La fiera cominciava il 24 agosto ed in caso cadesse di festa, il giorno successivo. Aveva la durata di 15 giorni e si svolgeva in piazza sant’Antonio. Venivano esposte gabbie con cardellini, merli, lucherini, tortorelle, pettirossi, cince, allodole, cioffulotti, frosoni e fanelli. Era in sostanza la fiera degli uccelli che si teneva prevalentemente sotto i portici del fu convento dei padri francescani e ci fu chi si prese la briga di contare i chiodi infissi nelle pareti e nelle colonne per potervi appendere le gabbie: erano più di cinquecento. Ma non tutte venivano appese, moltissime venivano poste su bancherelle, su trespoli ed anche a terra.
Curiosa ed originale fu l’idea del droghiere Bregant che espose i passeri con le ali dipinte di bianco, rosso, verde e con un cappuccio sul capo e l’allusione politica fu indovinatissima! Un patriota di cui non è tramandato il nome esponeva invece alla sua finestra una gabbia tricolore con dentro un’allodola nera e gialla, i colori austriaci.
Oggi quella fiera è un lontano ricordo, ma aveva perduto la sua importanza già dopo la Prima guerra mondiale, quando venne pian piano sostituita dal mercato di mobili usati, quadri ed oggetti d’arredo, fino a scomparire.
Qualche bibliografia per saperne di più? Grazie!!
Pepi treno, mitico personaggio goriziano, come anche gigi caramel.
leggi R. M. Cossar, “Gorizia d’altri tempi” o altro!