18 Agosto 2011

Nuova antenna in via Aquileia a Monfalcone: parcheggio parzialmente inagibile per un mese

Il parcheggio di via Aquileia sarà parzialmente inagibile a partire dal 22 agosto e fino al 16 settembre per i lavori di installazione di una stazione radiobase della Eriksson Telecomunicazioni per conto di Wind. Sarà una stazione in cosite (cioè è previsto che sulla stessa infrastruttura vengano installati anche gli apparati emissivi di Vodafone) e verrà realizzata, con l’utilizzo di ventole silenziose, in modo tale da non recare disturbo ai residenti.

L’installazione dell’impianto rientra nell’ambito di quanto previsto dal Piano di settore per la telefonia mobile del Comune di Monfalcone adottato con deliberazione consiliare n. 29/144 del 21.12.2005 e approvato con deliberazione 5/24 del 3.7.2006, con ultima variante relativa all’anno 2009.

Secondo tale variante, i 27 impianti originari potranno salire a 41, molti dei quali però realizzati in cosite (ovvero con più antenne emittenti sulla stessa palo/struttura di sostegno) così da ridurre l’impatto visivo nel territorio. Dal momento però che oltre all’aspetto estetico vanno considerati pure gli aspetti d’impatto sulla salute, il Piano approvato dal Comune prevede una distribuzione degli impianti anche con l’intento di mantenere i livelli di emissione dei campi elettrici previsti, nel 98% del territorio, al di sotto dei 2 V/m (non i 6 V/m previsti per legge). In Austria, tanto per fare un confronto, il limite è di 18 V/m, in Slovenia 20.

La localizzazione di via Aquileia (peraltro di un impianto di cosite che riunisce le antenne originariamente previste in via Primo maggio e via Isonzo) permette di rispettare tale limite di emissione, e allo stesso tempo riguarda un terreno comunale. Questo permette al Comune di prevedere un canone per l’uso del terreno che verrà destinato come sempre alle azioni di controllo e monitoraggio. Al momento, secondo quanto riportato dall’Arpa, ente preposto ai controlli, a Monfalcone non viene generalmente mai stato superato il limite dei 2 V/m, un terzo del consentito.

Il problema inerente la localizzazione delle antenne per la telefonia mobile è che per legge dello Stato queste vengono considerate impianti di pubblica utilità, e come tali non possono essere ostacolati: questo significa che il Comune non può impedire la localizzazione degli impianti, ma solo concordare con i gestori dove posizionarli.

«Per questo abbiamo già incontrato il Comitato di cittadini che si è impegnato su questo tema – spiega il sindaco, Silvia Altran – e abbiamo apprezzato il loro senso civico nell’affrontare la questione. Purtroppo il tentativo effettuato in extremis di trovare un’altra localizzazione non ha avuto successo. Ho però contattato la Eriksson per assicurarmi che le ventole utilizzare dall’impianto siano le più silenziose possibili, così da non recare ulteriore disturbo».

Oltre a essere assolutamente inferiori ai limiti di legge, le emissioni delle antenne ricadono ”a ombrello”, quindi non irradiano direttamente la zona prossima all’installazione. Molti più problemi ci sarebbero, paradossalmente, con un’antenna lontana: il cellulare, molto vicino all’essere umano, per collegarsi emetterebbe il segnale con maggior intensità per raggiungere l’antenna e sarebbe quindi più dannoso per la salute. Le emissioni sono infatti molto più presenti nella ricezione (ovvero nel cellulare attaccato all’orecchio) che nell’emissione (ovvero nell’antenna).

Infine, non ci si deve dimenticare che la messa in servizio del nuovo standard di trasmissione Utms ha alzato notevolmente la velocità di navigazione su internet, invogliando sempre più cittadini a utilizzare questo tipo di connessione. Il risultato è però che è necessaria una maggior densità di antenne, in quanto la copertura ideale per questo servizio considera un raggio di circa 400 metri contro gli attuali 800 del Gsm.

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