17 Giugno 2011

Raddoppio della centrale nucleare di Krško rimandato al 2030. Gabrovec: “Serve un tavolo di concertazione”

Sarebbe rinviata al 2030 la decisione circa il raddoppio della centrale nucleare di Krško. Verrebbe rimandato, quindi, il progetto di potenziamento che aveva fatto discutere circa la possibile partecipazione italiana.

Sul tema del nucleare interviene il consigliere regionale Igor Gabrovec, che auspica la creazione di “un tavolo di concertazione tra la nostra regione e la Slovenia su tutto il capitolo energetico-strategico, al fine di favorire un coinvolgimento reciproco in tutte le scelte future”.

“Anche i cittadini del Fvg, me compreso, si sono aggiunti – sottolinea il consigliere regionale – al “no” quasi corale all’utilizzo del nucleare sul suolo nazionale. E fin qui ci siamo. Ma se guardiamo allo stato attuale dobbiamo prender atto che, oltre alla centrale nucleare Slovenia, ci sono in Europa 148 reattori attivi in 16 paesi europei.
Non possiamo porre l’indice solo su Krško. Sono infatti 13 le centrali che si trovano a meni di 200 km dai confini Italiani, tra le più vicine anche la centrale di Gösgen, in Svizzera, che dista dal confine meno di quella di Krško. E poi ce tutta la serie di quelle Francesi. Quanto siamo coinvolti nella gestione, anche solo sotto il profilo della sicurezza, in tutte queste centrali sulla porta di casa? Nulla. Tutte le strutture sono naturalmente sottoposte alla vigilanza dai rispettivi organismi nazionali e da quelli internazionali preposti”.

Conclude Gabrovec: “Ho letto degli appelli al governatore Tondo affinché “faccia chiudere la centrale di Krško”, come se fosse facile e come se si risolvesse il problema globale. La Slovenia e la Croazia, la prima stato Comunitario e l’altra quasi, sono comproprietarie fifty-fifty dell’impianto energetico e sono le sole che alla fine sovranamente decidono se mantenerlo, migliorarlo o ampliarlo”.

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20 commenti a Raddoppio della centrale nucleare di Krško rimandato al 2030. Gabrovec: “Serve un tavolo di concertazione”

  1. Dario Predonzan ha detto:

    Curioso l’intervento, che oserei definire “brezneviano”, del consigliere Gabrovec.
    Succedeva infatti, ai tempi della Guerra Fredda, che da più parti venissero denunciate le violazioni dei diritti umani nei confronti dei “dissidenti” nell’Unione Sovietica. La risposta del compagno Breznev era invariabilmente che si trattava di “affari interni dell’URSS”, Stato sovrano, e che ogni ingerenza esterna era inammissibile.
    Lo stesso atteggiamento, a ben vedere, che hanno oggi i dirigenti cinesi, di fronte ad analoghe denunce per il trattamento cui sono sottoposti in Cina dissidenti, minoranze etniche, ecc.
    E adesso c’è anche chi dal Friuli Venezia Giulia difende la sovranità slovena (e croata) sulla centrale nucleare di Krsko, offrendo una sponda – forse neanche richiesta – a quei Governi.
    Eppure i cittadini del FVG avranno pure il diritto di preoccuparsi, per il pericolo rappresentato da un impianto nucleare – obsoleto – a pochi km da noi. E di affiancarsi a quello che da decenni fanno gli austriaci (i quali al nucleare hanno rinunciato con un referendum nel 1978), chiedendo – anche tramite le loro istituzioni – sia alla Slovenia sia alla Slovacchia, di chiudere i loro impianti nucleari. O no?
    Ovvio che non è cosa facile ottenerlo, né si risolve così il problma globale, ma se mai non si comincia…
    Oltre tutto, una pressione dall’estero può aiutare il movimento antinuclare sloveno e croato (oggi alquanto minoritario) a prendere coraggio e a crescere.
    Anche i dissidenti sovietici erano felici di sapere che in Occidente qualcuno pensava a loro.

    P.S.: si tranquillizzi Breznev (…pardon, Gabrovec), c’è chi si occupa delle centrali svizzere e francesi. Noi però siamo più vicini a Krsko.

  2. capitan alcol ha detto:

    Concordo, intervento piuttosto deludente. Gabrovec perdindirindina dì qualcosa di sinistra! (così faccio contenta anche la Fiora)

  3. bruno ha detto:

    xe solo per darghe contro a tondo, i lavora sottobanco!

  4. viceversa ha detto:

    si, qualcosa di sinistra…
    effettivamente di questo intervento molto pilatesco non se ne sentiva il bisogno.
    NO AL NUCLEARE non è di sinistra nè di destra. E’ una presa di posizione, di civiltà e di responsabilità. Nei confronti della nostra madre terra e del nostro prossimo. Un’altra terra non ce l’abbiamo ed io non credo nei viaggi a premio su luna/marte alla ricerca di qualche base spaziale in salsa startrekiana…
    Penso che le urne abbiano detto qualcosa che in questi ultimi 20/25 anni (ma guarda un po’… proprio da quando la dittatura mediatica si è fatta sempre più oppressiva/ossessiva, eh?) non eravamo più abituati a sentire o vedere. Servono interventi più o meno furbeschi per dire che non siamo in grado di opporci al nucleare solo perchè altri e sottolineo ALTRI stati invece propugnano e continuano ad utilizzare??
    Mi sembra veramente che chi dovrebbe essere convinto è invece da convincere. Ma cosa aspettiamo? Di sederci sopra una centrale (magari a Monfalcone…) e di renderci conto di essere già morti??

  5. cristina ha detto:

    Solo per dire che concordo pienamente con dario e viceversa. L’Italia e l’Austria hanno dato il LA. Che gli altri ci seguano. Tra qualche anno chi avrà ancora il nucleare verrà considerato III mondo. Un po’ come la legge contro il fumo, dai … 😉

  6. massimo p ha detto:

    infattti c’è solo la centrale di krsko vicino ai confini dell’italia…come mai di svizzera e francia non parla nessuno?

  7. matteo ha detto:

    noi abbiamo le centrali nucleari che funzionano e fanno scorie radioattive, sono funzionanti e possono esplodere, il pseeduoecologismo è la rovina vera

  8. matteo ha detto:

    l’italia ha di fatto chiuso le centrali nucleari non perche ha vinto il si sulla chiusura ma per foraggiare i soliti noti, non esiste un piano energetico alternativo al nucleare, abbiamo solo aperto le braccia ai fossili e di fatto non è cambiato nulla, qualche panello sul tetto non fa la differenza se non sta su tutti i tetti e se uno non puo farsi da solo l’eletricita senza dover per legge attaccarsi alla rete nazionale, in piu non si vogliono le pale che uccidono uccelli, non si vogliono panelli che portano via terra ecc

    non esiste una vera alternativa al nucleare, sono solo chiacchiere

  9. matteo ha detto:

    In realtà, il “conto” per l’addio al nucleare sulle tasche degli italiani è già pesato per una cifra colossale, più del doppio dei 3,3 miliardi previsti nel 2001 che verranno pagati fino al 2021. Dal 1989, infatti, sempre sulle bollette elettriche, sono stati prelevati oltre 7,6 milioni di euro (in cifre rivalutate al 2003 si tratta di circa 9 miliardi e 523 milioni di euro) come rimborso all’ Enel ma anche ad altre società fra cui l’Ansaldo, per il danno subito con la decisione di abbandonare il nucleare dopo il referendum del 1987. Si tratta dei cosiddetti “oneri nucleari” per compensare gli investimenti fatti, le infrastrutture, le commesse, il costo del combustibile, le turbine, inutilizzati dopo la “defenestrazione” dell’atomo. Come dire che la breve stagione del nucleare made in Italy e’ costata al paese -oltre a roventi e infinite polemiche- la cifra colossale di 11 miliardi di euro, poco meno della Finanziaria 2004.
    http://www.zonanucleare.com/dossier_mondo/costo_conservazione_smaltimento_rifiuti_radioattivi.htm

  10. Dario Predonzan ha detto:

    E quindi, secondo Matteo, qual era la soluzione? Continuare a costruire centrali, caricarsi di tante altre scorie e lasciare i posteri il problemino (ed i costi) del decommissioning/smaltimento?
    I tedeschi, come gli austriaci e vari altri, dimostrano che fare a meno del nucleare è possibile. Anche per chi ha varie centrali in funzione.
    Ma poi vale davvero la pena di rispondergli? Secondo Matteo la logica non esiste….e non perde occasione per darne dimostrazione.

  11. matteo ha detto:

    la soluzione è semplice anzi era oramai non si puo tornare indietro, mantenere le centrali esistenti e intanto svillupare energie alternative, abbiamo inquinato piu che con il nucleare, vedi la fabbrica sarda di moratti che brucia petrolio come rinnovabile

    esistono concezzioni e materiali diversi per costruire una centrale nucleare, ovvero si pensa di fare l’eletricita con altri materiali radioattivi e non solo con l’uranio e inoltre si pensa di riutilizzare il materiale dismesso dele centrali nucleari per produrre energia, un semplice stop non puo fermare il progresso, siamo al medioevo con le concezzioni pseudoecologiste

    i tedeschi hanno le centrali nucleari e stanno anzi possono permettersi di favorire le energie rinnoviabili proprio perche non sono costretti come noi a bruciare fossili in continuazione, noi non siamo la germania e noi siamo anni luce dietro

    l’austria ha abbandonato il nucleare ma ha fatto altre scelte che noi non abbiamo fatto

    vale la pena rispondermi? probabilmente si, se uno si fa una domanda cosi vuol dire che valgo una risposta

    logica, la logica non esiste nel uomo in quanto non è un essere infallibile

  12. Dario Predonzan ha detto:

    Solo una cosa: se l’Austria ha fatto altre scelte che noi non abbiamo fatto, cosa ci impedisce ora di farle anche noi, quelle scelte?
    Sul resto lascio perdere, c’è abbondante materiale anche on line, che smentisce quello che scrive Matteo. Basta lui trovi il tempo, tra uno sproloquio e l’altro, di cercasela e leggerla.
    Oddio: magari ci vuole anche qualcos’altro, per capire quel materiale dopo averlo letto. Ci vuole … la logica!

    Et de hoc satis

  13. čriček ha detto:

    Pero’, chi l’avrebbe mai detto? Ecologista ed arrogante… 🙁

  14. matteo ha detto:

    a noi ci impedisce il fatto di non avere una nuova alternativa, un piano energetico nazionale e una frenata dei pseudoecologisti sulle rinnovabili, vedi biomassa, pale eoliche, panelli solari

    se è per quello, ce abbondante materiale online che smentisce quello detto da Dario Predonzan, basta trovare il tempo tra uno sproloquio e l’altro di cercarselo e leggerlo

    si, è vero, ci vole anche materiale per capire, quello che molti non hanno

    cmq non ho avuto risposta alla mia domanda, quale sarebbe l’artenativa al nucleare senza inquinare

    le rinnovabili non sono un alternativa efficace anche perche la durata delle pale eoliche e dei panelli solari è molto breve, inoltre ce il problema di smaltirle, si perche non è semplice smaltirle e sono soggette a deterioramenti e inquinano

    cmq non esiste uno dato certo su quanta energia possano produrre e se questa energia sia davvero efficace per l’approvigianamento

    per esempio ricordiamo di come fu fatta brillare la bomba atomica, un gruppo diceva che l’esplosione sara al infinito e l’altro che si arestera, non restava che provare

  15. Igor Gabrovec ha detto:

    Replico brevemente e senza entrare nel merito di alcuni insulti (queli si ricordano i metodinsovietici….) soltanto per chiarire che il mio intervento (il testo integrale lo leggete sul mio sito http://www.igorgabrovec.net) certamente non richiesto da nessuno e da molti evidentemente anche poco gradito, era rivolto a richiamare l’attenzione sul problema che è leggermente più complesso di come si voglia far credere. In altre parole: non basta far la voce grossa con “gli slavi” e sperare che il rischio nucleare cessi come per incanto. Ho contribuito con alcuni elementi di riflessione, tutto qua. Altri credono di essere gli unici detentori di sapienza, intelligenza, logica e verità. Beati loro. Io continuo ad aver più dubbi che certezze. E probabilmente anche questo non è abbastanza di sinistra.

  16. chinaski ha detto:

    scusa igor (io e te ci siamo incrociati tanti anni fa), ma ‘sta storia del “fare la voce grossa con gli slavi” mi sembra una tua paranoia. c’e’ un movimento transnazionale che chiede l’ abbandono del nucleare, e anche in slovenia c’e’ chi (magari pochi, ma ci sono) si muove in questa direzione. non capire questa cosa, e ridurre sempre tutto a una misera bega identitaria, questo si’ che mi sembra molto lontano da un approccio “di sinistra”. martino prizzi “chinaski”

  17. matteo ha detto:

    vorrei chiedere quale sia questo rischio nucleare, non mi risulta che in qualche stato eu ci sia qualche problema sul nucleare, gli incidenti capitano in ogni meccanica che esista, da quando sono state costruite le centrali nucleari in eu quante sono esplose o hanno fatto rischiare seriamente la salute delle persone? chernobil è stata una schifezza sovietica e la krsko è stata fatta con partecipazione americana e giapponese (solo menia poteva pensare che era del unione sovietica)

  18. abc ha detto:

    Quoto chinascki.

    Come cittadino di questa regione mi preoccupa innanzitutto la centrale di Krsko e molto di meno quelle della Svizzera e della Francia, che da qui sono molto più lontane. E’ ovvio che in Lombardia e Piemonte invece si preoccupino più delle centrali svizzere e francesi. Sono convinto che sia legittimo appoggiare questo movimento transnazionale antinucleare al di là della sovranità della Sloveniia e Croazia.

  19. Dario Predonzan ha detto:

    Del resto, il Governo sloveno (il Governo!), oltre a varie altre istituzioni – ad esempio il sindaco di Capodistria, diversi parlamentari, ecc. – e non solo gruppi ambientalisti sloveni, si sono preoccupati per anni (e continuano a preoccuparsi) per gli impatti ambientali e sulla sicurezza, che potrebbero avere i rigassificatori progettati in territorio e acque italiane.
    Trovo che facciano bene a manifestare, come hanno fatto, le loro preoccupazioni, anche di fronte a risposte ritenute (giustamente) non soddisfacenti da parte del Governo italiano.
    Senza escludere affatti la possibilità di ricorrere ad azioni legali e alle competenti istanze dell’Unione europea.
    Del resto il Comune di Capodistria un ricorso al TAR del Lazio contro la VIA del rigassificatore di Trieste-Zaule lo ha presentato già due anni fa.
    Non solo: a tutti costoro ho dato volentieri una mano, nel rilevare lacune e manchevolezze in quanto fatto da GasNatural e dal Ministero dell’ambiente.
    Trovo quindi semplicemente logico che ci sia chi, in Italia, si preoccupa dei rischi insiti nel fatto di avere una centrale nucleare vecchia di trent’anni a poco più di 100 km in linea d’aria (e “a tiro di bora”) da Trieste. Non so se questo sia “di sinistra” o no, e francamente non me può importare di meno. Mi piacerebbe però che su questo problema si facessero sentire anche il mio Governo e le altre istituzioni locali.
    Il consigliere Gabrovec pare invece pensarla diversamente e non trovo molta differenza tra quello che dice lui e quello che dice il presidente Tondo.
    Ma il mondo è bello perché è vario e riserva sempre delle sorprese.

  20. Igor Gabrovec ha detto:

    Leggo solo ora gli ultimi post. Forse non era chiaro: non solo ho votato convintamente SI al referendum, come già puntualizzato, ma mi sono anche impegnato nella campagna referendaria. Se poi mi si vuol dipingere come un nuclearista, allora buon divertimento.

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