9 Settembre 2011

In arrivo a Cattinara nuove costruzioni per 19.190 metri cubi

“Le promesse non mantenute, rispetto ad un rapido avvio dell’iter del nuovo piano regolatore di Trieste, sono oggettivamente un regalo alla speculazione edilizia ed immobiliare”.
Questo il duro giudizio di Wwf, Legambiente, Italia Nostra e Coordinamento Piuverdemenocemento che lanciano l’allarme: nell’area di strada di Cattinara, classificata come verde di quartiere dalla variante 118 e ora tornata alla classificazione B5 (residenziale di completamento), è stato presentato un progetto che prevede la costruzione di 19.190 metri cubi di edifici.

Nella conferenza stampa convocata ieri le associazioni ambientaliste hanno ricordato i ripetuti allarmi, lanciati già nel 2010, per gli effetti che avrebbe comportato il ritorno in vigore della variante 66 (cioè il piano regolatore Illy-Portoghesi-Cervesi, approvato nel 1997). “Allarmi inascoltati, tanto dall’amministrazione Dipiazza che lasciò di fatto morire la variante 118, tanto dall’opposizione di centro-sinistra. Opposizione che, vinte le elezioni e assunta la guida del Comune con il sindaco Cosolini, aveva annunciato con enfasi l’avvio della redazione di un nuovo piano regolatore”.
Redazione che – secondo le associazioni – avrebbe dovuto partire dalla stesura di idonee direttive, precedute da un ampio “processo partecipativo”, coinvolgendo categorie, associazioni, forze sociali.

Nell’affollata assemblea tenutasi il 1 agosto al Museo Revoltella, il sindaco – ricordano – aveva annunciato in tempi strettissimi l’avvio degli incontri per il “processo partecipativo”, sulla base di una bozza di direttive che avrebbe dovuto essere pronta entro ferragosto.
Il tutto con l’obiettivo di arrivare all’approvazione definitiva delle direttive – comprensive delle norme di salvaguardia – in Consiglio comunale entro la metà di settembre.
Il che avrebbe dovuto ridurre al minimo (40/45 giorni tutt’al più) la durata della “finestra”, apertasi il 7 agosto dopo la scadenza delle norme di salvaguardia imposte all’atto dell’adozione della variante 118. Finestra che permette – ritornando in vigore la variante 66 – sia di riprendere l’iter dei progetti “congelati” dalle norme di salvaguardia, sia di presentarne altri.

“A tutt’oggi, nulla è avvenuto – denunciano gli ambientalisti -. Non sono disponibili né gli interventi del 1 agosto (pur promessi), né la bozza delle direttive, né vi è alcuna notizia in merito agli incontri annunciati per il processo partecipativo”.

La finestra, nel frattempo, avrebbe fatto ripartire l’iter di alcune decine di progetti edilizi conformi alla variante 66, in precedenza “congelati”, mentre numerosi altri sono arrivati dopo il 7 agosto.

“Sono numerose le segnalazioni di cittadini che evidenziano i propri timori per la presentazione di progetti su aree che la variante 118 indicava come zone non edificabili e che la riesumazione della variante 66, porterà a divenire inesorabilmente edificabili. Un esempio per tutti, perché forse il più eclatante: l’intervento in strada di Cattinara, che vedrà sostituita un’area S di verde pubblico in una muraglia di edificazione di quasi 20 mila mc, in concessione diretta”.

“Tutto ciò, hanno sottolineato gli ambientalisti, non può che essere visto come un grande – quanto ingiustificato e inammissibile – regalo al settore del mondo economico, rappresentato dalla speculazione edilizia ed immobiliare, a scapito dei beni comuni. Un settore che incide su beni inestimabili senza portare alcun beneficio reale, ma che trova tuttavia sostegno in varie forze politiche, consumando risorse preziose e non rinnovabili (il territorio agricolo, il paesaggio, l’ambiente naturale) e sottraendole al godimento della cittadinanza e ad altri usi anche economici, per il beneficio di pochi.
Wwf, Legambiente, Italia Nostra e “Piuverdemenocemento” non possono quindi che deprecare il fatto di non essere stati ascoltati, quando dimostrarono che la scelta dell’amministrazione Cosolini (rassegnarsi alla morte della variante 118 e al ritorno della 66 per un periodi tempo indeterminato) era carica di rischi e che altre sarebbero state le strade da percorrere, per tutelare il territorio dalle colate di cemento. Ad esempio la riadozione della variante 118, previa introduzione delle modifiche migliorative necessarie per superare le riserve vincolanti della Regione (e per raccogliere i contributi contenuti nelle osservazioni di molti cittadini, della Soprintendenza e delle associazioni ambientaliste). Oppure l’approvazione con procedura d’urgenza di una delibera di direttive per un nuovo piano regolatore (e contestuale abbandono della 118), accompagnata da norme di salvaguardia che evitassero l’apertura della “finestra” e il ritorno in vigore della variante 66”.

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78 commenti a In arrivo a Cattinara nuove costruzioni per 19.190 metri cubi

  1. sergio ha detto:

    Il Cosolini comincia proprio bene, ieri alla Tv ha smentito le varie organizzazioni ambientali,i politici sono tutti uguali, in questo caso compagni

  2. pierpaolo ha detto:

    Con Dipiazza ancora sindaco avremmo avuto già un centinaio di commenti, ma ora sventola la bandiera rossa, la CGIL è forte, Cosolini è sindaco e il suo libretto vende e fa guadagnare.
    Tutto ok, le promesse della campagna elettorale sono per i pochi fessi che ci hanno creduto, le chiacchiere sull’ambiente sono rimaste nei comitati che hanno sostenuto Cosolini.
    Bandelli ha vinto perdendo e nessuno ha il coraggio di ricordare che Cosolini aveva prima giurato che mai sarebbe tornato alla variante 66, poi che mai si sarebbe accolta la 66 senza le opportune salvaguardie, poi ancora che per le salvaguardie sarebbe passato al massimo un mese e oggi, a mese trascorso, che entro 2 mesi arriveranno. viva!

  3. Paolo Geri ha detto:

    In effetti i tempi stanno diventando troppo lunghi. Eravamo stati preavvertiti nelle circoscrizioni di aspettarci le direttive per fine agosto-primi settembre e le salvaguardie a stretto giro di posta. Siamo al 10 e non solo si vede, ma nemmeno si preannuncia niente.

  4. Luigi (veneziano) ha detto:

    Ma io mi domando: c’è ancora tanta richiesta di edilizia residenziale a Trieste?

    Cioè: questi costruiscono, ma dopo a chi è che vendono?

    Ho visto a TS una marea di cartelli “vendesi” (come anche nella terraferma veneziana, d’altro canto). Non mi pare che il mercato non aspetti altro.

    L.

  5. fabry ha detto:

    L’importante è cementificare sempre e comunque.
    Se ci fosse veramente richiesta di edilizia residenziale si potrebbe (ad esempio) ristrutturare le numerose caserme dismesse e abbandonate.

  6. Tergestin ha detto:

    La citta’ xe in calo demografico ma se continua a costruir centri commerciai destinadi al falimento e condomini svodi.
    Oltretuto anca roba bruta e de cativo gusto.

    In una parola: speculazion edilizia.

  7. pierpaolo ha detto:

    Paolo

    Il problema è che carta e penna si prende per scrivere al sindaco che doveva partecipare al corteo della CGIL, non perchè non sta rispettando gli impegni presi in campagna elettorale, anzi, in Comune la Commissione boccia la mozione che impegna la giunta a discutere in tempi rapidi delle salvaguardie.

  8. mutante ha detto:

    ha ragione luigi: calo demografico, quanto ancora volete costruire.
    il re è nudo: per quanto nuovo sindaco, potrà mica sfuggire ai meccanismi di potere che lo hanno messo li. in campagna si è dichiarato contro il rigassificatore, ora il comune ha concesso il patrocinio alla barcolana sponsorizzata da gasnatural.

  9. Paolo Geri ha detto:

    #7. Pierpaolo

    E chi te l’ ha detto ? Carta e penna si prendono per scrivere tante cose. Io ho appena finito di scrivere una lettera pubblica in merito al tema qui trattato.

  10. Paolo Geri ha detto:

    #4. luigi

    “Ma io mi domando: c’è ancora tanta richiesta di edilizia residenziale a Trieste?”

    No Luigi. Non c’ è richiesta se non per edilizia di fascia medio-alta o lusso (villette, ecc.) in zone di elevato pregio ambientale (vedi Costiera o dorsale Carsica). Di recente Antonio De Paolo presidente regionale Friuli Venezia Giulia della FIAIP (l’ associazione di categoria per agenti immobiliari) ha dichiarato che a Trieste ci sono oltre 1.000 alloggi sfitti di difficile collocazione.

  11. Tergestin ha detto:

    Comunque insisto ancora un momento su un dettaglio, pero’ importante: finimola de usar el termine “cementificazione” e adoperemo la definizion piu’ giusta ed efficace che xe “speculazion edilizia”.

    Forsi la cita’ se sveia un poco de piu’, anca se no son otimista.

  12. dimaco ha detto:

    prima o poi i prezzi collasseranno. Le case in vendita sono tantissime e tantissime sono all’asta. io credo che dovrebbero darsi una regolata. non si può far pagare una casa media 250 mila euro. E’ un’assurdità. sono 500 milioni delle vecchie lire. mezzo miliardo.

  13. dimaco ha detto:

    tergestin

    sveiarse? NO SE POL

  14. ukmar stefano ha detto:

    C’è stato uno slittamento, inutle negarlo, sui tempi previsti per l’ adozione di nuove direttive e salvaguardie perchè abbiamo il dovere nei confronti della cittadinanza tutta, e non solo nei confronti di alcune organizzazioni, di fare le cose per bene e non in maniera superficiale come chi ci ha preceduto. Pertanto credo di poter fare alcune considerazioni.

    La variante 118, l’ “ottimo” piano regolatore di Dipiazza che abbiamo cassato prevedeva 110.000 mq di cemento a Banne, 20.000 mq presso il Villaggio del Fanciullo e 40.000 mq a Padriciano. Tanto per fare qualche esempio e senza voler entrare nel merito corporativo di questi interventi. Forse per capire la portata di questa colata di cemento conviene usare il metodo della comparazione. 40.000 metri cubi sono 100 case da 400 mq. L’ abitato di Gropada è formato da un centinaio di case e allora il conto non è tanto complicato. Il piano regolatore di Dipiazza prevedeva in Carso 400 nuove abitazioni da 400 metri cubi. Ovvero quattro nuove Gropada.

    Nel periodo senza salvaguardie, cioè dal 6 agosto ad oggi il Comune di Trieste ha rilasciato concessioni edilizie pari a metri cubi ZERO, ovvero non ha rilasciato alcunchè.Questi sono i fatti.

    Non volendomi dilungare e senza polemizzare non mi resta che concludere che i numeri si commentano da soli e le chiacchiere anche.

    Stefano Ukmar cons. comunale Pd

  15. Paolo Geri ha detto:

    #14. Stefano Ukmar

    Tutto condivisibile quello che scrivi ma la domanda è un altra. Perchè oltre un mese di ritardo (sulla base di quanto detto da Cosolini stesso all’ assemblea del Revoltella) nell’ avvio dell’ iter ? Sottovalutazione ? Resistenze ? Inadeguatezza degli uffici Comunali ? Sarebbe il caso di saperlo.
    Seconda questione. Non ci si illuda di passare ai Consigli Circoscrizionali le “carte” chiedendo l’ approvazione praticamente a “scatola chiusa” come si è fatto in occasione della cassazione della 118. Quelle “carte” vogliamo avere il tempo di esaminarle, discuterle fra i colleghi della circoscrizione e discuterne – anche in dialettica aperta – con il Comune. Come Federazione della Sinistra abbiamo votato con qualche perplessità di tempi e di metodo (non certo di contenuti)la cassazione della 118, ma non siamo disposti ad accettare di nuovo la logica del “prendere o lasciare”.
    Pregherei tu considerassi queste mie righe – visto che sono consigliere in III Circoscrizione e membro della Direzione Provinciale della Federazione della Sinistra – come un preciso “avviso ai naviganti”.

  16. Maximilian ha detto:

    Caro Ukmar 40.000 metri cubi non sono 100 case da 400 metri quadri perchè sono 40.000 metri quadri e non cubi. Nel calcolo del volume va moltiplicata l’area di base per l’altezza e le case sarebbero meno della metà.
    Detto questo sono ovviamente contrario alla cementificazione selvaggia e ringrazio che nessun costruttore o figlio di costruttore sia stato eletto sindaco.

  17. dimaco il discolo ha detto:

    accidenti paolo, l’ultima parte del tuo post mi ricorda tanto la frase di vito corleone:
    “Vedrò di ragionare con lui”

    🙂 🙂 🙂

  18. Paolo Geri ha detto:

    #17. dimaco il discolo

    Non siamo ancora a questo livello :-). Però a Trieste il PD deve capire che fa parte (la più importante certo, ma sempre parte) di una coalizione e che ha sottoscritto un programma comune nel merito e nel metodo. Se ci si discosta da quel programma nel metodo o peggio nel merito non ci si deve stupire se qualcuno non rimane a fare il “portatore d’ acqua”. Io faccio politica da quarant’ anni così. Con lealtà (merce rara ma che consente di avere credibilità personale e politica) ti avviso che cosa farò “nel caso che” ….. E poi lo faccio consapevole di tutte le eventuali conseguenze del caso.

  19. dimaco il discolo ha detto:

    mi pare ovvio che se si esce dal seminato e se si prende una strada diversa da quelle decantate durante la campagna elettorale si dovrà fare i conti con l’elettorato o meglio con la cittadinanza che non è d’accordo.Purtroppo in italia è diventato sport nazionale il: voi ci avete eletto e noi facciamo ciò che vogliamo.

    da cosolini mi aspettavo molto di più e molto meglio. anzi mi aspettavo che vista l’estrazione politica da cui proviene avrebbe fatto di più per la cittadinanza e meno per gli interessi privati.

  20. sergio ha detto:

    Purtroppo come si dice ” I MORTI SI CONTANO DOPO LE BATTAGLIE” Penso che ormai ci siamo abituati nel sentire programmi elettorali che poi puntualmente non vengono realizzati, Cosolini era nella giunta regionale quando Illy fece l’altro piano regolatore mai cambiato dal di Piazza anzi…, anche se il comune non ha rilasciato dal 6 agosto nessuna licenza edilizia non vuol dire che prossimamente si andrà avanti cosi, egregio Ukmar Stefano, da uomini di parola bisogna mantenere quello che si è predicato in campagna elettorale, oltretutto una passata di matematica la dovrebbe fare, come scriveva il Maximilian i 40.000 mila cubi bisogna dividerli per l’altezza degli appartamenti che in genere variano dai 2,50,metri per i corridoi, a 2,60 metri per le stanze circa 16.000 metri quadrati facciamo 100 appartamenti di 160 metri quadrati, a parte questo calcolo il problema resta sempre dare al cittadino quello che si è promesso, e quì la vedo molto dura, io spero di no ma….. auguri a lei e specialmente a noi

  21. Maximilian ha detto:

    Cementificazione selvaggia di via commerciale ,l’obbrobrio costruito al ferdinandeo al posto delle “casette” degli americani, casette con giardino “sostituite” da enormi palazzi a S.Luigi …. stiamo abbruttendo la città. ocio.

  22. Katja ha detto:

    ma la stabilità geologica?

  23. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Ukmar

    Come ha detto qualcuno prima di me, 40.000 metri cubi non sono 40.000 metri quadrati. Il calcolo va fatto sulla cubatura complessiva dell’edificio, inclusi i muri interni. L’altezza minima per avere l’abitabilità non è (come scrive Sergio), di 2,50m, ma di 2,70, ridotti a 2,40 per corridoi e bagni. Ma nessuno costruisce bagni ad altezza diversa, per cui oggi i soffitti interni degli immobili nuovi sono tutti alti dai 2,70 ai 3,00 metri.

    Calcolando anche i muri interni (pavimenti), le coperture (tetto e sottotetto), le cantine, i box auto e i vani entrata, si arriva dai 3,50 a 4,00 metri per piano medio – per le abitazioni – su un immobile di almeno quattro piani. Quindi 40.000 metri cubi sono pari a 10/11.500 metri quadrati di superficie.

    Centoquindici appartamenti da 100 metri quadrati.

    Ripeto la domanda che ho già fatto: dopo che questi hanno costruito 115 appartamenti, chi è che li compra?

    Posso ricordare che nel 2009 sono fallite circa 9500 imprese edili di costruzione, e nel 2010 ne sono fallite altre 11000?

    Posso anche dire che le banche non prestano più soldi a nessun costruttore che non arrivi lì con garanzie al doppio limone concentrato, il che significa che devono essere strasolide e in pratica con i preliminari già firmati sulla carta?

    Quanti cantieri privati sono aperti a Trieste oggi? Quante gru vedete da casa vostra, che stiano lavorando sul nuovo-nuovo (e non sul ricostruito)?

    L.

  24. Stefano Patuanelli ha detto:

    Alcune precisazioni:
    1. sono in rilascio (ossia in firma) interventi precedentemente in salvaguardia per complessivi 11.999,97 mc (sei Permessi di Costruire di cui uno con diminuzione di volumetria). Si tratta di alcuni di quegli interventi che non erano possibili con la 118 e sono tornati ad esserlo con la 66.
    2. da giungo ad oggi sono pervenute al comune richieste di Permessi di Costruire per complessivi 43.715,16 mc. Alcuni (pochi) tra questi sarebbero stati realizzati comunque, anche con la 118, ma con cubature inferiori (mediamente il 20% in meno).
    Questi sono i dati. Poi ciascuno può dire che sono pochi o che sono molti.
    Il Sindaco aveva detto che avrebbe fatto presto e bene. A questo punto confido sulla seconda, dato che il processo di partecipazione inizierà il 21 settembre e non penso approveremo direttive e salvaguardie prima di novembre. A sei mesi dalla proclamazione del Sindaco.

    Stefano Patuanelli
    Consigliere Comunale Movimento 5 Stelle Trieste

    p.s. Caro Ukmar, ti ricordi la data del 22 agosto? Mi devi una cena.

  25. matteo ha detto:

    hah, gli ambientalisti, quei boni che voleva cementificar el carso, la storiella de bane, de opicina, qua la dimentiche tuti vero

    lojze

    ma te prego, oltre al gas te vol parlar anche de cementificazion, va viver ti a trieste, xe posti che fa leteralmente schifo e no te ga dove lasar l’auto e per no parlar dei loculi che xe, si perche alcuni”appartamenti” xe propio loculi

    ukmar

    ga ragion solo su la variante 118, iera improbonile e no capiso chi lo ga potudo rivotar el cdx dopo che i ga partori una monada cusi

  26. matteo ha detto:

    a si lojze te rispondo mi

    chi li compra, chi vol roba nova e no vecia decrepida, perche a trieste ghe xe pien de vecio decrepido

    dove a trst o nel mondo? cavolo te ga statistica a portata de man, perche su internet no se trova

    se xe per quel i ghe presta a perdere a altri che no ga gnente, e te sa ben

    me spiazi ma no vado a girar co el naso per en su, te digo ancora che no esisti solo zita ma anche carso e smerdava il carso la variante 118, meno mal che el xe anda via

  27. Roberto ha detto:

    un plauso a tutti: finalmente assisto a un dibattito serio dove non va di mezzo come al solito l’ideologia politica

  28. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ matteo
    Non hai capito la mia domanda. Oltre a ciò, se è vero che molti appartamenti sono “loculi”, allora è vero che sono necessarie nuove costruzioni. Ma vorrei capirlo sulla base di ragionamenti un minimo fondati su dati reali. Ci sono banche che attualmente sono sull’orlo d’una crisi immane a causa dei mancati pagamenti delle rate di mutui, così come le vendite all’incanto sono triplicate negli ultimi quattro anni. Chi è che costruisce oggi? Chi ha il gusto di mettere sul piatto un paio di milioni di Euro per tirar su un condominio, se non ha la certezza di rientrare? Che credi, che là fuori si viva nel paese dei balocchi?

    @ Patuanelli
    Grazie per i dati. Quando tu parli di 43.715,16 mc soggetti a permesso di costruire, sai distinguere fra costruzioni a nuovo e ristrutturazioni?

    L.

  29. Mauricets ha detto:

    non servono case nuove. ci sono migliaia di appartamenti delle piu svariate tipologie in tutto il territorio del comune e provincia.
    tassazione al contrario:
    chi non affitta o non vende, cioè quando il bene solo occupa spazio, tasse da orbi.

  30. Dario Predonzan ha detto:

    @ Stefano Ukmar

    Certo che i numeri si commentano da soli, solo che bisogna darli tutti.
    Per esempio quelli dei metri cubi delle zone B, residenziali di completamento (dove si interviene con solo permesso di costruire, come per i 19.190 mc in strada di Cattinara), che la variante 118 aveva ridotto di quasi 1.600.000 rispetto alla variante 66 ora tornata in vigore.
    E anche i 225.000 mc delle zone C (residenziali di espansione), previste dalla variante 66 e non confermate dalla 118.
    Senza dimenticare le altre centinaia di migliaia di metri cubi delle zone D (artigianali-industriali), G (turistiche), H (commerciali), ecc. cancellate dalla 118.
    La quale, come si sa, era certo piena di difetti e anche di porcate: solo che la 66 ne ha di più.
    La cosa giusta da fare era infatti quella di riadottare la 118, modificata però radicalmente accogliendo le riserve vincolanti della Regione e le osservazioni migliorative di ambientalisti e Soprintendenza. Si sarebbe così potuto rinnovare le salvaguardie, evitando il ritorno alla 66.
    Cosolini ed i suoi non lo hanno voluto fare: gli speculatori edilizi (e Bandelli) ringraziano.

  31. Matteo ha detto:

    Questa xe una barzelletta, gA ridoto ma dove? Da nisuna parte e xche xe meio new town bane?

  32. Matteo ha detto:

    Lojze

    Za un che inizia co no te gA capi vol dir che nol sa banca lui

  33. Matteo ha detto:

    E perché bisognava cior le migliorative dei ambientalisti e della soprintendenza, cosa xe dio in tera? I sa lori meio dei altri? E invece ricior dei pici cosa xe una bestemmia?

    Mi ringrazio cosolini de gaver rida a tutti i pici el Terenzio costruibile, solo i ambientalisti i podeva pensar de far new town

  34. Dario Predonzan ha detto:

    Terenzio?
    Troppo teran Matteo: si controlli.

  35. ukmar stefano ha detto:

    Mi correggo:
    40.000 metri cubi sono 100 case da 400 metri cubi. Quindi i conti tornano.

  36. Luigi (veneziano) ha detto:

    Sono anche 50 case da 800 metri cubi, però. E i conti non tornano più.

    Egregio consigliere comunale, se lei abita in un condominio di dieci appartamenti mediamente di 100 metri quadrati l’uno con altezze a norma, dotati di cantine o box auto, vano scale e soffitta/sottotetto non abitabile, di quanti metri cubi stiamo parlando, più o meno?

    Luigi (veneziano)

  37. Mauricets ha detto:

    non servono nuove case. tassiamo le sfitte. chi non le mette sul mercato per speculare paghi.

  38. ukmar stefano ha detto:

    Caro Patuanelli comportati bene e non seminare falsi allarmismi. Certo che ti devo una cena così mi spiegherai cosa fai esattamente nella vita. Poi lo rendiamo pubblico.

  39. Matteo ha detto:

    Mi bevero teran ma ti no te son dio in tera a dir cosa xe meio o no

  40. Dario Predonzan ha detto:

    Certo che no. Non lo sei neanche tu, non lo è Cosolini e non lo è nessuno.
    Ognuno ha diritto di dire quello che pensa, possibilmente argomentando razionalmente, e anche di criticare le opinioni altrui (sempre con argomenti razionali, possibilmente, e senza farsi fuorviare dall’abuso di alcolici).
    Si chiama libertà di opinione, elemento essenziale della democrazia.
    Se a te dà fastidio che qualcuno esprima opinioni diverse dalle tue, vuol dire che la democrazia per te è un oggetto alieno. Understand?

  41. ukmar stefano ha detto:

    Egregio Luigi (veneziano)
    Ho solo commesso un banale sbaglio scambiando mq per metri cubi. Accade quando fai le cose di fretta.
    La variante 118 prevedeva 110.000 metri cubi a Banne, ed altri 60.000 metri cubi tra Padriciano e il Villaggio del Fanciullo. Cioè circa 400 case da 400 metri cubi. Quattro nuove Gropada in Carso, appunto.
    Dipiazza non aveva ridotto le cubature, ma le aveva solo trasferite concentrandole in grandi interventi; togliendo l’ edificabilità diffusa ai piccoli proprietari.
    Ripeto: ad oggi, nel mese senza salvaguardie, il Comune non ha rilasciato permessi a costruire, quindi metri cubi ZERO. I conti di quanti metri cubi “scaperanno” fino alla approvazione delle salvaguardie li faremo dopo.
    Certo se qualche consigliere circoscrizionale e/o qualche ambientalista vogliono avere molto tempo a disposizione per analizzare la delibera, fare controproposte, discutere all’ infinito, mettere ultimatum ecc. i metri cubi, ovvero i danni all’ ambiente, rischiano di aumentare…
    Noi però confidiamo di avere a che fare con gente seria. Chi vuole condividere e partecipare deve poi assumersi le sue responsabilità. Altrimenti appartiene alla categoria di chi critica sempre e comunque.

  42. Dario Predonzan ha detto:

    Ukmar, state forse già cercando alibi per i permsssi di costruire che rilascerete agli interventi conformi alla var. 66? Tentando di scaricare le colpe sull’opposizione o sugli ambientalisti?
    Se aveste dato retta (per esempio leggendo il documento di WWF, Legambiente e Italia Nostra del 28 luglio), invece di fidarvi delle consulenze giuridici-urbanistiche di Terranova & co, avreste capito come si poteva fare per evitare la “finestra” ed il ritorno alla 66. Avevamo anche fatto delle proposte per le direttive.
    Ora siamo stati convocati dal sindaco per il 21 settembre, per un esame della bozza di direttive (bozza che in precedenza il sindaco aveva promesso entro ferragosto…). Chissà se, a guadagno di tempo, si potrà avere il testo qualche giorno prima?
    Sempre che esista, naturalmente.
    Una domanda: chi ha scritto/sta scrivendo la bozza delle direttive?

  43. ukmar stefano ha detto:

    Non stiamo cercando alibi, ma vogliamo capire chi come noi è disposto ad assumersi le proprie responsabilità.
    Forse la bozza delle direttive la vedrai prima di me, caro Predonzan, e sarai tu a dirmi chi le sta scrivendo…

  44. sergio ha detto:

    @ Luigi il Veneziano quello che sa tutto….. vatti a leggere la legge regionale 23 agosto 1985 n. 44, di cui qui sotto ti do uno stralcio, e prima di scrivere informati meglio, forse, ma forse da te avranno le misure che hai scritto ma a Trieste, no!!!!!!
    Art. 2
    Altezza minima dei vani
    L’ altezza interna utile dei vani adibiti ad abitazione, ad uffici pubblici e privati e ad alberghi non puo’ essere inferiore a metri 2,50 se gli edifici sono impostati ad una quota media non superiore a 400 metri sul livello del mare, ed a metri 2,40 in caso diverso.

    L’ altezza dei vani accessori, quali corridoi, disimpegni, bagni, gabinetti e simili, non puo’ essere inferiore a metri 2,40

    Oltretutto ho scritto 2,60 e non 2.50 anche qui hai sbagliato,

  45. Matteo ha detto:

    Si Dario,comeno, basta che no scrivicontro la 118, che Po no capisi cosa gA de bon? Ma gnente, togli pice edificabilità e grandi lelasa, me sembra che esisti anche nel documento della region che ghe chiedi con quali criteri i gA fato le grandi edificabilità togliendo le pice? Te sa risponder, no

    E Po perché te protegi sta 118,una variante Fata direttamente dal film le mani sulla città?

  46. Matteo ha detto:

    Si, go leto el documento, no me gA convinto

    CMq ve DIGO una roba se passava la 118 andavo al tar, elementi per eliminarla ghe iera e dopo no se podemo mica metter a 90 e subir sempre voler de altri che dopo no xe gnanca set persone che se credi intelligenti

  47. Matteo ha detto:

    Se mifazo abuso de alcolici no so cosa fa i ambientalisti co i gA guarda la 118, che poco ma sicuro no xe sta gran roba de no edificabilità o de altre robe

    Persin un prete gA dito che xe una speculazion edilizia in corso, ma a fin del bene ovio

  48. ukmar stefano ha detto:

    Esatto Matteo !

    La Regione aveva posto 18 pesantissime riserve alla variante 118. Tra le quali chiedeva a Dipiazza e Camber di spiegare perchè rendono inedificabilità da aree perfettamente urbanizzate trasferendola in aree agricole non urbanizzate.

    PS: Il sig. Predonzan lo sa bene che comunque, sottolineo comunque significa in ogni caso, le salvaguardie sarebbero cadute il 6 agosto.
    Avessimo approvato la 118 modificandola sostanzialmente, come anche Predonzan chiedeva, non sarebbe più stata conforme alle direttive del 2007. A quel punto la Regione ce l’ avrebbe rimandata per la riadozione. In tutto questo lunghissimo tempo saremmo stati senza salvaguardia alcuna.

    Noi abbiamo dunque scelto il male minore.

    E se ora c’è qualche giorno di ritardo per fare le cose per bene, per dare alla nuova delibera solide basi giuridiche; per il momento questo ritardo non sta provocando danni.

    Ma chiaramente se si vuole sempre e comunque cercare il pelo nel uovo…

  49. Dario Predonzan ha detto:

    @ Ukmar

    Non si trattava di approvare la 118, ma di riadottarla previa radicale modifica (recependo le riserve vincolanti e le osservazioni migliorative). Leggiti il nostro documento – te l’abbiamo pur spedito, come a tutti consiglieri comunali – e capirai.
    Non c’è solo “qualche giorno di ritardo” per la predisposizione delle direttive, ma più di un mese (e alla fine sarà di più).
    Cosolini avava annunciato la bozza di direttive entro ferragosto, con l’approvazione finale in Consiglio comunale entro la metà di settembre.
    Invece la bozza ancora non c’è e l’approvazione in Consiglio (che sarà preceduta dal “processo partecipativo”, da una probabile rielaborazione della bozza stessa, dal passaggio in Giunta, poi dai pareri delle Circoscrizioni, poi da quella della competente Commissione consiliare…) mi sai dire quando avverrà?
    Dovresti saperlo meglio tu di me, no?

    Sicuro, poi, che il ritardo non stia provocando danni?

    Avevamo chiesto al sindaco, oltre un mese fa,
    di poter esaminare le pratiche delle richieste di permesso di costruire, per dare una mano agli uffici comunali nel trovare argomenti per respingerle.
    Stiamo ancora aspettando risposta: come mai?

    Un’ultima domanda: quando toglierà il disturbo il dott. Terranova? Era stato nominato con contratto fiduciario legato al mandato del sindaco Dipiazza. Come mai è ancora li?

    @ Matteo

    Smaltisci la sbronza prima di scrivere ancora, farai migliore figura.

  50. ukmar stefano ha detto:

    Dario, te lo dico amichevolmente.

    MA CI FACCIA IL PIACERE

    Fai finta di non capire.

    LE SALVAGUARDIE SAREBBERO CADUTE COMUNQUE

    E non ci siamo affidati alla consulenza di Terranova come sembra vorresti insinuare.

    La tua domanda è di carattere istituzionale, mentre il mio ruolo è politico. Rivolgiti al sindaco.

  51. Dario Predonzan ha detto:

    Riadottando la variante 118, rivista e corretta, le salvaguardie potevano (anzi, dovevano) essere rinnovate. Senza alcuna “finestra”. Leggiti il nostro documento del 28 luglio (par. 3.2).
    Sei tu che fai finta di non capire. O forse non capisci proprio.
    Col sindaco abbiamo parlato più volte. In una di queste c’era Terranova che rispondeva per lui…
    E’ chiaro ora?

  52. Matteo ha detto:

    Se mi go de smaltir la sbronza gnanca ti no te fa bela figura

    Persia to’ riguarda el documento de cosa se parlava dei pici e delle nove new town?

  53. Matteo ha detto:

    Se mi go de smaltir la sbronza gnanca ti no te fa bela figura
    Pere quanto’ riguarda el documento de cosa se parlava dei pici e delle nove new town?

  54. Matteo ha detto:

    Aspeto le risposte dario, no le Rivera mai, perché no te pol risponder

  55. ukmar stefano ha detto:

    In merito a Terranova potrei risponderti che non commento situazioni che non conosco e non mi competono. Ma per te farò un’ eccezione.
    Terranova era presente (una volta sola, lo dici tu), rispondeva ecc. ma la consulenza vera la fanno altri.
    E’ chiaro ora ?
    Sulle salvaguardie che tu vorresti reiterare tout court c’è qualche perplessità di carattere giuridico, pertanto abbi pazienza e quando sarà tutto chiaro verrai reso edotto.
    Ma non basta. Tu sei stato convocato il giorno 21, mentre la riunione di maggioranza non è ancora stata convocata.
    Sei un privileggiato…ed anche un’ pò offensivo quando affermi che non capisco proprio.
    Sulla riadozione puoi insistere sino a domani, ma non hai ragione. Al di là del giudizio politico la variante 118 era debolissima dal punto di vista giuridico. Qualsiasi avvocato di provincia l’ avrebbe facilmente fatta fuori al Tar.
    Anche riadottandola sarremmo stati esposti a un rischio troppo grande.
    Con ciò mi sembra di averti spiegato anche a cosa sono dovuti i ritardi.
    VOGLIAMO DARE ALLA DELIBERA UNA SOLIDA BASE GIURIDICA.
    E’ abbastanza chiaro ?

  56. Dario Predonzan ha detto:

    @ Ukmar

    Rileggiti il nostro documento con attenzione e capirai meglio.
    Ripeto (per l’ultima volta): si sarebbe trattato di riadottare non certo la 118 così come l’avevano scritta Dipiazza e i suoi, ma rielaborata recependo le riserve vincolanti e i miglioramenti desunti dalle osservazioni di Soprintendenza, ambientalisti e altri.
    Sulla “solida base giuridica” della delibera di nuove direttive, potremo giudicare solo dopo che l’avremo vista, no?
    Cosa scommettiamo che anche la nuova delibera di direttive sarà impugnata al TAR?

    @ Matteo

    Alle domande ho già risposto tempo fa nei commenti ad altri post sullo stesso argomento (quando ancora scrivevi frasi intelleggibili).
    Vatteli a cercare.

  57. Mauricets ha detto:

    io non capisco perchè bisogna costruire dove non serve. perchè? la citta è piena di case invendute. e anche splendide.

  58. ukmar stefano ha detto:

    Ho già perso una cena con Patuanelli, quindi non scommetto.
    Per il resto continuo a dirti che non hai ragione. Riadottando la delibera con significative modifiche non era più conforme alle direttive del 2007 e quindi la Regione ce l’ avrebbe rimandata.
    Come fai a non capire che per mettere nuove direttive bisognava prima cassare la vecchia.
    Non ti rispondo più !

  59. Mauricets ha detto:

    ma perchè volete costruire lì?

  60. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ sergio
    Sbaglio o la Regione FVG ha emanato un nuovo codice regionale dell’edilizia nel 2009, con un nuovo regolamento di attuazione?

    Lo sto chiedendo per sapere, perché da quel che mi consta le altezze da te indicate sono state cambiate.

    Ma posso sbagliare.

    Luigi (veneziano)

  61. Francesco ha detto:

    @49
    Avete chiesto di poter visionare le richieste dei permessi di costruire per Trovare argomenti per respingere delle pratiche. Può essere così gentile da spiegare meglio cosa intende con questa frase?

  62. Matteo ha detto:

    Francesco

    Se lori i gA chiesto xe come se mi chiedessi de dar permeai de costruir, la roba che gA chiesto Dario xe assurda

  63. Matteo ha detto:

    Mauricets

    Set case invendute quali xe?

  64. Dario Predonzan ha detto:

    @ Francesco

    Esistono – da un ventennio – le norme sul diritto di accesso ai procedimenti amministrativi (come sono, tra i tanti, quelli per il rilascio dei PDC) e sulla partecipazione agli stessi.
    Le abbiamo utilizzate. Chiaro?

    Ovvio che Matteo non sappia e non capisca nulla di tutto ciò.

  65. Paolo Geri ha detto:

    # Stefano Ukmar.

    Non ci conosciamo ancora ma credo che nei prossimi cinque anni ci conosceremo visto che sono consigliere circoscrizionale in III. per la Federazione della Sinistra, Non è che come consiglieri circoscrizionali (parlo almeno per noi della Fed) vogliamo mettere i bastoni fra le ruote, anzi. Anche se prevedo ostruzionsmo fa parte del centro-destra. Noi chiediamo semplicemente il tempo di fare un esame serio delle direttive e delle salvaguardie. E non pochi giorni di tempo come abbiamo avuto sulla cassazione della 118, anche se li il voto aveva una forte connotazione politica. La mia circoscrizione è una delle più iunteressate ai rischi “cementificazione” e ti dico chiaramente che voglio avere il tempo per valutare quanto mi verrà proposto per evitare – tanto per fare un esempio – altri casi quali le costruzioni nel bosco di castagni di via Pertsch. Se Cosolini afferma – giustamente – di voler fare presto, ma soprattutto bene, altrettanto vogliamo fare noi nelle circoscrizioni. E non per rivendicare visibilità ma perchè è il nostro preciso dovere nei confronti dei nostri elettori. Ti auguro buon lavoro.

  66. Mauricets ha detto:

    compra il piccolo.
    oggi è doppio. di annunci immobiliari.

  67. Mauricets ha detto:

    non serve costruire alloggi da vendere ai privati.
    trieste è piena di appartamenti invenduti, di intere palazzine vuote.
    comprate oggi il piccolo, troverete certamente quello che desiderate.

  68. Francesco ha detto:

    @64
    Questo mi era chiaro. Un po’ meno il senso del resto della frase dove dici che volevate trovare argomenti per respingere le pratiche.
    Era questo che ti chiedevo.

  69. Matteo ha detto:

    Infatti, mica sul veder le pratiche, come te pol ti chieder de dar una man ai comunali per rifiutar le pratiche de domanda de edilizia

    Che mi no capisi un tubo pol anca esser vero, ma che ti no te sa risponderme xe un dato de fato

  70. Stefano Patuanelli ha detto:

    Caro Ukmar, per trasparenza: sono ingegnere edile, progettista, libero professionista, ex Consigliere dell’Ordine degli Ingegneri, Vice Presidente del Centro Provinciale di Studi Urbanistici.
    E credo che il nuovo Piano Regolatore debba contenere un principio: “cemento 0”.
    Questo principio significa istituire concetti di premialità urbanistica per il recupero del patrimonio esistente, per interventi di risparmio energetico e per la riconversione di edifici a 0 emissioni. Significa introdurre concetti di sostituzione urbanistica e pianificare la riqualificazione del tessuto urbano anche attraverso la creazione e la valorizzazione dei vuoti. Il comparto edilizio ha bisogno di regole certe, non interpretabili e non di gettare sempre e solo mc di cemento ovunque.
    Sia chiaro, sono certo che questo non è l’intento del Sindaco nè della maggioranza. Mi auguro che il piano che farete/faremo sarà un buon piano, che affronti finalmente i reali problemi urbanistici della città.
    La mia preoccupazione, lo dico perchè sembra che tutti se lo dimentichino, è che la 66 non resterà in vigore fino alle direttive, ma fino all’adozione del nuovo piano (1 anno e mezzo? 2 anni?) e le salvaguardie che saranno approvate con le direttive, per avere solidità giuridica e non reiterare le precedenti, non potranno essere molto stringenti. Per cui i morti li conteremo alla fine. Non ora.

    p.s. i dati del mio intervento precedenti, richiesti formalmente al Servizio Edilizia Privata, riguardando PDC si riferiscono a nuove costruzioni o ampliamenti e i mc indicati sono in aggiunta agli esistenti.

  71. Stefano Patuanelli ha detto:

    p.s.2
    siccome so che qualcuno lo farà notare, anticipo: anche dopo l’adozione del nuovo piano e fino alla sua approvazione la 66 resterà in vigore, ma le salvaguardie sul piano adottato saranno certamente più stringenti e i PDC per essere licenziati dovranno recepire il disposto normativo del nuovo piano.

  72. Dario Predonzan ha detto:

    @ Francesco

    Vorresti che ti anticipi cosa diremo quando avremo visto i progetti per i quali sono stati richiesti i PDC?
    Ovviamente non lo farò. Sia perché non voglio rovinarti la sorpresa :-)))
    Sia perchè, ovviamente, non posso farlo, finché non avremo visto gli elaborati.

  73. ukmar stefano ha detto:

    Caro Patuanelli alcune tue proposte sono condivisibili e probabilmente non verranno recepite, ma solo perchè saranno già contenute nella filosofia del nuovo piano.
    Per quanto riguarda il principio di “cemento zero” non posso che dirti ciò che penso.
    Trattasi di pura demagogia, perchè è impossibile.
    E lo sai anche tu.
    Per quanto riguarda le nuove salvaguardie, condivido le tue valutazioni, tuttavia ti ricordo che quando abbiamo votato la morte della 118, tu e Menis vi siete astenuti.
    Evidentemente da persone intelligenti avete capito che non potevamo fare altrimenti.

  74. Francesco ha detto:

    Dario la mia curiosità era di carattere generale, ovvero cosa intendevi con quella frase: trovare argomenti per respingere le pratiche. Ma non te lo chiedo piu dato che non mi rispondi.
    @Stefano
    D’accordo, combattiamo la speculazione ma trovi così ingiusto che qualcuno a 50 anni decida di farsi una casetta tutta sua? E come risolvere il problema delle attività produttive, del porto e del commercio?
    Hai davvero così poca fiducia nella possibilità di costruire bene? Senza contare che mc zero vuol dire far schizzare il valore delle case in mano alla grande proprietà. Ovvero l’edilizia sempre di piu sara affare di pochi speculatori.

  75. Dario Predonzan ha detto:

    Anziché “metri cubi zero” si dovrebbe dire “metri quadri (nuovi da urbanizzare) zero”. Perché il problema principale – in tutta Italia, non solo a Trieste – è quello di fermare il consumo del suolo agricolo e naturale. I nuovi metri cubi si facciano pure (purché accompagnati da urbanizzazioni e servizi adeguati, dotazioni di verde comprese), ma solo nelle aree già urbanizzate e inutilizzate o sottoutilizzate. Anche, possibilmente, demolendo e ricostruendo meglio gli orridi condomini e palazzi (energeticamente inefficienti) costruiti a iosa soprattutto dagli anni ’60 agli ’80, ma anche dopo. Un esempio tra i tanti? Altura.

  76. Francesco ha detto:

    Se questo e’quello che intendi Dario ti quoto tutta la vita. Anzi aggiungo anche rozzol(ma si può andare avanti a lungo ).
    Un piano disegnato, non a retini e indici che preveda nell’arco di 20 anni un riordino della situazione. Tra l’altro la gran parte di queste aree son di proprietà pubblica. Vendendo/ricostruendo si può pure fare cassa.
    Ci sono già molti esempi di queste trasformazioni: l’area ex fabbrica macchine, la Maddalena, le torri, Il giulia(ex dreher), l area ex Fiat ecc. Aree urbanizzate e sottoutilizzate e/o con destinazioni non compatibili con la circostante città che son state oggetto di trasformazioni urbane. Poi avremo fiera e ortofrutticolo per citarne due.

  77. Francesco ha detto:

    Resta pero che gli unici con capacita economica tale da poter comprare interi fabbricati per demolirli e ricostruirli sarebbero i vituperati speculatori, che riproporrebbero edifici analoghi agli orrendi anni 60 salvo tentativi hi-tech. Ma poi non vedi che non c’e’quasi differenza tra i condomini della speculazione anni 60 e quelli moderni (non dico solo a ts).
    Gli speculatori voglion quello e quello fanno, al limite il progettista tien botta ma niente di piu’. terrazze, prospetti senza un’ordine, piante libere: nemmeno un tentativo di composizione, di ricondurre le cose a un ordine superiore, niente. Ma poi quando uno ci prova (ammesso poi che ci riesca anche in parte) si trova prima chi costruisce che gli contesta di non aver fatto sufficienti terrazze, metricubi, e che se ne frega di dare alla città una forma, poi commissioni edilizie che guardano tutt’altro, infine tecnici comunali e WWF che cercano ragioni per respingere le pratiche. Per carità, mi va bene tutto, ma in questo contesto come vuoi che ne esca qualcosa di buono?

  78. Dario Predonzan ha detto:

    Serve ovviamente un piano regolatore decente, che accanto agli interessi dei costruttori/immobiliaristi, tenga conto soprattutto di quello dei cittadini per un ambiente migliore.
    L’esatto contrario, cioé, di ciò che si è fatto in alcuni degli esempi da te citati, come nel caso dell’ex Maddalena, che con accordo di programma – saltando cioé le normali procedure urbanistiche – è stato deciso di trasformare in un comprensorio ad elevata densità edilizia ed insediativa, distruggendo tutto il verde.
    Per non parlare degli orrori costruiti nell’area dell’ex Fabbrica Macchine, o del cubone che sorgerà al posto dell’ex FIAT in Campo Marzio.
    Il problema vero, quindi, è la capacità (o incapacità) di chi gestisce le scelte urbanistiche – sindaco e consiglio comunale – di non farsi strumento degli interessi degli speculatori, com’è avvenuto per lo più finora a Trieste. E non certo solo con gli accordi di programma, ma per esempio anche con la variante 66. Che non a caso molti difendono ancora (Bandelli, tanto per citarne uno).

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