4 Maggio 2011

Memorie di uno geisho/FEFF 13: voce del verbo “banzare” / giorno 5

Tutti sanno cos’è successo in Giappone l’11 Marzo del 2011. Con spontanea contrizione tutto il mondo si è raccolto in preghiera, più o meno organizzata, per essere vicini al popolo nipponico. I media fornivano H24 informazioni sulla catastrofe, sulle sue nefaste conseguenze, sulle reazioni emotive della popolazione colpita.

D’improvviso ci è venuta alla memoria l’Aquila, le sue macerie e le sue contraddizioni: un terremoto di magnitudo 9 con conseguente Tsunami, da noi avrebbe raso al suolo mezza penisola. In Giappone no, ed è così da secoli. E allora via con i peana di ammirazione per l’orgoglio e per la calma flemmatica con la quale – da sempre – laggiù affrontano le catastrofi. Giappone uguale efficienza.

Poi però, pochi giorni dopo, succede l’imprevisto: viene danneggiata una centrale nucleare, il reattore si surriscalda, la “camicia” esterna esplode, le barre del combustibile si fondono parzialmente, c’è fuoriuscita di acqua radiattiva in mare, c’è fuoriuscita di radiazioni nell’atmosfera. Panico.

Di colpo tutti diventiamo esperti di emergenze nucleari. La TV dà fiato a chiunque abbia qualcosa da dire. E’ colpa della diga che è crollata; no, è colpa della cattiva manutenzione; la centrale era obsoleta; no, era recentissima; no, era privata; è come chernobyl, è più di chernobyl; boicottiamo, cazzo, boicottiamo i ristoranti di sushi; ma guarda che il giappone IMPORTA pesce, mica lo esporta; cosa cazzo me ne frega?!? Boikott!!; Anche quelli in Italia??; SOPRATTUTTO quelli!!

La questione viene cavalcata pure dalla politica. Nucleare si, nucleare no, nucleare forse, boh, a targhe alterne, checcazzo ne so. Per non sbagliare, viene bloccato un referendum. In attesa di tempi migliori. E tutti che si interrogano se, fosse successo qui, saremmo saltati in aria o avremmo gestito l’emergenza da paese avanzato. Si sprecano i forum, si sprecano le parole, ma con una sola certezza.
Giappone uguale pericolo.

Per fortuna il Giappone non è l’Italia, i giapponesi non sono gli italiani e le due nazioni sono separate da 15.000 chilometri. Nessuno qui ricorda che, a pochissimi giorni da un pauroso terremoto e conseguente tsunami, il devastato aeroporto di Sendai è tornato alla piena efficienza. Pochissimi giorni.
In Italia, e senza catastrofi, dobbiamo ancora finire la Salerno-Reggio Calabria.
Dal 1966.

Pertanto evitiamo di fare tanto gli sboroni, restiamo umili e contribuiamo attivamente – il Far East Film Festival in questo caso si è attivato non poco con l’iniziativa Feff For Japan.
Possiamo cominciare, ad esempio, col dire tutti insieme un bel «Nippon Banzai!»

Altra mattinata di relax senza film in concorso. Pure il film delle 16.30 è fuori concorso. Pausa aperitivo molto lunga, quindi, per mia somma gioia. Fino a giovedì sara comunque così, per fortuna. Filmicamente la giornata di ieri è stata molto appagante, con le due chicche serali che meritavano sicuramente la visione. La giornata odierna si mantiene su ottimi livelli, con la commediona di Johnnie To a svettare su tutti. Bene così.

Il premio per il film “flop” oggi non va a nessuno. Tutto sommato su 4 film non ci sono state delle gran cragne.

La palma di film “top” va indiscutibilmente a Don’t Go Breaking My Heart, notevole commedia hongkonghese a firma Johnnie To (ospite a Udine lo scorso anno) che a mio parere potrebbe incontrare il gusto del pubblico e quindi non solo vincere il Festival, ma addirittura trovare distribuzione nel mercato italiano. La storia parla di un intreccio amoroso, con l’analista finanziaria Zixin divisa tra l’amore passionale per il suo boss e il legame profondo con un architetto barbone; in tutto ciò, un ruolo fondamentale lo rivestirà la rana di casa.

Giudizi (espressi in palle):
14.15 – Night Market Hero di Yeh Tien Lun / 3 palle
20.00 – Don’t Go Breaking My Heart di Johnnie To / 4 palle e mezzo
22.05 – Romantic Heaven – di Jang Jin / 3 palle
00.15 – Bangkok Knockout – di Panna Rittikrai, Morakot Kaewthanee / 3 palle

La pheega del giorno:
la cinese Gao Yuanyuan, che interpreta Zixin nel film di Johnnie To.

La perla del giorno:
«Gli uomini si dividono in due categorie: quelli che tradiscono e quelli che vorrebbero farlo» (detta dal broker Shen-ran a Zixin nel film Don’t Go Breaking My Heart).

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