In apertura dei lavori del Consiglio provinciale, il presidente Gennaro Falanga ha voluto ricordare – ad un mese dalla prematura scomparsa – Luciano Giorgi, l’ambientalista di Panzano fondatore del movimento dei Verdi.
Falanga, che di Giorgi era amico e con cui era stato consigliere comunale a Staranzano, ha invitato Renato Fiorelli in Consiglio per commemorare la figura dello scomparso.
Con accenti di sincera commozione, Fiorelli ha rammentato i tempi in cui Giorgi sedette in quell’aula consiliare (1988-1993), battendosi con grande passione ed energia per testimoniare il suo impegno a favore dei temi più scottanti dell’ambientalismo, gli stessi che, recentemente, come la stessa stampa nazionale ha riportato, gli avevano fatto dire ai medici che lo avevano ricoverato in ospedale in fase terminale per un mesotelioma pleurico (il mal dell’amianto): “Fatemi vivere abbastanza per votare ai referendum e vedere il risultato”.
Giorgi, ha detto Fiorelli, un suo referendum l’aveva già vinto, quello sul terminal rigassificatore Snam di Monfalcone, come pure aveva impedito che del delicato ambiente naturale di Staranzano fosse fatto scempio.
Pioniere dei temi della ecosostenibilità e delle energie rinnovabili, Luciano Giorgi aveva utilizzato quel poco che gli restava da vivere per battersi di nuovo con un altro Leviatano, opponendosi cioè e dando voce al movimento No-TAV nel Cervignanese.
Concludendo la commemorazione, dopo che il Consiglio aveva osservato un momento di raccoglimento in silenzio, il presidente Falanga ha voluto porgere nuovamente le condoglianze dell’assise ai familiari dello scomparso, la moglie Silvana e la figlia Giulia.
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