Domani scatta il fermo pesca in Adriatico. Lo annuncia Coldiretti Impresa Pesca del Fvg alla vigilia del provvedimento di blocco temporaneo previsto dalla manovra varata dal Parlamento. Con il fermo pesca si vuole permettere il ripopolamento delle specie ittiche sovrasfruttate e salvare le marinerie tricolori dal collasso per le reti sempre più vuote.
I pescherecci triestini, però, non praticando la pesca a strascico o a volante, si salveranno in gran parte dal provvedimento. Proseguiranno quindi con le reti tradizionali e con le lampare.
La conseguenza? Un aumento del giro d’affari rispetto ad altre aree dove si sta criticando duramente la manovra.
Il provvedimento di blocco, comunque, è stato sostenuto da Coldiretti ImpresaPesca dopo che i primi sei mesi del 2011 hanno visto praticamente il dimezzamento (-50%) del pescato in Italia, mentre sono aumentate le importazioni dall’estero di pesce e preparazioni di pesce che nel periodo gennaio-aprile hanno fatto segnare un vero e proprio boom in valore (+16%).
”Il blocco delle attivita’ di pesca per la flotta in Adriatico – secondo Coldiretti ImpresaPesca – andrà da Trieste a Bari e durerà fino al 30 settembre”. Se il fermo e’ una necessita’ per salvare il settore aumenta il rischio di ritrovarsi nel piatto, prodotto straniero, congelato. Da qui la richiesta di Coldiretti ImpresaPesca di estendere l’obbligo dell’etichetta d’origine, gia’ vigente per il prodotto che si acquista nelle pescherie o direttamente dagli imprenditori, anche ai menu della ristorazione. Una vera e propria ”carta del pesce”, con l’indicazione di dove e’ stato pescato quanto si porta in tavola. L’idea e’ contenuta nella proposta presentata da Coldiretti ImpresaPesca al Governo nell’ambito della revisione della legge delega sulla pesca.
No sardoni no party 🙂
sardoni xè e sarà !!!
Ah. No xe più ‘alici’?
Pangasio per tutti 🙂
nooooo fabry sacrilego 😀