25 Maggio 2011

Porto di Trieste bloccato per il sesto giorno, sciopero prolungato fino alle 8 di domani

Il porto di Trieste rimane paralizzato dalla protesta dei lavoratori. Scatta oggi il sesto giorno consecutivo di sciopero: sono un migliaio i tir fermi tra Fernetti, viale Campi elisi, le Rive e il Molo VII.

La protesta in porto, scattata venerdì scorso con lo sciopero indetto dai lavoratori della Cooperativa Primavera, si è allargata alle altre cooperative che operano nello scalo, coinvolgendo in tutto 200 persone. I motivi della protesta, spiega il vicepresidente della Cooperativa Primavera Sergio Bisaro, risiedono ”in un eccessivo carico di lavoro, nelle tariffe insufficienti all’applicazione del contratto nazionale dei porti e nella presenza nello scalo giuliano di troppe cooperative, con una conseguente guerra al ribasso delle tariffe”. I lavoratori chiedono pertanto che nel porto operi un soggetto unico.

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43 commenti a Porto di Trieste bloccato per il sesto giorno, sciopero prolungato fino alle 8 di domani

  1. arlon ha detto:

    E i fa solo che ben.

  2. arlon ha detto:

    p.s: in cità se parla sempre de KP come un paradiso, ma nisun spiega come che anche là, per gaver paghe acetabili e otignir diritti, i ga dovudo protestar e scioperar in un modo BEN PIÙ incazzoso dei triestini.

  3. Luigi (veneziano) ha detto:

    A me risulta che la semplice minaccia di sciopero delle maestranze di Capodistria abbia convinto Luka Koper ad accettare tutte le rivendicazioni.

    La cosa incredibile del porto di Trieste è che s’è fatto fuori Boniciolli dopo che aveva portato l’Autorità portuale da un rosso di 4 milioni a un attivo di diciannove milioni, il tutto mentre nel biennio 2009-2010 Luka Koper ha sfiorato il crack con uno spaventoso passivo (cumulato nei due anni) di oltre 69 milioni di Euro, un ROE nel 2009 a -23,9 e il titolo in borsa che ha perso il 50% del suo valore.

    Anche qui a Venezia Boniciolli aveva fatto benissimo, mentre per le note camarille triestine è stato fatto fuori, ripescando una nota incapace.

    L.

  4. Stufo ara! ha detto:

    Qunta ragion te gà Gigi…. anche se… xe triste pensar che non gavemo giovani capaci…
    bonicioli nnxe de primo pel… 😀

  5. Roberto ha detto:

    Risultato dello sciopero? Navi dirottate a Capodistria con disagio per i camionisti pari a zero; tariffe piu’ basse; lavoratori del porto a casa; Vogliamo capire che lo strumento dello sciopero e’ oramai obsoleto? Ma sino ad oggi i loro rappresentanti sindacali dov’erano?

  6. Mat ha detto:

    Lo sciopero è obsoleto?

  7. dimaco ha detto:

    lo sciopero è obsoleto solo per i krumiri che purù di prendere 2 euri in più fottono allegramente tutti gli altri. ho lavorato abbastanza anni nelle fabbriche per avere una chiara immagine di quello che vogliono i padroni.

  8. Paolo Geri ha detto:

    6. Roberto.
    E cosa avrebbero dovuto fare ?! Mettersi a 90 gradi e dire “grazie padrone” ?!

  9. Tergestin ha detto:

    Ovio.
    Geri, te son tropo ani setanta, oramai l’operaio che va de moda in ‘sta epoca berluschina xe quel che sbava davanti ala BMW del paron, miga ‘sta clapa de mai contenti.

  10. Comitato Odbor PLT ha detto:

    Lo sciopero non é obsoleto, ma non si deve abusare di tale strumento come si fa nella vicina repubblica italiana.

    I lavoratori di Koper hanno un sindacato con i contro e sono soprattutto uniti nella lotta, ed ottenere qualcosa costa sempre fatica ricatti trattative decisioni accordi.
    A koper no xe roxe e fiori….anca lá i cittadini del Territorio Libero i fa fadiga a soraviver!

    L’illegalitá diffusa nel PLT e nel porto di Trieste ha fatto si che si arrivasse a questa situazione. Invece di avere cooperative e dittarelle sarebbe giusto che i portuaj fossero assunti dalla Autoritá Italiana per il Porto di Trieste, in applicazione almeno di una frase dell’Allegato VIII rispetto ai suoi ben 26 articoli di legge senza contare il Trattato di Pace con l’Italia composto da 90 Articoli, e che contiene questo Allegato su 17 altri.

    Comitato Odbor PLT – facciamo conoscere A CHI DI DOVERE il nostro disagio e il nostro disappunto sul malgoverno italiano, la nostra miseria il nostro esser costretti a vivere e convivere nell’illegalitá. Il CHI DI DOVERE non sta a roma o lubiana o zagabria, ma sta di sede a New York pressol’Headquarter dell’United Nations Organization. La presidenza del Consiglio di Sicurezza dell’ONU prenderá in seria considerazione la situazione perché per legge é proprio il Consiglio di Sicurezza stesso che se ne deve occupare in quanto diretto responsabile.

  11. matteo ha detto:

    interessante come luigi giri sempre contro gli sloveni, qui si parla di trieste, cosa centra koper?

  12. Servolier ha detto:

    Portuali non mollate, la guerra al ribasso delle tariffe e’ l’autostrada per un futuro incerto, sfruttamento e poverta’ per tutti, fate valere i vostri diritti, assicurate un futuro decente a voi stessi e alle vostre famiglie, sono con voi!

  13. mutante ha detto:

    per come son i sindacati adesso, lo sciopero è inutile. è ovvio che è dovuto all’esasperazione, e che non si possono scaricare sui lavoratori le colpe di governo e autorità portuale che lasciano fare.

  14. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ matteo
    Chi ha parlato di KP per primo è stato il signor arlon: evidentemente la cosa t’è sfuggita.

    Io non ho fatto altro che rispondergli, approfondendo la questione con fatti e dati che evidentemente t’erano ignoti.

    Mentre in questo blog negli ultimi due/tre anni anni ci si è sperticati ad illustrare la fantasmagorica crescita di KP a petto dello sfascio di TS, la realtà invece era esattamente opposta: Boniciolli aveva risanato i conti, mentre Luka Koper era sull’orlo del fallimento, tanto che i vecchi amministratori della società sono stati mandati via di brutto, e contro di loro c’è una causa milionaria per danni.

    Ti dà fastidio sapere queste cose?

    Ad ogni modo, per rimettere tutto a posto adesso s’è avuta la brillante idea – tutta interna a Trieste: bisogna che qualcuno avverta i vari indipendentisti del TLT che Roma c’entra praticamente nulla – di cacciar via chi aveva fatto bene, rimettendo in sella una nota incompetente, solo per il fatto che è un membro della più potente famiglia politica della città.

    Nel frattempo, sia Venezia che KP hanno superato per la prima volta i 400.000 TEU nel corso del 2010, e Venezia sfiora oramai i 2 milioni di imbarchi crocieristici. Proprio oggi ho letto che il giro d’affari del settore crocieristico produce un giro d’affari complessivo di circa 250 milioni di Euro all’anno.

    Avanti così!

    Luigi (veneziano)

  15. dimaco ha detto:

    interessante luigi, ma é emblematico che in slo quelli che mandano a gamb àl’aria le società vengono messi sotto processo, mentre in italia ricevono bonus multimilionari e in alcuni casi poltrone. sono proprio sei barbari sti sloveni eh?

  16. gropajaco ha detto:

    Nel frattempo, sia Venezia che KP hanno superato per la prima volta i 400.000 TEU nel corso del 2010…
    ———–

    quale frattempo? ma non ci hai appena spiegato che proprio in quel frattempo(2009-2010) koper era sull’orlo del default per cattiva amministrazione? cioè era sull’orlo del default pur con il record teu?
    com’è messa oggi riguardo il possibile default? i record continuano ed il default si avvicina?

  17. matteo ha detto:

    si luigi, luka koper sta per fallire

    la cosa da piu fastidio a te che a me, dato che per ogni cosa che centri la slovenia inizi a buttare dati per dire quanto sia malvagia, a me frega na mazza

    credo che freghi na mazza ad altri, solo a chi odia un paese o lo esalta sa tutto

  18. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ gropajaco

    Evidentemente non conosci la differenza fra i dati portuali e quelli di bilancio.

    L’anno scorso – pur avendo fatto il record di TEU – Luka Koper ha chiuso il bilancio in passivo di oltre 2 milioni, dovuti in grandissima parte agli oneri finanziari. Questi oneri finanziari sono a loro volta dovuti ad un grosso programma di investimenti, che hanno creato una notevole esposizione debitoria del gruppo. Nel 2009 il rovescio dei mercati ha provocato una diminuzione repentina dei traffici, e LK è stata letteralmente sull’orlo del fallimento (e con questo rispondo anche a matteo-il-fanatico): il titolo in borsa ha subito un tracollo e il bilancio è stato chiuso in passivo per circa 67 milioni di Euro. Aggiungiamo a tutto ciò alcune spese allegre degli amministratori, e il quadro è completo.

    Questi sono i dati nudi e crudi, al che sono stati sollevati dall’incarico via tutti i precedenti amministratori, nei confronti dei quali è stata aperta un’inchiesta da parte della magistratura slovena, è stato rinegoziato il debito con le banche allungandolo e di conseguenza spalmando gli oneri nel tempo, e grazie al recupero dei traffici sulla situazione è ritornato il sereno. Ne business plan di quest’anno si prevede di tornare in nero di 7,6 milioni di Euro, che però diventano 15,4 al lordo degli oneri finanziari. Il ROE previsto è pari al 3%: bassino se considerato in confronto con altri settori d’investimento, ma adeguato per il tipo di business di LK. Rispetto al business plan presentato l’anno scorso dal board, i risultati sono stati molto buoni per quanto riguarda i dati di traffico, ma inferiori alle aspettative se si considera il risultato finale, che era dato in positivo per oltre 9 milioni (e invece – come detto – è in passivo di circa 2).

    L’outlook sul titolo rimane abbastanza negativo, nel senso che LK non è quel tipo di azione “growth”, e cioè che si rivaluta notevolmente più della media qualora i mercati ripartano.

    In due parole, quindi, posso dire che le prospettive per il porto sono positive nel breve termine, ma sono necessari dei grossi investimenti in infrastrutture e logistica che dipendono ovviamente in buona parte dal governo sloveno. Le prospettive del titolo invece non sono brillantissime.

    Volendo infine fare un filino di confronti, ecco in tonnellaggio quanto hanno movimentato i principali porti dell’Alto Adriatico nell’anno 2010:

    Trieste: 46,1 milioni (+4% sul 2009)
    Venezia: 26,2 (+4%)
    Ravenna: 21,9 (+17%)
    Capodistria: 15,3 (+17%)
    Fiume: 10,1 (-9%)

    L.

  19. Luigi (veneziano) ha detto:

    Aggiungo un piccolo particolare: nel bilancio del 2010 di LK è scritto chiaramente:

    “Italy has its own ports, wich represent a keen competition for Luka Koper”.

    Ogni volta che sento parlare di politiche comuni fra i porti nordadriatici o cose del genere, credo sia bene che noi italiani ci mettiamo in testa che Capodistria è il nostro principale concorrente. Soprattutto di Trieste.

    L.

  20. dimaco ha detto:

    luigi trieste ha un porto? questa mi giunge nuova. durante l’austria c’era un porto ma da quando sono arrivati gli italiani tutto è andato a ramengo.

  21. Comitato Odbor PLT ha detto:

    Luigi,

    il porto di KOPER non sará in concorrenza col porto di Trieste perché sono porti che appartengono alla stessa nazione.

    Per la nomina del presidente dell’autoritá italiana per la gestione del porto di trst ti debbo dire di rileggere la legge italiana 84/94.

    ma forse hai ragione tu…LA LEGGE IN ITALIA NON SI SA A COSA SERVA!!!

    (i traffici in tonn di trst sono inclusivi dell’ojo, cava quei e vedemo. el molo VII, che non é PLT, ha una capacitá di 600 mila teu anno.)

    Comitato Odbor PLT – LEGALITÁ BORI LAVOR SVILUPO E FUTURO, i pilastri del Territorio Libero di Trieste e del Porto Libero di Trieste.

  22. matteo ha detto:

    luigi, ma me vien de rider, deso te fa el nazionalista?

    si parla i porti altoadriatici perche siamo in eu, senno si parlava di italy e basta, cmq l’eu punta su koper e no trieste o venezia, dato di fatto

    sarebbe ora di finirla di pensare con schemi mentali vecchi da cortina di ferro, ed è ora che la gente si svegli che oltre non sono concorrenti ma partner, ovviamente noi siamo governati da gente vecchia con schemi mentali vecchi

  23. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ dimaco

    Il “porto che non esiste” – e cioè Trieste – presenta ancora dati di interscambio tre volte maggiori rispetto al fantasmagorico porto di Capodistria. Con una differenza sostanziale: il porto di Capodistria per motivi fisici non potrà aumentare a dismisura le proprie attività, a meno che non si pensi di spostare la città di Capodistria, la frazione di Ancarano e magari pure Isola e Pirano. Le coste slovene sono quelle che sono, e loro – gli sloveni – lo sanno meglio di tutti quanti.

    D’altro canto, se solo tu e l’ineffabile matteo vi degnaste di dare un’occhiata ai bilanci di Luka Koper invece che cianciare di aria fritta (proprio in questi giorni sono stati rilasciati i dati del primo trimestre 2011), vi sareste accorti che il business di Capodistria passa per il 33% per la Slovenia, per il 26% per l’Austria, per il 9% per l’Ungheria, per il 7% per l’Italia e per il 6% per la Slovacchia.

    Ora prendete una carta geografica: vi accorgerete che dal punto di vista delle distanze sarebbe più conveniente per l’Ungheria e la Slovacchia operare col porto di Fiume, così come tradizionalmente è stato fatto fino agli anni ’40 del secolo scorso.

    Ma il porto di Fiume è strozzato da una profonda crisi, dalla quale non riesce ad uscire anche perché gli sloveni si sono fatti in quattro per impedire al porto più importante dalla Croazia di allacciarsi alla propria rete stradale e ferroviaria in modo decente. In pratica, gli sloveni fanno – legittimamente, per carità! – di tutto per strozzare il porto di Fiume PRIMA che la Croazia entri nell’UE, giacché a quale punto per vari motivi che non sto qui a spiegare si riverserebbero verso la Croazia fiumi di denaro per le varie politiche di convergenza UE.

    Che cosa potremmo fare noi italiani?

    Secondo me una cosa chiarissima: dire agli sloveni che se vogliono lavorare ASSIEME ai porti nordadriatici italiani allora devono GARANTIRE trasporti rapidi e velocissimi via gomma e strada ferrata fra Trieste, Capodistria e il “mitico” corridoio V, cosa che loro vedono come il fumo negli occhi, visto che darebbe la possibilità a Trieste di ritrovare un “senso” geopolitico/economico che rischierebbe di far fuori Capodistria.

    Se invece non vogliono fare questo in tempi rapidi, allora nessun problema: via al superporto di Monfalcone/Trieste e spostamento dell’asse principale dei trasporti verso nord, e cioè direttamente verso Villaco e Vienna. A quel punto voglio proprio vedere chi si prende il 26% dei traffici con l’Austria di Capodistria.

    Rispondo infine a matteo con una sonora risata: lui afferma che l’UE punta su Koper. Balla galattica e perfino assurda, visto che tutti i documenti relativi agli sviluppi dei traffici (si vedano per esempio i documenti relativi alla TEN-T) dimostrano chiaramente che Trieste è uno degli snodi attorno ai quali può ruotare il nostro sistema, e non esiste NESSUN documento che supporti quanto da te affermato.

    Se poi dal settore portuale commerciale passiamo a parlare del settore portuale crocieristico, che presenta da vent’anni i tassi di crescita maggiori in assoluto nel Mediterraneo, allora dico ancor di più che Koper qua non c’entra nulla, non avendo in pratica nessun movimento di questo tipo.

    Volendo infine essere molto campanilista, io dico che vedo delle incredibili prospettive per il porto di Venezia, che è diventato in quindici anni il principale porto crocieristico host (cioè quello da cui partono le crociere) d’Italia, il secondo del Mediterraneo (ma con dei tassi di crescita perennemente a due cifre), oltre che aver investito zitto zitto circa 500 milioni di Euro nel porto commerciale essendo messo geograficamente benissimo sia per la direttrice verso la Germania che verso l’est Europa.

    Quindi, cari amici triestini, credo che semplicemente mettendo in rete i porti nordadriatici italiani potremmo decidere del nostro futuro in modo adeguato.

    A questo punto – IMHO – ci vorrebbe una classe politico/imprenditoriale molto compatta sulle scelte di fondo e decisa a lottare fino in fondo per questa battaglia. Esattamente ciò che fa la Slovenia, per la quale KP è la propria vena giugulare.

    Luigi (veneziano)

  24. capitan alcol ha detto:

    Trieste Venezia Ancona e Koper danno tutti sulla stessa pozzanghera. Perchè dovrebbero farsi la guerra in nome dell’italianità dell’uno o della slovenità dell’altro?
    Perchè Trieste deve fare gli interessi di Genova o Gioia Tauro quando vive gomito a gomito con KP?
    Sarebbe come se i commercianti di una via si scannassero sulle stesse tipologie merceologiche per non danneggiare altri distanti svariati chilometri in nome di presunti e superiori interessi nazionali.

  25. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ capitan alcol

    Se fosse come dici, allora gli sloveni dovrebbero puntare per primissima cosa a favorire scambi veloci fra TS e KP. Invece hanno ripetuto in millecinquecento salse che loro NON VOGLIONO questi scambi veloci, né dal punto di vista stradale, né dal punto di vista ferroviario. Ed è ovvio: lo scrivono nel bilancio di LK: Trieste e tutti i porti italiani sono i principali COMPETITORI di Capodistria.

    Ma non solo: come sanno tutti quelli che girano anche un po’ per la Croazia, la Slovenia sta facendo di tutto per evitare che il porto di Fiume si sviluppi. Basti pensare che la strada fra Trieste e Fiume è ancora quella costruita ai tempi dell’Impero, slargata ai tempi dell’Italia ed asfaltata ai tempi della Federativa. Non è stato modificato nulla, per cui un TIR che da Fiume volesse arrivare in Italia dovrebbe passare per una ventina di paesini.

    Non giochiamo quindi alle signorine che bevono il thè alle cinque del pomeriggio: Capodistria OGGI è il pericolo principale per il porto di Trieste, e cioè un porto che PER PRIMO porta via traffici al capoluogo giuliano, sfruttando abilmente la propria posizione geografica.

    E allora delle due l’una: o continuiamo a farci irretire dalla loro concorrenza oppure li mettiamo di fronte ad un aut-aut: tiriamo diritti una riga verso nord, bypassiamo la Slovenia e allora vediamo chi ha più filo per filare. Basti dire che il litorale sloveno attualmente a solo qualche paio di chilometri da sfruttare per un ulteriore sviluppo delle banchine, mentre da parte nostra ci sono decine e decine di chilometri, senza contare i mega-progetti come il porto d’altura di Venezia. Oltre a ciò, per un semplicissimo motivo di scala loro oggi non possono permettersi investimenti dell’ordine di qualche miliardo di Euro, mentre noi sì.

    L.

  26. Luigi (veneziano) ha detto:

    Ops: penso che sia la prima volta che mi capita, ma effettivamente ho scritto “ha” senz’acca. La mia maestra mi bacchetterebbe…

  27. dimaco ha detto:

    questa anche mi giunge nuova: ci si può permettere di spendere miliardi?
    riguardo a bacchettarti se vuoi posso pensarci io. Sai un favore posso anche fartelo 🙂

  28. Tergestin ha detto:

    No son d’accordo.
    El Porto de Trieste servi al suo retroterra Mitteleuropeo e ga funzionado quando questo ruolo iera ativo. All’Italia no ghe servi, xe solo un dei zento porti che pol far tranquilamente muffa.
    Lo diseva za’ nei anni sessanta Cecovini, Luzzato Fezig (ex presidente camera de commercio silurado per aver dito certe verita’) e altri no proprio bolscevichi. Lo disi ogi tuti i esperti del campo.

    La colaborazion con Koper xe ovia e natural e se ghe xe politici e dirigenti che no la vol a TS come a Koper, mone lori e fregadi i lavoratori.

  29. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ dimaco

    Ti sembrerà strano, ma attualmente in Italia vi sono almeno cinque opere publbiche in corso di costruzione il cui costo è superiore al miliardo di Euro, a cominciare da quello che sta a un chilometro da casa mia, e cioè il MOSE (4,8 miliardi). Da ciò che mi risulta, in Slovenia nemmeno uno.

    La cosa è abbastanza ovvia, se pensiamo che il PIL italiano è pari a circa 1500 miliardi di Euro, mentre il PIL della Slovenia è pari a circa 34 miliardi. Come ho scritto, qui non si tratta tanto di esser straricchi o meno, ma di avere le spalle abbastanza “larghe” per sostenere la spesa.

    L.

  30. Luigi (veneziano) ha detto:

    Tanto per dirne una – e per far capire meglio come stanno le cose in giro – a Lussino ad oggi non sono riusciti a trovare in circa tre anni 2 milioni di Euro per il restauro del palazzo che servirà come sede per il bellissimo Bronzo di Lussino, che attuamente è in mostra a Lubiana.

    Né lo stato, né la contea, né il comune hanno i soldi.

    L.

  31. matteo ha detto:

    hahahahahhahhahhahhhhhhahahhaahahaha luigi, balla gallatica? hahahahaha, ma finisi dei

    TRIESTE Il progetto del superporto Unicredit a Monfalcone e Trieste ha le ore contate. La Direzione generale per la mobilità e i trasporti della Commissione europea avrebbe di fatto già deciso di far terminare a Capodistria il Corridoio 23, il cosiddetto asse Baltico-Adriatico, aggirando di fatto i porti del Nordest italiano. Una scelta che priverebbe l’ipotesi del superporto in Friuli Venezia Giulia del suo presupposto essenziale: un’adeguata rete di infrastrutture per il trasporto delle merci verso l’Europa centrale e settentrionale.

    E che la situazione a Bruxelles sia tesa pare certo, visto che perfino l’europarlamentare del Pd Debora Serracchiani ha deciso di prendere carta e penna e scrivere una lettera al presidente Silvio Berlusconi, in cui lo informa di aver fatto pervenire una nota al commissario europeo ai Trasporti, Siim Kallas. «La gravità della situazione – scrive Serracchiani -, il rischio cui sono sottoposte le opportunità di sviluppo di un’area economicamente decisiva per tutto il Paese com’è il Nordest, impone l’intervento del Governo italiano al massimo livello, mettendo sul piatto della bilancia tutto il suo peso di Paese fondatore». Secondo Serracchiani «questa è una partita che deve vederci tutti uniti, senza distinzione di casacca, in difesa dell’interesse nazionale».

    http://ilpiccolo.gelocal.it/cronaca/2011/04/16/news/l-ue-punta-su-capodistria-addio-al-superporto-1.24771

    ora mi faccio io una risata

    e ancora

    La nuova società che subentrerà a Jadranska vrata, emanazione dell’impresa portuale fiumana Luka Rijeka, sarà controllata con il 51% alla filippina International Container Terminal Services (ICTSI), mentre il restante 49% sarà mantenuto da Luka Koper
    http://shippingonline.ilsecoloxix.it/p/container/2011/04/11/AOnAqpL-terminal_container_filippini.shtml

  32. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ matteo

    La tua ignoranza è sbalorditiva, pari alla tua pigrizia. Se tu invece di fidarti de “Il Piccolo” ti informassi direttamente dalla fonte, allora ti saresti posto le seguenti domande:

    1. Che percorso segue il corridoio 23?

    2. Chi l’ha deciso, questo percorso?

    3. Quand’è stato presentato il progetto, dove, come e da chi?

    4. Chi lo paga?

    Quando saprai rispondere a queste domande (se ce la farai), allora le tue visioni si rischiareranno.

    Ti aiuto con la domanda 2: il percorso è stato deciso NON dalla commissione Europea, bensì dai ministri dei trasporti dell’Austria, Repubblica Ceca, Polonia, Slovacchia e Italia, che hanno firmato un accordo esattamente in data 12 ottobre 2006 in Lussemburgo, durante l’incontro dei ministri dei trasporti dell’Unione Europea.

    L.

  33. Luigi (veneziano) ha detto:

    Dimenticavo: forse non ricordi, ma Luka Koper deteneva anche il 49% della società che gestiva il Molo VII a Trieste. Com’è finita poi?

    L.

  34. gropajaco ha detto:

    @19 luigi

    ah, ho capito. luka koper è stata sorpresa dal rovescio dei mercati nel bel mezzo di un ciclo di investimenti ingenti. rientrata la crisi, rientrati i conti. nessun problema strutturale dunque. business plan solido e ben strutturato. trieste di investimenti in corso non ne aveva, ecco perché boniciolli è riuscito a tenere i conti a posto.(non serviva tutto quel fiume di parole)
    devo dire che i “sperticatori” non hanno avuto poi tutti questi torti.

    ad ogni modo, in regime di concorrenza l’attività ha una maggiore dinamismo, vale anche per la portualità. la concorrenza non fa altro che bene a trieste. così magari si dá finalmente una svegliata….

  35. matteo ha detto:

    certo luigi, mi faccio una risata delle tue cavolate, a proposito ignorante sarai te, tanti complimenti per i tuoi insulti, vedo che resti sulla tua linea del insulto e sulla tua idea che sono tutti ignoranti, di solito chi pensa che tutti sono ignoranti lo è lui

    cmq me ne strafego delle tue teorie strampallate della slovenia tanto cativa e del italia tanto poveretta da esserne succube

  36. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ gropajaco
    Mai detto che Luka Koper avesse dei problemi che “strutturalmente” l’avrebbero portata al fallimento, ma che nel 2009 ha rischiato seriamente di portare i registri in tribunale. E che negli anni in cui degli amministratori probabilmente disonesti (lo vedrà la magistratura slovena) imperversavano nel porto sloveno, il tanto vituperato Boniciolli riportava saldamente in nero i conti dell’Autorità portuale di Trieste.

    Questo è esattamente quanto ho scritto, ed è tutto facilmente documentabile.

    Ho anche aggiunto che i signori di Luka Koper fanno sistema con l’intera Repubblica di Slovenia, la quale fa di tutto (e giustamente!) per favorire il suo porto a scapito dei porti italiani e dei porti croati, ritenuti ovviamente i propri principali concorrenti.

    Ed ho terminato il mio ragionamento affermando che un paese come l’Italia potrebbe “fregarsene” della collaborazione slovena, qualora decidesse di bypassare il paese subalpino puntando direttamente sulla direttrice nord/nordest per il trasporto delle merci dal futuribile nuovo megaporto Monfalcone/Trieste.

    @ matteo
    Ti ho fatto delle precise domande, alle quali – come immaginavo – non hai saputo dare nessuna risposta.

    Il che rafforza ciò che ho già detto, e cioè che tu ogni tanto sbarelli.

    L.

  37. matteo ha detto:

    non rispondo perche insulti, non dialogo con chi insulta, non me ne frega na mazza di chi insulta

  38. Luigi (veneziano) ha detto:

    Fin dal tuo secondo intervento hai scritto che non ti interessava una mazza, poi di interventi ne hai scritti sei.

    Sbarellamenti e contraddizioni continue…

    L.

  39. Mauricets ha detto:

    Luigi ha ragione, dobbiamo farci i nostri interessi, loro lo fanno alla grande. basta buonismi.

  40. matteo ha detto:

    ma cosa vuoi che me ne freghi di dialogare con te, non sei nemmeno triestino

  41. Mauricets ha detto:

    di solito i triestini dialogano con tutti.

  42. Comitato Odbor PLT ha detto:

    Caro Mauritces, i nostri interessi comprendono Luka Trst e il Porto di Capodistria.

    Quando la LEGALITÁ sará ripristinata a Trieste, a Koper, ovvero nei porti del Territorio Libero di Trieste e nell’intera Nazione INternazionale di Trieste (TLT-PLT) allora vedrai la nostra economia salire e salire e salire ed ancora salire, e che ti semplicemente chiederai: ma perché abbiamo aspettato sessanta anni?

    Comitato Odbor PLT – leggi e studia i tuoi diritti di cittadino triestino del Territorio libero di Trieste su http://www.portoliberotrieste.org http://www.prostalukatrst.org e darai un FUTURO a te ai tuoi figli e ai tuoi nipoti.

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