19 Luglio 2011

Allarme rifiuti. Il WWF: “Urgente il piano regionale dei rifiuti urbani”

A fronte delle situazioni critiche in provincia di Udine, con le discariche vicine all’esaurimento, e a Trieste, con la differenziata al palo, l’associazione chiede alla Regione misure per ottimizzare il sistema di smaltimento dei rifiuti.
Se si esclude il caso di Pordenone, recentemente eletta a capoluogo di provincia più riciclone d’Italia con un 78% di raccolta differenziata, emerge dal territorio regionale una situazione critica nel campo della raccolta e della destinazione dei rifiuti urbani.
L’allarme riguarda in particolare la provincia di Udine, alle prese con un sistema di discariche prossime al limite della ricettività e diverse che perdono liquami, con conseguente rischio di inquinamento specie per le falde acquifere; e Trieste, dove la raccolta differenziata, nel 2010 ferma a circa il 20%, non dà segni di miglioramento nonostante l’annunciato obbligo di selezionare i rifiuti.
Il WWF regionale, a fronte di queste emergenze, denuncia la mancata conclusione dell’iter decisionale del Piano Regionale dei Rifiuti Urbani. “L’entrata in vigore del “Piano” – sostiene l’associazione del Panda – consentirebbe di stimolare un più forte impegno da parte degli Enti locali, fornire strumenti per il corretto intervento sui rifiuti urbani e conseguire gli obiettivi dettati dalla normativa vigente: in primis il raggiungimento del 65% della raccolta differenziata entro il 2012, pena sanzioni pesanti”.
Dopo il Convegno promosso dalla Regione nel novembre del 2008 e la delibera della Giunta Regionale del 24 giugno 2009, nel gennaio 2010 le competenti Commissioni consiliari regionali hanno indetto un’udienza conoscitiva, alla presenza dell’Assessore De Anna, in cui ha potuto esprimersi l’universo delle parti interessate e coinvolte nella materia, sia pubbliche che private. Dopo di ché l’iter per l’elaborazione del Piano si è improvvisamente arrestato. “Perché – si chiede il Wwf – ad oggi non si è giunti ad una conclusione? Chi pone gli ostacoli?”.
A fronte di aree regionali virtuose (oltre a Pordenone, sono molti i comuni che hanno abbondantemente superato l’obiettivo del 65%) il WWF si appella alla Regione affinché realizzi “un sistema di smaltimento rifiuti che elimini le disparità e la disomogeneità esistenti, senza il ricorso a nuovi impianti e all’esportazione di rifiuti, ottimizzando le risorse esistenti”.
Per l’associazione, due dovrebbero essere le priorità del Piano: diffondere il più possibile sul territorio regionale il metodo della raccolta differenziata spinta (“porta a porta”) e fissare obiettivi di efficienza anche per gli impianti di selezione: ciò per evitare che percentuali anche elevate di raccolta differenziata a livello comunale vengano poi vanificate da impianti di selezione scadenti o mal gestiti, che producono grandi quantità di sovvalli, che andrebbero poi smaltiti in discarica.
Il nuovo strumento regionale dovrebbe poi prevedere sanzioni per le Province-ATO che non provvedano per tempo agli adempimenti previsti nel Piano regionale e/o non raggiungano gli obiettivi fissati dallo stesso; inoltre prevedere meccanismi di incentivo/disincentivo che agevolino il raggiungimento degli obiettivi previsti, per i cittadini sul piano tariffario, per gli enti locali su quello dei contributi regionali.
“L’adozione del Piano regionale, conclude il Wwf, è doppiamente urgente in quanto consentirebbe di affrontare i concreti gravi disservizi dell’attuale sistema ma anche di evitare possibili procedure d’infrazione delle Direttive europee sui rifiuti”.

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9 commenti a Allarme rifiuti. Il WWF: “Urgente il piano regionale dei rifiuti urbani”

  1. sergio zerial ha detto:

    un noto ingegnere mi ha raccontato che la plastica e la carta della diffenziata vanno a finire nell’inceneritore di Trieste pro elettricità, sarà vero??? La maleducazione dei abitanti di Trieste è tanta ultimamente si possono trovare discariche in tutta la città, se va bene davanti ai bottini, se va male in carso, in aree verdi, questi maleducati, posso pensare non sapendo che esistono i centri di raccolta vadano a buttare dove capita di tutto e di più, sapendo che la vigilanza è zero. Altra cosa l’ignoranza ma più il menefreghismo fanno si che ogni volta vado a buttare l’umido nei bottini trovo ancora dei deficenti che buttano carta e plastica, avendo i cassonetti della differenziata a pochi passi, e questo in zone eleganti abitate da ingegneri dottori e avvocati, gente che dovrebbe avere cultura ma……Altra cosa mentre in tutta l’Italia la differenziata è cominciata da molti anni noi per causa di Provincia e Comune legalmente conincerà l’anno prossimo ed è vergognoso, siamo a livello di Napoli come raccolta

  2. sergio ha detto:

    mi domando argomenti come questi perchè non hanno interesse? E assolutamente vergognoso, quando si tratta un argomento politico si arriva a oltre 200 post, proprio si vede in che mondo viviamo con i giovani pronti a scannarsi per un banale cambio di nome di una via , mentre per un problema serio che riguarda la nostra salute non importa a nessuno

  3. isabella ha detto:

    @sergio zerial: non è detto che i cassonetti delle zone eleganti abitate da ingegneri dottori e avvocati, gente che dovrebbe avere cultura vengano riempiti da tali cittadini, ma anche da gente di passaggio.

    #sergio: o si è sensibili a questo argomento o non lo si è. Io faccio la differenziata da quando è nata perchè me lo ha insegnato mia madre, come mi ha insegnato ad avere rispetto dell’ambiente in tutti i modi possibili.
    Noi, oggi, facciamo altrettanto?

  4. sergio ha detto:

    @Isabella
    è difficile che in via di Romagna passi gente da altre parti a riempire i cassonetti, la via è di transito, usata dagli abitanti, io la raccolta differenziata la faccio da quando hanno messo i cassonetti, saluti sergio z.

  5. Dario Predonzan ha detto:

    @ Sergio Zerial

    Il “noto ingegnere” può provare quello che dice?
    Perchè da molti anni c’è un sacco di gente che ripete questa storia, ma nessuno ha mai saputo dare una prova – anche minima – che sia vera.
    Mi sa perciò che si tratti di una leggenda metropolitana (anche gli ingegneri, benché noti, talvolta ci cascano), diffusa da chi è semplicemente troppo pigro per fare la raccolta differenziata.

  6. Paolo Geri ha detto:

    #5. Dario Predonzan

    Pienamente d’ accordo. Ma purtroppo la “leggenda metropolitana” gira ed è utilizzata proprio da chi (fra questi numerosi esercizi pubblici cittadini) dicono di non farla “perchè tanto dopo i brusa tuto insieme e ti ke te fa la diferenziata te son un povero mona !”

  7. sergio ha detto:

    un quattro anni circa fa in via Udine piazzetta Belvedere, un camion della raccolta differenziata svuoto il bottino della plastica e della carta nello stesso contenitore, io questo lo vidi, ci fu una segnalzione sul Piccolo di una signora che vide la stessa scena, rispose l’allora assessore Rovis dicendo che il camion portava tutto in un centro di raccolta e il materiale veniva diviso, la cosa fini la’, per me la cosa era molto sospetta, perche l’Acegas aveva bisogno di materiale per produrre elettricità, logicamente non posso fare il nome dell’ingegnere, ma se Paolo Predonzan volesse parlare con lui si potrebbe fare, nell’eventualita aspetto una sua conferma saluti sergio z.

  8. sergio ha detto:

    @ Dario Predonzan
    ci potresti dire come è andata l’assemblea per il piano regolatore?, pregherei la direzione di farci sapere come è andata, io purtroppo non sono potuto andare, saluti sergio

  9. Dario Predonzan ha detto:

    L’ingegnere mi può contattare quando vuole (e-mail: wwfts@libero.it). Se ha prove – concrete – di quanto afferma, l’esposto in Procura è garantito.

    L’assemblea sul piano regolatore è andata bene: sala stracolma e molto attenta, politici presenti attoniti e silenti.

    Mi pare però che l’argomento, qui, sia un po’ OT…meriterebbe una discussione ad hoc.

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