20 Giugno 2011

Seduta di insediamento del Consiglio provinciale di Trieste: il discorso della presidente Bassa Poropat

Illustri colleghi,
con particolare emozione oggi inauguro questa prima seduta del nuovo consiglio provinciale.
Per me si apre una seconda esperienza alla giuda dell’Ente, fase in cui più complesso, incisivo e
stimolante mi appare il lavoro comune che ci attende. Assieme, ne sono certa, potremo non solo
gestire, ma coordinare, progettare e governare i cambiamenti di cui questo territorio ha bisogno per
raccogliere le sfide legate allo sviluppo, all’economia e all’urgenza di assicurare una buona qualità
di vita a tutti.

La disillusione e la critica verso le istituzioni sembravano aver minato il rapporto tra società e
politica, alimentando in particolare un vento avverso alle province ritenute inutili. E’ stato allora
importante consolidare i rapporti con i cittadini, sottolineando i tanti compiti conferiti, descrivendo i
numerosi servizi quotidianamente assicurati, i bisogni soddisfatti, i progetti innovativi avviati, le
iniziative concluse e consolidate. La partecipazione al voto conferma che le relazioni sono ancora
possibili, che il desiderio di essere protagonisti è vivo, che le attese sono tante. A queste attese
dobbiamo dare risposte chiare e serie, assicurando rispetto dei ruoli e trasparenza, dando ai dibattiti
e ai confronti che quest’aula è destinata a ospitare dignità di contenuti e di forma.
Un tanto spetta all’istituzione che rappresentiamo.

Maggioranza e opposizione sono qui chiamate a esprimere la ricchezza e la varietà del nostro
territorio, ad assicurarne uno sviluppo armonico nell’interesse di una collettività composita,
suggerendo strategie che sappiano contribuire ad garantire a una provincia piccola per estensione un
ruolo da protagonista nella crescita della nostra Regione e del Paese intero, dialogando con l’Europa
e le vicine repubbliche. Progetti di largo respiro cui accompagnare una costante attenzione per i
temi del lavoro, per la promozione del territorio, per la tutela dell’ambiente e delle sue specificità,
sostenendo una scuola attenta alle esigenze dei giovani e delle famiglie, tutelando le fasce più
deboli, valorizzando una cultura dalle tante voci e tradizioni senza dimenticare l’innovazione e la
ricerca.

Dobbiamo investire sull’intero sistema degli attori coinvolti, trovando il giusto equilibrio tra
quotidianità e articolata governance territoriale, tra valorizzazione dei singoli territori e una
pianificazione costruita assieme alle altre istituzioni e ai molti interlocutori che in quest’area vivono
e operano. Molti sono i temi da affrontare traendo anche dal passato spunti per guardare avanti: il
porto, le infrastrutture, una realtà composita dalle potenzialità ancora inespresse, una società ricca di
voci cui assicurare ascolto, un tessuto economico dove vanno contemperati i principi di qualità e
quantità, una collocazione geografica, europea e adriatica, che va valorizzata.

Tanti gli impegni cui non si può derogare, specie in questa fase di difficile congiuntura.
Per raggiungerli è essenziale la più ampia partecipazione e il più costruttivo coinvolgimento.
I nostri concittadini, tutti, ci chiedono in primo luogo responsabilità: la maggioranza deve operare
dialogando e l’opposizione trovare la sua autorevolezza anche concorrendo nella definizione delle
scelte. Altrettanto forte deve essere, pur nel rispetto dei diversi compiti, il rapporto e la
collaborazione tra giunta e consiglio. Una giunta, che verrò a breve a presentare, che ho scelto
partendo da un postulato per me imprescindibile: offrire il miglior governo possibile a questa
provincia. Sono certa che gli assessori sapranno assicurare totale dedizione alla carica accettata e
saranno garanzia di dialogo e ascolto. Parimenti sono certa che i consiglieri daranno voce a tutte le
componenti politiche del territorio, esercitando con responsabilità la delega loro assegnata.

Rinnovato per larga parte, questo Consiglio saprà trovare la strada per operare nell’interesse della
comunità che rappresenta, grazie al contributo di quanti siedono su questi banchi per la prima volta
e dei consiglieri riconfermati, la cui esperienza sarà prezioso supporto nei lavori che ci attendono.
Siamo dunque all’inizio di una nuova stagione, consentitemi tuttavia di soffermarmi un momento su
ciò che è stato, esprimendo ancora un ringraziamento a quanti in quest’aula hanno operato in
precedenza: è grazie a loro che questa amministrazione ha potuto trovare riconoscimento e
consenso.
Ancora più che in passato l’attuale assemblea rappresenta compiutamente e pienamente il territorio,
con eletti nelle file della maggioranza e dell’opposizione espressione di tutti i comuni della
provincia, con esponenti delle due comunità autoctone, portatori di competenze e storie
professionali diverse, voci di numerose forze politiche. Un consesso che interpreta al meglio l’intera
comunità anche grazie al numero delle donne e alle diverse generazioni cui appartengono i suoi
componenti. Questa eterogeneità deve essere per noi leva e aiuto per operare al meglio a favore
della collettività, consapevoli che l’onere della rappresentanza è complesso: necessita di correttezza,
onestà intellettuale, rigore, rispetto delle istituzioni.
Una visione che sono certa condividiamo tutti.
Desidero ringraziare coloro che assieme a me hanno affrontato, in veste di candidati presidenti di
diverse coalizioni o partiti, la recente campagna elettorale rendendo il confronto sempre corretto:
Giorgio Ret, Francesco Cervesi, Paolo Polidori.
Il loro impegno a seguire l’azione di governo dai banchi dell’opposizione sarà importante, come
sarà essenziale la responsabilità e la passione con cui tutti noi opereremo.
Non posso tacere l’importante percorso che in questi mesi ho fatto con gli esponenti della
maggioranza, attraverso continui contatti con il territorio, ascoltando diverse voci, raccogliendo
indicazioni, parlando alla gente. Un’esperienza preziosa che sarà metodo costante di lavoro:
concertazione e condivisione non sono mere occasioni di incontro, ma strumenti per una
pianificazione di ampio respiro grazie al contributo di ognuno di noi.

Ho sempre detto, e lo ribadisco, che sarò la presidente di tutti.
In questa sede siamo chiamati a valorizzare le nostre idee e a confrontarci, sapendo che il nostro
agire deve esser votato al bene della comunità e di ciò mi farò garante.
E poiché l’istituzione che rappresentiamo opera attraverso le sue strutture funzionali, aree, servizi,
uffici fatti di donne e uomini di grande professionalità, permettetemi oggi di ringraziare anche loro
per l’attività che faranno assieme a noi, dando concretezza ai nostri indirizzi e supportandoci
quotidianamente.

Auguro a tutti dunque buon lavoro e dichiaro aperti i lavori di questo primo Consiglio provinciale.

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2 commenti a Seduta di insediamento del Consiglio provinciale di Trieste: il discorso della presidente Bassa Poropat

  1. Daniela Zacchigna ha detto:

    Bellissimo discorso, è commovente come quello che fece a noi precari dopo il suo insediamento in Provincia la scorsa candidatura ed ancora più commoventi furono le lettere di licenziamento che seguirono poc’anzi per più di 50 tra padri e madri di famiglia.
    Non è bello trovarsi a spasso dopo anni di precariato.
    La signora è un’antesignana del ministro Brunetta, infatti lei pre prima ha deciso che i precari erano solo un peso.
    Tanti auguri signora, io la vedevo già in pensione: come mai per voi politici non vi sono limiti di età al pensionamento?

  2. Un disoccupato ha detto:

    Ha ragione la signora Daniela.
    Ho condiviso quel brutto periodo ed a 40 anni, malgrado una bella laurea e tanta esperienza, son rimasto senza lavoro, dopo che la signora Poropat si è insediata in Provincia.
    La gentil signora ha fatto un bel repulisti di precari, che ovviamente lei vedeva come uno spillo nell’occhio, in quanto eredità della precedente giunta politica.
    Ricordo bene pure io il suo bel discorsetto al teatro Miela, quando ci comunicò che non intedeva prorogarci i contratti, in quanto l’amministrazione non possedeva fondi utili per pagare i precari.
    Improvvisamente la Provincia si svuotò, andavi negli uffici e non c’era anima viva: specialmente nell’ufficio tecnico.
    In seguito, pur non avendo fondi utili, la giunta facente capo alla Poropat approvò alcuni contratti a persone di sua fiducia.
    Fa caso l’assunzione come addetto stampa di Angelo Baiguera, prima ombra di Riccardo Illy.

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