“Situazione insostenibile al Cie e Cara di Gradisca, con i lavoratori ancora una volta senza stipendio, come già accaduto nei mesi scorsi”.
La denuncia arriva dalla Fisascat Cisl isontina: “Non è possibile – tuona la segretaria, Elisa Minai – che ogni volta i dipendenti debbano subire questa incertezza. I pagamenti sono in ritardo e i lavoratori non sanno quando vedranno i loro soldi”.
E a nulla – si legge in una nota della categoria – è valsa la richiesta mossa alla ditta di comunicare una data possibile.
“Questa condizioni sono inaccettabili – rincara Miani – soprattutto considerando che i dipendenti lavorano per un appalto pubblico e una delle regole per le ditte che vincono questo tipo di gare è proprio la garanzia del credito”.
Ma a peggiorare la già incerta situazione si aggiunge anche, come una “spada di Damocle”, la questione del cambio di appalto, ancora da definire. “Ad oggi – spiega la segretaria della Fisascat – ci è dato solo sapere che l’attuale gestore ha la proroga fino alla fine del mese”. “Siamo di fronte – aggiunge – a molte difficoltà e se intanto la ditta non provvederà a saldare il dovuto, come Fisascat penseremo ad azioni di lotta”. Per Miani, l’obiettivo non è di certo lo sciopero, ma garantire le condizioni di lavoro ai dipendenti. “Non possiamo più accettare delle non risposte” – conclude la sindacalista. “Ovviamente terremo anche conto della particolare situazione interna al Cie e al Cara, che devono garantire il servizio agli ospiti, ma ci batteremo perchè vengano garantiti anche i diritti dei lavoratori”.
E come mai accade ciò?
Lo Stato non paga?
…a breve prevedo altri pajoni brusai…
Se i dipendenti sono di una ditta in appalto ma anche in subappalto del ministero è praticamente impossibile. Se la CISL sapesse fare bene il suo mestiere saprebbe bene cosa fare! se non paga l’impresa gli stipendi deve pagare il mininstero con i soldi che dovrebbe dare all’impresa. Ma a tutto ciò ci si arriva dopo serio lavoro di verifica e non CIACOLE SINDACALI! o AZIONI DI LOTTA che sono delle C!
Giusto…
Non una parola, invece, sui diritti negati degli”ospiti”. che tristezza per un sindacato di ispirazione (?) cattolica
Non facciamo poi della retorica sui diritti degli ospiti. Loro non hanno alcun diritto di distruggere letti, coperte, mobili ecc!!!!!
Come spesso e volentieri fanno. SE non gli stà bene che l’europa controlli chi entra e che cosa ci sia venuto a fare allora torni a casa. In caso diverso io sono daccordo con i CIE. Solo persone che sono venute a lavorare onestamente e per trovare una condizione più umana per le proprie famiglie hanno diritto di ospitalità e accoglinza e per queste io mi farei in 4.
Ma ci con altro (e non pochi) che vengono con ben altro spirito. Ogni altro discorso è retorica catto-comunista!
Quis i parla di lavoratori senza stipendio, non degli ospiti.
è vero, Isabella! Ogni altro commento su “ospiti” comportamenti, tipologia e opportunità dell'”ospitalità”, è stato ampiamente sviscerato.
Qui è fuorviante e quindi inopportuno.
Mi pento anche delle mie due parolette al post 3, ma mi è proprio scappata…
Ospiti,ma desiderati o no?
da mia esperienza tra l’attivazione della procedura perchè il ministero paghi e il momento in cui paga:PASSANO MESI!!!