21 Agosto 2011

A Muggia e al Villaggio del Pescatore le acque più inquinate della regione

Sono 5 i punti critici emersi in Friuli Venezia Giulia dal monitoraggio effettuato dal laboratorio mobile di Legambiente, due dei quali risultati fortemente inquinati. Sotto accusa foci dei fiumi, canali e scarichi a mare non depurati.

Nello scorso anno sono state 306 le infrazioni accertate ai danni del mare e dei litorali regionali, praticamente 2,7 violazioni per kmq di costa contro una media nazionale di 1,6. Per sanare questa situazione occorrono interventi repentini ed immediati, non solo per ridurre la possibilità di rischio sanitario per i cittadini ma anche per continuare a garantire la qualità ecologica del territorio. Questo in sintesi è quanto emerso dal monitoraggio scientifico di Goletta Verde, la popolare campagna itinerante di Legambiente, che ogni estate solca il mare italiano per monitorarne la qualità delle acque e dei litorali.

Grazie alle analisi realizzate dai biologi di Legambiente, anche in Friuli Venezia Giulia è stato possibile realizzare un’istantanea che riporta l’apporto del carico batterico che arriva in mare da fiumi e scarichi, zone per definizione interdette alla balneazione, ma primo indicatore dei problemi legati alla depurazione. L’istantanea di Goletta Verde, quindi, non vuole quindi sostituirsi ai monitoraggi che costantemente e durante tutto l’arco dell’anno vengono condotti dalle autorità competenti.
Il campionamento effettuato nella Foce Isonzo – presso località Casoni – Punta Sdobba, comune di Grado ha indicato la presenza di acque inquinate. Continua l’emergenza foci nel territorio provinciale di Udine, dove, in seguito ai campionamenti messi a punto dai biologi, sono stati messi in evidenza altri due punti critici. Il primo, che ricade nel comune di Precenicco, è stato rilevato presso la Foce stella – Sterpo del Moro e il secondo presso la Foce Ausa – Corno in fondo a via Fermi nel territorio comunale di San Giorgio Di Nogaro. Entrambi i siti sono stati classificati come inquinati.

Nel territorio provinciale di Trieste, il problema sembra persistere in maniera ancor più pressante in quanto, i due campionamenti eseguiti dai tecnici di Goletta Verde, hanno segnalato acque fortemente inquinate. Il prelievo svolto nel territorio comunale di Duino, presso la Foce canale del porto, in località Villaggio del pescatore, riporta valori batteriologi doppi rispetto ai parametri consentiti per legge. Stessi guai nel comune di Muggia. Anche qui acque fortemente inquinate, prelevate presso lo sbocco di un canale sotterraneo in Via Manzoni all’altezza del parcheggio sotterraneo.

“Purtroppo la fotografia scattata dalla Goletta Verde non rappresenta una novità- esordisce Michele Tonzar, di Legambiente Friuli Venezia Giulia. Del resto, i risultati delle analisi di quest’anno, non differiscono troppo da quelle dell’anno passato, a testimonianza del fatto, che qui in Friuli siamo ancora lontani dal sanare definitivamente l’annosa questione della depurazione. A tal proposito, la nostra posizione è chiara, bisogna quanto prima estendere a tutti i cittadini il servizio di rete fognaria e monitorare attentamente l’emergenza foci per ridurre non solo il rischio sanitario, ma anche e soprattutto per continuare a garantire la qualità ecologica del territorio. Parimenti, frenare le colate di cemento nei comuni costieri è un’altra priorità imprescindibile per ridurre il progressivo consumo di suolo e dare un futuro al turismo sostenibile della nostra regione. Bisogna invertire la tendenza che vede nella quantità la chiave dello sviluppo, vogliamo invece puntare sulla qualità e sulla tutela del territorio”.

“Anche in Friuli Venezia Giulia non possiamo che evidenziare la situazione di inquinamento causata da alcune foci, indice di una mancata depurazione nell’entroterra, e da scarichi fognari non a norma o abusivi – dichiara Massimo Serafini, portavoce di Goletta Verde -. Un problema che purtroppo accomuna l’Italia intera. E’ dal 1998 che il nostro Paese avrebbe dovuto mettersi in regola con i sistemi di depurazione delle acque reflue, come richiede la Direttiva Europea 1991/271/CE ma, ad oggi, la copertura del servizio in Italia arriva appena al 70% degli abitanti, lasciando una ampia parte della popolazione sprovvista di sistemi adeguati di trattamento delle acque. Il termine ultimo per adeguarsi – continua Serafini – era stato fissato a fine Dicembre 2005, ma a molti anni di distanza il “Belpaese” si ritrova con un sistema ancora deficitario e con l’ennesima procedura d’infrazione europea aperta a suo carico. Secondo quanto riportato dalla Gazzetta Ufficiale europea del 29 gennaio 2011 sono 168 i Comuni che non si sono ancora conformati alla direttiva europea per il corretto trattamento dei reflui urbani. Oltre il danno economico dovuto all’infrazione, ci sono poi le gravi conseguenze ambientali e sanitarie: questa situazione incresciosa riguarda anche cinque comuni del Friuli Venezia Giulia, censiti dalla Commissione Europea, che si affiancano ad altri abitati non ancora allacciati alla rete di fognatura e depurazione che scaricano abusivamente nell’ambiente. Chiediamo pertanto alle autorità competenti di intervenire quanto prima per sanare queste situazioni”.

Quest’anno il Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati è Main Partner principale della storica campagna estiva di Legambiente. “La difesa dell’ambiente, e del mare in particolare, rappresenta uno dei capisaldi della nostra azione”, spiega il presidente del COOU Paolo Tomasi. L’olio usato è ciò che si recupera alla fine del ciclo di vita dei lubrificanti nei macchinari industriali, ma anche nelle automobili, nelle barche e nei mezzi agricoli di ciascun cittadino. “Se eliminato in modo scorretto – continua Tomasi – questo rifiuto pericoloso può danneggiare l’ambiente in modo gravissimo: 4 chili di olio usato, il cambio di un’auto, se versati in mare inquinano una superficie grande come un campo di calcio”. A contatto con l’acqua, l’olio lubrificante usato crea una patina sottile che impedisce alla flora e alla fauna sottostante di respirare. Lo scorso anno nella Regione Friuli Venezia Giulia il Consorzio ha raccolto 4.350 tonnellate di oli lubrificanti usati: 1.918 nella provincia di Udine, 1.162 a Pordenone, 793 a Trieste e 477 a Gorizia.

Il Monitoraggio scientifico

I prelievi vengono eseguiti dalla squadra di tecnici di Legambiente, l’altra anima della Goletta Verde, che viaggia via terra a bordo di un laboratorio mobile grazie al quale è possibile effettuare le analisi chimiche direttamente in situ con l’ausilio di strumentazione da campo. I campioni per le analisi microbiologiche sono prelevati in barattoli sterili e conservati in frigorifero, fino al momento dell’analisi, che avviene nei laboratori mobili lo stesso giorno di campionamento o comunque entro le 24 ore dal prelievo. I parametri indagati sono microbiologici (enterococchi intestinali, escherichia coli) e chimico-fisici (temperatura dell’acqua, pH, ossigeno disciolto, conducibilità / salinità).

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5 commenti a A Muggia e al Villaggio del Pescatore le acque più inquinate della regione

  1. mutante ha detto:

    volete dirmi che quella brodaglia putrida e oleosa nella quale mi sono infilato ieri a grado, è pulita? forse la goletta non ha fatto bene le tappe…

  2. massimilianoR ha detto:

    posso testimoniare che a Lignano Riviera l’acqua è pulita. un po’ meno a Sabbiadoro e Pineta, ma è logico data la mole di persone a mollo e la cementificazione del lungomare.
    comunque tra spiaggia e mare, Lignano è 1000 volte più pulita di Grado, che sembra un cosiddetto “scovazòn” a cielo aperto.

  3. sergio ha detto:

    quì a Trieste non abbiamo solo il mare inquinato ma anche la terra, si va avanti da anni senza un nulla di fatto, grazie ai politici che abbiamo, sembra che a loro non importi proprio niente della natura come se loro non vivessero con i figli con noi, vedremo come finiranno i 5 milioni di euro stanziati dalla UE per la pulizia dei siti inquinati da una ventina di anni a Trieste e di quelli di Muggia inquinati pochi anni fa, guarda caso senza nessun responsabile che abbia pagato, dove è la giustizia????

  4. Tergestum ha detto:

    Secondo me Lignano fa schifo alla pari di Grado!

  5. Comitato Odbor PLT ha detto:

    spetemo fiduciosi la sterilizzazione dal Rigasifigador!

    Comitato Odbor PLT – polo energetico e acque sanitarizzate dal cloro, ecco il FUTURO che vogliono i triestini.

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