La notte di san Lorenzo, quella del 10 agosto è tradizionalmente nota come quella delle stelle cadenti, evocative dei carboni ardenti su cui il santo subì il martirio. In effetti in quei giorni la terra attraversa lo sciame meteorico delle Perseidi e l’atmosfera è attraversata da un gran numero di meteore. Queste provengono dalla profondità del cielo e penetrano nell’atmosfera a velocità elevatissime, in questo modo si crea un attrito così forte da determinare l’arroventamento del corpuscolo e renderlo incandescente, pertanto visibile.
Il fenomeno, osservato fin dall’antichità, fu spiegato scientificamente appena nella metà del Settecento. Già Dante però ne scrisse, dimostrando di sapere che non si trattava di stelle: “…pare stella che tramuti loco.” Giovanni Pascoli dedicò alla notte di san Lorenzo una poesia, Il X agosto, in cui definisce le stelle cadenti il pianto del cielo.
Nella tradizione hanno sempre avuto qualcosa di magico. Infatti pronunciare un desiderio mentre una stella cade lascia nel cuore la speranza che prima o poi si avvererà. E allora perchè non provare?
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