12 Settembre 2011

Risate a Gradisca d’Isonzo con Il Barbiere di Siviglia

Sabato 17 settembre alle 20.45 nella sala Bergamas di Gradisca d’Isonzo andrà in scena la Compagnia TeatroImmagine di Salzano con “Il barbiere di Siviglia” di Pierre Augustin Caron de Beaumarchais e Cesare Sterbini per la regia di Benoit Roland.

Come può una compagnia di Commedia dell’arte avere l’insolenza di mettere in scena un’opera classica come “Il Barbiere di Siviglia”?
Ci ricordiamo tutti l’apertura di Rossini: “…la ran la lera, la ran la là”. Non ci viene, ogni tanto, di cantare sotto la doccia “Figaro qua, Figaro là”?
Si, quest’opera fa parte, inesorabilmente, della nostra cultura storica e sociale. Le arie più celebri sono state usate in tutti i frangenti: cinema, musica, televisione…. e con questo lavoro tocca alla “Commedia dell’arte” “profanare” un monumento del repertorio operistico italiano.
“Il Barbiere di Siviglia” è un’opera leggera e buffa.
Già nella scrittura del libretto (datato 1816 e inizialmente intitolato “Almaviva, o sia l’inutile precauzione”), riconosciamo subito sotto le vesti di Bartolo il nostre Pantalone de’ Bisognosi: avaro, sospettoso, eternamente innamorato d’una fanciulla tanto più giovane. E Figaro, non somiglia al nostro simpatico Arlecchino, sempre pronto a seminare intrighi attorno a lui? Il Conte d’Almaviva ci ricorda tanto Florindo, l’innamorato dell’ “Arlecchino servitore di due padroni” e Rosina è la classica giovane innamorata. Don Basilio, maestro di musica, sapientone e corruttibile, somiglia stranamente al nostro panciuto Dottor Balanzone.

Il libretto de “Il Barbiere di Siviglia” scritto da Sterbini, non è niente altro che un testo, o meglio, un pre-testo; una ragione apparente per divertirsi e divertire il pubblico, rileggendo l’opera di Gioacchino Rossini con autoderisione, senza complessi, senza tralasciare il lato musicale e canoro.

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