5 Maggio 2011

Monfalcone, una città sul mare senza mare


Pubblichiamo qui le considerazioni del candidato sindaco dei Cittadini per Monfalcone sullo stato della “città dei cantieri”.

Il visitatore che cerca Monfalcone su una carta geografica o su Google maps prima di recarcisi, si vede e si immagina una bella cittadina ai piedi del Carso e affacciata sul mare. Invece, quando ci arriva e la percorre a piedi, ha l’impressione di passeggiare in una cittadina dell’entroterra. Non si vedono né il Carso, né il mare… privilegi questi riservati agli abitanti delle alte e brutte palazzine del centro (tra i quali mi ci metto anch’io). Non serve essere Renzo Piano per interpretare le fasi che hanno trasformato la cittadina cinta da mura pervasa da rogge pulite e trasparenti nella città di oggi. La sola certezza è che generazioni di politicanti locali hanno fatto ricorso a tutta l’ignavia e incapacità del mondo del mondo per mantenere ed implementare la separazione fisica tra la città e il Carso e tra la città e il mare. Eppure se solo vi fossero gli accessi, o se quelli esistenti fossero almeno presidiati da segnali indicatori adeguati, il Carso potrebbe essere l’altra Monfalcone, quella verde, estesa e contigua alla città. In realtà il Cai, i vari runners e le persone che amano la natura frequentano il Carso. Il CAI addirittura promuove iniziative finalizzate alla sua conoscenza, ma è sempre mancato un progetto dell’Amministrazione comunale, di qualsiasi Amministrazione comunale, di compenetrazione umana, non edilizia, tra Carso e città. Perché? Per quanto ci si ragioni non si trovano ragioni plausibili. Eppure sono stati spesi assai allegramente contributi pubblici per realizzare strutture ricettive non solo oltre la ferrovia, ma eziandio oltre l’autostrada, struttura (serve scriverlo?) del tutto inutilizzata o il parco tematico della grande guerra, tra la ferrovia e l’autostrada che giace lì, abbandonato e desolato, senza visitatori e senza che ci si organizzino iniziative di richiamo che lo valorizzino.

Lo stesso vale per l’accesso al mare, e qui ci si può capire qualcosa di più perché risalgono ad un quarto d’ora fa le autorizzazioni edilizie concesse dall’amministrazione comunale alla Mangiarotti per aumentare a dismisura i volumi dell’ex Adriaplast, non solo, con una faciloneria incredibile sono state concesse le autorizzazioni per demolire palazzine e ville, con tanto di maneggio, piscina e campo da tennis risalenti agli inizi del secolo scorso. Così ora tra la città e il mare c’è un’altra enorme montagna di lamiere che non porterà occupazione in città perché, Mangiarotti spa, ha già dichiarato che non intende assumere nessuno dei dipendenti ex Adriaplast – Ineos benché abbiano frequentato i corsi di formazione individuati dalla stessa Mangiarotti e finanziati dai contribuenti. Non c’è che dire! Un capolavoro di lungimiranza a cui non è estranea nemmeno l’opposizione di centro destra che non è intervenuta in nessun modo, probabilmente perché sta cercando il modo di accusare la comunità bengalese anche di questa nefandezza.

Sì, nefandezza perché lì, come ben sanno i monfalconesi che amano veramente, la loro città, il Mediterraneo si spinge più a Nord. È un luogo unico in Europa e nell’intero bacino del mar Mediterraneo, che potrebbe essere un’autentica e vera risorsa turistica per la città come meta classica dei naviganti di tutto il mondo e invece ci hanno costruito davanti questo “blob” di lamiere e cemento che occuperà solo pendolari che non si fermeranno di certo ad effettuare acquisti in città. Come se ciò non bastasse, si sta vaneggiando sull’idea di un grande porto che, come effetto immediato dopo la posa della prima pietra, separerà per sempre la città dal suo mare. Abbiamo aperto tanti argomenti, su ognuno dei quali ritorneremo nei prossimi giorni perché gli argomenti che produrremo, se non altro, dimostreranno inconfutabilmente che lo scempio della città rivendica più d’un padre putativo.

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13 commenti a Monfalcone, una città sul mare senza mare

  1. alpino ha detto:

    cossa dir se in Friuli esiste una città che si può definire orrenda questa è proprio monfalcone se poi ci aggiungiamo i nuovi abitanti monfalconesi con grado di rozzezza e cafonaggine unica abbiamo fatto bingo, oramai la povera monfi non ha più bisiachi al suo interno, è una mininapoli riuscita pure male

  2. kaiokasin ha detto:

    Tra i padri putativi del disastro metterei gli ultimi 2-3 assessori all’urbanistica. O no?

  3. Pieri ha detto:

    La povera Monfalcone è proprio riuscita male…ogni volta che ci passo in treno venendo da trieste mi impressiona come la colossale ciminiera a striscie bianche e rosse sovrasti – e di molto – il povero campanile, che pure basso non è…tra le varie località del Friuli direi che per bruttezza può gareggiare con Monfalcone il paese di Dogna, con l’autostrada che passa sopra le case a devastare il già sufficientemente triste panorama

  4. Tergestin ha detto:

    Alpino xe in piena, el ne diventa leghista tra un poco! Comunque anca a mi i me ga dito che nei ultimi anni a Monfalcon xe rivada una gran teppa a causa de strane assunzioni ala Fincantieri e dintorni…..dopo no so, xe ‘sai che no ghe meto pie.

  5. sicilian ha detto:

    Considerazioni penose e senza senso, di un candidato che non ha nient’altro da dire.
    Monfalcone non si è mai affacciata sul mare, è nata nell’entroterra e poi si sviluppata verso la costa, questo lo ssnno tutti, persino i sicilian…
    Mi chiedo piuttosto le ragioni per cui vengano pubblicate queste perle di saggezza e se ne tacciano delle altre.
    Che ingenuo che sono, sotto elezioni nemmeno bora.la è così libera

  6. Luciana ha detto:

    http://tvthek.orf.at/programs/70022-Kaernten-heute/episodes/2201207-Kaernten-heute/2201249-SERVUS-SRECNO-CIAO—

    la televisione regionale austriaca ha fatto questo servizio su Monfalcone

    il link funzionerà per un po’di tempo

    per chi vuole leggere in forma di articolo gli stessi contenuti sono qui http://kaernten.orf.at/magazin/magazin/servussrecnociao/stories/512127/

    buon esercizio di tedesco!

    la prossima puntata sarà su trieste!

  7. alpino ha detto:

    Tergestin, è innegabile e visibile agli occhi di tutti, a Monfalcone sono state trasbordate 3 categorie.
    Cingalesi (fincantieri)
    Napoletani (fincantieri)
    Che la città si sia napoletanizzata lo sanno tutti bisiachi de Monfalcon in primis…
    Mi no son leghista ghe mancassi altro, infatti no go ditto gente del sud go ditto napoletani, e podè anche coparme se volè ma per mi i napoletani e napoli xe una razza ed un mondo a parte che no riverò ne mai a capir ne mai a tollerar.
    Adesso linciatemi

  8. alpino ha detto:

    Si noti come non ho detto nulla sui cingalesi, che a dir dei stessi monfalconesi xe brava gente.
    A monfalcon finissi anche tanti soggetti ai piani di protezione o forme alternative di custodia cautelare.

  9. Mentat ha detto:

    Direi pure io che non solo Monfalcone è il posto più orrendo del Friuli (e aggiungo Venezia Giulia), ma che si piazzerebbe bene anche in un’ipotetica classifica nazionale delle brutture del Paese. La sola idea che possa esercitare una qualche attrattiva turistica è quanto meno bizzarra.

  10. MARCANTONIO ha detto:

    Arpi’ pe na vorta sono in disaccordo dove abito io la maggioranza adesso sono bengalesi, ebbene, non pagano il condominio, sporcano, stanno in 20 dove dovrebbero stare in 4, sputano, hanno ridotto il cortile in un’area parcheggio bici e officina meccanica, le immondizie continuano a buttarle in strada e se glielo fai notare fanno pure finta di non capire, se vuoi t’invito ad una birra e vedi con i tuoi occhi, bastano 10 minuti.
    Capitolo Monfy poi se stimamo andando verso il degrado chiederei al caro sindaco uscente piu’ di una spiegazione, specialmente sui drogati che ancora bivaccano impuniti nel giardino di via Garibaldi, nonostante gli ultimi fatti di cronaca.

  11. alpino ha detto:

    nello specifico non saprei Marcantò, riferisco ciò che vedo quando vedo e quello che mi dicono i miei zii, figurati ho gia da lottare coi marocchini qua a Padova che se si limitassero a sputare sarebbe oro, lascio a voi ben volentieri Cingalesei Bengalesi e altrini scuretti vari 🙂

  12. gropajaco ha detto:

    ” ho gia da lottare coi marocchini..e altrini scuretti vari”

    dev’essere dura la lotta quotidiana con lo specchio!

  13. kaiokasin ha detto:

    # 10 Marcantonio non ha torto. Il fatto che stiano in 20 in appartamenti da 70 metri quadri dipende anche dagli affitti (i più cari dell’FVG, anche se la città non è proprio il massimo…), cioè alla speculazione dei bisiachi doc, proprietari di case. E’ vero che ci vorrebbe un po’ più di decisione nel far rispettare le regole (es. sui rifiuti), ma crediamo che la Lega saprebbe risolvere i problemi? Secondo me aumenterebbero la tensione e finirebbero col esasperare gli animi, senza risolvere ma anzi aggravando i problemi. Vero è che l’ultima amministrazione ha fatto pochissimo per l’integrazione e la convivenza. La bacchetta magica non ce l’ha nessuno, ma ci vuole tanta moderazione e pazienza, sono situazioni che si risolvono in molti anni, non in pochi giorni.

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