6 Giugno 2011

Cosa fare in caso di ritrovamento di animali selvatici in difficoltà

Sta iniziando la nuova stagione riproduttiva per gli animali selvatici e l’Ufficio gestione faunistico-venatoria della Provincia di Gorizia fornisce qualche informazione nel caso in cui ci si imbattesse in esemplari in difficoltà.

Innanzitutto si deve sapere che alcuni ritrovamenti in apparenza fortuiti sono dovuti in realtà al sistema adottato dalla specie per la propria sopravvivenza. È il caso, ad esempio, dei giovani merli che vengono distribuiti dai genitori sul terreno o sui cespugli al fine di prevenire la perdita dell’intera nidiata. La prima regola è quella di osservare attentamente a distanza, per evitare di “soccorrere” un animale che non ne ha per nulla bisogno. Quando si trova un piccolo uccello o un cucciolo di qualsiasi specie, dunque, è meglio assicurarsi che sia effettivamente abbandonato o in pericolo di vita.

Anche il piccolo di capriolo viene nascosto dalla madre in mezzo all’erba alta per difenderlo dai predatori (uomini compresi) intanto che lei si allontana per nutrirsi. Poi, qualche ora dopo, la madre tornerà a recuperare il suo cucciolo. L’odore umano, tuttavia, può essere motivo di allarme per la madre. Per cui, oltre a rimanere a debita distanza, non si deve assolutamente toccare il piccolo. Qualora la madre non tornasse entro un ragionevole periodo (alcune ore), si dovrà segnalare il ritrovamento al Servizio di vigilanza della Provincia, alle Guardie Forestali o a qualsiasi altra Forza dell’Ordine, evitando che mani inesperte prelevino il piccolo pregiudicandone la sopravvivenza.

Una specie di facile ritrovamento è quella dei rondoni, che devono essere sempre soccorsi in quanto non sono in grado di volare partendo da terra. In alcuni casi, per esempio dopo violenti temporali, accade di ritrovare al suolo esemplari in buone condizioni, in genere in grado di riprendere il volo immediatamente con un piccolo soccorso. È infatti sufficiente aiutarli accompagnandoli con la mano a involarsi. Ma attenzione a non confondere gli adulti con i piccoli che, per essere pronti al volo, devono avere le ali più lunghe della coda. Dopo temporali o venti forti, se si ritrovano piccoli uccelli si deve valutare se sia possibile reinserirli nel nido senza disturbarne i fratelli o i genitori.

Per la maggior parte delle specie la ricerca del cibo per l’imbeccata obbliga i genitori a restare per qualche tempo fuori dal nido, momento adatto alla reintroduzione del piccolo caduto.

Vale la pena di ricordare che se un animale selvatico adulto non tenta la fuga è sempre perché si trova in una situazione grave: è sotto shock, ha paura e quindi per difendersi può anche far male al soccorritore oppure spaventarsi a morte. Solo in caso di reale necessità, dunque, ci si può avvicinare all’animale.

In caso di ritrovamento di uccelli, ferme restando le indicazioni già date, vanno riposti in scatole di cartone chiuse, con fori sufficienti per la respirazione. Si devono poi evitare rumori molesti e di fornire cibo (eventualmente poca acqua) e si deve raggiungere rapidamente un punto di soccorso.

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5 commenti a Cosa fare in caso di ritrovamento di animali selvatici in difficoltà

  1. isabella ha detto:

    Un giorno per soccorrere un gabbiano reale ho dovuto fare una decina di telefonate per non risolvere comunque nulla.
    Sarebbe carino pubblicare anche enti e numeri di tel cui rivolgersi in caso di ritrovamento.

  2. fluido ha detto:

    Mi è capitato molte volte di trovare animali feriti o smarriti e addirittura qualche settimana fa un “fagian a roian” 😉
    a Trieste mi è sempre stato indicato dalle autorità (vigili, poliziza) di rivolgermi alla polizia ambientale della provincia di TS allo 0403798456 http://www.provincia.trieste.it/web/guest/energia-e-ambiente-natura/polizia-ambientale

    oppure all’ENPA http://www.enpa-trieste.it/ in via marchesetti

  3. NIM ha detto:

    quando mi è capitato, ho telefonato alla polizia oppure alla vigilianza veterinaria ( 0481531932), al seguente sito alcuni numeri, forse, utili (male che vada spero possano indirizzare ad altri soggetti): http://www.aipagorizia.org/

  4. alpino ha detto:

    qualora non vogliate perdere solo tempo al telefono o districarvi tra nomenclature errate o fantasiose: Polizia ambientale, Vigilanze varie ed eventuali ecc ecc chiamate unicamente la Polizia Provinciale che si occupa di vigilanza del territorio dal punto di vista della fauna, flora, sversamento rifuti ecc ecc, competenze e numeri di telefono li troverete nei rispettivi siti di ogni singola Provincia, lo memorizzate e siete a posto, associazioni e gruppi inventati in questi casi vi fanno perdere solo tempo.
    Qualora il ritrovamento avviene nei centri urbani contattare la Polizia Locale o intervengono loro oppure girano ai colleghi della Provinciale.

  5. paola catapano ha detto:

    Io comunque sconsiglio a tutti di rivolgersi all’ ENPA, ho provato a contattarli più volte per segnalare il ritrovamento di animali feriti e alle mie richieste di informazioni su cosa fare mi sono sentita rispondere cose tipo “signora, la preghi”! Una autentica vergogna!
    In genere è sempre una buona e semplice idea contattare la guardia forestale, sono sempre gentili, solerti e soprattutto utili!

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