23 Giugno 2011

24 giugno, la notte di San Giovanni, i fuochi e la raccolta delle erbe

Quella di san Giovanni rientrava tra le feste del solstizio d’estate con un mischiarsi di tradizioni antiche, pagane e cristiane. I riti più diffusi erano i fuochi che, accesi in luoghi elevati, erano considerati purificatori e si saltavano per difendersi dalle malattie contagiose. Su tutti i monti circostanti Gorizia se ne vedevano. Nella notte del 24 si usava raccogliere alcuni tipi di erbe, perchè solo quella notte avevano poteri particolari: la camomilla per calmare i “nervi” e l’iperico ed il ribes rosso per scacciare i malefici.

La giornata del santo è quella giusta anche per la raccolta delle noci non ancora mature con cui preparare il nocino, un liquore a base di noci appunto, di zucchero e di grappa. Messi gli ingredienti in un vaso chiuso ed esposto al sole, dopo una quarantina di giorni il liquore è pronto per essere gustato.

In particolare nel Goriziano le ragazze da marito, al mattino appena sveglie, la mattina del 24 si affacciavano alla finestra e scoprivano così il mestiere del futuro sposo: era quello del primo uomo che passava. Inoltre era di cattivo auspicio se, appena si usciva di casa, sempre la stessa mattina, si incontravano due cani alle prese tra di loro. La più curiosa era però la tradizione di cingere il capo delle statue di san Giovanni Nepomuceno sui ponti sul Corno con coroncine di pratoline. E’ evidente che non facevano distinzione tra i due santi, ma, come direbbe qualcuno, sempre di Giovanni si trattava.

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7 commenti a 24 giugno, la notte di San Giovanni, i fuochi e la raccolta delle erbe

  1. Morgan ha detto:

    Grazie per questo spaccato di tradizione…

  2. willy willibrant ha detto:

    Per domani sera, giorno di S.Giovanni a Gorizia srebbero previsti forti temporali. Quindi niente fuochi?

  3. Milost ha detto:

    Stanotte bisogna anche bruciare le erbe vecchie, rimaste dalle raccolte della precedente estate, raccogliere le ceneri e farci un bel cerchio in mezzo al prato…il resto non ve lo racconto. Se posso aggiungere una nota, l’iperico è detto erba di San Giovanni perchè schiacciando le capsule che stanno alla base del fiore ne esce un succo rosso ( molto utile in fitoterapia) che ricorda il sangue di Giovanni Battista fatto decapitare da Salomè. Curioso che al solstizio d’inverno si celebri la festa di San Giovanni Evangelista: quanti Giovanni… E infine tra le erbe magiche, non dimenticate di raccogliere menta, artemisia, ruta, rosmarino…ce ne sono altre ma non me le ricordo ( a parte che io non trovo l’iperico in questa stagione già fiorito, mah…).

  4. ufo ha detto:

    @2 Non so per Gorizia, ma quaggiù da noi era questa la notte dei fuochi – ne sono appena rientrato.

  5. Dejan Kozina ha detto:

    http://www.youtube.com/watch?v=n95tBQsUlMM
    per chi non ne avesse mai visto uno

  6. Milost ha detto:

    La scuola Waldorf,prima a Gorizia e ora a Borgnano, lo fa sempre, il fuoco di San Giovanni, ma ha una particolarità: il fuoco è tenuto basso e bisogna saltare oltre le fiamme…esaltante!

  7. abc ha detto:

    Anni addietro lo facevano nel giardino di palazzo Lantieri. La gente ci saltava sopra, ma un bambino ha preso la rincorsa da un lato non previsto e così è andato a sbattere contro un altro bambino che è caduto nel fuoco e si è bruciacchiato un braccio.

    Per quanto riguarda san Giovanni Evangelista, fra Natale e Capodanno si celebravano tutti i primi grandi santi del cristianesimo, come scritto nelle ultime due righe di questo sito: http://www.santiebeati.it/dettaglio/22100

    Il 24 giugno si celebra il Natale di san Giovanni Battista a sei mesi dal Natale di Cristo. Il 25 dicembre fu scelto perché corrispondeva alla festa pagana del sole invitto, non so in base a quale criterio fu scelto invece il 24 giugno.

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