2 Maggio 2011

TriesteGiovane: “Il progetto di Rio Martesin lo paghiamo noi”

“Chi sono i responsabili della scellerata autorizzazione di un progetto che avrebbe distrutto l’ecosistema ed i pastini protetti di Rio Martesin, senza neanche richiedere la Via prevista per legge e ignorando la norma del Piano regolatore generale che vieta la costruzione sui terreni a pastino?”. La domanda arriva da TriesteGiovane, presente alle prossime Comunali con la candidatura a sindaco di Renzo Maggiore, in seguito alla notizia della causa civile da tre milioni di euro contro il Comune intentata dalle aziende proprietarie dell’area.

“È giusto che ce lo domandiamo – sottolinea il movimento in una nota -, perché dovrebbero pagare loro e non altri. Alcuni fanno parte degli stessi partiti politici che ora in campagna elettorale promettono di tutelare l’ambiente ed il territorio e di impedire la speculazione edilizia di cui sono stati complici. Al risarcimento richiesto al Comune dalle imprese indebitamente costruttrici autorizzate, a seguito della sentenza con cui il Consiglio di Stato ha annullato l’autorizzazione per vizio di procedura, dovremo aggiungere anche le spese legali. Tutto a carico dei cittadini di Trieste”.

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7 commenti a TriesteGiovane: “Il progetto di Rio Martesin lo paghiamo noi”

  1. Matteo Apollonio ha detto:

    Se spiegate un po’ riguardo alla questione Rio Martesin, capiamo anche noi lettori. Grazie.

  2. Ocho Rio ha detto:

    Classico caso di urbanizzazione della periferia triestina, due stecche di condominietti di lusso, in una valletta verde (e instabile) sopra Gretta. Il Comune autorizza gli interventi, i cittadini (sostenuti dai cons.comunali Racovelli e De Carli e dal pres. della Circoscrizione) presentano ricorso al TAR e poi al Consiglio di Stato. Quest’ultimo riconosce le loro ragioni (in particolare è emerso il divieto, contenuto nelle norme del Piano regolatore, di edificare sui pastini). Lieto fine, salvo che il costruttore (mi pare una ditta di Roma) dice che il Comune lo aveva autorizzato e quindi adesso chiede i danni. La questione è “chi paga?”. [spero di non essere stato troppo sommario, qui ulteriori informazioni http://www.triestecambia.it/%5D.

  3. Paolo Geri ha detto:

    Direi che l adomanda chi sono i responsabili è retorica. La risposta è Di Piazza & Co.

  4. sergio ha detto:

    ed è ora di finirla, il cittadino ha delegato i politici, se i politici sbagliano è giusto che paghino, e non che i soldi domandati in danno li dobbiamo pagare noi, danni fatti un pò da tutti li possiamo vedere ogni giorno su striscia la notizia, vengono spesi milioni di euro in opere che non saranno mai usate ma nessuno è colpevole e nessuno paga soldi che potrebbero essere spesi per cose utili, la magistratura cosa fà? Dovremmo domandare alla Regione danni per aver venduto, e faccio un esempio la baia di Sistiana a 15.000 lire al metro quadrato senza nessuna asta, le perdite fatte dalla vendita di altri terreni e immobili vedi parcheggio di Opicina e si potrebbe fare una lunga lista, perchè domando nessuno dei politici viene condannato per spreco di denaro? Se i consiglieri sopra nominati hanno fatto ricorso al Tar, penso che alla base era giusto, il terreno doveva rimanere non costruibile, mi domando perchè la giunta e consiglieri sapendo di creare un altra colata di cemento in zona verde hanno concesso alla ditta la licenza, chi sono questi fenomeni che non hanno a cuore l’Ecologia, persone da non votare, si dovrebbero sapere i nomi che hanno votato questa mozione, nomi già detto che non dovremmo più votarli, se qualcuno li sa dovrebbe scriverli su questo blog

  5. unoperuno ha detto:

    Questi personaggi, visto i gravi errori di valutazione, non dovrebbero piu’ ricoprire alcun ruolo pubblico, che vadano a vender radicio in supermercato!

  6. Francesco ha detto:

    Bisogna vedere se il TAR da ragione all’impresa. E poi sentire il consiglio di stato. Ad ogni modo se ci sono responsabilita’ e’giusto se ne facciano carico i responsabili: in primis l’assessore all’urbanistica che per il caso in questione credo fosse dipiazza.

  7. gianfri ha detto:

    Senza sparare a zero, mi sembra onesto che vengano fatti i nomi dai diretti responsabili che politicamente hanno permesso, direttamente o indirettamente, queste irregolarità, se ho capito bene. Chi ha dato l’autorizzazione a costruire? Chi doveva sorvegliare ciò? Anche i tecnici, nel caso credo comunali, debbono pagare !!! Perchè in Italia si lamenta sempre che i tecnici non vengono interpellati nè ascoltati, vediamo quindi di chiarire a fondo la questione. forse è meglio che se ne occupi la magistratura superparties?

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