Alcune detenute del carcere del Coroneo di Trieste avrebbero tentato di rimanere incinte. Come? Utilizzando il seme dei detenuti reclusi nella medesima struttura.
Il passaggio avverrebbe nell’ora d’aria: gli uomini lancerebbero lo sperma contenuti in guanti di lattice alle donne che vogliono “farne uso” in modo da restare incinte e usufruire delle misure alternative alla reclusione previste in caso di gravidanza.
Il direttore dell’istituto, Enrico Sbriglia, in aspettativa per motivi elettorali, ha ammesso la questione. ”Dopo essermi consultato con alcuni medici – ha detto all’Ansa – ho ritenuto doveroso segnalare alla Procura quanto accadeva, visti anche i rischi di trasmissione di malattie, per tutelare la salute di queste donne”.
certo che dare una notizia così sull’home page di Bora.la…. la battuta vien spontanea! ihihihi si scherza ovviamente 😉
Mi sa tanto di bufala.
La trovate anche sul Piccolo di oggi, a pagina intera della cronaca di Trieste, con pure un commento di un ginecologo che suggerisce che le donne lo abbiano imparato della Breve guida all’auto-inseminazione dell’associazione nazionale Arcilesbica.
c’è ben poco da meravigliarsi se si da una sola occhiata ai reportage di ciò che accade nelle carceri italiane, i comportamenti, gli usi, i codici la gerarchia carceraria ecc ecc viene la pelle d’oca.
Squallido. Povere future creature. Messe al mondo come merce di scambio.
In ogni caso, senza entrare in merito ai contenuti, titolo del mese.
L’incremento demografico.
A sentire certi proclami della politica dovrebbero premiarle come meritevoli.
@1 glissare o aggregarse alla goliardica notazion de Euroscettico?! beh, la xè degna della notizia e anche comica… mi me aggrego ! 🙂
Quanto al contenuto(ma no! della notizia, no del guanto dei!)lo trovo davvero aberrante.
Ghe iera una contrabbandiera a Napoli, immortalada in cine da Sophia Loren, che gaveva scelto de replicar al bisogno quest’opinabile sistema per scansar la galera, ma i “presupposti” iera più tradizionalmente coniugali.
Qua mater certa e pater? chissenefrega del pare e probabilmente anche dell’eventuale prodotto, magari a scopo raggiunto, molà in adozion o pezo vendù…ABERRANTE!
Scuseme, ma pensè che sia proprio così facile restar incinta con il guanto de latice? Che questa sia l’aspirazion, squalida la xe squalida, ma che ghe vadi fata me par sai dificile!Il problema più grave me par quel ghe ga segnalà il diretor, cioè la trasmission de malatie: ma ste donne le tutte insempiade, a risciar in sta maniera? Te xe bechi il guanto e relativo contenuto de un malado e te son finida!
I detenuti e le detenute dovrebbero poter avere una vita sessuale normale. E’ un problema antico delle nostre carceri che nessuno vuole trattare, proibito persino parlarne.
Valentino Roiatti
Ma la sessualità non ha nulla a che vedere con quello che queste detenute fanno.
Milost dice bene, infatti proprio un servizio delle iene sulla fecondazione artificiale acquistando lo spermatozoo da una banca del seme in olanda mostrò attraverso le parole di un importante ginecologo di come fosse molto molto e ancora molto difficile riuscire nella fecondazione attraverso semplice “inserimento”.
Sulla sessualità in carcere bhè che dire…sono donne e uomini rei quindi sanno a cosa vanno in contro nel momento in cui compiono un reato, gia sono pochi quelli che in galera ci vanno, probabilmente quelle che ci entrano devono davvero aver spogliato un santo..siamo sempre in Italia terra del garantismo
Penso che nel caso in esame il diritto alla sessualità stia al segnalato espediente per “conquistarsi” una di gravidanza salvifica, come il chiedere che ora è e sentirsi rispondere giovedì! 🙂
Perchè i detenuti e le detenute dovrebbero poter avere una vita sessuale normale?
Mi preoccuperei più della bomba d’areo da 350 chili che hanno rubato a Gradisca che di queste cose.