13 Giugno 2011

Antonaz: “Colpa del sindaco Romoli il flop dei referendum comunali”

Secondo Roberto Antonaz, consigliere regionale di Rifondazione comunista, ”il mancato raggiungimento del quorum per i tre quesiti comunali di Gorizia e’ colpa dell’amministrazione comunale che non li ha abbinati ai quattro quesiti nazionali”.

”Se si fosse votato anche a Gorizia come a Milano – ha detto Antonaz – il quorum non sarebbe mancato. Quando il comune ci aveva detto che non era possibile far coincidere i seggi dei due voti, pensavamo che un approfondimento tecnico fosse stato effettuato. In realta’ si e’ trattato di una scelta totalmente politica – ha detto Antonaz – per rendere inoffensivi i referendum comunali e far passare ogni voglia in merito anche per il futuro”.

Antonaz – riferisce l’Ansa – sostiene che ”in questo modo Romoli ha ingannato tutti i goriziani e mostrato in quale considerazione tenga uno strumento fondamentale della democrazia come i Referendum”.

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5 commenti a Antonaz: “Colpa del sindaco Romoli il flop dei referendum comunali”

  1. Milost ha detto:

    Da elettrice che ha votato per i referendum comunali ( e ha spiegato sua sponte ad un mucio di gente cosa fossero e come si votasse) chiedo ad Antonaz che ci faccia l’elenco delle inziative prese dai promotori per far conoscere i quesiti e le modalità di voto. C’è mai stato in uno dei gazebo dove si sosteneva acqua o nucleare anche un informazione sul referendum locale? Non mi piace Romoli nè il suo partito nè la sua corte, ed era ovvio non sarebbe andato in giro con maglietta con su scritto Votate, ma per favore adesso non rendiamo ridicolo questo insuccesso.

  2. Franz ha detto:

    Non ho visto nè Antonaz nè altri del comitato promotore fare gazebo o affiggere manifesti negli spazi appositi per pubblicizzare i tre (inutili) referendum comunali. Non dia la colpa all’amministrazione ma faccia un esame di coscienza!

  3. Milost ha detto:

    Franz, se uno non è d’accordo, ma è chiamato a rispondere su dei quesiti referendari, ci va e dice no. Quel che non sopporto è questo dare sempre la colpa agli altri, chi lo fa per primo pare avere un punto di vantaggio dialettico sugli altri: la stessa accusa di Antonaz non si poteva fare 10 giorni fa? Allora sarebbe stata onesta, oggi è risibile, anzi, controproducente.

  4. Franz ha detto:

    D’accordo con te Milost, non contestavo il tuo intervento ma, come te, le accuse ridicole di Antonaz.

  5. abc ha detto:

    I promotori si erano adoperati per raccoglere le firme nel pieno rispetto delle leggi in vigore, altrimenti i referendum comunali non sarebbero stati ammessi.

    Di conseguenza il comune aveva l’OBBLIGO di adoperarsi seriamente nel rispetto dei cittadini.
    La soluzione migliore e ovvia sarebbe stata di fare come a Milano: stessi orari di apertura, stessa sezione.
    Non si è voluto fare così, allora bisognava
    semplificare l’accesso degli elettori ai seggi, rendendo parimenti visibili ed accessibili le sezioni per i referendum comunali rispetto alle altre, cosa che non è stata fatta.
    Allora bisognava informare gli elettori all’ingresso nelle sezioni usuali, che lì si votava solo per i referendum nazionali. Esempio: “sezione 20 referendum nazionali” e “sezione 20 referendum comunali”. Così il cittadino in cerca della sezione 20 avrebbe automaticamente saputo che lì dentro, per la prima volta nella storia, non avrebbe esaurito il suo DIRITTO al voto.
    Hanno invece applicato agli ingressi degli edifici cartelli gialli, con scritte in piccolo, che quasi nessuno ha letto ed hanno collocato in posizione nascosta le sezioni per le votazioni comunali, senza peraltro indicare con frecce il percorso per arrivare.
    In via Rismondo hanno collocato le sezioni per di serie B al primo piano, In via Orzoni hanno collocato due sezioni nella palestra per cui si entrava dalla stessa porta. A seguito dell’unificazione delle sezioni e dell’orario ridotto, l’affluenza era massiccia ma il numero di cabine era insufficiente. Di fronte a tutti i media che davano informazioni per i soli referendum nazionali, non ci si deve meravigliare se molti cittadini si sono presentati per votare dopo la chiusura delle sezioni comunali e se molti hanno votato solo per i reeferendum nazionali.

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