7 Giugno 2011

4,50 euro l’ora lordi per una work experience all’Area, l’indignazione di un lettore

Un lettore ci segnala le 10 work experience cofinanziate dal Fondo Sociale Europeo indette dal Consorzio per l’Area di ricerca scientifica e tecnologica di Trieste, della durata di 6 mesi (non rinnovabile) per un numero complessivo di ore pari a 720. Gli assegnatari delle work experience percepiranno un’indennità di frequenza oraria di 4,50 euro lordi per un totale massimo di 3.240,00 euro lordi.
Questo il commento del lettore: prima ci vantiamo di essere la città con il più grande rapporto ricercatori/abitanti e poi diciamo ai neo laureati che valgono meno di una baby sitter o di una donna delle pulizie.
Capisco che sono fondi europei, ecc; ma cifre del genere sono offensive!

Voi cosa ne pensate?

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106 commenti a 4,50 euro l’ora lordi per una work experience all’Area, l’indignazione di un lettore

  1. alpino ha detto:

    io al lettore (lavorando proprio nella formazione e per di più con FSE a manetta)dico che ha letto male o sbagliato completamente obiettivo se pensava di farsi 10 mesi a contratto determinato o affini.
    Sono borse formazione, ovvero studi, apprendi e fai pratica, normalmente la formazione se la paga il privato cittadino, in questo caso hai la possibilità di fare formazione sul campo e di ricevere comunque un riconoscimento economico che va oltre il classico e standard buono pasto.
    I bandi FSE sono bene o male identitci in tutta Europa anche come limite di costi/rimborsi.
    Detto questo è altresì fondamentale se non vitale che, i soggetti che erogano work experience siano super controllati al fine di evitare una trasformazione della medesima nell’ennesima trovata per avere manodopera a costo zero, ma di solito non sono questi i casi.
    In soldoni, ciccio cossa te volevi de più te studi e i te paga..e ti te se lamenti anche

  2. italiano ha detto:

    I laureati fanno pratica spesso gratis presso gli studi legali.. lo stesso vale per i laureati in economia e commercio presso gli studi di commercialisti

    Mi pare che i laureati legati agli ambienti della ricerca e alle Università non sappiano guardare alla realtà che li circonda.

    Ci sono migliaia di “altri” laureati che non hanno neanche la possibilità di queste formazioni finanziate dalla Comunità Europea.

  3. sergio ha detto:

    prende 10 euro all’ora una domestica, che schifo 4,50 e lordi, e poi ci lamentiamo che i migliori vanno all’estero

  4. Luciana ha detto:

    Se si tratta di studiare, fare esperienza e ricevere un aiuto, come dice Alpino, mi sembra accettabile.
    Se fosse lavoro,beh, gambe in spalla ragazzi, tagliate la corda finché siete giovani!

  5. Giorgio Davanzo ha detto:

    Ma avete letto gli argomenti delle borse? Secondo voi sono cose per le quali uno studia durante la work experience e poi trova un lavoro?
    Si tratta nel 90% dei casi di argomenti complicati, per i quali è già necessaria una iper conoscenza della materia.
    Se le borse parlassero di saldature, carpenteria o altro non mi indignerei; come dice il primo commentatore, la persona disoccupata imparerebbe un mestiere venendo anche pagata per farlo.
    Che posto di lavoro può trovare uno che ha imparato quanto serve per il “Tracciamento e identificazione di particelle nel rilevatore di vertice di SuperB”?
    A mio avviso, è palese che si sta cercando personale con notevoli qualifiche da pagare poco.

  6. Mauricets ha detto:

    ragazzi se continua cosi in questo paese si fermera tutto. altro che 4,50 euro l’ora. stile poste, forse un esperimento per vedere se si inca..a la gente?

  7. arlon ha detto:

    “A mio avviso, è palese che si sta cercando personale con notevoli qualifiche da pagare poco.”

    Ma varda ti. E pensar che noi, fin che no ne tocca de persona, semo tuti bei contenti, in genere.
    (ocio al implosion, che ghe xe sempre più gente iperspecializada con paghe da fame, in giro…)

  8. Mauricets ha detto:

    perche non c’è lavoro. c’è solo sfruttamento in giro. e sara sempre peggio.

  9. arlon ha detto:

    Ma el sfrutamento no escludi per niente che ghe sia lavor, anche. Semplicemente, fin che se ghe lassa far certe robe, i le fa.

  10. C. ha detto:

    Rispondo in qualità di partecipante a queste work experience. Sono laureata e dottorata, perchè partecipo? Perchè al momento non esistono altri impieghi che mi permettano di lavorare in questo campo. Cosa ne penso? Che è offensivo, che l’utente Alpino dovrebbe vergognarsi di sminuire in questo modo situazioni che vanno oltre la decenza. Questa Regione si vanta dei numerosi centri di ricerca che ha nel suo territorio, crea giovani con competenze specializzate e poi gli dà valore zero. Purtroppo i giovani sono nella condizione che scegliere se accettare poco o niente, devono scegliere poco, per lo meno per non tornare indietro a chiedere sostentamento ai genitori, che di soldi ne hanno già elargiti abbastanza per la loro formazione.

  11. alpino ha detto:

    Cara C.
    è una work experience finanziata F.S.E le chiacchere stanno a 0 se ripeto pensavi di avere un contratto di lavoro subordinato hai sbagliato meta.
    Quando avete accettato sapevate quali erano gli elementi costitutivi di questa esperienza e anche per voi supemegaiperspecializzati vale la regola che vale per ogni giovane “studiato” che cerca lavoro e che deve inserirsi in un mercato che ricerca determinate figure.

    Per la cronaca pubblico un estratto del campo di sfruttamento nel quale sono finiti così ditemi un po’ che ne pensate:

    Il Consorzio per l’AREA di ricerca scientifica e tecnologica di Trieste, secondo il “Regolamento per l’attuazione di attività cofinanziate dal Fondo Sociale Europeo” per l’ assegnazione di Work Experience, indice la selezione per 10 borse di formazione per DISOCCUPATI E INOCCUPATI residenti o domiciliati sul territorio regionale, diplomati o laureati da utilizzarsi presso aziende ed enti di ricerca del Friuli Venezia Giulia.

    SONO 10 BORSE DI FORMAZIONE!! NON SONO 10 CONTRATTI DI LAVORO A TEMPO INDETERMINATO!! ci sono percorsi formativi che addirittura vengono pagati dagli allievi qui invece gli allievi oltre a studiare vengono remunerati! e non è colpa mia se in Italia gavè tutti la fissa de far i ricercatori.

  12. Giorgio Davanzo ha detto:

    Caro Alpino, se si tratta di “Borse di formazione” perché allora nei bandi di formazione si trovano capitoli “Oggetto [della formazione]” che iniziano con “Le mansioni saranno…”?

  13. Simone Adamo ha detto:

    Da imprenditore vi dico che assumere oggi è pura fantascienza, con le we si riesce almeno a far sopravvivere delle brave persone che vorresti tenere e che è impossibile concettualizzare altrimenti. Punto e basta, l’alternativa è lasciare la scrivania vuota e mandare la persona a portare le pizze col motorino per la stessa cifra. Chi pensa che quei soldi siano pochi non ha capito nulla dello stato in cui siamo messi oggi nel mondo del lavoro.

  14. dimaco ha detto:

    come già detto è un modo come un’altro per trovare manodopera specializzata a basso costo. secondo me questi bandi son o degli specchietti per le allodole. trovo comunque vergognoso che le borse sono cosi scarse. è ovvio che i giovani promettenti scappano. poi succede che in altri stati gli danno fiducia, risorse e sono gli altri stati a beneficiare delle scoperte e sopratutto dal tornaconto economico dei brevetti. poi sui giornali leggi che il ricercatore tal dei tali ha inventato qualcosa che porta un mucchio di soldi e i giornali subito a dire che è italiano omettendo di scrivere chde i benefici economici saranno delo stato o azienda straniera che ha investito su di loro.

  15. Giorgio Davanzo ha detto:

    Ed aggiungo ancora una cosa: la formazione vera al livello proposto da molte di queste borse è normalmente retribuita.
    Si chiama in vari modi: dottorato di ricerca, assegno di ricerca, ecc.

  16. Debora ha detto:

    Chiamatele work experience, chiamateli contratto a progetto il succo è lo stesso: avere qualcuno formato, bravo e con esperienza a costo quasi nullo.
    Io sono vittima di queste scelte, ma con razocinio capisco che un’azienda, in questi momenti di crisi, se ha la possibilità di risparmiare non ci pensa su due volte!! Fin che glielo lasciano fare…. questo è il problema!!!

  17. Paolo S ha detto:

    # 9 – domanda: ma stai ricevendo formazione oppure stai facendo cose già note e che non ti dicono nulla di nuovo sulla possibilità di lavorare (in questo caso lavorare ≠ ricercare, anche se la ricerca è un lavoro) nel tuo campo?

  18. C. ha detto:

    Onestamente è un lavoro le cui metodologie mi sono ben note, è chiaro che il surplus è dato dal fatto di aver deciso di fare una we all’estero, con il forte desiderio di rimanerci. Capisco che Simone debba tutelare la sua azienda, ma è eccessivo dire che chi dice che i soldi sono pochi non capisce nulla. In soldoni, netti, un laureato o più mette in tasca 3,60 euro all’ora. Ragazzi non prendiamo in giro tirando in ballo la crisi o la formazione, semplicemente la persona formata o in corso di formazione (così facciamo felice Alpino) non è tutelata, ma sfruttata, questo è l’aggettivo corretto!

  19. alpino ha detto:

    Trovami qualcuno che ad oggi non si lamenti di essere sfruttata, tutti lo dicono di continuo.
    Perchè non abbandoni?

  20. C. ha detto:

    Tutti si lamentano di essere sfruttati? Vieni a farti un giro nei lab delle università. Per onestà mi astengo dal commentare le realtà aziendali, che non conosco, ma vieni a vedere quante persone lavorano gratuitamente o con paghe da fame sabato e domenica compresi (perchè le colture cellulari non vanno in vacanza nei weekend. Perchè non abbandono? Ti suonano familiari passione, interesse e investimento economico fin’ora dedicato? Non sarò la migliore o quella che richiede tutele particolari, ma cosa prende un elettricista o un idraulico l’ora? Perchè il mio operato deve essere da meno?

  21. Debora ha detto:

    alpino che domanda del cavolo!!!
    è per colpa di gente che fa domande del genere che siamo in questa situazione!!

  22. Paolo S ha detto:

    Da neolaureato in lettere (vecchio ordinamento, no dottorati e borse) partecipai a un corso FSE per “esperto in servizi bibliotecari” a Venezia. La borsa non copriva nemmeno l’alloggio a Venezia, ovviamente. Ricordo bene la sensazione di essere sfruttato economicamente, di avere competenze eccedenti il ruolo, di formarmi per un settore senza sbocchi… finché a una verifica di metà pecorso il responsabile formativo ci desse chiaramente: «qui molti di voi sperimentano cose che nel mondo dell’università non si vedono. Se non resterete nel mondo della ricerca universitaria dovrete cambiare mentalità; non lo dico per scoraggiarvi, ma per aiutarvi a esplorare un mondo che ragiona in modo diverso».
    Aveva ragione, e anche se non sono certo stato felice di ammetterlo il cambio di prospettiva mi è stato poi utile…
    La formazione (almeno quella FSE) è un ponte provvisorio tra mondi diversi; il problema grosso è che non c’è solidità prima e dopo il ponte!!!

  23. alpino ha detto:

    uuuuuuu
    guai a toccare i ricercatori!! guai! vi ho punti nel vivo vero?
    @C & co siete così iracondi che nemmeno leggete, ho chiesto perchè non abbandoni il corso F.S.E non perchè non abbandoni la ricerca.
    @Debora tu invece che fai per cambiare la situazione??

  24. Giorgio Davanzo ha detto:

    Comunque, si sta deviando dall’argomento dell’articolo.
    1) Qualcuno è ancora convinto che si tratti veramente di formazione?
    2) Se si tratta di formazione di ricercatori, ritenete davvero che 4,5€ lordi siano un prezzo corretto?

  25. C. ha detto:

    Sono d’accordo con Giorgio e anzi lo ringrazio di aver riportato il discorso sul vero argomento. Io, onestamente, non credo sia un prezzo corretto e non penso che queste we siano reale formazione, anche perchè non sempre esistono le figure professionali che queste we vanno a formare.

  26. Ciano ha detto:

    A me sembra – come tante volte – che abbiano ragione tutti ma tutti vogliano polemizzare più che altro.

    1) per come sono concepite le w-e finanziate dal FSE a 4,5 Euro lordi sono poche ma nemmeno una miseria
    2) se poi le w-e sono abusate, allora questo è il problema non i 4,5 Euro lordi.

  27. mutante ha detto:

    alpino, abbandona tu le nostre coste per altri porti…

  28. Mat ha detto:

    Trovare stage o tirocini retribuiti è difficile oggi come oggi, se non impossibile.
    Nell’articolo in questione di parla di Work Experience, ovvero di un periodo in cui il candidato apprende delle competenze per FACILITARE L’ENTRATA nel mondo del lavoro.

    Nella parte da me sottolineata secondo me si nasconde il nocciolo della questione, ovvero, quanto e come aiutano un giovane a professionalizzarsi e a trovare un lavoro? Detta in parole povere, quanti dei partecipanti a 12 mesi dal termine della WE trovano un impiego attinente al periodo di lavoro-formazione?

    é fondamentale interrogarsi su questo a mio avviso, per poi discutere se 4,5 euro sono pochi o meno.

  29. C. ha detto:

    Concordo pienamente con Mat, infatti se una bassa retribuzione temporanea fosse il ponte per cominciare poi una professione credo che tutti farebbero il sacrificio di guadagnare poco, forse anche a retribuzione zero. Il problema è proprio quello sollevato da Mat.

  30. alpino ha detto:

    ahh signur benedet…
    leggere mio post n°1 che è anche il primo post del thread e vedrete che c’è scritto quanto detto anche da MAT solo che siete partiti con la collera negli occhi senza leggere e senza oggettività.
    Ciò ma i ricercatori no savevo che iera cussì aggressivi ghe vol tegnir la distanza de sicurezza altrimenti i te rosiga i ginoci

  31. bona lama ha detto:

    le cellule non dormono la domenica. vero. PERò PERCHè SONO IN CUSTODIA A STAGISTI O COME SI CHIAMANO? MA ALLORA GLI STRUTTURATI CHE CI STANNO A FARE? (di citabile intendo)questo è il problema. IL PESCE PUZZA DALLA TESTA, ricordatevelo. chi ha il culo strutturato dovrebbe darsi da fare molto più e invece…………..

  32. Mat ha detto:

    L’unica cosa che mi permetto di sottolineare è che il RICERCATORE è una cosa, si accede tramite concorso, la Work Experience no.

  33. bona lama ha detto:

    ciò significa che nell’assegnazione ci posso essere INCIUCI?????

  34. C. ha detto:

    In realtà anche per la we c’è una selezione. Chi vuole partecipare invia il CV e poi sostiene un colloquio di selezione dove è presente il responsabile dell’azienda o ente di ricerca che ti ospita.

  35. Mat ha detto:

    Chiedo scusa, il commento mio sopra l’ho scritto in velocità e forse non sono stato chiaro.
    Era una lieve sottolineatura che volevo fare ad alpino, nel senso che nella discussione lui ha tirato in ballo i ricercatori, cosa che a mio avviso non ha niente a che vedere con l’argomento in questione.

    Mi dispiace se è emerso che nei WE non c’è selezione, anzi, c’è e ci deve essere.

  36. Lauro ha detto:

    Beh.. tra studiare e lavorare c’è una differenza, eccome se c’è..
    Ed appunto, gente che fin’ora ha solo studiato deve anche imparare a lavorare,
    e da diversi interventi si capisce che questa differenza non è ben compresa.
    Anche per imparare a lavorare serve formazione, non solo studio. E, ha ragione Alpino, di solito la formazione si paga. Chi confonde o non capisce ne ha proprio più bisogno.

  37. gropajaco ha detto:

    a me sembra che questa forma di collaborazione in realta’ dietro la maschera di un servizio elargito mascheri appunto un servizio fruito non remunerato adeguatamente.

    il terziario offre dinamiche ideali per confondere queste linee e questo tipo di malcostume e’ particolarmente diffuso in paesi del sud europa, dove il terziario non fa ancora pienamente parte della cultura del lavoro. sara’ colpa del cattolicesimo vs protestantesimo?

  38. chinaski ha detto:

    gropajaco, credo che la religione non c’entri niente. semplicemente, da che mondo e’ mondo, il modo piu’ diretto per fare i soldi e’ quello di sparagnare sui salari dei dipendenti.

    (che te ne pare della mia traduzione postmoderna della teoria marxiana del plusvalore ;-))

  39. C. ha detto:

    Scusami Lauro, ma il discorso è centrato sul fatto che vengono proposti periodi di formazione che in realtà non lo sono. Mi spiego meglio, se il progetto che deve essere svolto richiede conoscenze già avanzate dell’argomento proposto è chiaro che chi andrà a lavorare deve essere una persona che possiede già quel bagaglio di conoscenze e non se lo sta andando a fare nella work experience. L’argomento quindi verteva sul fatto che: se viene richiesta specializzazione già formata, è corretto pagarla così poco(ricordo che sono lordi 4,50, quindi bisogna calcolare ulteriori detrazioni)? Chi ha fatto ricerca o la sta facendo non è uno studente,ma spesso un collaboratore, un assegnista, ecc, cioè fare ricerca è un lavoro a tutti gli effetti. E’ vero che la formazione si paga, avete ragione sia tu, che Alpino, ma richiedere specialità già consolidate è lontano da un’esperienza formativa, perchè significa che quella formazione è già stata pagata in precedenza. Sostengo l’importanza di progetti volti all’inserimento nel mondo del lavoro, soprattutto in un periodo come quello che stiamo vivendo, ma come diceva qualcuno, quanti al termine della loro WE poi trovano realmente impiego? E’ questa distorsione che non riesco a comprendere: pago per formarmi, ottengo documenti (diploma, laurea o dottorato) che attestano le mie conoscenze, faccio esperienze di lavoro documentabili, la Regione offre progetti per creare competenze necessarie al mondo del lavoro (forse), ma le competenze necessarie allo sviluppo dei progetti bisogna già possederle in anticipo per poter partecipare alla selezione (e sono competenze specializzate, non di base). E’ chiaro allora che non è una reale formazione, quanto un’esperienza in un’azienda o in un centro di ricerca.

  40. gropajaco ha detto:

    non male;) si combina bene con la teoria leninista dell’indispensabile strumento di liberazione.

    cmq, hai ragione. la religione altro non e’ che la codificazione di costumi. non e’ un caso se il protestantesimo sia nato a nord delle alpi, mentre al sud delle alpi li capo della cricca detta le agende politiche;)
    e non e’ un caso se nei paesi di forte ceppo calvinista la stretta di mano vale la firma del contratto…

  41. alpino ha detto:

    @Gropajco
    anche da noi la stretta di mano vale un’intera ricostruzione de L’AQUILA o un tratto della Salerno Reggio 🙂 anzi basta una telefonata nella notte

  42. L. ha detto:

    Qualcuno diceva che la formazione si paga… ma questa non è una work experience? Non si va forse a svolgere un lavoro iper specializzato per cui già si ha speso per anni per formarsi presso le università? Tanto è vero che i candidati vengono sottoposti ad attenta valutazione e solo quelli che risultano formati e idonei per competenze vengono ammessi all’ “esperienza lavorativa”.
    Di fatto si fa leva sulla disperazione dei ricercatori iper-specializzati per spingerli ad accettare condizioni economiche e sociali che nessun altro lavoratore accetterebbe mai. E ripeto che stiamo parlando di persone che spesso hanno un elevatissimo grado di specializzazione, non di sprovveduti che impiegheranno mesi o anni prima di diventare “produttivi”. La formazione “post-scolastica” di un lavoratore è, secondo me (e lo dico da imprenditore) un costo di cui deve farsi carico l’azienda visto che i frutti di tale ulteriore specializzazione verranno colti da chi impiega il “dipendente”.

    Aggiungo: sapete che per gli spostamenti entro i 100km al giorno è previsto un rimborso spese fino a 600€/semestre? E sapete che certi posti di lavoro non sono di fatto raggiungibili con i mezzi pubblici? Provate a fare due conti con le tabelle ACI sotto mano (considerando una piccola e parsimoniosa utilitaria) e vedete cosa costa fare 80km al giorno per 90 giorni lavorativi!
    E provate a dire a un qualsiasi impiegato o operaio di qualsiasi settore che visto il periodo difficile il loro compenso orario scende a 3,6 €/ora netti, vediamo se sono felici di fare una work experience di sei mesi con questo “stipendio”. In fondo anche loro sono già specializzati nel loro lavoro e i sei mesi sarebbero un “ponte” verso un futuro più roseo…
    Ah si, quasi dimenticavo di far notare che tra le altre cose in questa favolosa “esperienza di lavoro” non è previsto nessun tipo di “indennità” in caso di malattia, neanche dietro presentazione di un regolare certificato medico. Non solo… in caso di malattia non è concepita l’assenza dal posto di lavoro che comporterebbe l’annullamento dell'”esperienza” e la perdita del succoso gruzzoletto. Poi si discute dei diritti dei lavoratori Cinesi…

    Quante cose in pentola…

    Concludendo: secondo il mio modesto e limitato parere il fatto di poter “provare a lavorare” viene pagato a carissimo prezzo da persone che già hanno lavorato e sudato per arrivare a un livello di conoscenza così alto. Si tratta di sfruttamento vero e proprio e fine a se stesso visto che poi chissà quanti in effetti riescono a continuare a lavorare nel luogo o nel settore in cui hanno sviluppato questa esperienza. Dal mio punto di vista è una proposta inaccettabile che in tempi di crisi meno nera nessuno avrebbe mai neanche preso in considerazione.

    PS: Ah si… nel caso ci fossero volontari per una Work Experience presso la mia azienda, cerco personale ultra specializzato che mi costi un quarto rispetto alla norma e non voglia diritti o tutele pari agli altri lavoratori. Offro 4,50 euro/ora lordi, non pago ferie, malattia, infortuni, festività, eventuali infortuni accaduti durante i trasferimenti. Attendo numerosi i vostri curricula! 😛

  43. Giorgio Davanzo ha detto:

    Per evitare fraintendimenti, anche io sono un imprenditore.
    Se c’è qualcuno che vuole venire da me a 5€ lordi l’ora (siamo generosi!) e sa programmare io sono qui… 🙂

  44. Mauricets ha detto:

    we, vera esperienza. un assaggio di come si è sfruttati. gli operai lo hanno capito molto prima, forse ora aprira gli occhi anche la classe media.

  45. Mauricets ha detto:

    ripeto, il lavoro dignitoso è altra cosa. siamo schiavi moderni.

  46. Mauricets ha detto:

    e sta storia della crisi è una presa per il c.lo. non ho mai visto tanti macchinoni in autostrada come ora. aprite gli occhi!

  47. dimaco ha detto:

    anche io sono un decadente imrenditore capitalista nel ramo del commercio e dei servizi cimiteriali e i miei collaboratori temporanei li pago e profumatamente. Non mi lamento, anzi trovo assolutamente giusto che per il tipo di lavoro che chiedo che svolgano vengano retribuiti generosamente. A me resta comunque abbastanza utile e non sono assolutamente avido.

  48. alpino ha detto:

    caro Dimaco passa dai tuoi collaboratori temporanei ai miei sei lavoratori fissi e poi vedremo se ti sentirai ancora il babbo natale di turno.
    Facile parlare come fai tu quando ti avvali di ritenute d’acconto del 20% son bon anche mi cussì heheeheh

  49. dimaco ha detto:

    il punto è che il tipo di lavoro che devono svolgere non ha una continuità temporale è inquadrato in periodi precisi nell’anno. per il resto lavoro da solo.

  50. alpino ha detto:

    ma no go capì te li ciami co mori più gente?

  51. ex borsista ha detto:

    Sono un ex borsista che, ormai 10 anni fa ha svolto una work experience come quelle di cui si sta parlando. Concordo pienamente in tutto e per tutto con quanto scrive “alpino” nel post n.1.
    Confermo che le borse in questione, secondo me, sono un’ottima occasione, anche perchè in molti casi (e come capitò a me) alla conclusione possono trasformarsi in un’assunzione presso l’azienda.
    Se poi in alcuni casi questa forma di formazione viene distorta e qualche azienda se ne approfitta per avere manodopera a costo zero, questo è un altro discorso.

  52. Fabiano Tarlao ha detto:

    Vorrei rispondere a Simone Adamo che afferma “con le we si riesce almeno a far sopravvivere delle brave persone …” sinceramente non vedo come si possa sopravvivere o vivere in modo decoroso con 4,5 euro lordi.
    Tanto varrebbe offrire come retribuzione l’allogio in un camerone/scantinato e una ciotola con della zuppa.

  53. Simone Adamo ha detto:

    Ho parlato infatti di sopravvivenza, ma non stiamo parlando di un vero lavoro, ma di uno strumento di inserimento. Sommati fanno quasi 600 euro al mese, che per una persona di 24, 25 anni che ha appena finito l’università sono sufficienti a pagare una stanza singola per vivere da soli, mangiare due pasti al giorno, farsi una pizza con gli amici ogni tanto senza chiedere soldi alla famiglia e iniziare un percorso. Chiaro che se vengono usate come succedanei del lavoro e date a persone sopra i 30 fanno ridere, ma sono pensate per gente che sino a pochi mesi prima studiava e che non ha trovato il lavoro che voleva, che vuole fare un esperienza in più, magari rimanere altri 6 mesi nell’azienda in cui ha fatto uno stage all’università o in cui ha elaborato la tesi. Per come le usiamo noi in azienda si sono sempre rivelate esperienze utili e interessanti, ricordo poi che le aziende che non danno mai contratti agli ex borsisti we vengono cancellate dai bandi, per cui almeno 1 ogni 3 conviene anche all’azienda contrattualizzarlo alla fine della we. Noi ne abbiamo usate 9, 3 sono di queste persone oggi sono assunte indeterminate e degli altri 6, 3 hanno avuto contratti con noi successivi alla we, uno è stato assunto altrove con contratto migliore di quanto potevamo offrire in quel momento e lo avremmo tenuto di certo. Insomma non vediamo mostri e sfruttamento dove invece si cerca di dare delle opportunità e rendiamoci anche conto che abbiamo il terzo costo del lavoro più alto del MONDO e non siamo nei primi 20 paesi per aiuti all’inserimento e al supporto al lavoro, per cui fare impresa e pagare le persone è praticamente diseconomico in questo momento.

  54. dimaco ha detto:

    scusate l’ignoranza. chi è simone adamo?

  55. dimaco ha detto:

    no alpino, non seppellisco la gente. non sono un becchino. 🙂

  56. elio solani ha detto:

    io ho partecipato ad una work experience per diplomati visto che all’epoca ero ancora all’università, 6 mesi, 4,50 euro l’ora.
    Primo, se vai a leggere i bandi scopri che in realtà non è formazione ma cercano di fatto persone che già abbiano esperienza in quel campo, perchè l’azienda non ti vede come qualcuno da formare ma un lavoratore di cui hanno bisogno, che non faccia perdere tempo e che lavori senza fiatare. Essendo una work experience hai tutti gli obblighi di legge (avvisare se stai male o non puoi andare a lavorare, ma anche avvisare in anticipo il tuo referente visto che all’inizio della we mandano tutti gli orari alla regione e se devono cambiare qualcosa c’è una trafila burocratica, quindi fanno molta resistenza), ma nessun beneficio, se non lavori non sei pagato.
    Io non ho appreso nulla di nuovo, il lavoro già lo conoscevo, e per quanto riguarda studiare mentre fai la we non hai alcuna agevolazione, ad esempio io lavoravo in un ufficio, otto ore al giorno, 40 ore alla settimana.
    poi ti arrivano anche i controllori della regione per vedere che sia tutto in regola, che tu effettivamente lavori lì e che l’azienda stia rispettando i termini della we, tutto questo te lo chiedono davanti al tuo tutor aziendale, grande libertà di dire quello che pensi.
    il fatto è che in giro non c’è di meglio, speri sempre che magari alla fine ti assumano, almeno a tempo determinato, e comunque nel frattempo ti fai altra esperienza da aggiungere al curriculum.
    però per come lo gestiscono è un furto all’unione europea e uno sfruttamento di giovani che non hanno altro.
    e questo lo sanno benissimo visto che nei bandi trovi scritte le mansioni che dovrai svolgere e l’esperienza richiesta, già da questo si capisce che non è formazione ma lavoro che all’azienda non costa nulla.
    se veramente vuoi formare dei lavoratori allora aziende e sindacati di categoria si devono mettere daccordo e organizzare dei corsi, magari con finanziamemti europei, dicendo da prima il numero di lavoratori che le aziende hanno intenzione di assumere al termine della formazione.
    Funziona ed è già stato fatto a Trieste una decina di anni fa.
    Non più ripetuto visto che i fondi europei sono diventati dei pozzi cui attingere per mantenere una serie di persone a danni dei lavoratori.

  57. colon ha detto:

    Attualmente pago 10 euro all’ora un operaio serbo per dei lavori nel mio appartamento, potrei prendere due laureati allo stesso prezzo.

  58. Lauro ha detto:

    39 C.

    “…se il progetto che deve essere svolto richiede conoscenze già avanzate dell’argomento proposto è chiaro che chi andrà a lavorare deve essere una persona che possiede già quel bagaglio di conoscenze..”

    Si, appunto. Ogni lavoro presuppone delle conoscenze. Ma alle volte sono conoscenze teoriche. Quì dovresti imparare a tradurle in organizzazione del lavoro, in uso del budget, nel come si sta e si opera in un team dentro una catena di responsabilità, etc.. tutte cose che non hai studiato.

    .. “E’ chiaro allora che non è una reale formazione, quanto un’esperienza in un’azienda o in un centro di ricerca.”

    In realtà dovrebbe essere una reale formazione attraverso un’esperienza in un’azienda o un centro di ricerca.
    Perdipiù retribuita.

  59. alpino ha detto:

    @Dimaco
    ma non te fa le tombe?

  60. C. ha detto:

    Lauro: “Si, appunto. Ogni lavoro presuppone delle conoscenze. Ma alle volte sono conoscenze teoriche. Quì dovresti imparare a tradurle in organizzazione del lavoro”

    Sono conoscenze che io possiedo dal punto di vista pratico, non solo teorico. Dammi un organismo e io ti giungo al risultato finale senza bisogno di tutor.

    Lauro: “In realtà dovrebbe essere una reale formazione attraverso un’esperienza in un’azienda o un centro di ricerca.
    Perdipiù retribuita.”

    Non lo è perchè quelle cose lì le so già fare.

    Probabilmente i progetti dovrebbero avere obiettivi meno specializzati, raggiungibili da neolaureati o studenti in corso.

  61. alpino ha detto:

    @C. e gli altri colleghi
    perchè non rispondete ad EX BORSISTA? non va bene che qualcuno la veda diversamente e quel qualcuno sia proprio uno di voi?

  62. chinaski ha detto:

    bah alpino, senza entrare nel merito della discussione, il tuo #61 mi fa un po’ ridere. “EX BORSISTA” potresti essere tu, o io, o la signora franca porfirio.

  63. alpino ha detto:

    @Chinaski
    vorrei risponderti ma potresti essere Dimaco o Srecko o la Redazione sotto falso nome oppure la Porno Prof slovena mentre guarda le foto della Viribus Unitis

  64. chinaski ha detto:

    alpino, anch’io vorrei risponderti, ma potresti essere un emissario della forza oscura, un ultracorpo o perfino un rettiliano.

  65. capitan alcol ha detto:

    Il crimine paga, le work experience no.

  66. mutante ha detto:

    rispondo io a ex borsista: sei uno dei pochi fortunati. come per gli stagisti, morto un papa se ne fa un’altro.

  67. isabella ha detto:

    Beh non è poi qualcosa di nuovo.
    Quando frequentavo la scuola convitto per diventare infermiera gli allievi, che svolgevano il tirocinio per imparare, erano considerati vera forza lavoro, a volte usati in maniera adeguata, a volte davvero sfruttati.
    E credo che lo stesso valga per i medici.
    E’ così in tutte le realtà in cui siano presenti dei tirocinanti.

  68. mutante ha detto:

    comunque, è un cane che si morde la coda: finchè non sarà fiscalmente accettabile assumere gente, gli impreditori ricorreranno a questi trucchetti. se guardate in busta paga quanto costa un dipendente all’azienda, capite perchè sfruttano 4 gatti. non è del tutto colpa loro, ma di gente che promette detassazioni da 20n anni e poi si gratta perchè ha paura.

  69. vanessa cassano ha detto:

    Io trovo francamente ridicolo tutto questo ( ed in particolare mi riferisco ai giudizi espressi da alpino che probabilmente o è un anziano signore andato in pensione, o un professionista, o un imprenditore,o un politico o uno che parla senza cognizione di causa!). E’ vergognoso il fatto che dobbiamo accontentarci di una MISERA PAGA pari a 4,50 lordi all’ora per un totale mensile di meno di 600 euro, per un totale di 35 ore settimanali?
    Cosa trovate giusto in tutto questo? E’umanamente dequalificante e ciò vale a prescindere prescindere da tutte le buone intenzioni dell’azienda o dall’opportunità che l’esperienza in sè ti offre.
    L’Italia è il fanalino di coda dell’Europa se non del mondo, perché c’è gente che continua a pensare che sia addirittura assurdo che una “formazione” venga pagata!!!!
    Una formazione accademica dà una qualifica, un punteggio!
    Una work experience cosa dà? Punti, qualifiche??? Una riga in più da aggiungere al proprio CV o un certificato da aggiungere al proprio folder perchè come dice giustamente qualcuno la WE è un escamotage per assumere a costo zero, perchè i profili ricercati non sono così bassi!!!

  70. Denis Furlan ha detto:

    Curiosa la storia di Alpino, lavora nella formazione con FSE a manetta, poi si scopre abbia sei lavoratori dipendenti, un po di tempo fa era tabaccaio e commerciante a Gorizia. Nonostante queste molteplici attività trova sempre il tempo per leggersi tutti i post e ribattere puntualmente ogni contraddizione e dando contro ai nullafacenti che stanno tutto il giorno a cazzeggiare davanti al computer (il che già di per sé e un’attività a tempo pieno).
    Fake?

  71. dimaco ha detto:

    tabaccaio a gorizia’ da quello che so il mio caro decimino vive a padova. non so cosa faccia di preciso.
    ah alpino io le tombe non le faccio però sono in quel ramo. sto ancora aspettando che ti faccia vivo per quella birra bello. offro io naturalmente.

  72. alpino ha detto:

    Che figata!! mille personalità, disemo che fasso un lavoro per il quale oltre a farte morir de curiosità el caro Furlàn posso permetterme de cazzeggiar al PC quanto e come vojo leggendo anche i tentativi di capire chi e cosa sona della sig.ra Cassano
    Quella del tabaccaio me mancava, quindi riassumendo sono:
    un emissario della forza oscura
    un ultracorpo
    un rettiliano
    un anziano signore andato in pensione
    un professionista
    un imprenditore
    un politico
    un tabaccaio
    un commerciante a Gorizia.
    ..ma podessi anche essere una putana che lavora al Monaliza e de giorno go tempo libero per leger bora.la, el bel xe che go sempre dito cosa fasso e dove lo fasso, ma qualcuno non è attento vero Furlan e Cassano?
    Comunque concludo dicendo che non siete solo voi a prendere 600 euro al mese per 35 ore settimanali, ci sono tanti altri lavoratori che devono subire questo trattamento, se però questa sorte tocca ai DOTTORI Dio ne scampi vien giu el mondo.
    Vi siete mai chiesti se c’è davvero spendibilità di tutte queste iperscienze quando non abbiamo artigiani e mestieranti?
    Fan la fame quelli di lettere o giurisprudenza economia, la fanno ora anche alcuni super specializzati in buchi neri dello spazio cosa volete che vi dica se il mercato non assorbe..non assorbe per dirvela in soldoni, capisso la vostra frustrazione che tanto rimane chiusa qui dentro ma se il mondo la fuori ha bisogno di saldatori e sarti voi non ci potete fare nulla!

  73. alpino ha detto:

    @Dimaco
    sto week end ero a gorizia e te l’ho anche scritto !!! dio bonino 🙂

  74. Giorgio Davanzo ha detto:

    I vostri calcoli non mi tornano…
    Se sono 720 ore per 6 mesi a 4.5€/ora, a me risulta uno stipendio LORDO di 540€.
    O sbaglio?
    Poi per il netto possiamo fare il toto aliquota.

  75. Giorgio Davanzo ha detto:

    Alpino: se il mercato non assorbe esperti in buchi neri, allora perché le aziende li cercano con le work experience?
    humm, qualcosa nel tuo ragionamento non mi torna.

  76. C. ha detto:

    Per prima cosa vorrei chiedere a chi sminuisce o divaga dall’argomento di evitare di farlo in questa sede. Credo che questo articolo meriti, indipendentemente dalle idee e dalle opinioni di ogniuno, delle riflessioni serie e rispettose. Se volete farvi aperitivi o divagare su altre cose scambiatevi i num. di cell o il contatto skype e parlatene altrove, perfavore.
    Hai ragione Giorgio, al mese sono 540 € lordi che se le ritenute sono putativamente del 20% diventano 432 € al netto/mese. Voglio farvi un esempio sulla mia esperienza. Per questa WE devo fare un certo tragitto chilometrico che facendo un conto Km/benzina mi costa 150 € al mese (senza il costo pedaggio autostradale). Dei costi di spostamento prevedono un rimborso mensile di 100 €, così dai miei 432 € mensili devo anche decurtare ulteriori 50 € per il viaggio. Non posso nemmeno utilizzare la guesthouse dell’azienda perchè la mia residenza dista meno di 200 km dalla sede della WE.
    Quindi imprenditori fatevi avanti avete la possibilità di pagare gente specializzata 4,50 € lordi l’ora, averli a disposizione senza possibilità che si assentino per malattia (perchè la WE lo vieta, anche in presenza di certificato medico)e in più non dovete nemmeno coprire tutte le spese di viaggio. Badate bene che i costi di spostamento sono stati fatti senza le solite tabelle ACI che si consultano, altrimenti il costo sarebbe stato ben maggiore!

  77. vanessa cassano ha detto:

    caro signor Alpino, ha dimenticato di aggiungere alla lista “uno che parla senza cognizione di causa”….evidentemente perchè ho indovinato la sua professione!

  78. alpino ha detto:

    Caro Giorgio stiamo parlando dell’area di ricerca per queste we non di un’azienda privata, c’è moolta differenza ehehe.

    a gran richiesta e per far cosa graditisssimissima alla sig.ra Cassano aggiorno la lista dei miei alias:
    un emissario della forza oscura
    un ultracorpo
    un rettiliano
    un anziano signore andato in pensione
    un professionista
    un imprenditore
    un politico
    un tabaccaio
    un commerciante a Gorizia.
    uno che parla senza cognizione di causa
    to be continued..

  79. dimaco ha detto:

    io lo so che fa alpino:
    costruisce macchine per affilare il burro

  80. Rocky ha detto:

    Trovo che certi commenti letti in questo thread siano veramente imbarazzanti… per chi li ha fatti.

    Come già scritto da altri, le WE spesso sono una forma di sfruttamento. Conosco delle persone che si sono sacrificate facendo delle WE. Quello che so è che:
    – Difficilmente alla WE segue un’assunzione da parte dell’azienda. Molto spesso te lo dicono chiaro e tondo in fase di colloquio preliminare
    – La WE non è quasi mai un’esperienza di formazione. Le aziende che richiedono la WE selezionano persone già formate. Solo se hanno molta sfortuna si accontentano di qualcuno da formare parzialmente;
    – Durante la WE non si hanno garanzie di nessun genere. Se per caso ti ammali e perdi più del 30% delle ore previste non ricevi alcun stipendio.

    Detto questo aggiungo che è scandaloso dire che le WE in oggetto sono formative: nella maggior parte di queste vedo requisti di ammissione molto elevati.

    Prendiamo questa, ad esempio:
    http://www.area.trieste.it/opencms/export/area/it/Formazione/Borse-formazione/allegati_2011/Modello_promozione_TELLUS.pdf

    E’ palese che quello richiesto non è il profilo di un neolaureato da formare, ma la richiesta di un professionista, e anche di alto livello, da pagare con noccioline.

  81. Rocky ha detto:

    “Caro Giorgio stiamo parlando dell’area di ricerca per queste we non di un’azienda privata, c’è moolta differenza ehehe.”

    Da questo si evince che non sai cosa è l’area di ricerca. Senza scomodare le aziende PRIVATE citate nei bandi, ti ricordo che all’area di ricerca trovi aziende come la ILLY SPA. Credo sia palese anche al burino di strada che probabilmente la Illy è un’azienda privata.

  82. alpino alias tabaccaio, alias ultracorpo, alias forza oscura... ha detto:

    Ricky no fasso gnanca la fadiga de risponderte, andate sul sito dell’Area di ricerca, guardate gli orgnanigrammi ecc ecc ecc ecc e ditemi se Area è tale e quale alla ditta peppino e figli snc..desso fasè quel che volè..saludime il tuo amico burino..forse lui gaveva capido

  83. Rocky ha detto:

    Ma tu li leggi i bandi? Quello che ho linkato è un bando della Tellus SPA! Se non sbaglio ce n’è un altro della Emaze! SONO AZIENDE PRIVATE! Cosa me ne frega a me dell’organigramma del consorzio Area Science Park, qua si sta parlando di altro solo che TU NON HAI ALBA di come funzioni.

  84. Rocky ha detto:

    Per chiarezza: un conto è il consorzio che gestisce l’area, un conto sono le aziende insediate nell’area, che sono in gran parte normalissime aziende private.

  85. alpino alias tabaccaio, alias ultracorpo, alias forza oscura... ha detto:

    Rocky desso vado a magnar..
    io parlo di ciò di cui tratta questo thread non dei tuo link vari ed eventuali..concludo riportando la parte finale di uno dei bandi della we in oggetto:
    Consorzio per l’AREA di ricerca
    scientifica e tecnologica di Trieste
    Servizio Formazione, Progettazione e Gestione progetti
    Padriciano 99
    34149 TRIESTE

    Desso vado far pappa ciao bel

  86. alpino alias tabaccaio, alias ultracorpo, alias forza oscura... ha detto:

    io ho detto che tra azienda privata e consorzio area di ricerca corre molta differenza, leggi bene prima di accalorarti, se invece fai di tutto per darmi contro allora accomodati fai pure.

  87. Rocky ha detto:

    Allora, elenchiamo i beneficiari di tutti i bandi oggetto di questo articolo:
    – IOM-CNR Laboratorio TASC (pubblico)
    – Tellus (privato)
    – CARSO (non profit)
    – Teorema Engineering (privato)
    – Fondazione fegato (non profit)
    – Navtec (privato)
    – ARIES (non ho idea, credo pubblica)
    – Eidon (privato)
    – INFN (pubblico)
    – Emaze (privato)

    Non ce n’è uno, dico uno, richiesto dal consorzio Area Science Park, e ce ne sono 5 (il 50%) chiesti da aziende private per realizzare prodotti ad alta tecnologia (vedo ricerca operativa, computer vision e altro. L’unico che mi sembra formativo è quello della EMaze).

    Ripeto: non sai di cosa stai parlando, non sai chi è insediato all’area né di cosa si occupa il consorzio Area Science Park né del perché si occupa il consorzio e non l’azienda stessa di gestire questi bandi.

  88. ex borsista ha detto:

    se una persona vale, l’azienda ha tutto l’interesse di assumerla, dopo averla formata durante la work experience.
    Al giorno d’oggi un neolaureato che si affaccia sul mondo del lavoro è come un neonato che vede il mondo per la prima volta.
    Anche se ha raggiunto un titolo di studio, lavorativamente ha tutto da imparare, soprattutto se ha un certo ti po di aspettative….
    Inoltre, ricordo che ci sono molte professioni che richiedono vari anni di “praticantato” gratuito: quello è il vero sfruttamento di manodopera da parte delle lobby di categoria.
    E poi…se l’alternativa è star a casa (visti i tempi che corrano), ben venga l’opportunità di un periodo di “formazione-lavoro” a 600 euro/mese!

  89. Myrteza Kertusha ha detto:

    Buongiorno,
    ho fatto (un pò di tempo fa) uno stage del genere (ai tempi prendevo 600 euri netti al mese) di un’anno, poi ho avuto un contratto determinato di un’anno e poi l’anno seguente assunto a tempo indeterminato.
    Forse ho avuto una ‘botta de c..’ però è un possibile percorso di chiunque inizia uno stage in azienda.
    Da ricordare però che ci sono molti altri casi in cui le aziende non pagano niente, quindi non capita tutti i giorni di fare esperienza che copre un pò di spese…
    Cordiali saluti a tutti

  90. Giorgio Davanzo ha detto:

    A tutti quelli assunti dopo una WE: in poche parole, vi hanno messo alla prova per 4,5€ lordi.
    Non mi sembra una gran cosa 🙂
    Io quando devo fare una cosa del genere ricorro al lavoro somministrato, che permette di retribuire la persona con una paga onesta.

  91. alpino alias tabaccaio, alias ultracorpo, alias forza oscura... ha detto:

    Rocky hai tanta confusione in testa, in più mi parlo de pomi e ti te me rispondi banane, quindi inutile continuare un altro utente il sig. Myrteza ha trovato beneficio con queste esperienze ma sicuramente anche questa volta si dirà che sono io con un altro nick name…e sempre strananmente alcun commento o risposta ai due utenti che hanno beneficiato di questa esperienza.
    Abbiamo deciso di condannarla e sputtanarla e allora avanti così anche se venissero in 10.000 a dire che poi hanno trovato lavoro, ovviamente sembra quasi che le assunzioni siano un diritto divino però magari ricordiamoci che se un xe un macaco combina casini e per di più lamentoso..forse avrà qualche difficoltà…

  92. C. ha detto:

    Credo che tutti siamo d’accordo che un periodo di sacrificio (economico) sia più che accettabile se poi si verifica una reale possibilità di successivo impiego. Ribadisco che non è questo il caso (almeno parlo per me): 1- perchè la mia WE è in un ente di ricerca, 2- perchè la mia WE non mi dà competenze in più, ma ammetto che ho la possibilità di far valere la mia bravura e sperare poi che qualcuno voglia investire in me. Qualche utente ha parlato di assunzione e di una WE fatta 10 anni fa, beh in quel periodo la situazione era assai diversa da quella attuale, c’è da dire anche questo. Ribadisco che queste WE sono reclutamento di lavoratori specializzati a basso costo.
    Mi impegnerò qualora avvenisse di ritrattare tutto se da questa WE deriverà un impiego, ne dubito fortemente. Perchè allora l’ho fatta, perchè era un modo per andare temporaneamente via dall’Italia che oggi offre molto poco, se la WE fosse stata fatta in un ente di ricerca nazionale, non avrei neanche concorso.

  93. Rocky ha detto:

    Alpino, tu la confusione in testa non ce l’hai perché parli di cose che non conosci. Parli di formazione quando è palese che in questi bandi si ricercano persone già abbondantemente formate. Parli di ricercatori quando la questione non riguarda i ricercatori. Parli di area di ricerca in contrapposizione alle aziende private (vedi numero 78) quando è palese, basta leggersi i bandi, che il 50% di questi bandi prevede il lavoro in una azienda privata, NESSUNO dei bandi prevede di lavorare nel consorzio che gestisce l’area e, cosa che si evince sempre dal numero 78, non avevi nemmeno capito che l’area di ricerca non è qualcosa di monolitico.

    Credo sia inutile proseguire oltre, parole buttate al vento.

  94. Rocky ha detto:

    A proposito sul fatto che se uno non viene assunto un motivo ci sarà: nelle WE sono numerose le aziende che FIN DAL COLLOQUIO fanno intendere che non ci sarà possibilità di assunzione. Quindi il motivo nella gran parte dei casi non riguarda il povero sfruttato che lavora per qualche mese per un tozzo di pane, semmai riguarda le aziende che usano le WE per avere lavoro a costo 0.

  95. alpino alias tabaccaio, alias ultracorpo, alias forza oscura... ha detto:

    infatti, lasciamo perdere, parli per sentito dire, non leggi, ma a capochino parti con le tue arringhe, sono anche abbastanza stufo in considerazione del fatto che stai dicendo le stesse cose in più post quindi consumi inutilmente tastiera.
    Nuovamente svii ai commenti positivi di certi utenti.

  96. Giorgio Davanzo ha detto:

    a me sembra che troppo spesso si spaccia come “formazione” un’attività che è in larghissima percentuale “lavorativa” a tutti gli effetti; basti notare le competenze INIZIALI che sono OGGETTIVAMENTE NECESSARIE per partecipare alle attività proposte nelle work experience…

  97. insegnante ha detto:

    Giorgio Davanzo ed L. , come imprenditori non valete niente , vi dovete solo vergognare perchè certe provocazioni potete proprio risparmiarvele. Anzi manderei proprio voi due a lavorare a costo zero , così dopo non avreste nenche i soldi per fare benzina o peggio per mangiare , per pagare le bollete , ecc Meditate gente

  98. Giorgio Davanzo ha detto:

    Caro insegnante, abbi il buon gusto di mettere nome e cognome.

  99. insegnante ex lavoratore work experience ha detto:

    non ti peoccupare per il mio nome e cognome pensa per te e a quello che dici

  100. Sergio Albertazi ha detto:

    Cosa ne penso? Dipende…

    Se sei un laureato fresco fresco ti dico che fai male a lamentarti e che vivi un po’ fuori dal mondo. Nella mia esperienza uno stage così rischia di avere un costo-beneficio abbastanza poco esaltante x chi ti assume perché – sorry – non sei ancora un professionista e realisticamente sei lungi dal sapertela cavare da solo. Se pensi che questo sia un buon motivo per lasciare l’Italia ti inviterei quasi a farlo. Nessuno ti obbliga ad accettare uno stage se non ti va (notare: stage).

    Se sei una persona già con una certa esperienza che viene assunta sottocosto direi che è un abuso di uno strumento pensato per altro e avresti la mia solidarietà. Io mi rifiuterei, se possibile.

    In generale cmq… lamentatevi piuttosto della mancanza di prospettive a lungo termine: non a una manciata di mesi dalla laurea ma a 5-10 anni. La fine della laurea è più un punto di partenza che di arrivo. Fare la gavetta è normale, non finirla mai no. Quello sì che è un buon motivo per lasciare questo Paese indignati… una prospettiva su cui potreste pure trovarmi d’accordo.

  101. Sergio Albertazi ha detto:

    Vorrei vedere quanti euro all’ora dareste ad una babysitter che ancora non sa tenere un bimbo e a cui dovete dare una mano ogni tre per due… in teoria, questo dovrebbe essere il paragone + calzante secondo me.

    Detto questo, i giovani in questo Paese sono bistrattati, non hanno futuro e fanno stra-bene a protestare. Ma non per queste cose. Questa la mia opinione almeno…

  102. quasi w.e. ha detto:

    ma..allora io che devo iniziare a breve una w.e mi devo sparare? Forse è meglio che mi tenga l’indennità di disoccupazione ancora per qualche mese? Anche se mi sembra di vivere alle spalle di qualcuno che invece lavora? ( anzi non sembra in realtà è così).
    Dato che mi sento in colpa di non fare un tubo tutto il dì e di avere un indennizzo…beh preferisco un lavoro di 6 mesi che mi permetta di acquisire nuove conoscenze. Chissà magari una botta di culo e trovo un lavoro vero…dopo. Oppure torno alla disoccupazione stavolta senza indennizzo, per la gioia di tutti i lavoratori che si fanno il mazzo dalla mattina alla sera per mantenermi..senso figurato e senso non figurato. Visto che ho più di 30 anni, vivo con i miei e non ho lauree. Non mi piango addosso eh..ho sempre trovato qualcosa bene o male, ma non ho potuto spiccare ancora il volo fuori dal nido. Tutto costa troppo, non so nemmeno se posso permettermi una casa ater a sto punto.
    Il lavoro nobilita l’uomo dicono..o lo umilia? Punti di vista!!!

    Ciao

  103. camilla adonensis ha detto:

    La work experience,non viene usata solo per i laureati,ho 22 anni di esperienza pluri qualificata come responsabile di logistica,direi ultra specializzata!!!Eppure la sto facendo a 4 euro circa lordi all’ora con 22 km da casa ,quindi benzina,pagata solo per una parte un quinto se non erro,vedrò quando intasco,un part-time,come se i miei 22 anni non valessero nulla!!Risposta che mi hanno dato,visto la gran crisi se vuoi lavorare è così,si vuole personale abile a fare il più, ed oltre, pagato a circa 2 euro netti…………..innoltre l’esperienza maturata permette di avere la stessa velocità e responsabilità di chi ha la stessa qualifica,a costo 100 volte inferiore,il ministro del lavoro sta facendo di tutto un fascio,come mai loro ,non si abassano lo stipendio e noi siamo ridotti così???Questo non è vivere,se non acetti l’offerta di lavoro ,vieni segnato nella cartella personale come una persona che non vuole lavorare……e devi vivere con 200euro al mese perchè la work experience è un part-time innoltre devi coprire le spese mancanti di benzina che non ti erogano,per recarti al lavoro,il diritto al lavoro di cui parla la costituzione è questo???????????????

  104. Vale ha detto:

    Se è veramente un’esperienza formativa è un conto, ma io sono laureata da tempo e con esperienza lavorativa, e me l’hanno offerta per un lavoro da segretaria generale, questa non è formazione, è sfruttare la legge per pagarti meno.

  105. martina ha detto:

    Ho concluso da qualche mese una work experience promossa dall’università di Cà Foscari, rivolta a disoccupati con la promessa di collocare al lavoro almeno la metà dei partecipanti (12 persone). Organizzazione disastrosa, ritardo di tre mesi rispetto all’inizo previsto per il tirocinio per qualcuno, e di 12 nessuno ha trovato lavoro tranne due persone che sono riuscite autonomamente a inserire aziende trovate per conto proprio nel progetto. Per la maggior parte le aziende ci hanno lasciato a scaladare la sedia perchè avevano convenienze ad accoglierci ma nulla da farci fare nè tanto meno l’idea di inserirci. Il progetto era iniziato un anno fa e nessun rimborso è ancora stato dato. Quindi: nessun lavoro, nessuna formazione adeguata, nessun soldo. Tutti siamo rimasti senza nessuna entrata monetaria per più di un anno e siamo ancora disoccupati. Nessuno si chiede come ci sostentiamo?!
    Riflettete

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