturalmente se controlla chi che difondi notizie false e tendenziose. Chi capissi ben el cambia atteggiamento per tempo, chi no capissi se troverà a far i conti colla legge ovvero Allegato VI, articolo 6, paragrafo 3 del Trattato de Paxe col Italia ratificato da 21 nazioni il 15 settembre 1947. La disinformazione xe considerata cospirazione contro l’integrità ed indipendenza del TLT.

  125. Corridoio Baltico e futuro della Portualità dell’Alto Adriatico.

    E chiaramente apprezzabile che la Regione F.V.G. sia intervenuta per definire la legge che “Disciplina le competenze regionali in fatto di Portualità” documento che dovrebbe regolare l’organizzazione ed il funzionamento dei nostri sbocchi al mare e portare possibilmente anche alla creazione di un’unica Autorità Portuale, nuova disciplina che dovrebbe favorire lo svolgimento dei servizi funzionali all’organizzazione la realizzazione delle infrastrutture relative alla piattaforma logistica regionale, per essere in grado di supportare con porti retroporti e collegamenti i traffici dei corridoi transnazionali promossi dall’Unione Europea.

    Ma speriamo che questa volta si passi realmente dalle parole ai fatti concreti, poiché considerate le nostre gravi carenze infrastrutturale non penso siano sufficienti le pur apprezzabili nuove regole, ma bisogna assolutamente pianificare e realizzare nuove opere e banchinamenti portuali “ed eliminare pure i colli di bottiglia che attualmente condizionano lo sfruttamento del Corridoio Baltico” sul quale penso dovremmo concentrare le nostre attenzioni, poiché sul Corridoio N° 5 sembra ci siano ancora molte incertezze sia economiche che di cantierizzazione.

    Corridoio Baltico che attualmente è purtroppo una scatola semivuota in quanto da solo non potrà certamente mai fare miracoli, poiché soltanto se sarà adeguatamente supportato da moderne infrastrutture portuali potrebbe in futuro veicolare notevoli volumi di traffico relativi a quei flussi merceologici che per loro natura e destinazione dovrebbero rientrare nei nostri naturali mercati di riferimento e quindi soddisfare quella che è sempre stata una nostra giustificata e comprensibile ambizione “riuscire a spostare un po’ più a sud verso L’Alto Adriatico il baricentro del Sistema Trasportistico Comunitario” per poter beneficiare dei rilevanti e variegati ritorni economici generati dalla logistica di porto e retroporto.

    Nuove infrastrutture che chiaramente dovranno contemplare anche la realizzazione di un nuovo moderno Terminal Contenitori che per dimensioni e potenzialità dovrebbero essere realmente in grado di movimentare annualmente diversi milioni di contenitori, per poter catalizzare e convogliare verso questo nostro mare una consistente quota di quei traffici dell’Oltre Suez destinati a quelli che consideriamo i nostri naturali mercati di riferimento, traffici che purtroppo ora date le nostre gravi carenze infrastrutturali scelgono forzatamente l’alternativa dei Porti del Nord Europa, andando quindi ad allungare ed appesantire in termini di tempi e costi il loro gia lungo percorso.

    Il nuovo Hub per le merci containerizzate realizzabile sui nostri litorali se adeguatamente dimensionato potrebbe diventare uno dei fulcri della Portualità Comunitaria e nel contempo essere anche in grado di fare da volano per lo sviluppo nell’Alto Adriatico sia degl’altri Comparti Merceologici che delle variegate ed innumerevoli attività legate al mare, incrementando economia e lavoro nei nostri territori.

    Quindi mi sembra abbastanza condivisibile l’affermazione che la Portualità della nostra Regione e dell’Alto Adriatico potrà recuperare un significativo ruolo sulle scene dei Traffici Internazionali ed anche affrontare serenamente le sfide del terzo millennio, soltanto se avremo il coraggio e la lungimiranza di pianificare opere fortemente caratterizzate per dimensioni e potenzialità “che ci consentano finalmente di ritornare a correre” se invece saremo in grado di realizzare “come sembra” soltanto infrastrutture sottodimensionate che non ci permettano di sfruttare tutte le nostre peculiarità, non usciremo mai dalla mediocrità e saremo purtroppo vocati ad una lenta ma inesorabile agonia “poiché con le scarpe strette si può soltanto zoppicare”.

    Penso che dovremo essere ben coscienti che il Corridoio Baltico non avrà futuro se non saremo in grado di porre rimedio ai danni provocati sia dal nostro pluri decennale letargo infrastrutturale che dalle nostre farraginose normative che di fatto allungano i tempi di cantierizzazione delle opere, con il reale rischio di renderle tendenzialmente più costose e già obsolete.

    Sarebbe saggio se per superare l’attuale situazione di stallo fossimo in grado di guardarci un po’ attorno, andando a copiare cosa hanno fatto o stanno facendo e che sistemi di cantierizzazione ed attrezzamento stanno adoperando i nostri concorrenti vicini e lontani per realizzare e gestire i moderni Terminal Contenitori, copiare per poter affrontare serenamente le sfide del terzo millennio e consentire un adeguato interfacciamento tra i nostri Scali e quelle che sono le mutevoli e crescenti esigenze operative dei flussi merceologici e dei nuovi vettori che l’Armamento sta mettendo in linea sulle Rotte Intercontinentali.

    Brunello Zanitti Giuliano

  126. Marcus ha detto:

    @125 Brunello, te speri ancora che l’Italia porti lavor e soldi per sviluppar l’alto adriatico?
    Una roba xe certa che sperar dopo 57 anni che quà i metterà soldi xe utopico come pensar che la zona A del TLT xe Italia.

    Poi xe sto unicredit che dovessi gaver certezze da parte dei politici taliani e della region FVG?
    E’ anche in questo caso non speri mica che sti altri possa dar delle certezze.

    Quà esisti solamente una soluzion e questa se ciama cambiar radicalmente ovvero attuar el Porto Libero de Trieste che xe extraterritoriale no extra doganale insomma più offshore no te lo trovi nianche su marte. E de quà se inizia a trovar investitori che su una base legale pol investir nella costruzion de infrastrutture che servi a un porto che devi movimentar almeno 5 milioni de TEU/anno.
    Comunque te annuncio subito che Unicredit come investitor de solo no basta perciò dovemo trovar altri.

    Me dispiasi de doverlo dir, ma el porto de Monfalcon no diventerà mai un Superporto, però co se costruirà finalmente el porto de Trieste i nostri vicini de casa, FVG, SLO e CRO gaverà senz’altro una ricaduta economica ed occupazionale positiva.

    Del resto posso solo sperar che el Piccolo smetti de pubblicar articoli fantasiosi come questo, poiché il ne leva la credibilità già fortemente lesa dal fatto che un investitor credi che femo parte dell’Italia che come savemo xe quasi in default. Zercemo de ragionar e scriver come cittadini del TLT cussì forsi diventemo credibili.

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