12 Agosto 2011

Consumo energetico consapevole: fotovoltaico e pannelli “europei”

Tra le novità introdotte dal recente Decreto legge che regolamenta gli incentivi al fotovoltaico, c’è la prevista maggiorazione del 10% sulla tariffa incentivante (Art.14, comma 1 lettera d) sugli impianti la cui componentistica sia riconducibile per almeno il 60% ad una produzione realizzata all’interno dell’Unione Europea. Essendo i pannelli la componente maggioritaria di ogni impianto, sono l’elemento che fa la differenza per l’accesso all’incentivo superiore.

La cosa purtroppo non è così semplice come sembra, i moduli devono essere certificarti tramite factory inspection secondo le norme IEC, gli unici enti abilitati a rilasciare tale certificazione sono quindi quelli appartenenti alla IECEE (in Italia ce n’è uno soltanto). Ovviamente la maggiorazione “europea” sull’incentivo si rivela particolarmente ghiotta specialmente nel caso in cui il fotovoltaico funga anche da investimento finanziario, non è un mistero infatti che la rendita annuale di un impianto superi abbondantemente il 7% netto annuo (più del doppio di un BOT e superiore anche alle azioni più rischiose). C’è da fare comunque molta attenzione nel valutare sin dall’inizio i pannelli che vengono proposti, in quanto la certificazione deve riportare le seguenti informazioni:

a) indicare il sito produttivo dell’Unione europea mediante un codice identificativo (oltre all’indirizzo completo) del sito stesso che dovrà essere riportato nell’etichetta del modulo unitamente al Logo dell’ente di certificazione;

b) indicare la regola sequenziale per identificare il sito produttivo stesso mediante il numero di Serie del modulo;

c) indicare le fasi del processo produttivo realizzate all’interno del sito stesso

A tutt’oggi sono pochissime le aziende produttrici che possono vantare tale certificazione, le quali ovviamente propongono questi pannelli a costi superiori alla media, siamo comunque ben lontani dall’avere pannelli fotovoltaici a “Km zero” visto che il 99% della fusione del silicio avviene in Asia, di conseguenza le fabbriche europee al massimo eseguono la lavorazione del wafer trasformandolo in cella fotovoltaica e di conseguenza assemblano i pannelli.

I consumi energetici consapevoli sono la base di partenza sulla quale Bora.la sta sviluppando una piattaforma di acquisti consapevoli. I GRUPPI ETICI di ACQUISTO che si andranno a creare andranno a coprire capitoli di spesa “sensibili”, RISPARMIO ENERGETICO in primis, ma anche prodotti dell’agricoltura, materie prime e quant’altro in linea .
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