7 Settembre 2011

Pisus: il Comune chiama cittadini e aziende a contribuire allo sviluppo turistico ed economico del centro di Trieste

Rendere attrattivo il centro storico di Trieste dal punto di vista turistico-culturale, attraverso l’elaborazione di un piano condiviso e partecipato che stimoli lo sviluppo e la crescita economica e un sempre migliore utilizzo del vasto e articolato patrimonio culturale esistente.
Questo l’obiettivo principale che l’Amministrazione comunale di Trieste intende realizzare con il “Pisus”, Piano di sviluppo urbano sostenibile con il quale si candida ad ottenere il finanziamento comunitario, nell’ambito del Por Fesr 2007-2013 della Regione, che ha recentemente pubblicato un bando rivolto alle amministrazioni locali della regione interessate.

Ieri, prima con una conferenza stampa e poi con un affollato incontro pubblico nella sala del Consiglio comunale, i principali aspetti e le caratteristiche di “Pisus” sono stati illustrati da Elena Marchigiani, assessore all’Edilizia e Lavori pubblici, e da Fabio Omero, assessore allo Sviluppo economico e Fondi comunitari. “Questo progetto -ha detto l’assessore all’Edilizia e Lavori Pubblici Elena Marchigiani- si basa su un’attività fortemente partecipata che punta a stimolare e accogliere iniziative provenienti dal territorio”. Tre gli assi d’intervento previsti. Il primo legato a “Qualificazione urbana, percorsi, accessibilità” (anche con la promozione di forme di mobilità sostenibile). Il secondo relativo alla “Cultura”, in senso ampio che preveda la riqualificazione del patrimonio museale e anche forme di novità creativa. Il terzo asse infine e quello legato a “Economia e turismo” e prevede tra l’altro interventi volti al recupero e alla rifunzionalizzazione di edifici esistenti, ma anche iniziative volte a migliorare l’offerta turistica o azioni di tutela, salvaguardia e valorizzazione dei locali storici.

“Pisus” rappresenta un’occasione – ha detto a sua volta l’assessore allo Sviluppo economico e Fondi comunitari Fabio Omero – per “avviare attività di recupero urbano, dalle pavimentazioni alla possibilità di attuare servizi di biciclette in affitto, e di realizzare anche lavori ai Musei ed interventi dell’imprenditoria privata a sostegno della promozione turistica a Trieste”.

Per realizzare questo Piano, ed ottenere i conseguenti finanziamenti in grado di attuare tutta una serie di iniziative ed interventi, è necessario predisporre un sistema delle attività pubblico/private capaci di coinvolgere attivamente, in modo concertativo e partecipativo, i diversi soggetti (enti pubblici e privati, operatori del commercio e dell’artigianato, organizzazioni e associazioni) che operano sul territorio comunale anche in attività commerciali, turistiche, ricettive, dell’artigianato artistico, scientifiche e culturali.
Il Comune di Trieste punta a raccogliere dalle diverse realtà del territorio (le domande vanno presentate entro il 30 settembre) idee, spunti e stimoli all’elaborazione di “PISUS” per inoltrare quindi la specifica richiesta entro il 15 novembre. I finanziamenti comunitari ottenibili vanno da un minimo di 3 milioni di euro ad un massimo di 5 milioni 800 mila euro, con il 77% a carico dei Fondi europei della Regione e il restante 23% a carico del Comune.

Sempre per dare massima evidenza e trasparenza all’iniziativa, il Comune di Trieste pubblicherà ufficialmente nei prossimi giorni un avviso pubblico per favorire l’ampia partecipazione all’interessante e articolato progetto comunitario. Tutta la documentazione con informazioni, chiarimenti è disponibile anche sul sito www.retecivica.trieste.it

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35 commenti a Pisus: il Comune chiama cittadini e aziende a contribuire allo sviluppo turistico ed economico del centro di Trieste

  1. ivan curzolo ha detto:

    Buona l’idea. Mi chiedo pero’ perche’ limitarsi ad un piano ad hoc per attingere ad un POR FESR 2007 – 2013 e non iniziare un processo simile di piu’ ampio respiro identificando obiettivi di sviluppo e progetti che potrebbero poi essere realizzati attraverso anche risorse Cooperazione territoriale (ITA-SLO, ma non solo) o altro

  2. lorenzo taccardi ha detto:

    Xe una bonissima idea,ad aver patus me meteria anche mi.
    Intantose volemo riqualificar el centro,cominciemo anche a demolir tuti quei palazi risalenti al periodo fascista che i xe un pugno in tel ocio.In primis,quel de piaza dela borsa,compresa la questura.Da trasferir,ad esempio,in porto vecio.Una volta tirado zò quel oror che qualsiasi sovrintendente sano de mente tirasi zo,se podessi far una bela piaza con giardin,magari con un monumento a Maria Teresa,opur far un altro palazo ma in stile neoclassico,liberty,barocco…in sto modo podessi lavorar diversi artisti giovani e el risultato saria super.A tuto vantagio,anche,dei turisti.
    Steso discorso per piaza goldoni,vitorio veneto e le altre monade che i ga fato.
    No voio meterla in politica,ma el periodo fascista ga rovinà tanti punti de Trieste.Questo xe un dato de fato…

  3. Alessandro ha detto:

    Non son fascista, ma chi podessi esserlo nel 2011 ma… No son d’accordo che l’architettura fascista ga rovinà trieste perchè quel che xe stà fatto durante el XX no ga praticamente toccà le robe belle costruide in epoca imperiale. Giusto per farte una domanda, ti te ga idea de come iera ridotta città vecia durante l’impero? Te ga idea de cos’che iera in zona teatro romano dal punto di vista igenico abitativo o te pensi che trieste iera fatta solo de “palazzi carciotti” e gradevoli edifici neoclassici?
    Piazza Oberdan e zona tribunal iera caserme, città vecia iera un ricettacolo de germi e malattie polmonari ecc ecc. No voio dir che el “piccone risanatore” xe stata la meio roba in assoluto ma per piacer smettemola de viver nel mito. E in ogni caso l’abbattimento che te proponi xe assolutamente fora de ogni logica

  4. Paolo Geri ha detto:

    Ma almeno el porta cd de piaza Goldoni lo podemo butar zo ?

  5. Alessandro ha detto:

    Quel sì, no go problemi 🙂

  6. giorgio (no events) ha detto:

    Concordo con Alessandro: dopo ottant’anni sarebbe costosissimo e demenziale ri-sventrare il centro: che resti lì come mònito per le future generazioni. Va bene invece abbattere, con poca spesa, quegli orpelli (gabbie e porta CD) che rovinano le piazze della città.

  7. Dag ha detto:

    Sono d’accordo con chi vorrebbe (più un sogno che una cosa realizzabile, credo) buttare giù il palazzo costruito davanti al teatro romano. E’ qualcosa di veramente terribile e antistetico. Anche l’università “nuova”, che pure è un simbolo di Trieste, fa schifo. Non potevano fare qualcosa di meno pratico e funzionale. Grande salone, grandissime scale, ma aule ed uffici piccoli! Tanto marmo e cemento e poco verde: bruttissimo!

  8. Kaiokasin ha detto:

    Oltre ale bici a nolegio, se podessi far anche car-sharing: http://it.wikipedia.org/wiki/Car_sharing
    Mi sarìa el primo a vender l’auto.

  9. sfsn ha detto:

    a alessandro (# 3):
    come sarìa che el “picon risanatore” no ga butà zo palazi bei? Ara che xe stade netade due sinagoghe e in zona Malcanton dei bei palazzi sai simili a Palazzo Costanzi. Inoltre in Bariera i ga demolì palazzi belissimi come la casa bizantina per far el mercato coperto.
    Mi per mi comunque butassi zo:
    el palazo del Inail,
    el palazo del anagrafe,
    la zonta sul retro de Palazo Cheba,
    la Questura,
    el palazo dela Ras (quel de Galeria Protti),
    e SOPRATUTO
    el Formagin!!!!!

  10. Alessandro ha detto:

    Per ragioni politiche o architettoniche? Personalmente questura, università e galleria protti me piasi, el resto no. l’architettura fascista xe un toco de storia come le altre e secondo mi accanirse per partito preso no ga senso. SFSN grazie del contributo non sapevo delle due sinagoghe. Resta il fatto che per me l’architettura fascista a trieste ha fatto più bene che male (costiera, esedra oberdan, teatro romano ecc ecc stilisticamente opinabili, me rendo conto…)

  11. sfsn ha detto:

    Certo che xe un toco de storia, mi demolirìa solo le robe che xe pugni in tei oci (tra l’altro tirassi zo anche i palazzoni de via san francesco e el grataciel de via battisti -che no xe de epoca fascista-, perchè no c’entra niente con i palazzi circostanti. Per esempio el faro dela Vitoria lo trovo belissimo.
    Quanto al teatro roman xe un semifalso storico: in realtà el teatro (de cui iera stai recuperai i muraglioni esterni e anche un sacco de reperti marmorei) doveva esser assolutamente terminà entro la visita de Mussolini del 1938 e cussì i lo ga risistemà ricostruindo le parti mancanti con material edilizio normale. In pratica: tutte le gradinate e bona parte dele robe in mattoni xe zonte fittizie de fine anni ’30

  12. ivan curzolo ha detto:

    Al di la’ di palazzi fascisti su/fascisti zo vorrei far notare che per il piano finanziario si parla di 5 Milioni Euro. Credo quindi che pensar a sventrare il centro con quei soldi sia pura utopia. In realta’ si parla di azioni di scala diversa (qualche ristrutturazione, introduzione di qualche soluzione tecnologica innovativa…)

  13. Fiora ha detto:

    Paolo Geri fonda un comitato pro abbattimento mostruosità in Piazza Goldoni. Sarò tra le prime iscritte!
    Certo un ago nel pagliaio tanto per cominciar a sentirme partecipe…
    Questa chiamata a raccolta me tocca de vizin perchè go dei muri in centro e devo coordinarme le idee.
    Dal punto de vista stettamente merceologico caldeggio la pedonalizzazion completa, che dal mio punto de vista saria anche una man santa per far del centro el vero fulcro de tante attività culturali per tutto l’anno.
    A tale proposito una parola sul famoso secondo ponte in programma sul Canal: NO! NO! NO! NO!
    Spesso fazzo tuto el giro del Ponterosso per raggiunger la sponda opposta e me domando, se preferiria taiar e raggiunger direttamente via Cassa de Risparmio…beh se un’indubbia comodità devi costarme la vista dell’ennesimo costosissimo obbrobrio…farò sempre el giro e po’ bon!
    Tutt’al più valido el suggerimento dell’arch. Barbara Fornasir de rimetter in loco quel provvisorio de legno e ornarlo de piante. Una ghirlanda de fiori e verde che attraversi el Ponterosso? Per mi Sepòl .

  14. Sandi Stark ha detto:

    Ma per favòr…… per sostituìr i 16.000 posti de lavoro del settore portuale (fonti Boniciolli, sindacati e Bandelli…) bisognassi costruìr 450 alberghi come el Jolly (fatto paragòn con le città turistiche de la Riviera Romagnola) e tignirli sempre pieni.

    Se el Porto lavorassi, se fussi realizzà el Piano Triennale de Boniciolli, se qualche defi no volessi costruìr caponere in Portovecio, el PIL procapite dei Triestini raddoppiassi, e se avvicenerìa a quel delle città porto del North Europa.

    Fatto questo, sarìa bori a capèi per la cultura, perchè el turismo saria zà tornà quel che impigniva i nostri alberghi, el turismo de affari.

    Ca_ _o, no xe possibile che qualsiasi pampel che vegni eletto a Trieste continui a contàr monàde su “Trieste città turistica”, “Trieste Cittadella della scienza” o altre amenità. No esisti, Trieste xe porto, e senza porto no la sarà niente!!!!

    Ma cossa, xe qualchidùm che paga sti coffe che ghe conta monàde alla cittadinanza? Xe ancora verto l’Ufficio Zone di Confine? Possibile che tutta la città devi rinconionirse drìo ‘sta continua propaganda? La nostra città devi proprio sparìr senza che nissun disi niente?

  15. Fiora ha detto:

    Dacordissimaaaa sul porto, Sandi.
    Ma intanto che spetemo l’omo dela providenza, noialtrionesti botegheri del centro ,cossa GNENTE?!

  16. ufo ha detto:

    Go un idea! Dispichemo i CD del ratapalz de piaza Goldoni e i botegheri del centro e del centrosinistra i li vendi come cimeli, come che i fa a Berlin coi matoni del muro, firmadi come opere de arte (f.to illegibile) dopo gaverli esposti in Porto vecio. Quel che resta del ratapalz, l’asta per capirse, la tegnimo de parte – casomai un zorno gavessimo bisogno de impalar qualchedun, metaforicamente e metadentricamente.

  17. Fiora ha detto:

    quoto,Ufo! ti te xè un talento sconosù ale masse! come un diamante sconto ‘ntuna caverna, come quele che no partecipa a miss italia.
    Le mejo le resta a casa! 🙂

  18. Paolo Geri ha detto:

    #13. fiora

    Seriamente. Stiamo preparando – come Federazione della Sinistra – una mozione per l’ abbattimento del porta CD da presentare in Quarta Circoscrizione che sarà presentata dal mio collega (io sono in III Circoscrizione) e per la sostituzione del basamento con una bella aiuola.

    @ufo. In effetti l’ asta potremmo usarla come da te suggerito in caso non volessero demolire il porta CD.

  19. Fiora ha detto:

    Super! Paolo Geri vicina col cuore a quest’iniziativa, prodromica forse di una riqualificazione degna di questo nome.
    puoi gentilmente dirmi come ti poni a fronte del progetto di un secondo ponte sul Canale?
    Io come la penso l’ho già detto. Possiamo continuare a vivere benissimo senza.
    Pare che vi sia un obbligo a piazzare questa struttura di cui francamente non si sente il bisogno, in quanto quei soldi sono già stati erogati e SOLTANTO a quel fine, ma non mi pare una buona ragione per allestire una superflua bruttura.
    Il solo ponte che potrei concepire è l’ESATTA REPLICA di quello preesistente, sebbene troppo ravvicinato.Temo appesantisca la visione d’insieme.
    Tutte le altre soluzioni, le reputo rivoltanti . UNA SCARPA E UN ZOCO!

  20. sfsn ha detto:

    ciò, Lojze, sto sito che te citi xe proprio fastidioso e elitario. Sicome chi che lo gestissi xe un architeto, el pol permeterse de dir che piaza vitorio veneto e piaza goldoni xe bele, anche se ala magior parte dei triestini no ghe piasi.
    Che snob e che spocchia, bleah!

  21. Fiora ha detto:

    @21 e ti sfsn cos’ te pensi del “minacià” secondo ponte sul Canal?
    Quela porcada in vetro che i ga simulà xè aldilà del ben e del mal…pedo del portacd de piaza goldoni…superbleah!

  22. sfsn ha detto:

    penso che tute ste robe no ga nissuna atinenza con quel che veramente ghe servi ala cità e tantomeno con la sua estetica. Xe solo un sistema dela lobby dei costruttori de far bori, fazendoseli dar dai loro amici massoni che gestissi l’amministrazion publica.

  23. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ sfsn

    Chi gestisce il sito è un’associazione, legalmente costituita all’inizio del 2010.

    Il presidente dell’associazione è un architetto, ma i soci ovviamente non sono tutti architetti. Credo però siano tutti triestini.

    Snob forse, ma triestini.

    Riguardo al “piacere/non piacere”, ci andrei molto cauto. Anche gli affreschi della Cappella Sistina avevano suscitato delle critiche, per non dire della Torre Eiffel, per l’abbattimento della quale venne fatta perfino una petizione. Riguardo a Piazza Goldoni, credo sia interessante anche farsi spiegare da un “tecnico” quali sono gli elementi che la costituiscono, perché e percome. Aiuta a farsi un giudizio. E’ come quando tu ascolti una musica: un conto è dire “me piase”, altro è capire che ci sta sotto. Una volta ho letto un libro (“Grammatica della musica”) nel quale si diceva che ascoltare la musica senza conoscerne almeno in linea di massima le strutture è come ascoltare il suono di una lingua senza capirla.

    Snobbissssssimo!

    L.

  24. Tergestin ha detto:

    @ Sfsn

    “penso che tute ste robe no ga nissuna atinenza con quel che veramente ghe servi ala cità e tantomeno con la sua estetica. Xe solo un sistema dela lobby dei costruttori de far bori, fazendoseli dar dai loro amici massoni che gestissi l’amministrazion publica.”

    Meio de cussi’ iera dificile spiegarla.
    Perfetamente d’accordo per butar zo’ quel cesso de P.za Goldoni. Chissa’ quando i rivera’ a dirne che Melara xe un esempio de fulgida architettura post-moderna mista al classicismo estetico. Finche’ se xe pagai per dir cagade, tuto se pol inventarse.

  25. Fiora ha detto:

    E con mi semo almeno in tre a pensarla uguale Sfsn e Tergestin!

  26. sfsn ha detto:

    ciò Lojze (#24), alora se per capir l’aspetto estetico de una piazza te devi taser e scoltar l’architeto, forse per capir la storia te dovessi taser e scoltar un storico…

  27. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ sfsn

    E’ esattamente quello che ho sempre pensato: per capire qualcosa di storia, rivolgersi ad uno storico; per interpretare l’arte, rivolgersi ad un critico d’arte; per giudicare un lavoro d’ingegneria, rivolgersi a un ingegnere.

    E’ una cosa strana, lo so, ma io sono fatto così.

    L.

  28. Tergestin ha detto:

    @ Fiora

    Ma mi no go ancora trovado no solo un triestin, ma gnanca un foresto o turista in visita (e ne go portai) che no sia dell’idea che el porta cd -e in diversi, anca la piazza nova dela posta- no la pensi come Fantozzi in merito ala famosa corazzata Pothemkin.

    Se dopo i architetti pagai dal comun ne disi che inveze xe una figada, xe l’oste che te disi che el suo vin xe bon senza che gnanca te ghe lo domandi.

  29. sfsn ha detto:

    @ lojze:
    se ti può interessare io sono laureato in storia. E ho fatto anche corsi di perfezionamento all’estero, ma ho come l’impressione che questo contraddirà il tuo messaggio #28.

  30. Fiora ha detto:

    @30 poche ma sentite parole… E sto giro, standing ovation per sfsn!

    Tergestin, no solo oribile, ma anche oprimente e angosciante quel tralicio in piazza Goldoni.
    l’altro ano passavo durante un concerto de Lupi ( 🙁 !!) zà de per sè de malinconico sapor retro, suo de lu’ e… nostro de noialtri.
    Sentir cantar de Trieste fra ste impalcadure, me ga strento el cuor….

  31. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ sfsn
    E perché mai dovrebbe contraddirlo?

    Se tu citi adeguatamente le tue fonti (e cioè gli storici), a me va più che bene. Dopo si tratta di interpretazioni. Ma – soprendentemente – avrai notato che la grandissima maggioranza dei fatti storici non comporta grandi discussioni come certuni fatti della storia contemporanea.

    Chissà perché…

    L.

    PS Io mi iscriverò quest’anno, a storia. Sto facendo le carte in questi giorni.

  32. Paolo Geri ha detto:

    #20. Fiora

    Il “ponte sul Canale” lo trovo demenziale. Condivido l’ opinione dei vari Portoghesi & Co. che affermano essere quella (eventuale) costruzione un delitto urbanistico. Ho vissuto per trent’ anni in Via Galatti (davanti alla Chiesa Anglicana) e mi spostavo in Borgo Teresiano da via Trento all’ altra riva facendo tranquillamente 20 metri a piedi in più. Non mi si venga poi a parlare di “asse Ponterosso-Trento”, eventuali piste ciclabili e altre schiocchezze similari. Se ci fossero i soldi necessari (ma non ci sono) si dovrebbe riportare l’ acqua del canale sin sotto Sant’ Antonio. Credo comunque che per bloccare il ponte sul Canale (l’ iter burocratico mi risulta completato) servirà una piccola “rivolta” dei triestini. Diecimila firma dovrebbero bastare. Mi propongo sin d’ ora volontario ai banchetti senza alcuna pretesa di mettere “cappelli politici” alla raccolta che credo possa unire semplicemente tutti i triestini di buon senso e che amano la loro Trieste.

  33. Paolo Geri ha detto:

    Aggiungo che al Ponterosso si doveva forse pensare prima, ma in altri termini. Nell’ ambito della – questa si riuscita – riqualificazione delle Rive potevano essere ripristinati i due originali ponti in ferro con i colori originali (fissi, non pretendo mobili) ridando al Canal Grande il look di fine Ottocento. Adesso è sicuramente troppo tardi visti i costi relativi.
    A proposito del ponte sul Canale so che è finanziato ma non ho ancora capito chi sia il demente che lo abbia fatto (CEE ?). Quanto alla paternità dell’ idea è nota: è Bandelli.

  34. Fiora ha detto:

    @Paolo Geri in perfetta identità di pensiero, con la campagna per l’abbattimento dell’orrore di Piazza goldoni, TI PREGO di portare avanti anche quest’ “antiniziativa” contro il …Ponterossicidio 😀

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