25 Agosto 2011

Acegas Trieste:giovani rampanti, un Maganza da trattare con cura e buon scrimmage

I giovani impressionano, Carra e’ la certezza

Se il buon giorno si vede dal mattino…..vuol dire che ci si e’ svegliati presto e si e’ ottimisti!

Il senso della battutaccia e’ quello di non poter trarre conclusioni dalla prima sgambata contro Portorose, in primis perche’ il valore degli avversari e’ relativo, secondo perche’ siamo alla seconda settimana di preparazione di un gruppo completamente nuovo.

Pero’, come si diceva in sede di presentazione, alcuni spunti sono piuttosto marcati, conferme e smentite di quanto ipotizzato in sede di mercato; c’e’ invece un aspetto non opinabile, il fatto che il PalaCalvola sia stato riempito da un nutrito gruppo di appassionati (circa 200 unita’), cosa che riconcilia con la pallacanestro giuliana se si pensa che si andava a seguire un match dal valore relativo, il 24 di agosto e con oltre i 30 gradi all’ombra.

E se il plus valore di mercato l’Acegas lo trovasse in casa?

Le difficolta’ di mercato, acquisti fatti con il bilancino e con l’attento controllo del GM Dario Bocchini, un roster tutto da scoprire ma che ancora lascia qualche lieve cono d’ombra in certi reparti (i lunghi saranno adeguatamente produttivi? Senza nessun tiratore puro riuscira’ l’Acegas a scardinare possibili difese a zona avversarie?); pero’ non si e’ tenuto conto dei virgulti indigeni, il manipoli di valenti giovincelli che stanno spingendo per garantirsi il palcoscenico della DNA. Scutiero, Ruzzier e Bonetta con un anno di esperienza in piu’, De Pretis e Teghini a proporsi come outsider, ed ecco che lo scrimmage contro Portorose ha regalato dei motivi per sorridere: grinta e aggressivita’, veloci nelle transizioni e sfacciati….il lavoro di Stefano Comuzzo e l’investimento fatto da Matteo Boniciolli sulla grande scuola dell’ Azzurra Team comincia a dare discreti dividendi.

Achtung! Maneggiare con cura… Marco Maganza

Se Gandini, pur non facendo sfracelli e palesando una qual lentezza ancora nel movimento di gambe (sia in difesa che in attacco), ha fatto intravedere discreti movimenti da lungo a cui piace partire “faccia a canestro”, Marco Maganza e’ sembrato come quelle macchine di valore tenute pero’ troppo in garage: arrugginito e impreciso in “area di rigore”, si vede che necessita di tanto tanto lavoro e minuti utili; ideale sarebbe sottostare all’egida di Comuzzo per allenare i movimenti di tiro dai due-tre metri, limare il giocatore ancora grezzo (e potrebbe essere anche normale vista la giovane eta’), a partire proprio dai fondamentali di tiro; anche perche’ “la legna” come si dice in gergo, la sa fare discretamente, cioe’ buona presenza sotto le plance e ottima corsa in fase offensiva per essere un lungo.

Vademecum per il tifoso medio di pallacanestro triestino: trattasi di giocatore importante da trattare con cura e con la scritta cubitale “lavori in corso”, i mugugni salvarli per aprile-maggio…

Ferraro “il cappellaio matto”, ancora da scoprire altri tasselli meno utilizzati

Innocenzo Ferraro e’ facilmente inquadrabile come….. “il cappellaio matto”, giocatore sempre e costantemente utile alla causa e mai statico, sia nella presenza a rimbalzo offensivo che nelle giocate lavorando da “4”, utilizzando sapientemente il piede perno.

La sua duttilita’ cestistica garantira’ senza’altro punti, molte gite in lunetta e anche un supporto ai lunghi in caso di necessita’. Giocatore furbo e che comincia a rientrare nel gruppo degli esperti della categoria.

Zaccariello e’ stato silenziosamente a eseguire il lineare compitino, non giudicabili Mastrangelo e Zecchin, visti i pochi minuti a disposizione.

Ora la strada si comincia a fare in salita, a partire dall’impossibile test contro l’Astana di Matteo Boniciolli (qualcuno mi spiega il senso di questa amichevole?), poi il torneo di Monfalcone, forse il primo vero test per saggiare le velleita’ della squadra di coach Dalmasson.

Raffaele Baldini

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