17 Luglio 2011

Italia-Slovenia: differenza del costo orario del lavoro di 8 euro. Gherghetta a Bruxelles

Era tra i primi impegni della nuova giunta provinciale di Gorizia. Sensibilizzare l’Unione Europea affinché venga ridotto il divario fiscale tra le società di capitale italiane e slovene.
Un gap dell’11,4% e una differenza del costo orario del lavoro di 8 euro. A sfavore delle imprese italiane. Una situazione che si ripresenta anche con l’Austria, paese dove la pressione fiscale per le società di capitali è inferiore alla nostra del 6,4%.

Ma soprattutto una condizione di svantaggio che, vista l’immediata vicinanza con la Slovenia ma anche con l’Austria, ricade soprattutto sulle aziende del nostro territorio provinciale e regionale, costrette a stare sul mercato in una posizione di forte inferiorità competitiva, con pesanti ricadute sul nostro sistema economico e occupazionale.

Una situazione insostenibile, dunque. Ecco perché nei giorni scorsi il presidente della Provincia di Gorizia, Enrico Gherghetta, e il suo assessore agli Affari internazionali Sara Vito – alla sua prima uscita ufficiale in questa nuova veste – sono partiti alla volta della sede UE di Bruxelles.

Ad attenderli c’era l’euro-parlamentare Pd Debora Serracchiani e assieme sono stati ricevuti dal capo unità della Divisione generale fiscalità dell’Ue, Donato Raponi, e dall’esperto della Divisione tasse, Marco Fantini.

Ai due funzionari europei è stata consegnata una dettagliata relazione comparativa sul trattamento fiscale e il costo del lavoro tra Italia, Slovenia e Austria, un documento – redatto gratuitamente dai commercialisti Vittorio Pella e Piergiorgio Strizzolo – che nei prossimi giorni verrà inoltrato, a firma di Gherghetta e Serracchiani, anche ai Commissari europei delle Divisioni fiscalità e competitività.

«La nostra missione a Bruxelles – spiega Gherghetta – ha dato il via a un percorso che mi auguro possa portare a risolvere la questione del divario fiscale con la Slovenia e l’Austria. Sarebbe comunque un buon risultato se riuscissimo ad arrivare a un riconoscimento ufficiale dello svantaggio che colpisce l’economia isontina, visto che l’Unione Europea non ha competenza diretta sulla questione».

«Un documento ufficiale dell’Ue – osserva Gherghetta – ci consentirebbe di rivolgerci alla Regione e al Governo italiano affinché risolvano la questione riducendo le tasse per le imprese e il costo del lavoro».

Tag: , , .

9 commenti a Italia-Slovenia: differenza del costo orario del lavoro di 8 euro. Gherghetta a Bruxelles

  1. Mauricets ha detto:

    e i lavoratori in nero? esempio vero:

    collega (tralascio la nazionalita per evitare polemiche) lavoro regolare + lavoro nero
    moglie: lavoro nero
    reddito uguale alla mia famiglia, lavoro in “chiaro” per entrambi figli a carico idem.

    risultato:

    lui paga meno tasse è ha piu detrazioni.
    io come se fossi un milionario

    con un reddito familiare da 2300 euri al mese.

  2. Mauricets ha detto:

    il quoziente familiare colpira gli onesti e premiera i marpioni.
    come sempre.

    sinistra: SVEGLIA!!!!

  3. ovvio ha detto:

    Ovvio lo saprai benissimo di quanti con redditi anche molto alti ma in nero se la passano molto meglio di chi fa tutto alla luce del sole anche a livello di agevolazioni estranee alle tasse, di gente in casa ater ma con redditi non dichiarati superiori alla media ce ne sono più di quelle che si pensa, però tutto quello che si fa va a colpire solo chi magari evade qualcosa per ingenuità o dimenticanza non chi lo fa per prassi.
    Il controllo delle spese sulla base del reddito come la fai su uno che non dichiara nulla e lavora in nero? non penso che vada a pagare tutto con mezzi tracciabili, anzi pagherà tutto in contanti e le poche cose grosse riuscirà a spiegarle.
    Il grosso del nero, salvo casi più grossi, viene usato per la spesa di tutti i giorni, il vestiario, etc… come lo controlli?
    Si iniziasse a permettere ai pensionati una vita dignitosa e li si bastonasse, legalmente parlando, quando da artigiani in pensione continuano a lavorare in nero e portar via lavoro alle nuove generazioni. Un esempio? gli idraulici in pensione fanno tutti quei lavoretti che non richiedono certificazioni e il cliente accetta volentieri visto che della fattura non scala la spesa o scala troppo poco per aver senso rinunciare allo sconto molto alto del nero.

  4. Hafez ha detto:

    Tutto sta a vedere quanto prende un idraulico in pensione….di esempi come questi se ne possono fare…piuttosto avrei una domanda agli elettori di sinistra,il sig.Gherghetta fa parte della famosa “casta” o è un benefattore,come tutta la sinistra,ovviamente,lui è solo un esempio.

  5. Alessio ha detto:

    Ocio che con ste storie qualchedun podessi anche dir che in Italia se ciapa troppo e ZAC! Metà paga per tutti.

  6. Hafez ha detto:

    Ovviamente eslusi i legislatori,l’opposizione e i loro amici….poveri idraulici innanzitutto….poi dovrebbero lavorare fini a 90 anni…

  7. Hafez ha detto:

    Concludo:vedrete che la “sortita” del Enrico,sarà del tutto inutile,non cambierà nulla di nulla;i finanzieri sono sempre a caccia, in ogni caso,qualche pesce grosso viene beccato,come qualche schila microscopica,di certo le paghe dei politici e tutto il loro pingue contorno non conoscerà crisi e via così.

  8. luigi (goriziàn) ha detto:

    No fa –> No ve va ben

    Fa qualsiasi cosa –> No ve va ben

    Alora diselo subito:
    “No me va ben e basta, a prescinder”

    Così no stemo a perder tempo.

    Xe proprio goriziani al 101%

  9. Fabio ha detto:

    Caro Luigi (goriziàn) in effetto la nostra città assomiglia sempre più non a “no se pol city” ma alla città del “no, a prescindere!”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *