10 Maggio 2011

La Crocifissione e Santi: domani a San Giusto la presentazione del restauro

Domani, mercoledì 11 maggio, alle 11, alla Cattedrale di San Giusto, verrà presentata la conclusione del restauro della tavola trecentesca raffigurante La Crocifissione e Santi nella sua definitiva collocazione nella Cappella del Tesoro.
Il restauro dell’opera, che ha goduto di una rinnovata visibilità grazie alla mostra Medioevo a Trieste. Istituzioni, arte, società nel Trecento, allestita presso il Civico Museo del Castello di San Giusto dal 30 luglio 2008 al 25 gennaio 2009, è stato eseguito da Ginevra Pignagnoli e Lucio Zambon e si è concluso con la realizzazione di una teca espositiva climatizzata da parte di Viviana Deffar. Il coordinamento delle operazioni si deve a Adriano Dugulin, direttore dei Civici Musei di Storia ed Arte di Trieste, e a Maria Chiara Cadore, storico dell’arte della Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici del Friuli Venezia Giulia.

L’iniziativa è stata finanziata grazie a L’Italia è bella, il progetto televisivo per raccogliere fondi da destinare al restauro di importanti opere d’arte, nato dalla collaborazione tra la Fondazione CRTrieste e la Fondazione CittàItalia, sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica Italiana e con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. La raccolta fondi ha avuto luogo nel corso di uno spettacolo televisivo trasmesso in diretta su Rai Uno dal Politeama Rossetti di Trieste il 20 settembre 2009 e condotto da Pippo Baudo, volto a sensibilizzare i cittadini verso la conoscenza e la tutela del patrimonio storico-artistico nazionale invitandoli a contribuire alla sua conservazione mediante donazioni telefoniche (via sms), su conto corrente bancario o via carta di credito. La Fondazione CRTrieste ha inteso partecipare alla realizzazione del progetto tv L’Italia è bella per il suo intento di sensibilizzare i cittadini verso la conoscenza e la tutela del patrimonio storico-artistico nazionale, e di contribuire così alla sua conservazione. La Fondazione inoltre ha aderito all’iniziativa per il suo valore di veicolo di promozione del territorio: grazie alla diretta televisiva su RAI Uno, Trieste e le sue bellezze, hanno goduto di un’importante vetrina nazionale, che ha consentito di rafforzarne la rilevanza storica, artistica e turistica.

L’opera
La Crocifissione e Santi, di proprietà dell’Ente Chiesa Cattedrale di San Giusto Martire, è attribuibile a Scuola veneziana e databile alla prima metà del XIV secolo. Eseguita a tempera su tavola in legno di pioppo e fondo oro, è di forma allungata e misura 57 x 236 x 9 cm. La presenza sul retro di sei cerniere in ferro e di chiusure rivela che essa era originariamente un coperchio di cassa, un tipo di manufatto abbastanza frequente nel Trecento e nel primo Quattrocento in area veneta e adriatica.
Entro una serie di sette arcatelle trilobate e cuspidate sorrette da esili colonnine tortili si snoda una teoria di sei santi (tre per lato) che affiancano la scena centrale raffigurante la Crocifissione di Cristo. Ai lati dello scomparto centrale partendo da sinistra si riconoscono San Bartolomeo, San Nicolò e San Pietro da una parte, Sant’Andrea, San Marco (o Giacomo) e San Tommaso dall’altra. Nei pennacchi degli archi compaiono altri sei santi, tre a sinistra e tre a destra della scena centrale (Canzio o Ermacora, Fortunato, Lorenzo, Vincenzo, Stefano, Canziano); nei pennacchi centrali due angeli, forse gli arcangeli Michele e Gabriele. La Crocifissione si svolge sullo sfondo di mura merlate, la Croce poggia sul monticello del Golgota entro cui spicca il cranio di Adamo nell’atto di bere il sangue di Cristo; a fianco alla croce, i cui bracci sono sovrastati da due angioletti, stanno la Madonna e San Giovanni dolenti.

Il restauro
Il restauro è stato eseguito ponendo un grande accento sulla conservazione futura dell’opera, ritenendo che una buona conservazione e manutenzione siano il complemento necessario ad ogni operazione di questo tipo.
L’intervento è stato accompagnato da analisi chimico-stratigrafiche e radiografiche (quali: sezioni lucide trasversali, analisi spettrofotometrica all’infrarosso, microsonda elettronica) allo scopo di determinare le successioni stratigrafiche, caratterizzando i pigmenti e i leganti e, di conseguenza, la tecnica pittorica. La presenza di sollevamenti della pellicola pittorica sia tra il supporto ligneo e la preparazione sia tra i diversi strati di colore ha reso necessari interventi di consolidamento e riadesione dello strato pittorico mediante colla animale, in sintonia con i materiali originari. Successivamente si è operata la pulitura della superficie dipinta e del legno a vista asportando lo sporco e altri residui di vecchie stesure spurie di colle e olii con l’utilizzo di soluzioni acquose tamponate a pH 9 e, localmente, con solventi in sospensione e/o a secco, con bisturi. Da ultimo, il restauro estetico è stato eseguito con colore ad acquerello secondo i criteri di riconoscibilità e reversibilità, integrando le lacune ove questo fosse necessario alla lettura del dipinto. Le ferramenta sono state rifinite a secco per l’eliminazione dello sporco incrostato e la riduzione della formazione di ruggine e infine trattate con cera microcristallina.
Al fine di preservare in maniera ottimale la tavola è stata realizzata una teca in materiale acrilico, ancorata al muro, con un sistema di controllo passivo dell’umidità (Prosorb) e un sensore interno che fornisce le letture dei dati interni: grazie a una convenzione con lo IUAV di Venezia si prevede l’assunzione per la durata di due anni sia dei dati ambientali esterni sia di quelli interni alla teca, in modo da avere un reale controllo della funzionalità interna della struttura conservativa, soprattutto se messa in rapporto con le variazioni esterne di umidità del sito di esposizione.

Tag: , , .

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *