2 Maggio 2011

Memorie di uno geisho/FEFF 13: risvegli / giorno 3

Ti rendi conto di stare invecchiando quando l’hangover supera di gran lunga la voglia che hai di alzarti dal letto. E, soprattutto, quando alle 7.30 del mattino – dopo solo 4 ore di sonno – hai un cerchio alla testa che sembra il copertone di un Hummer.
I postumi della sbronza senza la gioia della stessa, in pratica.

E quindi guidi immerso nel traffico mattutino, rinnegando tutti i santi del tuo pantheon, confondendo il freno con l’acceleratore, chiedendoti come mai la luce del sole non è mai stata tanto fastidiosa come oggi. Tiri le marce fino allo spasimo, nervoso, agitato perché lo stronzo lì davanti non corre come vorresti e come dovrebbe.

E maledizione! sei partito tardi, perché credi che mezz’ora in più di sonno abbia potere taumaturgico e ti sei preso in ritardo con la doccia, e porca troia! qui a Udine c’è l’onda rossa, chi è quel demente che ha progettato i semafori?!? e i pedoni che non si fanno mai i cazzi loro, anzi ti attraversano apposta quando devi passare tu.

Trovi per fortuna parcheggio in un posto meraviglioso – che tanto è il primo Maggio e tutti sono fuori porta – e fai una corsa per sederti al tuo posto (tanto sai che alle 9.15 non c’è quasi nessuno), saltando caffè macchiato freddo e brioche al bar ma perdendoti solo i titoli di testa.

Poi al pomeriggio ti ritrovi finalmente a respirare, assieme agli amici che non vedevi da tanto e coi quali inizi subito a bere e a cazzeggiare. Il massimo poi è festeggiare – in leggero ritardo – il compleanno di un brizzolato quarantenne facendogli scartare i tuoi regali, e sorridere del suo sorriso per il dispenser del sapone liquido di Hello Kitty, per il dvd di un film di fantascienza turco, per la vista di una t-shirt degli Specials.

E sorridi soprattutto perché sai che forse, un domani, potrebbe toccare a te.

Giornata tutto sommato nella media, senza drammoni tra le scatole e con una buona dose di commedie; a tal proposito, ho evitato come la peste il ritorno “autoriale” di Zhang Yimou: di sicuro – data la mia situazione odierna – mi sarebbe infinitamente più gradita la visione per 4 ore filate di un derviscio rotante sul pianerottolo di casa.

Il premio per il film “flop” va a Seaside Motel e alla sua irrefrenabile quanto malriuscita voglia di copiare lo stile tutto “frenesia e montaggio analogggico” tipico dei Tarantino o dei Ritchie. Non sarebbe nemmeno quella la roba brutta: peccato che più che un mero incastro di storie, questo prodotto voglia essere un maldestro tentativo di mascherare l’ennesimo film a episodi giapponese (tendenza questa dovuta alla crisi del settore, voglio sperare), tacciandolo di avere un inesistente fil rouge a tenere unita la trama.

La palma di film “top” invece se la aggiudica la commedia coreana Cyrano Agency: che cos’è la vita se non un intreccio di sceneggiature, dove il gioco delle parti prevale quasi sempre sui sentimenti veri? Bel ritmo narrativo, molti spunti divertenti e personaggi caratterizzati al meglio; pecca forse in qualche evitabilissimo “sbrodolamento” narrativo, ma nel complesso molto buono, anche se non siamo ai livelli di Scandal Makers o di Castaway On the Moon.

Giudizi (espressi in palle):
09.15 – A Crazy Little Thing Called Love di Puttipong Promsakha Na SAKONNAKORN / 3 palle e mezza
10.55 – The Lady Shogun and Her Man di Kaneko Fuminori / 3 palle
14.15 – Seaside Motel di Moriya Kentaro/ 2 palle e mezza
16.45 – Cyrano Agency di KIM Hyun-seok / 4 palle
20.00 – Under teh Hawthorn Tree di Zhang Yimou / non visto
22.05 – Haunters – di KIM Min-suk / 3 palle e mezza
00.15 – Underwater Love – di Imaoka Shinji / 3 palle

La pheega del giorno:
la coreana Lee Min-jung, che interpreta Hee-joong in Cyrano Agency.

La perla del giorno:
«le donne guardano al futuro, mentre gli uomini pensano alle cose passate: come faresti a stare, quindi, con una donna che è stata a letto con centinaia di uomini?» (detta dalla call-girl Candy al venditore Kameda nel film Seaside Motel).

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Un commento a Memorie di uno geisho/FEFF 13: risvegli / giorno 3

  1. capitan alcol ha detto:

    Quello della perla è un problema che non mi sono mai posto.
    Anzi, lo trovo un concetto abbastanza retrivo.

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