19 Luglio 2011

TriesteLovesJazz prende il via domani in piazza Hortis

Piazza Hortis si arma di palcoscenico e platea per aprirsi al pubblico e accogliere la prima serata della quinta edizione di TriesteLovesJazz mercoledì 20 luglio a partire dalle ore 21.
Il primo appuntamento è con il Premio Franco Russo (che Slivia, la moglie del grande musicista triestino con tanto entusiasmo e generosità promuove e sostiene da quattro anni) che porta in scena i giovani vincitori delle edizioni fin qui svolte (Daniele Raimondi alla tromba, Giovanni Cigui al sax, Emanuele Grafitti alla chitarra e Enrico Zanisi al pianoforte, coadiuvati dal basso di Simone Serafini e dalla batteria di Aljosa Jeric). Il festival conferma da subito quindi la sua attenzione ai giovani (questa solo la prima delle tante proposte “con” e “per” loro): l’organizzazione oltre a mettere a disposizione il palcoscenico, si augura e lavora affinchè dall’incontro di queste nuove leve possa emergere un nuovo progetto comune, che si consolidi come collaborazione costante e produttiva per il futuro.

“Mi piace pensare che questi dotati musicisti all’inizio della loro promettente carriera potrebbero essere i nipoti dei grandi musicisti triestini, come Franco Russo o Lelio Luttazzi che ricordiamo nel nostro festival: è importante essere una buona piattaforma di questo passaggio del testimone che guarda al futuro”: così spiega il coordinatore del festival, Gabriele Centis.

Il jazz dal vivo è un appuntamento abituale sulle frequenze regionali, grazie a Jazz&Dintorni a cura di Piero Pieri per i programmi in lingua italiana e a Tetrja izmena di Aleksi Jercog per i programmi in sloveno.

Infatti il primo mandato istituzionale della rete pubblica è proprio quello di rispondere nel modo più completo possibile ai bisogni culturali del territorio – spiegano alla RAI – e la scelta è caduta su TriesteLovesJazz perché è un festival nato da poco che ha la capacità di assemblare programmi freschi, rivolto al pubblico esigente e apprezzato anche da quello meno specialistico con scelte brillanti e molto diverse rispetto ad altri analoghi “contenitori”.

La direzione artistica propone scelte di alto livello, non soltanto attente al jazz ma anche a linguaggi musicali ad esso vicini, senza voler cercare forzatamente un facile consenso con proposte ammiccanti o di facile impatto, ma piuttosto cercando di far conoscere territori inesplorati e non ancora conosciuti al pubblico più vasto. Inoltre TriesteLovesJazz non si limita a guardare oltre i confini musicali, ma si estende anche agli approdi culturali e territoriali: la rassegna infatti ha coinvolto e coinvolge diverse proposte del centro Europa tra le più innovative e meno facilmente reperibili (dalla vicina Slovenia, fino all’Austria, la Polonia, la Repubblica Ceca) aprendo così nuovi percorsi di ascolto. 


Sono dunque queste le motivazioni che hanno confermato la presenza della RAI FVG al festival, e i concerti scelti dalle strutture di programmazione ne sono testimonianza: non le star internazionali quindi, ma proprio le performance attente al territorio e all’innovazione sono quelle scelte per le registrazioni.

La serata d’esordio, come consuetudine per tutti gli appuntamenti in piazza Hortis, lascia spazio a un’altra performance: nel caso di mercoledì 20 si tratta del progetto Jazz Hondo, che viene dalla Spagna ed è guidato dal chitarrista e compositore Angel Rubio (con lui Ander García Bustamante al basso; Patxi Pascual: al flauto, al sax e al clarinetto e Giancarlo Spirito alle percussioni e alla batteria). Lo spettacolo è una delle testimonianze più riuscite nell’ambito delle nuove tendenze del flamenco, e fonde le caratteristiche della danza spagnola con il jazz in primis e con altri generi collaterali. Una ricerca attenta e profonda guida le scelte musicali di Jazz Hondo, nelle quali le citazioni al mondo del jazz e del flamenco non peccano di sovrastrutture virtuosistiche fredde e fini a se stesse, ma rappresentano un omaggio commosso (e commovente) alla musica e a tutte le sue possibili contaminazioni. Tra i ritmi tipici del flamenco (Bulería, Martinete) armonie jazzistiche e arie medievali, Jazz Hondo è un viaggio tra paesaggi musicali arabi e sofferti canti delle miniere della Spagna.

Tag: , .

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *