Una svolta per uscire dalla condizione di imbarazzante immobilismo e disorientamento in cui è precipitato il settore del commercio del Friuli Venezia Giulia. La chiede la Lega Nord, che a Reana ha presentato una petizione popolare per chiedere di portare a 20 le aperture domenicali annuali dei negozi.
Alla presenza dei consiglieri regionali Ugo De Mattia e Mara Piccin, e di Luca Mazzaro, responsabile enti locali Lega Nord della Provincia di Udine, il Carroccio ha ricordato che la proposta è tutt’altro che un’iniziativa estemporanea. “Nel programma elettorale del 2008 – fanno sapere gli interessati – avevamo preso impegni precisi, quindi respingiamo al mittente le accuse di fughe in avanti. Sollecitiamo un dibattito reso urgente e necessario dagli sviluppi recenti, partendo dalla proposta di legge presentata dal gruppo nel 2009”.
La Lega reclama “regole uguali per tutti. Senza distinzioni tra negozi singoli o centri commerciali. Tra attività con estensioni superiori o inferiori ai 400 metri quadrati”. Nella petizione si allude alle sentenze talvolta contraddittorie del Tar, che stanno portando di fatto a una deregulation del settore.
“L’aumento delle aperture domenicali sta seriamente danneggiato la vita sociale delle oltre 60mila persone che lavorano nel settore e che non riescono a dedicare un tempo adeguato alla loro vita e alla loro famiglia. Inoltre non ha creato nuovi posti di lavoro, ma solamente incrementato il precariato a discapito dei contratti a tempo indeterminato così come non ha aumentato i fatturati aziendali, ma ha aggravato la crisi per le piccole attività commerciali.
“In questo momento l’anarchia ha preso il sopravvento e i privati piegano le norme ai loro interessi. La direttiva Bolkestein creerà nuovi equilibri e nuovi rapporti fra consumatori e distributori e ancor più fra i vari operatori commerciali con problematiche che coinvolgono anche gli addetti del commercio.
“Va studiato, perciò, un approccio e un percorso graduale per scongiurare situazioni traumatiche a tutto il comparto”.
I negozi la domenica dovrebbero essere chiusi.
La domenica è il giorno che andrebbe dedicato completamente alla famiglia o agli svaghi, compreso quello che era l’ozio degli antichi romani.
Prima del fenomeno della cosidetta globalizzazione voluto dalle multinazionali e complice la classe politica intera del mondo occidentale, nei paesi del nord Europa, con grande senso sociale, i negozi chiudevano a mezzogiorno di sabato e poi tutti a casa,a ritemprare le batterie.
pienamente d’accordo, si viveva bene anche con i negozi chiusi le domeniche. D’altra parte i negozianti non sfruttavano le commesse che di solito non vengono pagate come festivo, ma recuperano la giornata durante la settimana. Grande diego